Congressi Eucaristici Nazionali in Italia

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I Congressi Eucaristici
Concelebrazione Eucaristica presieduta da Benedetto XVI in occasione del XXIV Congresso Eucaristico Nazionale Italiano celebratosi a Bari dal 21 al 29 maggio 2005
.

«I congressi eucaristici, introdotti in tempi recenti nella vita della Chiesa come manifestazione tutta particolare del culto eucaristico, si devono considerare come una "statio" cioè una sosta d'impegno e di preghiera, a cui una comunità invita la Chiesa universale, o una Chiesa locale le altre Chiese della medesima regione o della stessa nazione o del mondo intero, per approfondire insieme un qualche aspetto del mistero eucaristico e prestare ad esso un omaggio di pubblica venerazione, nel vincolo della carità e dell'unità»

(Rito della comunione fuori della Messa e culto eucaristico, n. 105)

I Congressi Eucaristici Nazionali in Italia iniziarono nel 1891. Da quella data fino al 2011 ne sono stati celebrati venticinque. Il primo Convegno si celebrò a Napoli, l'ultimo ad Ancona.

I Congressi Eucaristici Nazionali in Italia sono coordinati da un Comitato per i congressi eucaristici nazionali che è un organismo della Conferenza Episcopale Italiana. Attualmente (2011) il Presidente del Comitato è Adriano Caprioli, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla.

Storia

Dalle origini alla Seconda guerra mondiale

L'Opera dei Congressi Eucaristici si sviluppò in Italia circa una decina d'anni dopo il primo Congresso Eucaristico celebrato a Lille, in Francia, nel 1881. L'introduzione di questa espressione del culto eucaristico in Italia fu dovuto all'impulso dato direttamente dalla Sede apostolica.

Fu l'Italia la prima nazione del mondo a celebrare un Congresso eucaristico nazionale. Il primo, infatti, fu celebrato a Napoli dal 19 al 22 novembre 1891; a quel Congresso presero parte i cardinali Guglielmo Sanfelice D'Acquavella, Alfonso Capecelatro di Castelpagano, Camillo Siciliano di Rende e quarantacinque vescovi[1].

Seguì, tre anni dopo, dal 2 al 6 settembre 1894, il Congresso di Torino. A conclusione del Congresso era stata preparata, come a Napoli, una solenne processione che fu poi impedita dal governo liberale. Il provvedimento, tuttavia, non riuscì a ostacolare l'accalcarsi di una folla di oltre centomila persone che, al momento della benedizione impartita sulla porte del Duomo, si prostrarono in adorazione. A quel congresso erano presenti 2 cardinali e 47 arcivescovi e vescovi[2].

Il terzo Congresso si tenne a Milano dal 31 agosto al 6 settembre 1895[3].

Il quarto Congresso Nazionale si tenne a Orvieto, dal 5 all'8 settembre 1896. In quell'occasione Leone XIII con la lettera Monumenta pietatis del luglio 1896 aveva indetto un giubileo straordinario da lucrarsi nel Duomo di Orvieto e nella chiesa di Santa Cristina in Bolsena, durante la celebrazione del Congresso[4].

Il quinto Congresso, preparato con un anno di preghiere e di predicazioni si tenne a Venezia dall'8 al 12 agosto 1897[5].

Dopo il Congresso di Venezia, a causa della mancanza di una vera organizzazione nazionale che assicurasse stabilità e continuità ai Congressi, si impose un lungo periodo di arresto che venne superato quando il 10 settembre 1913 l'Associazione dei sacerdoti adoratori, presente in Italia dal 1895, che si era riunita a Roma per il suo primo Congresso Nazionale, approvò un voto riguardante l'istituzione di un comitato per i Congressi Eucaristici Nazionali, con funzione di sottocomitato per i Congressi Internazionali.

Un'immagine del Congresso di Genova nel 1923. Un rimorchiatore traina nel bacino di carenaggio della Darsena il Bucintoro della processione del Congresso Eucaristico.

