Arcidiocesi di Ravenna-Cervia
Arcidiocesi di Ravenna-Cervia Archidioecesis Ravennatensis-Cerviensis Chiesa latina | |
Arcivescovo Metropolita | Lorenzo Ghizzoni |
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Sede | Ravenna |
Regione ecclesiastica Emilia-Romagna | |
Provincia italiana di Ravenna | |
Nazione | Italia |
diocesi suffraganee | |
Cesena-Sarsina, Forlì-Bertinoro, Rimini, San Marino-Montefeltro | |
Vicario | Alberto Brunelli |
Cariche emerite: | Giuseppe Verucchi |
Parrocchie | 89 |
Sacerdoti |
97 di cui 74 secolari e 23 regolari 2.180 battezzati per sacerdote |
26 religiosi 114 religiose 10 diaconi | |
234.500 abitanti in 1.185 km² 211.500 battezzati (90,2% del totale) | |
Eretta | I secolo |
Rito | Romano |
Santi patroni |
Sant'Apollinare (23 luglio) San Paterniano (13 novembre) San Pietro Crisologo (30 luglio)[1] |
Indirizzo | |
Piazza Arcivescovado 1, 48100 Ravenna, Italia | |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Dati online 2018 (gc ch) Dati dal sito web della CEI | |
Collegamenti interni | |
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
L'Arcidiocesi di Ravenna-Cervia è una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla Regione ecclesiastica Emilia-Romagna. Nel 2017 contava 211.500 battezzati su 234.500 abitanti. È attualmente retta dall'Arcivescovo Lorenzo Ghizzoni.
I patroni sono Sant'Apollinare e San Paterniano.
Territorio
L'Arcidiocesi comprende parte della provincia di Ravenna.
Sede arcivescovile è la città di Ravenna, dove si trova la Cattedrale della Resurrezione del Signore. A Cervia sorge la Concattedrale di Santa Maria Assunta.
Il territorio è suddiviso in 89 parrocchie.
Provincia ecclesiastica
La provincia ecclesiastica di Ravenna-Cervia comprende le seguenti Diocesi suffraganee:
- Diocesi di Cesena-Sarsina,
- Diocesi di Forlì-Bertinoro,
- Diocesi di Rimini,
- Diocesi di San Marino-Montefeltro.
Storia
Sede di Ravenna
L'origine della Diocesi di Ravenna è verosimilmente molto antica. Una tradizione storicamente non attendibile risalente al VII secolo attribuisce l'erezione della sede di Ravenna a San Pietro apostolo: il primo Vescovo Sant'Apollinare sarebbe stato martire sotto Nerone. I riscontri archeologici di alcune iscrizioni cimiteriali forniscono evidenza della comunità cristiana ravennate nel II secolo, epoca alla quale si data anche l'episcopato di Apollinare, martire probabilmente sotto Settimio Severo.
I nomi dei primi Vescovi di Ravenna provengono da una cronotassi redatta dall'arcivescovo Agnello nel IX secolo, sulla base di un elenco del Vescovo Mariano (VI secolo). Il Vescovo Severo, il dodicesimo della serie, prese parte al Concilio di Sardica nel 343.
Negli anni tra il 430 e il 440, Giovanni, detto Angelopte perché avrebbe avuto il privilegio di poter vedere il proprio Angelo custode, ottenne da Galla Placidia l'elevazione a sede metropolitana con giurisdizione su quattordici città. Sappiamo anche che l'Arcivescovo riceveva la consacrazione direttamente dal Vescovo di Roma.
Gli Arcivescovi ravennati ebbero nei secoli seguenti grande potere, non alieno da uno spirito di autonomia rispetto all'autorità romana, tanto che a più riprese i Papi intervennero per limitarne le prerogative: papa Simplicio minacciò Giovanni III della privazione del diritto di consacrare i vescovi suoi suffraganei, San Gregorio Magno richiese di ridurre lo sfarzo dell'Arcivescovo Giovanni V e del suo clero.
