Sisto Riario Sforza

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Venerabile Sisto Riario Sforza
Cardinale
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battezzato
Venerabile
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 66 anni
Nascita Napoli
5 dicembre 1810
Morte Napoli
29 settembre 1877
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Arcidiocesi di Napoli
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Vestizione 25 dicembre 1826
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono 22 dicembre 1832 da Giuseppe della Porta (Suddiaconato, 7 aprile 1832)
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Ordinazione presbiterale Napoli, 1º settembre 1833 dall'arc. Filippo Giudice Caracciolo
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Nominato vescovo 24 aprile 1845 da papa Gregorio XVI
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Consacrazione vescovile Basilica di San Pietro (Roma), 25 maggio 1845 dal card. vescovo Mario Mattei
Elevazione ad Arcivescovo 24 novembre 1845 da papa Gregorio XVI
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Creazione
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
19 gennaio 1846 da Gregorio XVI (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 31 anni, 8 mesi e 10 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato

Ordinazioni

Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il 28 giugno 2012, da Benedetto XVI
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza [[{{{ricorrenza}}}]]
Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Onorificenze
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Altri titoli
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Invito all'ascolto
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Venerabile Sisto Riario Sforza (Napoli, 5 dicembre 1810; † Napoli, 29 settembre 1877) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Nato a Napoli, in una famiglia dell'alta nobiltà ducale. La famiglia era imparentata con i Colonna, i Boncompagni e Caraccioli. Secondo dei due figli del duca Giovanni Antonio Riario Sforza (1769-1836), sesto duca di Riario-Sforza, che fu ambasciatore del Regno di Napoli in Vestfalia e Olanda durante il regno di Giuseppe Bonaparte e Murat e Maria Gaetana Cattaneo della Volta (1778-1836), dei principi di Sannicandro, di origine genovese. Fu battezzato lo stesso giorno della sua nascita nella Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, con il nome di Sisto Gaetano Ambrosio. L'altro figlio fu Nicola Giovanni. Ha ricevuto il sacramento della cresima l'11 febbraio 1822. Nipote del cardinale Tommaso Riario Sforza (1823). Altri cardinali della famiglia furono Pietro Riario, O.F.M. Conv. (1471); Raffaele Sansoni Riario (1477); e Alessandro Riario (1578).

Formazione e ministero sacerdotale

Si trasferì a Roma per studiare sotto la tutela dello zio cardinale Tommaso Riario Sforza, prefetto dell'Economia della Congregazione di Propaganda Fide; frequentò il Seminario Romano di Sant'Apollinare, poi la Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici a Roma e, successivamente, l'Università La Sapienza di Roma. Conseguito il dottorato in teologia da Breve apostolico, il 23 aprile 1845.

Aveva deciso di entrare nello stato ecclesiastico nel 1824 e chiese di essere incorporato alla Congregazione delle Missioni, per istruirsi nelle opere del ministero sacerdotale. Ricevette l'abito ecclesiastico il 1º gennaio 1825, la tonsura clericale, il 13 febbraio 1825, dal cardinale Luigi Ruffo Scilla, gli ordini minori, il 25 dicembre 1826, sempre dal cardinale Ruffo Scilla e il suddiaconato il 7 aprile 1832, da Giuseppe della Porta (ch), patriarca titolare di Costantinopoli, Vicegerente della diocesi di Roma, nella patriarcale basilica lateranense. Abate commendatario di San Paolo ad Albano nel 1828. Conclavista di suo zio nel Conclave del 1829. Ricevette il diaconato il 22 dicembre 1832, sempre dal patriarca titolare della Porta.

Ordinato sacerdote il 1º settembre 1833 dall'arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo di Napoli. Ha esercitato il suo ministero nelle scuole serali, nelle carceri per donne e tra gli apprendisti. Ablegato a Parigi per presentare la berretta rossa al neo-cardinale Jean-Louis Anne Madelain Lefebvre de Cheverus, arcivescovo di Bordeaux, nel 1836, ritornò dalla Francia il 27 giugno 1836. Nominato cameriere segreto partecipante di Sua Santità nel novembre 1836, Vicario della diaconia di Santa Maria in Via Lata il 22 giugno 1837, Canonico della patriarcale Basilica Vaticana, 30 settembre 1838.

