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Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria (Venezia, 5 luglio 1549; † Roma, 27 agosto 1626) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Biografia
Nacque a Venezia il 5 luglio 1549, quinto dei tredici figli del marchese Ranieri Bourbon del Monte, primo conte di Monte Baroccio e Minerva Pianosa.
Da adolescente, fu a Roma e fece parte della famiglia del cardinale Alessandro Sforza, suo parente. Dal 1563 fu commendatario dell'abbazia di santa Croce di monte Fabali presso Pesaro. Si addottorò in diritto e nel 1580 fu nominato referendario di entrambe le Segnature di Grazia e Giustizia e faceva parte della Consulta, come uditore e vice-legato. Accompagnò il cardinale Sforza nelle Marche per una spedizione militare contro i banditi.
Nel 1581, morì improvvisamente lo Sforza e a Bourbon fu offerto il vescovato di Pesaro, ma egli preferì entrare al servizio del cardinale Ferdinando de' Medici. La protezione del Medici segnò una svolta importante nella sua carriera: quando Ferdinando rinunciò al cappello per succedere al granduca Francesco, chiese e ottenne da papa Sisto V la nomina del Bourbon a cardinale.
Cardinalato
Fu creato cardinale diacono nel concistoro del 14 dicembre 1588 e il 9 gennaio dell'anno seguente ricevette la berretta rossa e la diaconia di Santa Maria in Domnica. Partecipò al conclave del settembre 1590 e conclave dell'ottobre-dicembre 1590.
Il Medici lo sostenne anche finanziariamente donandogli un palazzo e la commenda di due abbazie nelle diocesi di Carrara e di Padova. Fu rappresentante ordinario degli interessi toscani in seno alla corte pontificia. Il Bourbon si appoggiò, nell'ambito del Collegio cardinalizio, ai più potenti gruppi di cardinali, pur riuscendo a conservando una posizione indipendente.
Nel 1591 optò per il titolo di cardinale presbitero dei santi Quirico e Giulitta. Partecipò al conclave del 1591, che elesse papa Innocenzo IX e a quello dell'anno seguente che vide l'elezione di Clemente VIII.
Si occupò delle trattative per la conversione e l'assoluzione del re di Francia Enrico IV e rimase sempre nettamente favorevole alla tendenza filo-francese. Nel 1598 seguì Clemente VIII nel viaggio di Ferrara ed ebbe successivamente altri incarichi.
Partecipò a entrambe i conclavi del 1605 che elessero Leone XI e Paolo V. Nel 1606 fu nominato prefetto della Sacra Congregazione del concilio, carica che tenne fino al 1616. Nel 1611 adottò il titolo di Santa Maria in Trastevere e l'anno seguente, divenuto cardinale protopresbitero, ottenne il titolo di San Lorenzo in Lucina.
Nel 1615 fu eletto cardinale vescovo della sede suburbicaria di Palestrina. Fu consacrato vescovo il 7 dicembre 1615 nella Cappella Sistina da Paolo V, assistito dal cardinale Giovanni Evangelista Pallotta e dal cardinale Benedetto Giustiniani.
Nel 1616 fu nominato prefetto della Sacra Congregazione dei Riti. Nel conclave del 1621 fu uno dei papabili al soglio di Pietro, ma la Spagna presentò il proprio veto e fu eletto papa Gregorio XV. Escluso dall'elezione, scelse quindi dal 29 marzo di optare per la sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina.
Divenuto sub-decano del Collegio cardinalizio, partecipò al conclave del 1623 con l'elezione di Urbano VIII, optando in seguito per la sede suburbicaria di Ostia e Velletri dal 27 settembre 1621, allorché divenne Decano del Collegio cardinalizio. Legato a latere per l'apertura della Porta d'oro della Basilica di San Paolo fuori le Mura nell'anno giubilare 1625, divenne uno dei personaggi più influenti della Corte pontificia.
Morte
Morì il 27 agosto 1627 nella sua residenza romana di Palazzo Madama. I suoi funerali ebbero luogo nella vicina Chiesa di San Luigi dei Francesi in Campo Marzio e fu sepolto nella Chiesa di Sant'Urbano alla Caffarella, a Roma.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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