Sant'Elisabetta (madre di Giovanni Battista)
Sant'Elisabetta Personaggio del Nuovo Testamento | |
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Santa | |
Madre di Giovanni Battista | |
Giotto di Bondone, Maria Vergine in visita da sant'Elisabetta (1303 - 1305), affresco; Padova, Cappella degli Scrovegni | |
Nascita | I secolo a.C. |
Morte | I secolo |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 23 settembre |
Patrona di | Donne sterili e partorienti |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 23 settembre, n. 2:
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Sant'Elisabetta (I secolo a.C.; † I secolo), parente di Maria Vergine, è la sposa di Zaccaria e la madre di San Giovanni Battista.
Biografia
Di Elisabetta si narra in Lc 1 . Altre tradizioni sono tardive e leggendarie.
Elisabetta era moglie di Zaccaria, sacerdote della classe di Abia. I due coniugi erano ormai di età avanzata quando Zaccaria, mentre svolgeva il suo servizio nel Tempio di Gerusalemme, ebbe la visione di un angelo che gli annunciò la prossima nascita di un figlio (fino a quel momento non ne avevano avuti). Poiché Zaccaria non gli credette, l'angelo lo fece diventare muto fino a che il suo annuncio non si fosse adempiuto. Zaccaria riacquistò la parola dopo che il bambino fu nato e, durante il rito della circoncisione, gli fu imposto il nome di Giovanni, come l'angelo aveva ordinato.
Al sesto mese di gravidanza, Elisabetta ricevette la visita di Maria, che nel corso dell'Annunciazione era stata avvertita che la sua parente era incinta. All'udire il saluto di Maria, Elisabetta "fu ripiena di Spirito Santo" e riconobbe Maria come la madre del Salvatore. Maria rispose intonando l'inno del Magnificat. Questo episodio è ricordato nella dottrina cristiana come la "Visitazione" (dal latino Visitatio).
Secondo la tradizione, il villaggio in cui vivevano Zaccaria ed Elisabetta (che il Vangelo non nomina, indicando solo che si trovava sulle montagne della Giudea) era l'attuale Ain Karem, ad alcuni chilometri da Gerusalemme. Qui sorgono una chiesa dedicata a san Giovanni Battista e una dedicata alla Visitazione.
Tradizioni successive
Come per altri episodi dell'infanzia di Gesù, accennati fugacemente dai vangeli sinottici, la figura di Elisabetta è ripresa da alcuni vangeli apocrifi successivi, in particolare il Protovangelo di Giacomo (II secolo).
Secondo la testimonianza di Niceforo Callisto[1], Sant'Ippolito spiega che Sobe e Anna, rispettivamente madre di Elisabetta e madre di Maria, erano sorelle, e che Sobe aveva sposato un "figlio di Levi". È impossibile stabilire la veridicità di questa indicazione, probabilmente colta da qualche scritto apocrifo e successivamente adottata dai compilatori del Menologio greco[2].
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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