Santi Aquila e Priscilla

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Santi Aquila e Priscilla
Personaggi del Nuovo Testamento · Martiri
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Vetrate con Santi Aquila e Priscilla
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Attributi
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 8 luglio, n. 1:
« Commemorazione dei santi Aquila e Prisca o Priscilla, coniugi, che, collaboratori di san Paolo, accoglievano in casa loro la Chiesa e per salvare l'Apostolo rischiarono la loro stessa vita. »

Santi Aquila e Priscilla, gr. Ἀκύλας, Akýlas e Πρὶσκιλλα, Prìskilla († 60o più tardi), sono due personaggi del Nuovo Testamento, coniugi ebrei convertiti al Cristianesimo e discepoli di san Paolo. Vivevano a Roma dove erano fabbricanti di tende. Si parla di loro negli Atti degli Apostoli. Sono venerati come santi e martiri dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.

Biografia

Priscilla è diminutivo di Prisca, ed appare negli Atti degli Apostoli. Invece nelle Lettere di san Paolo appare sempre la forma originale Prisca. Per questo motivo alcuni identificano Priscilla con santa Prisca, patrona delle catacombe romane, morta con il marito per decapitazione.

I due coniugi lasciarono Roma durante la persecuzione dell'imperatore Claudio contro i giudei (anno 49 o 50) e si stabilirono a Corinto (Atti 18,1-3), dove dettero ospitalità all'apostolo Paolo durante la sua prima visita alla città; lavoravano insieme, visto che erano dello stesso mestiere.

Non si conosce la data della loro conversione alla fede cristiana.

Accompagnarono Paolo a Efeso (Atti 18,18-19), istruirono l'alessandrino Apollo (Atti 18,26), ospitarono di nuovo l'apostolo Paolo per tre anni durante il suo terzo viaggio missionario, e nella loro casa si riuniva la comunità cristiana (1 Cor 16,19), lasciarono Efeso per Roma, probabilmente dopo la sommossa provocata dall'argentiere Demetrio (Atti 19,24-41).

Anche a Roma si riuniva una comunità cristiana in casa loro (Rm 16,3-5). Tuttavia lasciarono nuovamente la città, probabilmente per la persecuzione di Nerone, e si stabilirono un'altra volta a Efeso (2 Tim 4,19).

Varie volte il Nuovo Testamento menziona Priscilla prima di Aquila, e la causa non è nota. Le varie opinioni sono passate in rassegna da Karl Josef Rudolph Cornely[1]. Lo stesso autore analizza anche i frequenti cambi di residenza dei due al momento di commentare Rm 16,3-5.

Note
  1. Commentarius in epistulam ad Romanos, Parigi, 1896, p. 772
Bibliografia

(EN) Voce, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914


Voci correlate
Collegamenti esterni