San Diego d'Alcalá

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San Diego d'Alcalá, O.F.M.
Religioso
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battezzato
Santo
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Francisco de Zurbarán, San Diego d'Alcalá (1640), olio su tela; Madrid, Museo Lazaro Galdiano
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 63 anni
Nascita San Nicolás del Puerto
1400 ca.
Morte Alcalá de Henares
12 novembre 1463
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Frati minori
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Professione religiosa XV secolo
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Fine del
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 1588, da Sisto V
Ricorrenza 12 novembre
Altre ricorrenze Nel precedente martirologio (1588-1969) era festeggiato il 13 novembre
Santuario principale
Attributi Saio francescano, fiori
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Canicattì
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 12 novembre, n. 10:
« Ad Alcalá de Henares in Spagna, san Diego, religioso dell'Ordine dei Minori, che sia nelle isole Canarie sia a Roma nel monastero di Santa Maria in Ara Coeli rifulse per umiltà e carità nella cura degli infermi. »

San Diego d'Alcalá conosciuto anche come San Diego di San Nicolás (San Nicolás del Puerto, 1400 ca.; † Alcalá de Henares, 12 novembre 1463) è stato un religioso spagnolo. Viene spesso rappresentato come umile converso francescano, con saio di bigello, cordone e chiavi a indicare le sue mansioni di portinaio e di cuoco di conventi.

Biografia

Diego nacque da umili genitori verso il 1400, a San Nicolás del Puerto in Andalusia, dove trascorse gli anni giovanili in solitudine e penitenza. Il giovane autodidatta dell'ascesi cristiana condusse vita eremitica ai margini del villaggio nativo, dedicandosi alla meditazione e alla preghiera. Viveva dei prodotti del suo piccolo orto e per il vestiario, rattoppava i panni che la gente gli donava in cambio di modesti lavori artigianali. Succede sempre che chi più dà più riceve. Così il giovane finì per attirare intorno a sé troppi donatori, per sottrarsi ai quali ritenne opportuno porsi sotto la regola dei francescani di Arizafe, presso Córdoba, dove compì il noviziato come fratello laico.

Annibale Carracci, San Diego d'Alcalà apre il suo abito monastico pieno di rose detto anche Miracolo delle rose (1605), affresco trasportato su tela; Barcellona, Museu Nacional d'Art de Catalunya

Nel 1441 venne inviato in un convento delle Isole Canarie. Li lavorò alacremente e cinque anni dopo venne scelto come padre guardiano, cioè di superiore del convento, nonostante fosse un semplice fratello laico. Le difficoltà incontrate con i colonizzatori, che tenevano gli indigeni nella condizione di schiavi, lo costrinsero a rientrare in Spagna nel 1449. L'anno dopo compì un pellegrinaggio a Roma per assistere alla canonizzazione del confratello San Bernardino da Siena. Ospite del convento all'Aracoeli, fu trattenuto a Roma da una grave epidemia, che lo vide in prima fila nell'opera di assistenza agli ammalati, unendo alle sue opere di carità i doni carismatici di cui era dotato, per la guarigione di molti. Tornato in Spagna, continuò a svolgere i consueti incarichi di portinaio e di cuoco in vari conventi, l'ultimo fu quello di Alcalá de Henares, presso Madrid, dove morì il 12 novembre 1463.

Venne canonizzato nel 1588 da Papa Sisto V per interessamento di Filippo II.

Culto e iconografia

Il Santo è molto venerato in Spagna e in America Latina.

Famoso è il miracolo delle rose. Fra Diego aveva l'abitudine di privarsi del suo stesso pane per darlo a qualche mendicante e una volta il paniere che era stato dato ai poveri si riempì misteriosamente di rose, segno dell'apprezzamento di Dio per le sue opere di carità. Il prodigio viene spesso ricordato sia nelle immagini popolari, frequenti nelle chiese francescane spagnole, sia nei due cicli pittorici dei celebri Murillo e Annibale Carracci.

Collegamenti esterni