Circoncisione del Signore (Solennità)

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Questa voce tratta della Solennità liturgica della Circoncisione del Signore.
⇒  Se cercavi il corrispondente mistero della vita di Gesù, vedi Circoncisione di Gesù.

Circoncisione del Signore (Solennità)

GBR Londra NatGallery G.Bellini CirconcisioneGesù 1500.JPG
Giovanni Bellini, Circoncisione di Gesù (1500 ca.), olio su tavola; Londra, National Gallery
Mistero celebrato Circoncisione di Gesù
Riferimenti Lc 2,21
Periodo
Data
Data mobile

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Colore liturgico {{{colore}}}
Rito
Note
Per il Rito romano, nel 1962, Giovanni XXIII la mutò in Ottava della Natività del Signore. Nel 1969 Paolo VI, la sostituì con la solennità di Maria Santissima Madre di Dio[1]
Rito Romano
Tipologia
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Rito Ambrosiano
Denominazione {{{nomeRA}}}
Tipologia Solennità
Periodo Ottava di Natale
Colore liturgico Rosso
Data 1º gennaio
Data
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Di precetto in Rito ambrosiano
Celebrata in
Celebrata a
Tradizioni religiose
Data d'istituzione IV secolo
Chiamata anche
Feste correlate
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La liturgia, cioè questa preghiera domenicale, ci collega con la vita temporale del Signore. Abbiamo appena celebrato il Natale, quest'oggi celebriamo la sua circoncisione, così fa ripercuotere nella nostra vita la sua vita, i suoi misteri diventano i nostri e Cristo rimane vivo in mezzo a noi e noi diventiamo così cristiani ricalcando sopra i suoi esempi, i suoi ricordi e questa sua misteriosa presenza, la nostra umile e profana esistenza terrena.
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(Giovanni Battista Montini, nell'omelia del 1º gennaio 1961 per l'inizio dell'anno civile. Il valore del tempo. Duomo di Milano)

La Circoncisione del Signore è una solennità celebrata il 1º gennaio nella Chiesa ambrosiana. Trae origine dal passo evangelico di Luca (2,21) nel quale si narra che Gesù, otto giorni dopo la sua nascita, fu circonciso secondo la cerimonia della religione ebraica detta Brit Milah (in ebraico: בְּרִית מִילָה[?], Patto del taglio) e presente nel Vecchio Testamento (Gen 17,10-14 ).

Nel Nuovo Testamento il rito della circoncisione ha condotto al mistero del Battesimo, che prefigurava (Col 2,11-12 ).

In quell'occasione il Bambino, non solo entrò a far parte giuridicamente del popolo ebraico, ma ricevette anche il nome di "Gesù" (Dio salva), così come proclamato dall'Arcangelo Gabriele il giorno dell'Annunciazione a Maria (Lc 1,31-33;2,21 )

La Chiesa cattolica di Rito ambrosiano e la Chiesa ortodossa[2] (fin dal IV secolo) con la corrispondente solennità liturgica, commemorano la Circoncisione di Nostro Signore con la quale, per la prima volta, Gesù donò il sangue per l'umanità. Il colore liturgico per questa celebrazione, infatti, è il rosso.

Alla data del mistero celebrato corrisponde sempre l'ultimo giorno dell'Ottava di Natale. La Chiesa ambrosiana, fedele alla più antica tradizione consonante anche in questo con l'Oriente cristiano, ha sempre mantenuto viva questa solennità.

Nel Rito romano

Luca Signorelli, Circoncisione di Gesù (1490 - 1491), olio su tavola; Londra, National Gallery

Il calendario romano, nella liturgia del 1º gennaio, presenta il ricordo della Circoncisione, in quanto a essa si fa riferimento nel brano evangelico proclamato in quel giorno. La Festa della Circoncisione del Signore, sempre presente con questo grado nel Rito romano, fu mutata da Giovanni XXIII nel 1962 definendola semplicemente Ottava della Natività del Signore, pur restando immutato il brano evangelico a ricordo della circoncisione di Gesù.