Alla fine del VI secolo tutta l'Arcidiocesi di Ravenna fu recuperata al dominio romano (d'Oriente), sottraendola al regno degli Ostrogoti. Da quel momento Ravenna cominciò a stringere rapporti sempre più stretti con l'Impero romano d'Oriente, rivendicando una larga autonomia da Roma. Alla metà del VII secolo l'Arcivescovo Mauro, appoggiato dall'Imperatore bizantino Costante II aderì all'eresia monotelita. Mauro predicò al suo clero di non sottomettersi all'autorità di Roma; il suo successore Reparato non si recò a Roma per la consacrazione. In seguito, forse lo stesso Reparato, forse il suo successore Teodoro ristabilirono rapporti formali con la Chiesa di Roma. Teodoro partecipò al Concilio romano indetto da papa Agatone e limitò molto i privilegi del suo clero.
In ogni caso Ravenna e Costantinopoli continuarono ad avere stretti rapporti e ad influenzarsi reciprocamente. Ravenna cercò anche di esercitare pressioni sulla sede imperiale. All'inizio dell'VIII secolo l'Arcivescovo Felice fu coinvolto in una congiura contro Giustiniano II che, tornato sul trono, lo fece accecare e deportare nel Ponto.
L'Esarcato bizantino tramontò nel 751 con la conquista longobarda. Successivamente papa Stefano II chiamò il re di Francia Pipino il Breve, che sconfisse i longobardi. Pipino donò i territori riconquistati alla "Sede dell'Apostolo Pietro" con la Promissio Carisiaca. L' ex Esarcato passò così alla Chiesa di Roma, insieme ai possedimenti bizantini nell'Italia settentrionale e centrale. Ma l'Arcivescovo di Ravenna non riconobbe il dominio dell'Urbe sul suo territorio e si proclamò erede del potere esarcale. I rapporti tra il pontefice ed il presule ravennate furono particolarmente tesi negli anni 774-775: l'Arcivescovo Leone, che si considerava il successore dell'esarca bizantino, non si sottomise al pontefice né riconobbe i diritti della Santa Sede sulla vicina Pentapoli.
Per tutto l'VIII secolo e fino alla metà del successivo, gli Arcivescovi cercarono appoggio presso gli Imperatori bizantini e successivamente anche in Francia, dove l'Arcivescovo Giorgio fu però imprigionato dall'esercito di Carlo Magno. Dopo l'850 l'Arcivescovo Giovanni inasprì ancor più la politica autocefala e giunse al punto di vessare le Diocesi suffraganee (Modena, Reggio, Parma e Piacenza), imponendo loro pesanti tributi e vietando loro di comunicare direttamente con la Chiesa di Roma. La disputa fu chiusa da papa Niccolò I (858-867), che convocò a Roma l'Arcivescovo e, visto il suo rifiuto, si recò a Ravenna dove constatò la generale avversione del clero e del popolo per Giovanni, che dovette comparire nell'861 davanti al Concilio che lo redarguì.
Fu un incidente di percorso: gli Arcivescovi proseguirono la politica di affermazione delle proprie prerogative, rispetto alle prerogative dei Papi, operando scelte autonome in fatto di alleanze con i detentori del potere temporale. Nel corso del IX-X secolo la Chiesa di Ravenna si avvicinò ai re germanici, divenendo la "capitale morale" del loro regno[2]. Nell'892, infatti, Lamberto da Spoleto fu incoronato a Ravenna Sacro Romano Imperatore da papa Formoso. Ma tra l'episcopato italiano il prestigio della Chiesa ravennate non venne meno: nel 910 l'Arcivescovo Giovanni da Tossignano venne eletto Papa con il nome di Giovanni X.
Il 25 dicembre 983 l'erede al trono di Germania, Ottone III, ancora infante, fu consacrato ad Aquisgrana dall'Arcivescovo ravennate, a conferma del legame speciale che univa la sede di Ravenna alla dinastia degli Ottoni.
