Beato Marco da Montegallo

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Beato Marco da Montegallo, O.F.M.
Presbitero
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al secolo Marco de Marchio
battezzato
Beato
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Beato Marco da Montegallo
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 71 anni
Nascita Montegallo
1425
Morte Vicenza
19 marzo 1496
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa 1452
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale 1454 ca.
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Fine del
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8 mesi e 20 giorni
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 20 settembre 1839, da Gregorio XVI
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 19 marzo
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Altri titoli
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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 19 marzo, n. 7:
« A Vicenza, beato Marco de Marchio da Montegallo, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che per sovvenire alle necessità dei poveri creò l’opera chiamata Monte di Pietà. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Il Beato Marco da Montegallo, al secolo Marco de Marchio (Montegallo, 1425; † Vicenza, 19 marzo 1496) è stato un religioso italiano appartenente all'Ordine dei Frati Minori, riconosciuto come l'inventore del Monte di Pietà, pensato per sottrarre le classi meno abbienti al giogo dell'usura.

Biografia

Nacque a Fonditore di Montegallo, località dell'Ascolano nota anche come Santa Maria di Montegallo, dal nobile Claro di Rainaldo "de Marchio", ricordato con la qualifica di capitaneus.

Marco studiò da prima ad Ascoli, in seguito passò alle Università di Perugia e di Bologna, dove si addottorò in legge e in medicina.

Tornato ad Ascoli esercitò per un certo tempo la professione di medico; nel 1451 per assecondare i voleri del padre sposò Chiara de' Tibaldeschi di nobile famiglia, ma con la quale convisse castamente. Alla morte del padre nell'anno successivo gli sposi, di comune accordo, scelsero la vita religiosa: lei entrò tra le clarisse del convento di Santa Maria delle donne in Ascoli e lui tra i Francescani Osservanti.

Marco de Marchio fece il noviziato a Fabriano, poi fu come superiore a San Severino, sotto la guida di san Giacomo da Monteprandone detto "della Marca": egli, san Bernardino da Siena e san Giovanni da Capestrano costituivano gli alfieri dell'evangelizzazione del XV secolo, oltre ad essere tra i primi fautori dell'apostolato sociale.

Prese ad operare contro le due principali piaghe del suo tempo: le discordie civili e l'usura, esercitata in particolare dagli ebrei e vietata ai cattolici. Svolse la sua intensa attività dal 1458 al 1496, promuovendo la pace e il bene pubblico ad Ascoli, Camerino e Fabriano e combattendo l'usura, che condizionava pesantemente la vita delle famiglie, con l'istituzione dei Monti di Pietà.

Insieme con il beato Domenico da Leonessa costituì il Monte di Ascoli nel 1458; in seguito da solo istituì quelli di Fabriano (1470), Fano (1471), Arcevia (1483), Vicenza (1486). Non vi è certezza se abbia contribuito a fondare quelli di Ancona, Camerino, Ripatransone; restaurò quello di Fermo.

Nel 1486 Marco dovette recarsi a Venezia, dove furono stampate presso Niccolò Balaguer due operette a carattere devozionale: Libro delli comandamenti di Dio del Testamento Vecchio[1] e la Tabula della salute[2]. Entrambe le opere, in seguito, furono ristampate anche a Firenze.

Il 19 marzo 1496, mentre era a Vicenza per predicare, fu colto da malore e morì; venne sepolto nella chiesa di San Biagio Vecchio.

Culto

Marco de Marchio è stato proclamato beato il 20 settembre 1839 da papa Gregorio XVI.

Note
  1. Cfr. Indice generale degli incunaboli [= IGI], n. 6162.
  2. IGI, 6166
Voci correlate