Nel 1840 contribuì alla creazione della rivista La scienza e la fede di Gaetano Sanseverino, filosofo e teologo italiano. con lo scopo di combattere l'ontologismo. Segretario privato di Sua Santità, 1841. Ha accompagnato Papa Gregorio XVI, in qualità di segretario dei memoriali, nel suo viaggio nel Lazio, in Umbria e Marche nel settembre 1841. Contribuì alla conversione al cattolicesimo del conte Ernest von Stackelberg (in seguito generale dell'esercito russo nel Caucaso) e il ritorno al Chiesa cattolica romana del principe Augustin Petrovich Golitzyn. Esercitò anche il suo ministero per i membri del corpo diplomatico e dell'aristocrazia. Re Ferdinando II dei Due La Sicilia lo propose al papa per occupare la sede di Aversa il 12 aprile 1845.

Ministero episcopale

Eletto vescovo di Aversa il 24 aprile 1845. Assistente al Soglio Pontificio il 17 maggio 1845. Consacrato domenica 25 maggio 1845, nella cappella del coro della patriarcale basilica vaticana di Roma, dal cardinale Mario Mattei, vescovo di Frascati, prefetto della Sacra Consulta e Arciprete della Basilica Vaticana, assistito da Ludovico Tevoli, arcivescovo titolare di Atene, elemosiniere pontificio e da Luigi Maria Cardelli (ch), O.F.M., arcivescovo titolare di Acrida, canonico della patriarcale basilica vaticana. Preso possesso della diocesi da parte del procuratore il 7 maggio 1745. Prestò il giuramento di fedeltà al re il 12 giugno 1845 e fece il solenne ingresso in diocesi il 21 giugno successivo. Re Ferdinando II delle Due Sicilie lo presentò alla sede di Napoli il 6 settembre 1845. Promosso dal papa alla sede metropolitana di Napoli, il 24 novembre 1845, ha ricevuto il pallio nello stesso giorno e prese possesso della sede l'8 dicembre successivo.

Il suo episcopato si svolse in un periodo storico di grandi sconvolgimenti politici, rivoluzioni e laceramento delle coscienze; è stato accusato dalla storiografia liberale di esser sostenitore, o addirittura di campione della reazione. In realtà, la sua figura appare sempre più come quella dell'uomo di Dio sollecito solo del bene delle anime e degli interessi essenziali della Chiesa.

In pieno Risorgimento scrisse delle lettere pastorali l'8 febbraio 1848, dove veniva espressa la sua posizione netta e coraggiosa, pochi giorni prima della promulgazione dello Statuto da parte di Pio IX (14 marzo 1848).

Cardinalato

Creato cardinale presbitero nel concistoro del 19 gennaio 1846, con dispensa per avere uno zio che era cardinale. Il Papa gli ha mandato la berretta rossa con il conte abate Annibale Moroni; ricevette la berretta rossa dal re Ferdinando II il 5 febbraio 1846; ricevette la berretta rossa e il titolo di Santa Sabina, il 16 aprile 1846.

Assegnato alla Congregazione del Concilio Tridentino, dell'immunità ecclesiastica e disciplina religiosa. Protettore della Cappella Sistina, del Santissimo Presepe nella patriarcale Basilica liberiana. Fondò l'Accademia de filosofia tomista nel 1846. Partecipò al conclave del 1846, che vide eletto Papa Pio IX. Membro della commissione cardinalizia incaricata da Papa Pio IX di preparare la definizione del dogma dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

Dimostrò grande coraggio durante le epidemie di colera che colpirono Napoli nel 1854-1855 e nel 1873 e l'eruzione del Vesuvio nel 1861. Rifiutò l'arcivescovado di Bologna Bologna nel 1855. Celebrò le solenni esequie per il re Ferdinando II delle Due Sicilie nella cattedrale di Napoli il 3 giugno 1859. Esiliato con la forza dopo il crollo della regno delle Due Sicilie, il 21 settembre 1860, per aver rifiutato di aderire completamente alle esorbitanti richieste del nuovo governo, fino al successivo 30 novembre e il 31 luglio 1861, per non aver permesso di tenere funzioni religiose celebrando la festa dello Statuto, fino al 1866.