I titoli giuridici degli Arcivescovi di Ravenna ebbero origine alla fine del X secolo, regnanti l'Imperatore Ottone III e il cugino papa Gregorio V e furono confermati dai Papi e dagli Imperatori successivi. Nel 997 venne nominato a Ravenna il primo Vescovo straniero, il francese Gerberto di Aurillac, già precettore di Ottone III. Il papa conferì al presule la giurisdizione civile sulla città e sul portum Volanae usque ad locum qui dicitur Cervia, ovvero tutta la fascia litoranea dalla foce del Po di Primaro fino a Cervia, comprendente le contee (comitatus) di Ferrara, Comacchio, Cervia, Decimano e Trasversara. Le donazioni sarebbero diventate esecutive solo dopo la morte dell'imperatrice Adelaide (vedova di Ottone I).
Nel 999 Gerberto ricevette anche le contee di Forlì, Forlimpopoli, Cesena, Sarsina e Montefeltro, così il dominio dell'arcivescovo di Ravenna venne a comprendere tutto il territorio a mari usque ad Alpes, a fluvio Rheno usque ad Foliam (dal mare alle alture, dal fiume Reno al fiume Foglia), escludendo solo l'enclave di Bertinoro, ancora indipendente. Nello stesso anno Ottone III, in base al Privilegium imperiale, lo scelse come nuovo papa. Egli lasciò quindi Ravenna e salì al soglio pontificio con il nome di Silvestro II. A Ravenna si insediò Leone (aprile 999), al quale il sovrano confermò la giurisdizione sulle sedi episcopali suffraganee e sulle contee già possedute.
All'inizio dell'XI secolo l'Arcivescovo Arnoldo di Sassonia ottenne il potere temporale su Ravenna, Cervia, Faenza e Imola. Dopo la seconda metà del secolo l'Arcivescovo Enrico sostenne l'antipapa Onorio II che si oppose a papa Gregorio VII riportandone però la scomunica. Il suo successore Guiberto fu eletto antipapa con il nome di Clemente III.
A conferma del prestigio della sede ravennate, sta il fatto che il Vescovo Gualtiero († 1144) si firmasse con una formula simile a quella usata da papa Onorio II. Se il Vescovo di Roma compariva negli atti ufficiali come "Servo dei Servi di Dio, per grazia divina Papa di Santa Romana Chiesa", Gualtiero era identificato con la formula: "servo dei Servi di Dio, per grazia di Dio Arcivescovo della ravennate Chiesa".
Nel XII secolo la sede di Ravenna si avviò verso un lento declino, causato prima dalle incursioni saracene e che si aggravò in seguito con il progressivo insabbiamento del porto, ma continuò ad esercitare un ruolo politico importante, che la vide opporsi nuovamente al papato in occasione dello scisma di Federico Barbarossa. Nei secoli successivi l'orizzonte degli Arcivescovi ravennati si restrinse alle lotte fra i signori feudali della Romagna.
Nel 1357, con il passaggio della Romagna sotto la sovranità pontificia venne creata la Provincia Romandiolæ et Exarchatus Ravennæ. La capitale fu posta a Bologna, mentre Ravenna fu sede della seconda carica, quella di Presidente della Provincia. Il legato pontificio e il rettore assunsero le competenze e i diritti che fino ad allora erano stati esercitati dall'Arcivescovo di Ravenna.
Benedetto Accolti nel XVI secolo fu l'ultimo Arcivescovo ad avere rapporti tormentati con i papi, tanto che papa Clemente VII lo fece imprigionare per la sua amministrazione della Marca d'Ancona. Il Cardinale Giulio della Rovere, istituì nel 1568 il seminario arcivescovile. Intanto il declino dell'Arcidiocesi di Ravenna fu accelerato dall'elevazione della sede di Bologna, fino ad allora suffraganea di Ravenna, al rango di Arcidiocesi metropolitana.
Nel 1779 l'Arcivescovo Cantoni trasferì il seminario in un nuovo edificio.
Nel 1860 il Cardinale Enrico Orfei fu impedito per due anni a prendere possesso della sua sede dalle autorità civili del nascente Regno d'Italia.
Sede di Cervia
La Diocesi di Cervia fu eretta all'inizio del VI secolo o forse negli ultimi anni del secolo precedente. Il primo Vescovo Geronzio secondo la tradizione avrebbe subito il martirio di ritorno dal Concilio romano del 501. Anticamente il nome di Cervia era Ficocle, la prima traccia del nome attuale risale al 997.