Pio X, in seguito a quel voto, il 22 ottobre 1913 istituì il Comitato permanente dei Congressi eucaristici nazionali nominandone primo presidente Antonio Padovani, vescovo ausiliare di Cremona. Il comitato, eletto nell'adunanza del 22 aprile 1914, decise di celebrare il sesto Congresso nazionale a Ferrara dal 21 al 25 aprile 1915. Il progetto non fu attuato per il succedersi di una serie di avvenimenti: la morte improvvisa del Padovani (10 giugno 1914), lo scoppio della prima guerra mondiale (28 luglio 1914), la morte di Pio X (20 agosto 1914), l'entrata in guerra dell'Italia (24 maggio 1915). Per questi motivi, Benedetto XV, decise di sospendere la celebrazione del Congresso di Ferrara, in attesa di una diversa situazione sociale ed ecclesiale. Trascorsero quindi altri sette anni prima che i Congressi Eucaristici in Italia riprendessero il loro cammino.

Dall'8 al 12 settembre del 1920 si celebrò a Bergamo il sesto Congresso[6]. Venne, poi, la volta di Genova dal 5 al 9 settembre 1923. L'importanza di questo Congresso fu confermata dai 280 corrispondenti dei giornali, dal fatto che per la prima volta le rappresentanze del governo, insieme a tutte le autorità, con a capo il duca di Genova, vi presero parte, e infine dal fatto che per la prima volta nei Congressi Eucaristici nazionali fu inviato un legato pontificio che quella volta fu il cardinale Gaetano de Lai[7].

L'ottavo Congresso si tenne a Palermo dal 4 all'8 settembre 1924[8].

Il nono Congresso Nazionale fu celebrato a Bologna, dal 7 all'11 settembre del 1927 ed ebbe quale cardinale legato Pio Boggiani. Il Congresso fu preceduto da una intensa preparazione spirituale e celebrato con splendore e ricchezza di mezzi[9].

Al Comitato si diede una forma giuridica con l'approvazione, nel 1927, degli Statuti e l'affiancamento della Congregazione del Santissimo Sacramento.

A Loreto dal 10 al 14 settembre 1930 si celebrò il decimo Congresso[10].

L'undicesimo Congresso si tenne a Teramo dal 4 all'8 settembre 1935[11].

Il Congresso di Tripoli, dodicesimo della serie, presieduto dal legato pontificio cardinale Angelo Maria Dolci, fu celebrato dal 10 al 14 novembre 1937[12].

Nel 1941 si sarebbe dovuto tenere a Pompei il Congresso commemorativo del cinquantesimo dell'Opera dei Congressi Eucaristici in Italia. Gli eventi bellici ne impedirono la celebrazione.

Dal Secondo dopoguerra ad oggi

I Congressi ripresero solo nel 1951 con il Congresso di Assisi che ebbe come legato pontificio il cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano.[13][14]

Nella lettera Quinto jam expleto del 15 agosto 1953, Pio XII annunziava la futura celebrazione del quattordicesimo Congresso di Torino che si sarebbe tenuto dal 6 al 13 settembre 1953. Tema del Congresso fu "L'Eucaristia nella società moderna", e una delle illustrazioni più commoventi del tema fu data dai 1.500 operai partiti da Roma a bordo di 30 pulmann, scortanti il Santissimo Sacramento esposto in un'auto adibita a cappella.

Paolo VI al Congresso di Pescara nel 1977. Fu la prima volta che un Papa partecipò personalmente ad un Congresso Nazionale.

Dal 29 aprile al 6 maggio 1956 si celebrò il quindicesimo Congresso Eucaristico Nazionale a Lecce; tra i voti espressi vi furono quelli riguardanti la partecipazione della famiglia cristiana alla Santa Messa festiva e quello concernente la formazione e l'aggiornamento del clero su temi teologici e sociali.

