Zaccaria (profeta)
San Zaccaria Personaggio dell'Antico Testamento | |
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Santo | |
Profeta | |
Michelangelo Buonarroti, Il profeta Zaccaria (1508 - 1512, affresco; Città del Vaticano, Cappella Sistina | |
Nascita | 520 a.C. , data massima |
Morte | 480 a.C. , data minima |
Sepoltura | Basilica di San Pietro in Vaticano |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi, Scintoismo, Induismo |
Ricorrenza | 6 settembre |
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Nel Martirologio Romano, 6 settembre, n. 1:
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San Zaccaria (in ebraico: Zekharya o Zəḵaryā, זְכַרְיָה; in greco: Ζαχαριας, Zacharias; in latino: Zacharias; 520 a.C., data massima; † 480 a.C., data minima) è un personaggio dell'Antico Testamento, profeta ebreo. È l'undicesimo dei dodici profeti minori il cui ministero si svolse tra i Giudei rimpatriati in Gerusalemme dall'esilio babilonese, dall'anno 520 a.C. in poi, contemporaneamente al ministero di Aggeo. Era di stirpe sacerdotale e figlio di Barachia nonché l'autore dell'omonimo Libro dell'Antico Testamento.
Il nome significa "YHWH ricorda"[1].
Mediante visioni e parabole, egli annunzia l'invito di Dio alla penitenza, condizione necessaria perché si avverino le promesse di dio. Le sue profezie riguardano il futuro del rinato Israele, futuro prossimo e futuro messianico. Zaccaria mette in evidenza il carattere spirituale del rinato Israele, la sua santità. L'azione divina in quest'opera di santificazione raggiungerà la sua pienezza col regno del Messia. Questa rinascita è frutto esclusivo dell'amore di Dio e della sua onnipotenza.
L'alleanza concretizzata nella promessa messianica fatta a Davide ripiglia il suo corso a Gerusalemme. La profezia si avverò alla lettera nell'entrata solenne di Gesù nella città santa. Così, insieme a un amore sconfinato verso il suo popolo, Dio unisce un'apertura totale verso le genti, che purificate entreranno a far parte del regno.
Note | |
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