La chiesa di Santa Maria Assunta è il duomo di Cervia e concattedrale dell'arcidiocesi di Ravenna-Cervia. In particolare, è notevole l'altare del SS. Sacramento, che proviene dalla Chiesa di San Giacomo Apostolo dei Domenicani di Forlì[1].
L'unione tra Ravenna e Cervia
Il 7 gennaio 1909 le sedi di Ravenna e Cervia furono unite in persona episcopi.
Il 22 febbraio 1947 fu stabilita l'unione aeque principaliter.
Il 30 settembre 1986 l'unione divenne piena e la nuova circoscrizione ecclesiastica assunse l'attuale denominazione.
Cronotassi dei Vescovi
Sede di Ravenna
- Sant'Apollinare †
- Aderito †
- Sant'Eleucadio †
- Marciano †
- San Calogero †
- Procolo †
- San Probo I †
- Dato †
- Liberio I †
- Agapito †
- Marcellino †
- San Severo † (circa 308 - 344/346)
- Liberio II †
- Probo II †
- Fiorenzo †
- Liberio III † (circa 380 - ?)
- Sant'Orso † (primo quarto del V secolo)
- San Pietro I Crisologo † (433 - 450)
- Neone † (menzionato nel 458)
- Sant'Esuperanzio † (dopo il 458 - maggio 477 deceduto)
- Giovanni I Angelopte † (luglio 477 - 5 giugno 494 deceduto)
- Pietro II † (15 settembre 494 - 519 deceduto)
- Celio Aureliano † (519 - 26 maggio 521 deceduto)
- San Celio Ecclesio † (febbraio 522 - 27 luglio 532/533 deceduto)
- Ursicino † (febbraio 533 - 5 settembre 536 deceduto)
- Vittore † (538 - 15 febbraio 545 o 546 deceduto)
- Massimiano † (14 ottobre 546 - 22 febbraio 556 deceduto)
- Agnello † (22 giugno 556 - 1º agosto 569 o 570 deceduto)
- Pietro III † (settembre 569 o 570 - 17 agosto 578 deceduto)
- Giovanni II † (4 dicembre 578 - 11 gennaio 595 deceduto)
- Mariniano (o Mauriano)[3] † (prima del 5 luglio 595 - 23 ottobre o novembre 606 deceduto)
- Giovanni III † (607 - 22 agosto 625 deceduto)
- Giovanni IV † (625 - 631)
- Bono † (631 - 25 agosto 642 deceduto)
- Mauro † (dicembre 642 - ottobre 671 deceduto)
- Reparato † (ottobre 671 - 30 giugno 677 deceduto)
- Teodoro † (settembre 677 - 18 gennaio 691 deceduto)
- Damiano † (febbraio 692 - 13 maggio 708 deceduto)
- San Felice † (31 marzo 709 - 25 novembre 725 deceduto)
- Giovanni V † (726 - 744)
- Sergio † (744 - 25 agosto 769 deceduto)
- Michele † (antivescovo)[4]
- Leone I † (770 - 14 febbraio 777 deceduto)
- Giovanni VI † (777 - 784)
- Grazioso † (784 - 23 febbraio 789 deceduto)
- San Valerio † (789 - 15 marzo 810 deceduto)
- Martino † (giugno 810 - 10 novembre 818 deceduto)
- Petronace † (prima del 19 luglio 819 - 13 marzo 837 deceduto)
- Giorgio † (prima del 1º maggio 838 - 20 gennaio 846 deceduto)
- Deusdedit † (846 - fine 849)
- Giovanni VII † (prima di aprile 850 - fine 878 deceduto)
- Romano di Calcinaria † (ottobre 878 - fine 888 deceduto)
- Domenico Ublatella † (fine 889 - fine 897 deceduto)
- Giovanni VIII Kailone † (inizio 898 - fine 904)
- Giovanni IX da Tossignano † (fine 904 - marzo 914, eletto papa con il nome di Giovanni X)