Durante il suo esilio, visse a Genova, Marsiglia, Hyères, Civitavecchia e infine Roma. Progettò l' Ospizio di Maria, un seminario centrale per chierici e sacerdoti provenienti dalle province del regno di Napoli, che fu ufficialmente inaugurato nel 1876 e una casa per sacerdoti anziani. Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal 27 marzo 1865 all'8 gennaio 1866. Fu consultato nel 1865 sull'opportunità di convocare un concilio. Nominato il 7 dicembre 1869, membro della commissione di Postulata, partecipò attivamente ai suoi lavori. Alla vigilia del Concilio, il cardinale Riario Sforza, insieme ad altri trentasette vescovi del Sud Italia, ha presentato un progetto per la riforma della Chiesa locale come contributo collegiale all'assemblea.

Ha partecipato al Concilio Vaticano I, 1869-1870. Faceva parte di un gruppo che voleva una definizione più attenuata di infallibilità papale, ma votò a favore nella congregazione generale del 15 luglio 1870. Fu il primo padre conciliare ad annunciare ai fedeli della sua arcidiocesi in una lettera pastorale la definizione del dogma dell'infallibilità papale. Dopo l'unificazione d'Italia, favorì l'istituzione dell'Associazione per gli interessi economici a Napoli e pubblicò, il 25 giugno 1872, al clero e al popolo, una notifica sulle prime elezioni comunali di Napoli. L'Associazione operava sotto la guida del cardinale, che aveva promesso di sostenere e difendere l'Associazione cattolica italiana per la difesa della Chiesa in Italia, istituita il 4 aprile 1866. Usò la sua fortuna personale per alleviare la miseria dei poveri.

Morte

Morto lunedì 29 settembre 1877, per problemi cardiaci, dopo una malattia durata un mese, a Napoli. Esposto nella cattedrale metropolitana di Napoli e sepolto, temporaneamente, presso la Chiesa Cimiteriale di San Mario del Pianto, perché il nuovo regolamento non consentiva sepolture nelle chiese urbane. I suoi resti furono trasferiti alla cattedrale metropolitana di Napoli e reinterrati nella cappella del SS. Crocifisso della Basilica dei Santi XII Apostoli nell'aprile 1927. Sopra la porta principale della cattedrale metropolitana di Napoli, un'epigrafe è stata posta in sua memoria.

Beatificazione

Il processo informativo per la sua beatificazione si svolse dal 1927 al 1931 a Napoli. Il processo ordinario Super Vita, virtutibus et miraculis in genere si svolse a Napoli dal 10 maggio al 12 agosto 1936; dal 19 gennaio al 3 marzo 1936 si svolse il processo aggiuntivo a Roma; il 3 febbraio 1946 fu emanato il decreto super scriptis e la super causae introductione fu introdotta a Roma il 3 agosto 1947.

Nel 1949, il processo apostolico sulla sua vita, virtù e miracoli in genere è iniziato a Napoli. Il 27 giugno 1995 è stato emanato il decreto di apertura del Processo Apostolico e il successivo 19 settembre, il cardinale Michele Giordano, arcivescovo di Napoli, è stato informato dell'apertura del processo. Il 28 giugno 2012, Papa Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante le sue virtù eroiche. Avrà il titolo di beato.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Aversa Successore: BishopCoA PioM.svg
Francesco Saverio Durini, O.S.B. Coel. 24 aprile - 24 novembre 1845 Antonio Saverio De Luca I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Saverio Durini, O.S.B. Coel. {{{data}}} Antonio Saverio De Luca
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Napoli Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Filippo Giudice Caracciolo, C.O. 24 novembre 1845-29 settembre 1877 Guglielmo Sanfelice d'Acquavella, O.S.B. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Filippo Giudice Caracciolo, C.O. {{{data}}} Guglielmo Sanfelice d'Acquavella, O.S.B.
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Sabina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gustave-Maximilien-Juste de Croÿ-Solre 16 aprile 1846-29 settembre 1877 Vincenzo Moretti I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Gustave-Maximilien-Juste de Croÿ-Solre {{{data}}} Vincenzo Moretti
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Domenico Carafa della Spina di Traetto 27 marzo 1865-8 gennaio 1866 Camillo Di Pietro I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Domenico Carafa della Spina di Traetto {{{data}}} Camillo Di Pietro
Voci correlate
Collegamenti esterni