Nel 1969, con la pubblicazione del Calendario rinnovato da parte di Paolo VI, la festa assunse la denominazione di Maria Santissima Madre di Dio[1] con grado di solennità, essendo stata abolita la festa della Divina Maternità di Maria dell'11 ottobre. La nuova solennità racchiude in sé anche il ricordo del Santissimo Nome di Gesù[3], festa prima celebrata nella domenica tra il 2 e il 5 gennaio. Nel 2002, con la pubblicazione della editio typica tertia del Messale, Giovanni Paolo II ripristinò, seppur come facoltativa, la memoria del Santissimo Nome di Gesù, fissandola al 3 gennaio.

Il Martirologio Romano del 1º gennaio fa menzione di questo mistero:

« Nell'Ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua Circoncisione, solennità della santa Madre di Dio, Maria: i Padri del Concilio di Efeso l'acclamarono Theotókos, perché da lei il Verbo prese la carne e il Figlio di Dio abitò in mezzo agli uomini, principe della pace, a cui fu dato il Nome che è al di sopra di ogni nome. »

Quello del 1955 riportava semplicemente:

« Circoncisione di nostro Signore Gesù Cristo e Ottava del suo Natale[4] »

Anche il Catechismo di San Pio X[5], quando il mistero aveva grado di festa, dedica un intero capo. Al paragrafo 19, recita:

«
  • Che cosa dobbiamo fare per celebrare la festa della Circoncisione secondo la mente della Chiesa?
    • Per celebrare la festa della Circoncisione secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose:
  1. adorare Gesù Cristo, ringraziarlo e amarlo;
  2. invocare con viva fede e con rispetto il suo santissimo Nome, e porre in esso tutta la nostra confidenza;
  3. praticare la circoncisione spirituale, che consiste nel togliere dal cuore il peccato e ogni affetto disordinato;
  4. consacrare a Dio tutto l'anno che incomincia, e pregarlo a darci grazia di passarlo nel suo divino servizio. »

Le seguenti letture caratterizzano la liturgia di Rito romano dopo il 1969 per la solennità di Maria Santissima Madre di Dio:

  • Prima lettura - Nm 6,22-27 : Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.
  • Salmo responsoriale - dal Sal 67  - Rit.: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
  • Seconda lettura - Gal 4,4-7 : Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.
  • Versetto dell'Alleluia - Eb 1,1.2 - Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
  • Vangelo - Lc 2,16-21 : I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

La Liturgia del Rito ambrosiano

Liturgia della parola dal Nuovo Lezionario Ambrosiano

Il tempo Natalizio epifanico è incentrato su tre grandi solennità: il Natale, la Circoncisione del Signore e l'Epifania.

È caratterizzata da una liturgia vigiliare vespertina solenne nella quale è letto, per il Vangelo della risurrezione, il brano evangelico di Giovanni 20,19-23.

Il carattere solenne della ricorrenza, presenta le letture proprie ad anno unico e struttura ternaria. Nella Lettura Dio benedirà nel suo nome gli israeliti, prefigurazione della benedizione e del nome di Gesù Salvatore.

L'epistola, relativa all'imposizione del nome di Gesù, sottolinea che la solennità fa pure memoria di questo mistero.

Il Vangelo fa leggere l'episodio avvenuto l'ottavo giorno dopo la nascita di Gesù, ovvero, come la Chiesa ha predisposto, l'ultimo giorno dell'Ottava di Natale.

Il Nome di Dio è benedizione per il popolo. Il Nome rivelato a Mosè presso il roveto ardente è promessa di una presenza: un «essere-con-te-e-per-te».
Nella benedizione sacerdotale Dio si fa presente, rivela il suo volto, ci custodisce nella pace.

Il Figlio di Dio, proprio perché ha vissuto il suo essere nella condizione di Dio non nella forma di un possesso, ma di un dono per la salvezza di tutti, riceve in dono dal Padre il Nome di «Signore», nel quale tutti possiamo essere salvati.

  • Canto al Vangelo - cfr. Eb 1,1-2 : Molte volte e in diversi modi Dio aveva parlato ai nostri padri per mezzo dei profeti; oggi parla a noi per mezzo del Figlio.

Oppure: È nato a Betlemme il Signore, parola del Dio vivente: annuncio di pace al mondo.

Questo è il nostro Dio che vive nei secoli;
il suo regno non sarà sconfitto,
il suo potere sarà senza fine.