- Costantino † (giugno 914 - fine 926 deceduto)
- Pietro IV † (927 - aprile 971 dimesso)
- Onesto I † (971 - 983 deceduto)
- San Giovanni X da Besate † (metà del 983 - dopo l'8 aprile 998 dimesso)
- Gerberto da Aurillac † (prima del 28 aprile 998 - 2 aprile 999 eletto papa con il nome di Silvestro II)
- Leone II, O.S.B. † (999 - 1001 dimesso)
- Federico di Ravenna † (autunno 1001 - 1004 deceduto)
- Etelberto † (1004 - 21 gennaio 1014)[5]
- Arnoldo di Sassonia[6] † (21 gennaio 1014 - 17 novembre 1019 deceduto)
- Eriberto † (1019 - inizio 1027 deceduto)
- Gebeardo da Eichstätt † (maggio 1027 - 16 febbraio 1044 deceduto)
- Unfrido da Embrach † (ottobre 1046 - 23 agosto 1051 deceduto)
- Enrico † (prima metà del 1052 - 1º gennaio 1072 deceduto)
- Guiberto da Parma † (luglio 1072 - 8 settembre 1100 deceduto; dal 1080 antipapa con il nome di Clemente III)
- Ottone Boccatorta † (1100 - 1110)
- Geremia † (1110 - 1117)
- Gualtiero † (7 agosto 1118 - 13 febbraio 1144 deceduto)
- Mosè da Vercelli † (giugno 1144 - 26 ottobre 1154 deceduto)
- Anselmo da Havelberg, O.Praem. † (maggio 1155 - 12 agosto 1158 deceduto)
- Guido di Biandrate[7] † (febbraio 1159 - 9 luglio 1169 deceduto)
- Gerardo † (1169 - 1190 deceduto)
- Guglielmo di Cabriano † (11 febbraio 1191 - 1201 deceduto)
- Alberto Oselletti † (10 marzo 1202 - gennaio 1207 deceduto)
- Egidio de Garzoni † (16 aprile 1207 - ottobre 1208 deceduto)
- Ubaldo † (21 dicembre 1208 - 21 marzo 1216)
- Picinino † (marzo 1216 - estate 1216)
- Simeone † (5 marzo 1217 - 31 maggio 1228 deceduto)
- Teodorico † (luglio 1228 - 28 dicembre 1249 deceduto)[8]-->
- Filippo Fontana † (5 aprile 1250 - 18 settembre 1270 deceduto)
- Bonifacio Fieschi, O.P. † (4 settembre 1275 - 24 dicembre 1294 deceduto)
- Obizzo Sanvitale † (23 luglio 1295 - 30 ottobre 1303 deceduto)
- Beato Rinaldo da Concorezzo † (19 novembre 1303 - 18 agosto 1321 deceduto)
- Rinaldo da Polenta † (1321 - 1322 deceduto) (vescovo eletto)[9]
- Aymeric de Chalus (Aimerico di Castel Lucio) † (24 settembre 1322 - 13 maggio 1332 nominato vescovo di Chartres)
- Guido de Roberti † (27 giugno 1332 - settembre 1333 deceduto)
- Francesco Michiel † (14 ottobre 1333 - prima del 25 settembre 1342 nominato arcivescovo di Creta)
- Nicola Canal † (25 settembre 1342 - 23 maggio 1347 nominato arcivescovo di Patrasso)
- Fortanier de Vassal, O.F.M. † (24 ottobre 1347 - 20 maggio 1351 nominato patriarca di Grado)
- Petrocino Casalesco, O.S.B. † (26 aprile 1362 - 1369 deceduto)
- Pietro Pileo da Prata † (23 gennaio 1370 - 1387 deposto)
- Cosimo dei Migliorati † (4 novembre 1387 - 19 giugno 1389 nominato vescovo di Bologna)
- Cosimo dei Migliorati † (19 giugno 1389 - 15 settembre 1400 dimesso) (amministratore apostolico)
- Giovanni Migliorati † (15 settembre 1400 - 16 ottobre 1410 deceduto)
- Tommaso Perondoli † (2 gennaio 1411 - 20 ottobre 1445 deceduto)
