Carlo Orazi
Carlo Orazi, O.F.M. Presbitero | |
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al secolo Antonio | |
Età alla morte | 81 anni |
Nascita | Castorano 20 maggio 1673 |
Morte | Castorano 1º febbraio 1755 |
Vestizione | 1690 |
Ordinazione presbiterale | XVII secolo |
Carlo Orazi, al secolo Antonio (Castorano, 20 maggio 1673; † Castorano, 1º febbraio 1755) è stato un presbitero e missionario italiano.
Cenni biografici
Carlo Orazi nacque a Castorano (Diocesi di Ascoli Piceno) - per cui è indicato anche come Carlo Orazi da Castorano o più in breve Castorano - il 20 maggio 1673. Fu battezzato lo stesso giorno con il nome di Antonio.
A diciassette anni entrò nel convento dei Minori Osservanti di San Francesco in Teramo dove assunse il nome di Carlo.
Compì gli studi di filosofia e teologia da prima nel convento di San Bernardino a L'Aquila poi in quello dell'Ara Coeli a Roma.
Missione
Partì in paupertate evangelica per la Cina. Dopo un lungo viaggio durato quasi due anni, il 1° settembre 1700 giunse a Hiamuen dove da subito attese allo studio della lingua e dei caratteri cinesi.
Nel 1702 si spostò nella provincia detta Scintung, a Linzingceu, ospite di mons. Bernardino della Chiesa, vescovo di Pechino, che servì per circa 20[1].
Dal 1707 divenne vicario del vescovo. Dopo la morte del vescovo titolare avvenuta nel 1721, resse la diocesi in qualità di vicario, sino al 1725, senza ottenere la nomina episcopale.
In questa veste Carlo Orazi fu uno dei principali assertori delle posizioni di Propaganda Fide e della Santa Sede sul problema dei riti cinesi, affrontando anche diversi scontri con i missionari Gesuiti allora operanti alla corte di Pechino. Nel 1715 era stato inviato dal vescovo Della Chiesa a Pechino a pubblicare i decreti Apostolici del 1704 e del 1710 che condannavano le pratiche controverse, e poi di nuovo l'anno successivo con l'analogo scopo di pubblicare la Bolla Ex Illa Die del marzo 1715, arrivata a Pechino soltanto nel settembre 1716.
Anche in questa occasione affrontò notevoli difficoltà derivanti dal fatto che i missionari Gesuiti erano contrari all'applicazione e al rispetto dei decreti papali su questa delicata materia, e nel momento in cui Carlo Orazi formalizzò loro la emanazione della Bolla papale, essi si auto-sospesero dall'amministrazione dei sacramenti, con grave nocumento dell'attività pastorale nella Missione cattolica di Pechino. In quell'occasione Carlo Orazi fu tradotto in carcere per una settimana.
Rientro
Castorano ripartì per l'Italia nell'ottobre 1733 e si stabilì all'Ara Coeli a Roma.
Rimase sempre un acceso avversario delle posizioni dei Gesuiti e produsse migliaia di pagine di lettere e relazioni molto vivaci in questo senso.
Nel 1742, in concomitanza con l'emanazione della bolla Ex Quo Singulari, con cui papa Benedetto XIV condannava definitivamente i Riti Cinesi, Orazi fece ritorno al paese natale, nelle Marche, ove morì il 1º febbraio 1755.
Opere
È autore di un dizionario latino-cinese e di una grammatica della lingua cinese[2], e del testo a stampa postumo Brevissima notizia o Relazione di varj viaggi, fatiche, patimenti, opere ec..nell'Imperio di Cina ec.., Livorno, Eredi Santini, 1759, oltre che numerosissimi manoscritti ancora conservati presso i principali archivi storici vaticani.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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