Ottava di Natale
L'Ottava di Natale è costituita dagli otto giorni che iniziano con la Solennità di Natale e che arrivano al 1º gennaio, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, Solennità della Circoncisione del Signore per il Rito Ambrosiano ed è la parte iniziale del Tempo di Natale.
Il carattere di questa Ottava è minore di quello dell'Ottava di Pasqua[1].
Caratteristica dell'Ottava di Natale è il fatto che i tre giorni immediatamente successivi al Natale sono dedicati alla celebrazione di tre feste care alla pietà popolare:
- Santo Stefano protomartire, il 26 dicembre
- San Giovanni Apostolo ed Evangelista, il 27 dicembre
- i Santi Innocenti martiri, il 28 dicembre
Dati storici
La presenza nell'Ottava di Natale delle feste di Santo Stefano, di San Giovanni e dei santi Innocenti ha origini antiche:
- Il Sacramentario Veronese (VI secolo) presenta, immediatamente dopo le Messe natalizie, due formulari In Natale Sancti Iohannis Evangeliste, "Nella nascita di San Giovanni Evangelista"[2] e altri due In Natale Innocentum, "Nella nascita degli Innocenti"[3].
- Il Lezionario di Würzburg (VII secolo) riporta le festività di Santo Stefano, san Giovanni Evangelista, santi Innocenti e san Silvestro e lo stesso fa, nel IX secolo, il Sacramentario Gregoriano Adrianeo[4].
- Nel Sacramentario Gelasiano Antico (VII/VIII secolo) manca la festa di san Silvestro.
Il Medioevo vide in questi santi il corteo d'onore di Cristo bambino e li chiamò Comites Christi, "seguito di Cristo".
Il Messale Romano del 1570 riporta le seguenti celebrazioni:
- Santo Stefano
- San Giovanni Evangelista
- Santi Innocenti
- Domenica fra l'Ottava
- San Tommaso di Canterbury
- VI giorno fra l'ottava
- San Silvestro
Vari libri liturgici antichi di Rito romano contengono un formulario di Messa anche per la domenica dopo Natale, tuttavia ciò avviene non prima dell'VIII secolo. Dal 1921 in essa si celebra la Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe[5].
Il Rito ambrosiano, invece, ha sempre celebrato questa festa con la denominazione di Domenica tra l'Ottava del Natale[6] e con grado inferiore rispetto alle tre festività di Santo Stefano, San Giovanni e Santi Innocenti.
L'ultimo giorno dell'Ottava
Il giorno dell'ottava è possibile sia stato introdotto da Bonifacio IV (†615)[7].
Il Gelasiano Antico ha un formulario proprio per la Messa di questa festa, che chiama In octabas Domini, "Nell'Ottava del Signore[8]. Nel Gregoriano Adrianeo[9] la stazione del giorno ottavo è Ad Sanctam Mariam ad Martyres, "A Santa Maria ai Martiri" e la colletta della Messa è di contenuto mariano. Qui ci sarebbero le tracce della prima festa mariana della liturgia romana al 1º gennaio o Natale sanctae Mariae, "Natale di Santa Maria", in seguito scomparsa con il sorgere delle altre feste mariane. In ogni caso l'impronta mariana della festa di Capodanno fu prevalente nella liturgia medievale.
Nel Messale Romano del 1570 il titolo della festività del 1º gennaio è In circumcisione Domini et octava Nativitatis, "Nella Circoncisione del Signore e Ottava di Natale". La riforma promossa dal Concilio Vaticano II, per il Rito romano, ha ripristinato il carattere mariano di questo giorno, che ora è chiamato In octava Nativitatis Domini, Sollemnitas Sanctae Dei Genetricis Mariae, "Nell'Ottava della Nascita del Signore, solennità di Santa Maria Madre di Dio[10]. Le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario ricordano al n. 35 che in questo giorno si commemora anche l'imposizione del Santissimo Nome di Gesù. L'edizione del 2002 del Messale Romano ha proposto questa commemorazione come memoria facoltativa e l'ha collocata al 3 gennaio.
