Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro (Roma)
Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro | |
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Nome antico | Ad duas lauros |
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Collocazione storica | Impero romano |
Civiltà | Cristiana |
Oggetto generico | Area funeraria |
Oggetto specifico | Catacomba |
Dedicazione | Santi Marcellino e Pietro |
Scopritore | Antonio Bosio |
Data scoperta | XVI secolo |
Datazione | III - IV secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Diocesi di Roma Vicariatus Urbis |
Dimensioni | |
Superficie | 18.845 m2 |
Primi scavi | |
Datazione | 1852 - 1958 |
Archeologo | Giovanni Battista de Rossi |
Secondi scavi | |
Archeologo | Enrico Stevenson |
Amministrazione | |
Ente | Pontificia Commissione di Archeologia Sacra |
Indirizzo | Via Casilina, 641 - Roma (RM) |
Telefono | +39 06 4465610 |
Fax | +39 06 4467625 |
Posta elettronica | pcas@arcsacra.va |
Sito web | sito web ufficiale |
Note | |
Visita a richiesta. | |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro o "Ad duas lauros" è un'area funeraria cristiana, situata a Roma, al IV miglio della via Labicana, oggi via Casilina.
Storia e martiri deposti nelle catacomba
La zona, dove fu scavata le catacomba dei Santi Marcellino e Pietro, faceva parte di un fondo imperiale di proprietà di sant'Elena, come dimostra la notizia riportata nel Liber Pontificalis, nella vita di San Silvestro (314 - 315), dove si parla della donazione di quest'area alla Chiesa da parte di Costantino e se ne indicano i confini:
(LA) | (IT) | ||||
« | Fundum laurentum iuxta formam cum balneum et omnem a porta Sessoriana usque ad via Penestrina a via itineris Latinae usque ad montem Gabum possessio Augustae Helenae » | « | Il fondo "ad duas lauros" presso gli acquedotti, con le terme e tutto il terreno agricolo della porta Sessoriana fino alla via Prenestina, dalla via Latina al Monte Cavo, proprietà dell'augusta Elena » |
La località "ad (inter) duas lauros" (ossia, "presso i due allori"), ricordata anche da Tertulliano si trovava al IV miglio della via Labicana, presso la tenuta imperiale detta Subaugusta e di un cimitero di equites singulares, la guardia imperiale a cavallo che fu sciolta da Costantino all'indomani della vittoria di Saxa rubra.
Nel cimitero, sorto nel III secolo, le fonti ricordano vari martiri che vi furono deposti. Il gruppo princiapale, menzionato dal Martirologio gerominiano e dagli "itinenari", comprende i seguenti martiri:
- Gorgonio
- Marcellino e Pietro
- Tiburzio
- Quattro Santi Coronati: Clemente, Sempronio, Claudio e Nicostrato, localizzati dalla Depositio martyrum, "in comitatu", denominazione controversa, da alcuni studiosi attribuita alle catacombe "ad duas lauros", da altri a Sirmio (Pannonia) dove si conoscono quattro martiri marmorari. Di sicuro si può dire solo che la Depositio attesta il loro culto a Roma, già nel 354.
L'area funeraria, che si andò ampliando nel IV secolo, era molto vasta e comprendeva anche:
- Oratorio del martire Tiburzio
- Mausoleo di Sant'Elena
- Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros
Nel V e VI secolo importanti lavori di rinforzo in muratura furono eseguiti alle tombe dei martiri per permettere con sicurezza l'afflusso dei pellegrini. Alla fine dell'VIII secolo, papa Adriano I (772 - 795) fece aprire una comoda che scendeva dalla superficie.
Nell'826, traslati i corpi dei santi Marcellino e Pietro e nell'850 quelli dei quattro santi coronati il cimitero fu abbandonato.
La catacomba venne scoperta da Antonio Bosio alla fine del XVI secolo, ma scavi sistematici furono condotti solo nel 1852 - 1853 da Giovanni Battista de Rossi e da Enrico Stevenson nel 1896, mentre gli ultimi scavi a cura della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra furono eseguiti nel 1927 - 1928 e nel 1958.
Descrizione
La catacomba, molto estesa (18.845 mq), si sviluppa su due livelli, articolandosi in varie regioni servite da scale proprie.
Sepolcri dei santi Marcellino e Pietro
La regione principale è quella che comprende i sepolcri dei martiri Marcellino e Pietro, originariamente due semplici loculi. Nel IV secolo la galleria venne tagliata e adattata a piccola basilica absidata con al centro i sepolcri isolati. Sull'intonaco degli ambienti vicini al santuario si vedono molti graffiti invocanti l'intercessione dei martiri. In un cubicolo, limitrofo alla tomba dei martiri, si nota un dipinto ad affresco, databile all'inizio del IV secolo, raffigurante:
- in alto, Gesù Cristo fra san Pietro e san Paolo;
- in basso, Agnello di Dio tra i quattro Santi Coronati
Tomba di san Gorgonio
In un'altra regione si trovava la tomba di san Gorgonio, per il quale papa Damaso I compose un epigramma: attualmente però il sito della sepoltura non è stato individuato.
Cubicolo dei santi Quattro coronati
Una terza regione del cimitero comprendeva il cubicolo doppio dei santi Quattro Coronati, alla quale si accedeva da una scala proveniente dal sopra terra, percorrendo una galleria che tra il V e VI secolo, insieme alle cripte dei martiri, venne rafforzata per agevolare l'afflusso di pellegrini e devoti.
Nella cripta dei martiri si trova un graffito, dove si legge il nome di uno dei Quattro Coronati:
« | + SCE CLE(mens) » |
Dipinti murali nelle catacombe
I cubicoli e gli arcosoli sono decorati da numerosi e notevoli dipinti murali ad affresco, tra i quali si ricorda:
- Adamo ed Eva;
- Battesimo di Gesù Cristo;
- Giona gettato nel mare in tempesta;
- Nozze di Cana;
- Gesù Cristo guarisce una donna storpia.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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