- Bartolomeo Roverella † (26 settembre 1445 - 9 gennaio 1475 dimesso)
- Filiasio Roverella † (9 gennaio 1475 - 1516 dimesso)
- Niccolò Fieschi † (1516 - novembre 1517 dimesso)
- Urbano Fieschi † (4 novembre 1517 - 23 gennaio 1524 deceduto)
- Pietro Accolti † (15 giugno 1524 - agosto 1524 dimesso) (amministratore apostolico)
- Benedetto Accolti † (17 agosto 1524 - 21 settembre 1549 deceduto)
- Ranuccio Farnese, O.S.Io.Hieros. † (11 ottobre 1549 - 28 aprile 1564 nominato amministratore apostolico di Bologna) (amministratore apostolico)
- L'interim viene assunto dal Santo Padre Pio IV[10]
- Giulio della Rovere † (6 marzo 1566 - 3 settembre 1578 deceduto)
- Cristoforo Boncompagni † (15 ottobre 1578 - 3 ottobre 1603 deceduto)
- Pietro Aldobrandini † (13 settembre 1604 - 10 febbraio 1621 deceduto)
- Luigi Capponi (3 marzo 1621 - 1645 dimesso)
- Luca Torrigiani (18 settembre 1645 - 12 dicembre 1669 deceduto)
- Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni † (19 maggio 1670 - prima del 19 febbraio 1674 dimesso)
- Fabio Guinigi † (19 febbraio 1674 - 28 agosto 1691 deceduto)
- Raimondo Ferretti † (9 gennaio 1692 - 24 marzo 1719 deceduto)
- Girolamo Crispi † (16 dicembre 1720 - 13 marzo 1727 dimesso)
- Maffeo Nicolò Farsetti † (17 marzo 1727 - 6 febbraio 1741 deceduto)
- Ferdinando Romualdo Guiccioli, O.S.B.Cam. † (5 aprile 1745 - 7 novembre 1763 deceduto)
- Niccolò Oddi † (20 febbraio 1764 - 25 maggio 1767 deceduto)
- Antonio Cantoni † (28 settembre 1767 - 2 novembre 1781 deceduto)
- Antonio Codronchi † (14 febbraio 1785 - 22 gennaio 1826 deceduto)
- Chiarissimo Falconieri Mellini † (3 luglio 1826 - 22 agosto 1859 deceduto)
- Enrico Orfei † (23 marzo 1860 - 22 dicembre 1870 deceduto)
- Vincenzo Moretti † (27 ottobre 1871 - 22 settembre 1879 dimesso)
- Giacomo Cattani † (22 settembre 1879 - 14 febbraio 1887 deceduto)
- Sebastiano Galeati † (23 maggio 1887 - 25 gennaio 1901 deceduto)
- Agostino Gaetano Riboldi † (15 aprile 1901 - 25 aprile 1902 deceduto)
- San Guido Maria Conforti † (9 giugno 1902 - 14 novembre 1904 nominato arcivescovo titolare di Stauropoli)
- Pasquale Morganti † (14 novembre 1904 - 18 dicembre 1921 deceduto)
- Antonio Lega † (18 dicembre 1921 succeduto - 16 novembre 1946 deceduto)
Sede di Cervia
- San Geronzio † (prima del 501 - 504 deceduto)
- Severo † (menzionato nel 595)
- Buono † (menzionato nel 649 e nel 650)
- Adriano † (menzionato nell'853)
- Giovanni I † (prima dell'858 - dopo l'881)
- Stefano † (menzionato nel 967 e nel 969)
- Leone † (prima del 997 - dopo il 1017)
- Buono II † (menzionato nel 1061)
- Lucido † (menzionato nel 1066)
- Buono III † (circa 1069 - 1080 deposto)
- Ildebrando † (menzionato nel 1080)
- Giovanni II † (menzionato nel 1109)
- Pietro I † (menzionato nel 1120)
- Angelo † (menzionato nel 1122)
- Pietro II † (1130 - dopo il 1151)
- Manfredo † (1163 - ?)
