San Felice da Nicosia

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Felice di Nicosia, O.F.M. Cap.
Religioso
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al secolo Filippo Giacomo Amoroso
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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immagine votiva
Titolo
Incarichi attuali
frate
Età alla morte 71 anni
Nascita Nicosia
5 novembre 1715
Morte Nicosia
31 maggio 1787
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa Mistretta, 1744
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 12 febbraio 1888, da Leone XIII
Canonizzazione 23 ottobre 2005, da Benedetto XVI
Ricorrenza 31 maggio
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Altri titoli
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Figli
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Virgolette aperte.png
I poveri sono la persona di Gesù Cristo, e si devono rispettare. Riguardiamo nei poverelli e negli infermi lo stesso Dio, e soccorriamoli con tutto l'affetto del nostro cuore e secondo le proprie nostre forze. Consoliamo con dolci parole i poveri ammalati e prontamente rechiamo loro soccorso. Non cessiamo mai dal correggere i traviati con maniere prudenti e caritative.
Virgolette chiuse.png
(San Felice da Nicosia)
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 31 maggio, n. 10:
« A Nicosia in Sicilia, beato Felice (Giacomo) Amoroso, religioso, che, dopo essere stato rifiutato per dieci anni, entrò infine nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, dove svolse i più umili servizi in semplicità e purezza di cuore. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Felice di Nicosia, al secolo Filippo Giacomo Amoroso (Nicosia, 5 novembre 1715; † Nicosia, 31 maggio 1787) è stato un religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

Biografia

San Felice di Nicosia nacque a Nicosia, figlio del calzolaio Filippo Amoroso e di Carmela Pirro.

Il suo nome di battesimo era Filippo Giacomo e fin da bambino fu molto devoto.

Il padre morì quando lui aveva tre anni, frequentò allora la bottega del calzolaio Giovanni Ciavarelli, soffrendo per il linguaggio scurrile che vi si usava.

Della sua infanzia si tramanda un episodio miracoloso, quando facendo passare il dito bagnato di saliva su un pezzo di cuoio tagliato male da un operaio che se ne disperava, ottenne che il cuoio ritornasse intatto.

Dopo la morte dei genitori, chiese inutilmente per ben sette anni di essere ammesso fra i frati cappuccini di Nicosia, ma veniva sempre rifiutato perché analfabeta. Nel 1743 il padre provinciale di Messina in visita a Nicosia lo ammise. Entrò nel convento dei cappuccini della vicina cittadina di Mistretta, dove nel 1744 emise i voti perpetui e prese il nome di Felice.

Dopo un anno tornò a Nicosia, dove si dedicò alla questua assieme al fratello, visitava sia le case dei ricchi per invitarli a condividere i loro beni, sia quelle dei poveri per dare loro conforto materiale e spirituale. Era molto paziente anche quando veniva scacciato malamente. Definiva se stesso u sceccareddu, l'asino che portava sulla soma tutto quanto aveva raccolto al convento.

Il superiore spesso lo trattava duramente, lo scherniva dandogli nomignoli quali gabbatore della gente e santo della Mecca, ma fra Felice rispondeva umilmente dicendo:sia per l'amor di Dio. Una volta gli ordinò di esibirsi nel refettorio del convento vestito da pagliaccio e gli fece distribuire ai frati un impasto di cenere e acqua come se fosse ricotta fresca, che miracolosamente diventò ottima ricotta.

Essendo analfabeta, apprendeva a memoria i testi biblici durante le funzioni religiose e assimilava tutte le letture edificanti lette in convento durante la mensa.

Aveva una gran devozione per Gesù crocifisso. Tutti i venerdì digiunava a pane ed acqua e contemplava la passione e la morte di Gesù Cristo stando nel coro del convento, con le braccia aperte a forma di croce.

Si dedicò anche alla cura degli infermi sia nel corpo che nello spirito, ottenendo spesso per essi guarigioni miracolose. Era particolarmente dedito alla preghiera ed alla penitenza.

Nel 1777 il vicino paese di Cerami venne colpito da una grave pestilenza, il superiore dei cappuccini del luogo chiese a Felice di andare ad assistere i malati, cosa che fece con grande abnegazione, nonostante fosse già avanzato in età.

Obbediente fino alla fine, prima di morire chiese il permesso al superiore.

Morì il 31 maggio 1787.

Voci correlate
Collegamenti esterni