Il sedicesimo Congresso, tenutosi a Catania dal 6 al 16 settembre 1959 fu un Congresso Eucaristico e mariano insieme, perché congiunse all'adorazione dell'Eucaristia la consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria[15].

Dal 6 al 13 giugno 1965, a conclusione delle celebrazioni del settimo centenario della bolla Transiturus, con la quale Urbano IV estendeva a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini (11 agosto 1264), si celebrò a Pisa il diciassettesimo Congresso Eucaristico d'Italia.

Il diciottesimo Congresso, primo dopo il Concilio Vaticano II, si celebrò a Udine dal 10 al 17 settembre 1972[16].

Giovanni Paolo II al Congresso di Bologna nel 1997

Il diciannovesimo Congresso fu celebrato a Pescara dall'11 al 18 settembre 1977; la novità di questo Congresso fu la presenza personale di Paolo VI nella giornata conclusiva[17].

Il ventesimo Congresso si tenne a Milano dal 14 al 22 maggio 1983, il Cardinale legato nominato dal papa fu Carlo Confalonieri, Cardinale Decano di origini brianzole [18]. Questo Congresso vide la presenza di Giovanni Paolo II per due giorni e mezzo, con una fitta rete di incontri con tutti gli stati della società civile, religiosa, culturale, operaia e imprenditoriale.

Il logo del XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si celebrerà ad Ancona dal 4 all'11 settembre 2011

Dopo il Congresso di Milano del 1983, la Conferenza Episcopale Italiana assunse il Comitato tra le normali espressioni della sua attività e ne nominò il presidente nella persona di uno dei suoi vice presidenti, nella circostanza il cardinale Salvatore Pappalardo. La responsabilità diretta nella gestione del Comitato da parte della Conferenza Episcopale Italiana segnò una svolta importante nella storia dei Congressi italiani perché inserì questa manifestazione all'interno della programmazione del cammino dell'intera Chiesa nazionale.

Il ventunesimo Congresso fu celebrato a Reggio Calabria dal 5 al 12 giugno 1988. In quello stesso anno un nuovo Statuto del Comitato Nazionale venne approvato dal Consiglio permanente della CEI.

Siena fu la città del ventiduesimo Congresso che si celebrò dal 28 maggio al 5 giugno 1994. Fu un momento significativo di quella "grande preghera" per l'Italia e l'Europa che Giovanni Paolo II aveva proposto ai vescovi italiani il 15 marzo 1994.

Nel 1996 il Consiglio permanente della CEI approvò un nuovo Statuto per il Comitato Nazionale.

Il ventitreesimo Congresso fu celebrato a Bologna dal 20 al 28 settembre 1997 nel contesto della preparazione al Giubileo del 2000. Quello di Bologna è stato definito il "primo Congresso Eucaristico multimediale" per la vasta presenza degli operatori della comunicazione.

A Bari dal 21 al 29 maggio si celebrò il ventiquattresimo Congresso nazionale.

Il venticinquesimo Congresso si tenne ad Ancona dal 3 all'11 settembre 2011.

Elenco dei Congressi Eucaristici Nazionali in Italia

Nella seguente tabella sono elencati tutti i Congressi Eucaristici Nazionali in Italia con riferimenti al luogo e data di celebrazione, al papa, al legato pontificio e al tema del Congresso.

