Pianto di santa Chiara d'Assisi e delle compagne (Giotto)

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Giotto - Legend of St Francis - -23- - St Francis Mourned by St Clare.jpg

Giotto di Bondone, Pianto di santa Chiara d'Assisi e delle compagne (1290 - 1295 ca.), affresco
Pianto delle clarisse
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Regione ecclesiastica Umbria
Provincia Perugia
Comune Stemma Assisi
Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Parrocchia o Ente ecclesiastico Sacro Convento
Ubicazione specifica Basilica di San Francesco, chiesa superiore, navata, parete meridionale, registro inferiore
Uso liturgico quotidiano
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto dipinto murale
Soggetto Pianto di santa Chiara d'Assisi e delle compagne
Datazione 1290 - 1295 ca.
Ambito culturale
Autore Giotto di Bondone
Materia e tecnica affresco
Misure h. 230 cm; l. 270 cm
Virgolette aperte.png
Le turbe che erano convenute, trasportando verso la città d'Assisi con rami d'alberi e moltitudine di ceri accesi il sacro corpo fregiato delle celesti gemme, lo presentarono alla vista della beata Clara e delle sacre vergini.
Virgolette chiuse.png

Il Pianto di santa Chiara d'Assisi e delle compagne è un dipinto murale, eseguito tra il 1290 e il 1295 circa, ad affresco, attribuito a Giotto di Bondone (1267 ca. - 1337), ubicato nella parete meridionale della navata nella Basilica Superiore di San Francesco in Assisi (Perugia).

Il dipinto murale è la ventitreesima delle ventotto scene del ciclo che raffigura le Storie di san Francesco d'Assisi.

Descrizione

La scena è ambientata davanti ad una splendida facciata gotica (forse un antico progetto per la Basilica di San Francesco), dove compagiono:

  • San Francesco morto appena uscito dai funerali.
  • Santa Chiara e delle sue consorelle piangono sul corpo del santo con teneri gesti abbracciandolo e baciandogli le mani.
  • Folla di curiosi sono affollati, davanti alla chiesa, tanto che un bambino sale su un albero per poter vedere meglio: il dettaglio è uno spaccato di vita quotidiana di sorprendente realismo che mai prima d'ora era entrato in una scena pittorica: questo particolare verrà ripreso da Giotto nell’Entrata di Gesù Cristo in Gerusalemme (1303 - 1305) della Cappella degli Scrovegni a Padova.

Iscrizione

Il dipinto è descritto da un'iscrizione latina (detta titulo), posta sotto la scena, nella quale si legge:[1]

« Le turbe che erano convenute, trasportando verso la città d'Assisi con rami d'alberi e moltitudine di ceri accesi il sacro corpo fregiato delle celesti gemme, lo presentarono alla vista della beata Clara e delle sacre vergini. »

Notizie storico-critiche

L'episodio raffigurato si riferisce ad un avvenimento narrato nella Legenda Maior (XV,5), che costituiva la biografia ufficiale di san Francesco d'Assisi, scritta tra il 1260 ed il 1263 da san Bonaventura da Bagnoregio.

Note
  1. La traduzione del titulo, qui presentata, è la versione pubblicata da Edi Bacceschi, Giotto. L'opera completa, Editore Rizzoli, 1966, schede 20 - 44, pp. 91 - 94
Bibliografia
  • Pier Maurizio Della Porta et al., Assisi: storia e arte, Editore Minerva, Assisi 1998, p. 76
  • Monica Girardi, Giotto. La fiducia nell'uomo e nella storia, Editore Leonardo Arte, Milano 1999, p. 53, ISBN 9788878131101
  • Gianfranco Malafarina, La Basilica di San Francesco ad Assisi, Editore Franco Cosimo Panini, Modena 2005, p. 178, ISBN 9788882907655
  • Alessandro Tomei, Giotto. La pittura, Editore Giunti, Firenze 1997, p. 15, ISBN 9788809762275
  • Bruno Zanardi (a cura di), Giotto e Pietro Cavallini. La questione di Assisi e il cantiere medievale della pittura a fresco, Editore Skira, Milano 2002
Voci correlate
Collegamenti esterni