- Alberto I † (1166 - ?)
- Ugo † (1174 - ?)
- Teobaldo † (1187 - ?)
- Alberto II † (1199 - ?)
- Simeone † (1209 - 1217 nominato Arcivescovo di Ravenna)
- Rustico † (menzionato nel 1224)
- Giovanni III † (prima del 1229 - dopo il 1233)
- Giacomo † (1254 - ? dimesso)
- Ubaldo † (1256 - 1264)
- Tommaso † (9 giugno 1266 - 1270 deceduto)
- Teodorico Borgognoni, O.P. † (1270 - 24 dicembre 1298 deceduto)
- Antonio † (1299 - ?)
- Matteo † (1307 - 1317 ?)
- Guido Gennari † (16 luglio 1317 - ?)
- Francesco † (1320 - 1324)
- Gerardo † (16 luglio 1324 - 1329 deceduto)
- Esuperanzio Lambertazzi † (1329 - 1342 deceduto)
- Adriano † (1343 - ?)
- Guadagno de Majoli † (1344 - ?)
- Giovanni Piacentini † (8 marzo 1364 - 13 gennaio 1369 )
- Bernardo Guasconi, O.F.M. † (29 marzo 1370 - 1374)
- Giovanni Vivenzi, O.E.S.A. † (1381 - 29 agosto 1382 deceduto)
- Gugliemo Alidosi † (1382 - ?)
- Giovanni VI † (1383 - ?)
- Pino degli Ordelaffi † (1394 - ?)
- Paolo † (1402 - ?)
- Mainardino † (1413 - ?) (illegittimo)
- Cristoforo da San Marcello † (2 marzo 1431 - 21 novembre 1435 nominato Vescovo di Rimini)
- Antonio Correr, C.R.S.A. † (novembre 1435 - 1440 dimesso) (Amministratore apostolico)
- Pietro Barbo † (1º luglio 1440 - 10 giugno 1451 dimesso) (Amministratore apostolico)
- Isidoro di Kiev † (10 giugno 1451 - 15 marzo 1455 dimesso) (Amministratore apostolico)
- Francesco Porzi, O.P. † (15 marzo 1455 - ? deceduto)
- Achille Marescotti † (9 gennaio 1475 - 21 novembre 1485 deceduto)
- Tommaso Catanei, O.P. † (12 dicembre 1485 - 1515 deceduto)
- Pietro Fieschi † (1515 - 1525 deceduto)
- Ottavio Cesi † (23 marzo 1528 - 1534 deceduto)
- Gianandrea Cesi † (novembre 1534 - ?)
- Scipione Santacroce † (1545 - 1576 dimesso)
- Ottavio Santacroce † (1576 - 1582 deceduto)
- Lorenzo Campeggi † (1582 - 6 novembre 1585 deceduto)
- Decio Azzolini † (15 novembre 1585 - 9 ottobre 1587 deceduto)
- Annibale de Paoli † (ottobre 1587 - ?)
- Alfonso Visconti † (8 febbraio 1591 - 10 settembre 1601 nominato Vescovo di Spoleto)
- Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini † (10 settembre 1601 - 7 aprile 1627 deceduto)
- Gianfrancesco Guidi di Bagno † (17 maggio 1627 - 16 aprile 1635 nominato Vescovo di Rieti)
- Francesco Maria Merlini † (2 settembre 1635 - 1644 deceduto)
- Pomponio Spreti † (8 gennaio 1646 - 15 novembre 1652 deceduto)
- Sede vacante (1652-1655)
- Francesco Gheri † (1655 - 1661 deceduto)
- Anselmo Dandini † (26 giugno 1662 - dicembre 1664 deceduto)
- Gerolamo Santolini † (1665 - 1667 deceduto)
- Gianfrancesco Riccamonti, O.S.B. † (9 aprile 1668 - 17 aprile 1707 deceduto)
- Camillo Spreti † (gennaio 1709 - 1727 deceduto)
- Gaspare Pizzolanti, O.Carm. † (25 giugno 1727 - ?)
