Beato Cristoforo di Santa Caterina

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Beato Cristoforo di Santa Caterina, T.O.R.
Presbitero
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al secolo Cristoforo Fernández Valladolid
battezzato
Beato
'

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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 51 anni
Nascita Mérida
25 luglio 1638
Morte Cordoba
24 luglio 1690
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale 1652
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da
Venerabile il 28 giugno 2012, da Benedetto XVI
Beatificazione 7 aprile 2013, da Francesco
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 25 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
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Testimone della carità verso i sofferenti
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Il Beato Cristoforo di Santa Caterina, al secolo Cristoforo Fernández Valladolid (Mérida, 25 luglio 1638; † Cordoba, 24 luglio 1690) è stato un presbitero e religioso spagnolo.

Biografia

Nacque a Mérida, nel sudest della Spagna, il 25 luglio 1638, da un'umile famiglia cristiana. Sin da piccolo lavorò nei campi per aiutare i genitori e gli altri cinque fratelli.

A 10 anni sentì già con forza il richiamo di Dio: si recò di nascosto in un convento di Francescani chiedendo di poter diventare frate.

I frati lo riportarono a casa, dove la madre stava pregando disperata, dandolo già per disperso. Iniziò a lavorare nell'ospedale di Nostra Signora della Pietà, gestito dai Fatebenefratelli, distinguendosi per la cura delicata dei malati.

Sacerdote a 24 anni, divenne cappellano di un battaglione di fanteria. Fu un'esperienza dura: confessava i soldati e assisteva i feriti fino allo stremo.

Più volte rischiò di morire sotto le bombe. Gli orrori della Guerra dei 30 anni (1618-1648) lo spinsero ad una vita solitaria nel deserto di Bañuelo, dove vi restò per due anni.

Nel silenzio della preghiera sentiva nel cuore il desiderio di cercare il volto di Cristo nei poveri, nei contadini, nelle donne umiliate, nei bambini abbandonati, nei malati. Per loro chiede l'elemosina percorrendo giorno e notte le strade di Cordova.

Un'esperienza che lo portò a fondare una nuova Congregazione d’ispirazione francescana: quella dei fratelli e delle sorelle ospedalieri di Gesù Nazareno e dell’omonimo ospedale a Cordova, sulla cui porta d’ingresso padre Cristoforo fece scrivere: "La mia Provvidenza e la tua fede terranno in piedi questa casa".

Volle assomigliare a Gesù che prese su di sé le sofferenze degli altri. Nell'ospedale curava i malati gratuitamente, accogliendo con amore anche quanti erano colpiti dalla peste.

Durante un’epidemia di colera, incurante del contagio, continuò a curare e a dare coraggio: morì colpito a sua volta dal morbo il 24 luglio 1690 stringendo in petto un crocifisso.

Il giorno dopo, avrebbe compiuto 52 anni. Padre Cristoforo era noto per le sue poche parole, ma tanti, di lui, dicevano:

« Io imparo molto di più vedendo padre Cristoforo mentre chiede l’elemosina per strada, che sentendo molte prediche. »

Beatificazione

Cristoforo di santa Caterina fu elevato agli onori degli altari a Córdoba, domenica mattina 7 aprile 2013. Presiedette il rito nella cattedrale, in rappresentanza del Santo Padre, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. La prima beatificazione celebrata nella diocesi andalusa giunge al termine di un lungo processo iniziato nel 1773 e conclusosi nel dicembre scorso con il riconoscimento del miracolo[1].

Note
Bibliografia
Collegamenti esterni