Note
  1. Il tema di questo primo Congresso fu "Difesa dell'Eucaristia e del suo culto". «Fu lo stesso pontefice a suggerire ai vescovi della Campania, radunati a Napoli per la conferenza episcopale, di celebrare il Congresso nel capoluogo partenopeo. (...) La commissione, costituita per studiare e promuovere le finalità del Congresso, fece presente l'importanza di porre l'accento sull'aspetto apologetico per difendere la verità di fede della presenza reale di Cristo nell'Eucaristia e per favorire il conseguente culto eucaristico pubblico, minacciato dalle leggi contro le Opere Pie e le associazioni religiose. Nel regolamento del Congresso si delineavano anche le finalità, quelle cioè di celebrare, con appositi discorsi, le "glorie" del culto eucaristico, di promuovere l'osservanza delle prescrizioni liturgiche, di monitorare lo stato delle Opere ecclesiastiche già esistenti in Italia e di provvedere alla loro maggiore diffusione. [Tra le altre cose si parlò] del culto eucaristico, delle indulgenze e del contegno da tenersi davanti al Santissimo Sacramento, (...) della prima comunione ai bambini, di quella agli ammalati, del viatico ai moribondi e delle comunioni generali, dell'adorazione eucaristica e della visita al Santissimo Sacramento e del modo più conveniente per alimentare il culto all'Eucaristia e incrementare le vocazioni sacerdotali e religiose; [si parlò inoltre] dei diritti delle Chiese, delle Opere Pie e dei legati di culto, messi in discussione dalle leggi eversive del governo Crispi del 1890. Tra i voti espressi dall'assemblea, vi fu l'auspicio che il Cenacolo di Gerusalemme tornasse di nuovo in mano ai cristiani e la proposta di costituire un comitato permanente per le Opere eucaristiche d'Italia. Accanto ai temi di studio si svolsero diverse iniziative: l'adorazione notturna in duomo con una finalità riparatrice; la comunione generale; la mostra di arredi sacri per le chiese povere; la distribuzione del pane ai poveri. (...) Nel pomeriggio della domenica ci fu la conclusione con una solenne processione per le vie di Napoli. L'avvenimento ebbe grande risalto sulla stampa»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  2. «Fu l'arcivescovo di Vercelli, Lorenzo Pampirio, a proporre l'iniziativa del Congresso a Torino al suo ritorno in Italia dopo aver partecipato al Congresso Eucaristico di Gerusalemme nel 1893. L'episcopato piemontese costituì la commissione preparatoria sotto la presidenza del padre gesuita Gian Maria Sanna Solaro, che aveva partecipato agli altri Congressi eucaristici internazionali, in qualità di fondatore della "Società dei fasti eucaristici". La commissione scelse come tema generale: "L'Eucaristia nella devozione privata, nel culto pubblico, nei riguardi dei sacerdoti". Nelle sedute dell'assemblea, alle quali parteciparono anche le donne, vennero trattati i seguenti temi: la pietà eucaristica (la Messa, la comunione, l'adorazione e la riparazione); le modalità esterne del culto eucaristico pubblico: la festa del Corpus Domini, le Quarant'ore, le processioni; la santificazione dei sacerdoti attraverso l'Eucaristia. Si insistette molto sulla necessità di professare pubblicamente la propria fede nell'Eucaristia. Tuttavia, non ci si limitò solo ad esaminare le questioni riguardanti il culto eucaristico, ma, sotto l'influsso della Rerum Novarum di Leone XIII, vennero presi in considerazione anche problemi più spiccatamente sociali. Tra le personalità presenti figuravano: Giuseppe Allamano (1851-1926), fondatore delle Missioni della Consolata; Leonardo Murialdo (1828-1900), fondatore dei Giuseppini; Michele Rua (1837-1900), secondo successore di don Bosco. Nutrita e qualificata fu la partecipazione di cardinali, vescovi e laici. Tra gli altri si segnala la presenza dei cardinali Domenico Svampa di Bologna e Andrea Carlo Ferrari di Milano, di Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, di laici del calibro del signor Pierre de Pelerin, segretario generale del Comitato permanente dell'Opera dei Congressi Eucaristici Internazionali, della principessa Maria Clotilde di Savoia Bonaparte, di Giuseppe Toniolo e Filippo