Prefazio
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« È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro che, per riscattarci dal peso della legge, secondo la legge fu circonciso. Affermò così il valore dell'antico precetto, ma al tempo stesso rinnovò la natura dell'uomo liberandola da ogni impaccio e da ogni residuo del peccato. Senza disprezzo per il mondo antico diede principio al nuovo; nell'ossequio alla legge divenne legislatore e, portando nella povertà della nostra natura la sua divina ricchezza, elargì nuova sostanza al mistero dei vecchi riti. Con cuore rinnovato e gioioso, uniti agli angeli e ai santi, sciogliamo a te, o Padre, l'inno della tua gloria: Santo... »


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Periodo postconciliare dal 1976 al 2008

Dal 1976 fino al 2008, le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (a eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Durante questo periodo le letture della solennità erano identiche a quelle del Rito romano[6]. Sebbene la solennità avesse il nome Nell'ottavo giorno del Natale del Signore, la centralità della celebrazione restò immutata nel ricordo della circoncisione. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura.

Rito ambrosiano antico

Durante il lungo periodo preconciliare la liturgia della Parola prevedeva letture diverse[7] rispetto al periodo postconciliare e del Nuovo Lezionario Ambrosiano. La solennità era denominata IN CIRCUMCISIONE ET OCTAVA NATIVITATIS DOMINI (Nella circoncisione e ottavo giorno dalla Natività del Signore). Il 2 gennaio era celebrata la festa del Nome di Gesù.

  • Lectio - Bar 6,1-2;4,6;Ger 51,47-48,58
  • Psalmellus dal Sal 83,19.3 : Sciant gentes, quoniam nomen tibi Deus, tu solus altissimus super amnem terram. Quoniam ecce inimici tui sonuerunt et qui te oderunt, extulerunt caput super omnem terram. (Sappiano le genti che il tuo nome è «Signore»: tu solo l’Altissimo su tutta la terra. Poiché i tuoi nemici sono in tumulto, e quelli che ti odiano hanno alzata la testa su tutta la faccia della terra.)
  • Epistola - Fil 3,1-8
  • Halleluja dal Sal 66,1-2 : Iubilate Deo omnis terra: psalmum dicite nominis eius. (Acclamate Dio, voi tutti della terra: cantate la gloria del suo nome.)
  • Evangelium - Lc 2,21-22
  • Antiphona post evangelium - cfr. Dn 6,27 : (Antifona dopo il Vangelo): Hic est Deus noster, vivens in sæcula: et regnum ejus non exterminabitur, et potestas ejus in æternum erit. (Questo è il nostro Dio, che vive nei secoli: e il suo regno non sarà distrutto, e il suo potere durerà in eterno.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo il celebrante stende solennemente la Sindone[8] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

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« Omnipotens sempiterne Deus, qui Unigenito tuo novam creaturam nos tibi esse fecisti, custodi opera misericordiæ tuæ, et ab omnibus nos maculis vetustatis emunda: ut per auxilium gratiæ tuæ in illius inveniamur forma, in quo tecum est nostra substantia. Qui tecum vivit et regnat [...]. Amen. » « O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo Unigenito hai voluto fare di noi una tua nuova creatura, custodisci l’opera della tua misericordia, e liberaci da ogni traccia delle antiche colpe: affinché, con l’aiuto della tua grazia, siamo trovati conformi a colui, mediante il quale è unita la nostra natura alla tua. Egli che vive e regna [...]. Amen »
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Il 2 gennaio il Rito ambrosiano antico celebra il Santissimo Nome di Gesù.

Note
  1. 1,0 1,1 Solennità celebrata nel Rito ambrosiano la VI Domenica di Avvento
  2. 2,0 2,1 La Chiesa ortodossa la celebra il 14 gennaio dell'universale calendario gregoriano.
  3. Nel Rito Ambrosiano il nome di Gesù è ricordato durante la solennità della Circoncisione del Signore
  4. MARTIROLOGIO ROMANO () - Pubblicato per ordine del sommo pontefice Gregorio XIII riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV quarta edizione italiana su lepaginedidoncamillo.blogspot.com, Libreria Editrice Vaticana, p. 9 URL consultato il 01-01-2019
  5. Catechismo di San Pio X - Della Circoncisione del Signore. su maranatha.it, CAPO III, paragrafi 12-19 URL consultato il 04-01-2019
  6. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit.
  7. Piccolo messale ambrosiano festivo op. cit.
  8. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni