Beato Angelo Carletti

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Beato Angelo Carletti, O.F.M.
Presbitero
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al secolo Antonio
battezzato
Beato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 84 anni
Nascita Chivasso
1411
Morte Cuneo
11 aprile 1495
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione 1753, da Benedetto XIV
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 11 aprile
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Chivasso (Torino)
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 11 aprile, n. 9:
« A Cuneo, beato Angelo (Antonio) Carletti da Chivasso, sacerdote dell'Ordine dei Minori, insigne per dottrina, prudenza e carità. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Angelo Carletti, al secolo Antonio, conosciuto come Angelo da Chivasso[1] (Chivasso, 1411; † Cuneo, 11 aprile 1495), è stato un presbitero, letterato e umanista italiano. È venerato come beato dalla Chiesa cattolica e viene ricordato l'11 aprile.

Biografia

Inizialmente si dedicò alla carriera politica e fu senatore del Monferrato, fino all'età di circa 30 anni, quando decise di entrare nell'ordine dei Frati Minori, in cui divenne sacerdote.

Si dedicò allo studio del diritto e della teologia morale; in questo campo pubblicò diverse opere, in cui espose la sua dottrina. Le sue opere coinvolgono anche azioni di carità: fu, ad esempio, uno dei sostenitori della fondazione dei monti di pietà in favore dei poveri (Genova, 1483).[2]

Per quattro trienni fu eletto Vicario generale dei minori osservanti; successivamente Papa Sisto IV lo nominò commissario pontificio per alcune delicate missioni volte a consolidare la fede cristiana. Morì a Cuneo nel convento di Sant'Antonio, l'11 aprile 1495, all'età di circa 84 anni.

Opere

Scrisse diverse opere, la più famosa è la Summa casuum conscientiae, detta Summa Angelica, pubblicata per la prima volta nel 1476. Divisa in 659 capi, in ordine alfabetico, tratta delle varie questioni di coscienza, era molto usata dai confessori. La si può definire un vero e proprio dizionario di teologia morale. Come simbolo dell'ortodossia cattolica Lutero la bruciò nella pubblica piazza di Wittemberg il 10 dicembre 1520 insieme alla Bolla di scomunica Exurge domine, al Codice di Diritto Canonico e alla Summa teologica di san Tommaso. A quel tempo aveva già conosciuto trenta riedizioni.

Culto

Nel 1625 venne istituito il processo di beatificazione. Il suo corpo venne sistemato in un'urna all'interno del convento di Sant'Antonio e si conservò miracolosamente (secondo la tradizione era "incorrotto e flessibile, ed emanava un odore soavissimo"). Si può ancora vedere il corpo mummificato del beato, all'interno del santuario degli Angeli di Cuneo.

Il beato Angelo Carletti è patrono di Chivasso ed è venerato anche come uno dei patroni di Cuneo dal momento che, secondo la tradizione, offrì protezione contro l'assedio dei francesi deviando le cannonate dirette contro la città. La venerazione popolare considera un ulteriore miracolo il fatto che non vi furono vittime durante il disastroso crollo del tamburo e della cupola del santuario degli Angeli, avvenuto in pieno giorno il 30 dicembre 1996.

Villa Oldofredi Tadini di Cuneo, insediamento agricolo del XIV secolo inserito nel sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte, conserva nella cappella settecentesca il saio appartenuto al religioso.

La città di Genova - nella quale fondò assieme al cardinale- doge Paolo di Campofregoso il locale monte di pietà - gli ha intitolato una via nel quartiere di Pra'.

Note
  1. Vedi: Santiebeati.it
  2. Giulio Giacchero, La Cassa di risparmio di Genova e Imperia, Genova, Cassa di risparmio di Genova e Imperia, 1970, p. 10.
Voci correlate
Collegamenti esterni