Santa Margherita da Cortona
Santa Margherita da Cortona, T.O.F. Religiosa | |
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Santa | |
Gaspare Traversi, Santa Margherita da Cortona (1755-1758), olio su tela; New York (USA), The Metropolitan Museum of Art | |
Età alla morte | 50 anni |
Nascita | Laviano 1247 |
Morte | Cortona 22 febbraio 1297 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 17 marzo 1653, da Innocenzo X |
Canonizzazione | 16 maggio 1728, da Benedetto XIII |
Ricorrenza | 22 febbraio |
Santuario principale | Basilica di Santa Margherita |
Attributi | saio francescano e velo bianco, cane, crocifisso, teschio |
Patrona di | Penitenti, prostitute pentite, nascituri, fidanzati e vedove |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 22 febbraio, n. 7:
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Santa Margherita da Cortona (Laviano, 1247; † Cortona, 22 febbraio 1297) è stata una religiosa italiana appartenuta al Terz'Ordine Francescano. È stata chiamata la Terza Stella del francescanesimo (dopo Francesco e Chiara). Nel 1728, papa Benedetto XIII, l'ha proclamata santa.
Biografia
Di umili origini, venne battezzata presso l'antica pieve di Pozzuolo Umbro, dove attualmente sorge la chiesa dei Santi Pietro e Paolo: rimase presto orfana di madre e dall'età di diciassette anni visse come concubina con un nobile di Montepulciano, Raniero (anagramma di Arsenio) dei Pecora, signori di Valiano, dal quale ebbe anche un figlio.
Nel 1273 Raniero, durante una battuta di caccia in una delle sue proprietà di Petrignano del Lago, venne aggredito e assassinato da un gruppo di briganti. Secondo la tradizione, il suo fedele cane condusse Margherita al ritrovamento del cadavere sfigurato di Raniero.
Scacciata col figlio dai famigliari dell'amante, rifiutata dal padre e dalla sua nuova moglie, si pentì della sua vita e si convertì. Si avvicinò ai francescani di Cortona, in particolare ai frati Giovanni da Castiglione e Giunta Bevegnati, suoi direttori spirituali e poi biografi: affidò la cura del figlio ai frati minori di Arezzo e nel 1277 divenne terziaria e oblata francescana, dedicandosi esclusivamente alla preghiera e alle opere di carità. La sua spiritualità pone attenzione particolare alla Passione di Cristo, in linea con quanto vissero Francesco d'Assisi, Angela da Foligno e più tardi Camilla da Varano, ossia la clarissa sr. Battista.
Diede vita a una congregazione di terziarie, dette le Poverelle; fondò nel 1278 un ospedale presso la chiesa di San Basilio e formò la Confraternita di Santa Maria della Misericordia, per le dame che intendevano assistere i poveri e i malati.
Donna mistica, ma anche di azione, coraggiosa, ricercata per consiglio, fu attenta alla vita pubblica e, nelle contese tra guelfi e ghibellini, fu operatrice di pace.
Il culto
Onorata come beata sin dalla morte, Papa Innocenzo X ne approvò il culto il 17 marzo 1653, ma fu canonizzata soltanto il 16 maggio 1728 da Papa Benedetto XIII con l'appellativo di Nova Magdalena.
La biografia redatta dal suo confessore frà Giunta Bevegnati (in AA. SS., mense Februarii, die 22), con i racconti delle numerose estasi e visioni di Margherita, ha contribuito a renderla una delle sante più popolari dell'Italia centrale.
Il suo corpo è conservato a Cortona, nella basilica a lei intitolata, in un'urna collocata sopra l'altare maggiore, bordata da una cornice in lamina d'argento sbalzata e cesellata e pasta vitrea
Presso la frazione Giorgi di Petrignano, nel luogo della tragedia e decisione di conversione (il cosiddetto Pentimento) vi è una pieve e una quercia tuttora in vita ai cui piedi ella pregò, considerata sacra e intangibile. Nell'estate 1972, per il settimo centenario dell'evento ci sono state grandi celebrazioni nel Castiglionese con ostensione delle sue spoglie.
Iconografia
Nell'arte, è spesso raffigurata col saio francescano e il velo bianco, in compagnia di un angelo consolatore (Traversi) o in estasi davanti al Cristo (Lanfranco): è sempre accompagnata dal cane che le fece scoprire il cadavere dell'amante (Benefial).
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