Nel Rito ambrosiano l'ultimo giorno dell'Ottava del Natale è sempre stato caratterizzato dalla solennità della Ottava di Natale (Circoncisione del Signore). Il nome di Gesù è ricordato durante questa solennità del 1° gennaio, mentre in Rito ambrosiano preconciliare è celebrato il 2 gennaio.
La liturgia nel Rito Romano
Il Messale Romano odierno (1970) conserva le stesse festività del Messale del 1570, ma quelle dei santi sono collocate, più coerentemente, nel Proprio dei Santi.
La domenica fra l'Ottava è chiamata Festa della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.[11]. Questa festa ha la precedenza sulle tre festività di Santo Stefano protomartire, San Giovanni apostolo ed evangelista e Santi Innocenti Martiri.
I giorni feriali 29, 30 e 31 dicembre, in precedenza sprovvisti di formulari propri per la Messa, ora li hanno.
Il Lezionario per la Messa nella solennità del Natale e nella sua ottava offre una ricchezza e varietà di letture maggiore che in passato. L'insieme dei testi, eucologici e biblici celebra il Natale come festa della redenzione, in fedeltà alla più antica tradizione romana che porta l'impronta di papa Leone Magno (†461). Ciò appare già nella colletta della Messa vespertina nella Vigilia[12] che recita:
(LA) | (IT) | ||||
« | Deus, qui nos redemptionis nostrae annua exspectatione laetificas... » | « | O Dio, che ci rallegri nell'attesa attuale della nostra redenzione... » |
La prima lettura è propria (At 6,8-10;7,54-59 ) nel giorno di Santo Stefano; dal giorno seguente si inizia la lettura continua e completa della Prima lettera di Giovanni, che si protrae fino al giorno precedente la domenica del Battesimo del Signore.
Il Vangelo è proprio nelle tre feste dei santi; il 29 e il 30 dicembre si legge, spezzata in due parti, la pericopi della Presentazione di Gesù al Tempio (Lc 2,22-35 e 2,36-40). Il 31 dicembre si legge il Prologo di San Giovanni (Gv 1,1-18 [13]).
Nel Rito ambrosiano
L'ordinamento ad anno unico è a struttura di tipo ternario, cioè sul modello festivo: Lettura, Epistola e Vangelo; in essa sono venuti confluendo diversi temi: la commemorazione della Circoncisione del Signore, colore liturgico rosso (1º gennaio[14]) e del conferimento a lui del nome di Gesù, la benedizione del nuovo anno civile, l'invito alla pace.
L'Ottava di Natale inizia con la solenne liturgia vigiliare vespertina, sostanzialmente modellata sull'archetipo pasquale, ma adattato a una celebrazione non notturna, ma serale. Il colore liturgico generale è il bianco.
Il 26 dicembre si celebra Santo Stefano protomartire, colore liturgico rosso. il Vangelo è Mt 17,23-26 (la moneta nella bocca del pesce), che Sant'Ambrogio nella sua esposizione del Vangelo di Luca spiega in rapporto al protomartire e a Paolo: il sangue dei martiri, seme dei cristiani; Paolo, moneta d'argento scaturita dal martirio di Stefano.[15]
Il 27 dicembre si celebra San Giovanni apostolo ed evangelista, Colore liturgico bianco. Il Vangelo è Gv 21,19c-24 , il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte.
Il 28 dicembre si celebrano i Santi Innocenti Martiri, colore liturgico rosso. Il Vangelo propone Mt 2,13b-18 , la strage degli innocenti.
Le festività del 26, 27 e 28 dicembre, avendo un'officiatura mista con testi ancora inerenti al mistero della Natività, prevalgono sulla stessa Domenica nell'Ottava di Natale. In questa Domenica, quando viene celebrata il 29, 30 o 31 dicembre, le letture svolgono una densa catechesi sul Cristo, Sapienza e Parola eterna di Dio fatta carne.
Il giorno 30 dicembre è prevista, nella basilica di Sant'Eustorgio, una speciale celebrazione della festa di Sant'Eugenio. In tale liturgia l'Epistola (1Cor 9,19b-23 ) richiama la figura del vescovo transalpino fattosi ambrosiano con gli ambrosiani per diventare con loro partecipe dell'Evangelo.
Note | |||||||
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Bibliografia | |||||||
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Voci correlate | |||||||
Collegamenti esterni | |||||||
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