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Giacomo Franzoni indicato anche come Jacopo e il suo cognome come Franzone e come Fransoni (Genova, 5 dicembre 1612; † Roma, 19 dicembre 1697) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Biografia
Nacque il 5 dicembre 1612 a Genova dal marchese Anfrano Franzoni e Girolama Fieschiuna, nobile, ricca e influente famiglia, che diede a Genova diversi senatori e un doge. Altro cardinale della famiglia fu Giacomo Filippo Fransoni (1826). Il suo nome risulta anche Jacopo e il suo cognome come Franzone e come Fransoni.
Formazione e attività prelatizia
Studiò giurisprudenza presso l'Università di Bologna ma a causa della peste dovette recarsi all'Università di Padova per proseguire la sua formazione giuridica. Scomparsa la peste ritornò all'Università di Bologna per studiare teologia e conseguì anche il dottorato in utroque iure, sia in diritto canonico che in diritto civile. A sedici anni, contro la volontà della famiglia, decise di abbracciare lo stato ecclesiastico; nessuna informazione circa l'eventuale ordinazione presbiterale. Trasferitosi a Roma nel 1639, svolse la mansione di Referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia; in seno la Camera Apostolica divenne presidente nel 1641, chierico presidente delle Strade l'anno seguente e poi delle Armi. Durante il pontificato di Innocenzo X fu nominato economo generale della Camera Apostolica e presidente delle fortezze marittime nel 1654; prefetto delle milizie dello Stato Pontificio. Rifiutata la promozione al cardinalato e all'episcopato presso la sede di Ferrara, divenne presidente delle milizie di Castel Sant'Angelo nel 1655.
Cardinalato
Fu creato cardinale riservato "in pectore" nel concistoro del 29 aprile 1658 e pubblicato nel concistoro del 5 aprile 1660; ricevette la Berretta rossa e la diaconia di Santa Maria in Aquiro il 19 aprile 1660. Legato apostolico di Ferrara dal 5 maggio 1660, occupò l'incarico fino al 1664.
Episcopato
Eletto Vescovo di Camerino il 7 giugno 1666 da Alessandro VII, fu consacrato il 13 giugno seguente nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella dal cardinale Neri Corsini, assistito da Carlo de' Vecchi[1], già vescovo di Chiusi e da Emilio Bonaventura Altieri, già vescovo di Camerino. Partecipò al conclave del 1667 che elesse papa Clemente IX. Optò per la diaconia di Santa Maria in Cosmedin il 14 gennaio 1669. Partecipò al conclave del 1669-1670, che elesse papa Clemente X. Optò per l'ordine presbiterale e il titolo di San Pancrazio fuori le mura il 14 maggio 1670; per il titolo di Santa Maria in Ara Coeli il 27 febbraio 1673. Fu camerlengo del Collegio Cardinalizio dal 15 gennaio 1674 al 28 gennaio 1675. Partecipò al conclave del 1676 che elesse papa Innocenzo XI. Optò per il titolo di Santa Maria della Pace il 30 aprile 1685 e per l'ordine episcopale e la Sede suburbicaria di Frascati il 10 novembre 1687. Partecipò al conclave del 1689 che elesse papa Alessandro VIII e a quello del 1691 che elesse Innocenzo XII. Optò per la Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina il 28 settembre 1693. Divenuto sottodecano del Collegio cardinalizio, si dimise dal governo della sede di Camerino prima del 23 novembre 1693.
Morte
Morì a Roma il 19 dicembre 1697 all'età di 85 anni, dopo diciotto mesi di malattia. Venne esposto e sepolto nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella secondo la sua espressa volontà, a testimonianza della sua devozione per San Filippo Neri.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Bibliografia |
- (IT) Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa. 9 vols, vol. VII, Stamperia Pagliarini, Roma, 1793, pp. 144-147
- (IT) Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni. 103 vols. in 53, vol. XXXVII, Tipografia Emiliana, Venezia, 1840-1861, p. 148
- (IT) Christoph Weber, Legati e governatori dello Stato Pontificio: 1550-1809, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma, 1994 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Sussidi; 7), pp. 252, 678
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Collegamenti esterni |
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Voci correlate |
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