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Uomo di Dio, in senso pieno, egli si teneva costantemente orientato al soprannaturale, con una rettitudine sincera. Le questioni, i problemi le circostanze del momento egli le vedeva con lo sguardo penetrante della fede nella prospettiva più alta del fine ultimo. Questo nostro indimenticabile Fratello può quindi essere ascritto alla categoria dei servi buoni e fedeli, i quali fanno della vita una costante attesa del momento supremo e al sopraggiungere di quel momento vengono accolti nella gioia del Signore. Noi abbiamo ferma fiducia che l'anima sua, purificata dai segni della debolezza umana, sia già accolta nella beatificante visione di Dio.
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Antonio Samorè (Bardi, 4 dicembre 1905; † Roma, 3 febbraio 1983) è stato un arcivescovo, nunzio apostolico e cardinale italiano.
Biografia
Nacque a Bardi, diocesi di Piacenza, secondogenito di Gino, ex carabiniere originario di Brisighella, impiegato comunale e Giuseppina Basini. Fu battezzato il 16 dicembre 1906 da padre Giuseppe Morini, parroco di Bardi. Ricevette il sacramento della confermazione da Giovanni Maria Pellizzari [2], vescovo di Piacenza, il 24 giugno 1915.
Formazione e ministero sacerdotale
Entrato nel seminario di Piacenza nell'ottobre 1916, si laureò in teologia al "Collegio Alberoni" il 29 giugno 1929, con la tesi "Prima sedes a nemine iudicatur, sul Primato petrino tra gli anni 452 e 523". Fu Ordinato presbitero il 10 giugno 1928 dal vescovo di Piacenza Ersilio Menzani [3]. Celebrò la sua prima messa nella chiesa di San Lazzaro il giorno dopo la sua ordinazione. Svolse l'attività pastorale nella diocesi di Piacenza dal 1929 al 1932 come curato della parrocchia di San Savino.
Si trasferì al Pontificio Ateneo Lateranense a Roma, dove conseguì il dottorato in diritto canonico nel 1938 con la tesi "Concordatum inter Sanctam Sedem et Hispaniam anni 1717".
In accordo con il vescovo di Piacenza Ersilio Menzani, il superiore del collegio padre Alcide Marina, propose alcuni alunni dell'Alberoni perché entrassero al servizio diretto della Santa Sede: i futuri cardinali Agostino Casaroli, Silvio Oddi, Opilio Rossi, Luigi Poggi, i vescovi Artemio Prati [4] e Carlo Martini [5]. Antonino Arata [6], anch'egli ex alunno del Collegio Alberoni arcivescovo titolare di Sardi, nunzio apostolico in Lituania aveva chiesto a Roma che gli mandassero qualche collaboratore. Fu così che quando Don Samorè espresse il desiderio di essere assegnato dal vescovo a una parrocchia in campagna, Padre Alcide Marina gli propose il trasferimento in quel paese.
Fu nominato addetto e segretario della nunziatura in Lituania dal 1932 al 1936. Fu promosso Cappellano di Sua Santità il 28 febbraio 1935 e riconfermato tale il 3 marzo 1939. Divenne segretario della nunziatura apostolica in Svizzera nel 1938.
A Roma, quale membro del personale della Segreteria di Stato, dal 1938 al 1947 lavorò a fianco del cardinale Eugenio Pacelli, Segretario di Stato di Pio XI e dei successori Domenico Tardini e Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI.
Nominato Prelato domestico di Sua Santità il 27 febbraio 1947, svolse la mansione di consigliere della delegazione apostolica negli Stati Uniti d'America fino al 1950.
Ministero episcopale e attività diplomatica
Eletto arcivescovo titolare di Tirnovo il 30 gennaio 1950 da Pio XII, fu nominato nunzio in Nunzio apostolico in Colombia. Venne consacrato il 16 aprile dello stesso anno nella basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma da Clemente Micara, Cardinale vescovo di Velletri, Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, assistito da Filippo Bernardini, arcivescovo titolare di Antiochia di Pisidia, nunzio apostolico in Svizzera e da Alberto Carinci [7], vescovo di Boiano-Campobasso. Il suo motto episcopale era Auxilium a Domino.
Rientrò a Roma quale segretario della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari il 7 febbraio 1953. Fu segretario della Pontificia Commissione per l'America Latina dal 19 aprile 1958 al 6 marzo 1961 quando ne divenne Vice-presidente.
Partecipò alle sessioni del Concilio Vaticano II svoltosi tra il 1962 e il 1965.
Fu membro della Commissione Antepreparatoria istituita il 16 maggio 1959 e successivamente, della Pontificia Commissione Centrale Preparatoria. Presenziò all'inaugurazione del Seminario Interregionale di Recife in Brasile tenutasi nel 1965.
Cardinalato
Fu creato cardinale presbitero da Paolo VI nel concistoro del 26 giugno 1967; ricevette la berretta rossa e il titolo di Santa Maria sopra Minerva tre giorni dopo. Nominato presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina il 25 settembre dello stesso anno, ebbe l'onore di presiedere la II Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-Americano svoltasi a Medellín in Colombia del 1968. Fu trasferito in veste di prefetto alla Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti il 1º novembre 1968. Partecipò alla Prima Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi in Vaticano dall'11 al 28 ottobre 1969 e alla Seconda Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi dal 30 settembre al 6 novembre 1971.
Rassegnate le dimissioni dall'incarico di prefetto, fu nominato Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa il 25 gennaio 1974, ruoli che occupò fino alla sua morte. Il 12 dicembre 1974 divenne cardinale vescovo del titolo della Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto.
Lo stesso anno celebrò il 50º anniversario della sua ordinazione sacerdotale nella nativa Bardi, alla presenza dei cardinali Opilio Rossi e Mario Casariego [8]. Partecipò al conclave dell'agosto 1978 che elesse Papa Giovanni Paolo I e a quello del ottobre 1978 seguente che elesse Papa Giovanni Paolo II. Il 24 dicembre 1978 il papa lo nominò suo rappresentante per risolvere pacificamente la controversia tra Argentina e Cile sul confine tra loro; il 18 ottobre 1984, nella Casina Pio IV nei Giardini Vaticani, alla presenza del Cardinale Segretario di Stato Agostino Casaroli, fu firmato un "Trattato di Pace e Amicizia" tra i due Paesi.
Morte
Morì d'infarto a Roma presso la Clinica Villa Flaminia il 3 febbraio 1983 all'età di 77 anni. Al suo capezzale erano il cardinale Agostino Casaroli, Cardinale segretario di Stato, l'arcivescovo Gabriel Montalvo [9] e monsignor Faustino Sainz Muñoz [10]. La sua messa funebre, presieduta da Papa Giovanni Paolo II, fu celebrata nella basilica di San Pietro. Venne sepolto sotto il pavimento del santuario della chiesa del monastero carmelitano di Vetralla a Viterbo. Nella stessa cappella riposano le spoglie del cardinale Domenico Tardini.
A lui è stato intitolato il Passo del Cardinale Antonio Samorè (Paso Cardenal Antonio Samoré), uno dei principali valichi montuosi delle Ande meridionali lungo il confine tra Argentina e Cile.
Onorificenze
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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
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«Arcivescovo Titolare di Tirnovo Sostituto della Segreteria di Stato di Sua Santità» — 1º dicembre 1954[11]
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Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Bibliografia |
- Bernard Code, Dictionary of the American Hierarchy (1789-1964), Joseph F. Wagner, New York, 1964, p. 437
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Collegamenti esterni |
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