- Giambattista Donati † (2 giugno 1766 - 1792 deceduto)
- Sede vacante (1792-1795)
- Bonaventura Gazzola, O.F.M. † (1º giugno 1795 - 21 febbraio 1820 nominato Vescovo di Montefiascone e Corneto)
- Crespino Giuseppe Mazzotti † (marzo 1820 - 2 novembre 1825 deceduto)
- Ignazio Giovanni Cadolini † (3 luglio 1826 - 30 settembre 1831 nominato Vescovo di Foligno)
- Mariano Baldassarre Medici, O.P. † (17 dicembre 1832 - ottobre 1833 deceduto)
- Innocenzo Castracane degli Antelminelli † (marzo 1834 - 12 febbraio 1838 nominato Vescovo di Cesena)
- Gaetano Balletti † (12 febbraio 1838 - 11 maggio 1842 deceduto)
- Gioacchino Tamburini † (22 luglio 1842 - 1859 deceduto)
- Giovanni Monetti † (23 marzo 1860 - 1877 deceduto)
- Federico Foschi † (20 marzo 1877 - 1908 deceduto)
- Pasquale Morganti † (7 gennaio 1909 - ?)
- Antonio Lega † (13 giugno 1921 - 16 novembre 1946 deceduto)
Sedi unite di Ravenna e Cervia
- Giacomo Lercaro † (31 gennaio 1947 - 19 aprile 1952 nominato Arcivescovo di Bologna)
- Egidio Negrin † (24 maggio 1952 - 4 aprile 1956 nominato Vescovo di Treviso)
- Salvatore Baldassarri † (3 maggio 1956 - 22 novembre 1975 dimesso)
- Ersilio Tonini (22 novembre 1975 - 30 settembre 1986 nominato Arcivescovo di Ravenna-Cervia)
Sede di Ravenna-Cervia
- Ersilio Tonini (30 settembre 1986 - 27 ottobre 1990 ritirato)
- Luigi Amaducci † (27 ottobre 1990 - 9 marzo 2000 ritirato)
- Giuseppe Verucchi (9 marzo 2000 - 17 novembre 2012 ritirato)
- Lorenzo Ghizzoni, dal 17 novembre 2012
Statistiche
L'arcidiocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 234.500 persone contava 211.500 battezzati, corrispondenti al 90,2% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 172.500 | 173.639 | 99,3 | 153 | 129 | 24 | 1.127 | 24 | 320 | 74 | |
1969 | ? | 200.000 | ? | 171 | 132 | 39 | ? | 49 | 503 | 77 | |
1980 | 215.900 | 227.000 | 95,1 | 162 | 114 | 48 | 1.332 | 51 | 450 | 88 | |
1990 | 207.000 | 210.000 | 98,6 | 137 | 105 | 32 | 1.510 | 4 | 40 | 334 | 86 |
1999 | 203.000 | 210.300 | 96,5 | 129 | 95 | 34 | 1.573 | 5 | 43 | 256 | 89 |
2000 | 208.270 | 215.570 | 96,6 | 123 | 97 | 26 | 1.693 | 5 | 35 | 237 | 89 |
2001 | 208.270 | 211.587 | 98,4 | 115 | 87 | 28 | 1.811 | 5 | 32 | 230 | 89 |
2002 | 211.000 | 211.380 | 99,8 | 130 | 102 | 28 | 1.623 | 5 | 32 | 230 | 89 |
2003 | 211.000 | 230.320 | 91,6 | 125 | 96 | 29 | 1.688 | 3 | 34 | 210 | 89 |
2004 | 211.000 | 230.320 | 91,6 | 119 | 90 | 29 | 1.773 | 4 | 34 | 235 | 89 |
2010 | 200.000 | 223.121 | 89,6 | 121 | 91 | 30 | 1.652 | 4 | 35 | 164 | 89 |
2014 | 210.500 | 229.403 | 91,8 | 115 | 86 | 29 | 1.830 | 8 | 33 | 143 | 89 |
2017 | 211.500 | 234.500 | 90,2 | 97 | 74 | 23 | 2.180 | 10 | 26 | 114 | 89 |
Note | |
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Fonti | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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