Meda»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  3. «In un clima di forti contrasti sociali, il nuovo arcivescovo di Milano, il cardinale Andrea Carlo Ferrari, subito dopo il suo ingresso (3 novembre 1894) diede l'annuncio della celebrazione del Congresso. Fu scelta, come sede, la basilica di san Lorenzo. Alla cerimonia di apertura, il 31 agosto, parteciparono 4 cardinali e 76 arcivescovi e vescovi, e laici come Giambattista Paganizzi, Giuseppe Toniolo e Filippo Meda. Erano presenti anche due futuri Pontefici: il cardinale Giuseppe Sarto, patriarca di Venezia, e Achille Ratti, bibliotecario dell'Ambrosiana. Il programma fu diviso in quattro sezioni: studi eucaristici, pratiche eucaristiche, arte, industria eucaristica. Alcune relazioni sottolinearono il dovere per il cristiano di testimoniare la sua fede anche nella nuova situazione sociale e politica; altre segnalarono l'azione della Massoneria come un pericolo per la Chiesa; altre sottolinearono l'importanza della rinascita della filosofia neo-tomista. Non mancarono i riferimenti alla situazione sociale. Si affrontarono i temi dell'emigrazione, della crisi economica, delle situazioni di povertà e di tensione sociale. Si ribadì la convinzione che dall'Eucaristia poteva nascere una solidarietà non solo di carattere ecclesiale, ma anche sociale e mondiale. Anche in questa circostanza fu proibita la processione. Questo non impedì che l'assise milanese, soprattutto nella celebrazione finale, coinvolgesse un gran numero di persone»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  4. «Vi parteciparono quattro cardinali Luciano Maria Parocchi, Serafino Vannutelli, Vincenzo Vannutelli e Achille Manara, quarantacinque vescovi e un centinaio di sacerdoti. Memorabile fu l'affermazione solenne della regalità di Gesù presente nel sacramento dell'Eucaristia, in cui Giuseppe Toniolo additò la fonte del risorgimento civile»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  5. «Il programma fu diviso in tre sezioni: fede nell'Eucaristia, storia dell'Eucaristia, culto eucaristico. Nella prima sezione, di natura teologica, si prese in esame il tema del Congresso e i suoi risvolti teologici. Si accennò particolarmente al legame tra il Papa e l'Eucaristia, e tra l'Eucaristia e le opere di carità. La seconda sezione, a carattere storico, si premurò di fare un excursus della devozione eucaristica nei secoli: l'Eucaristia nella catacombe; le eresie eucaristiche medievali; la festa del Corpus Domini; i miracoli eucaristici; i risultati conseguiti in Italia con i Congressi eucaristici. La terza sezione, di tipo pastorale, esaminò il contributo offerto dalle Confraternite del Santissimo Sacramento e si soffermò su alcuni temi specifici: gli atti eucaristici pubblici e solenni; le prime comunioni ai fanciulli e la comunione ad alcune categorie di adulti: operai, carcerati, emigrati, soldati. Di notevole interesse le relazioni a sfondo sociale (...). Tra i voti espressi vi furono quello di intensificare la preparazione eucaristica, di promuovere l'adorazione eucaristica nei Seminari e negli Istituti religiosi; di favorire i ritiri mensili del clero, l'esposizione del Santissimo Sacramento, la comunione frequente, la partecipazione quotidiana alla santa Messa. Venne pure raccomandata l'iscrizione all'Associazione dei Sacerdoti Adoratori. Ai lavori dei Congressisti, si accompagnarono manifestazioni religiose: l'adorazione notturna e diurna, il pellegrinaggio e le predicazioni eucaristiche, le opere caritative, le manifestazioni artistiche. Per la circostanza, don Lorenzo Perosi compose l'Oratorio in Coena Domini e la Missa pontificalis. Interessante l'annotazione riportata su La Civiltà Cattolica, nella quale veniva confutata l'accusa mossa dagli ambienti liberali secondo i quali il Congresso non sarebbe altro se non "un'azione politica" tesa a restituire al Papa il potere temporale»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  6. «La solenne funzione di apertura vide la presenza di 5000 congressisti e la partecipazione di Guido Maria Conforti, vescovo di Parma, Angelo Bortolomasi, vescovo di Trieste e Capodistria, Agostino Gemelli, Luigi Sturzo. Numerosa la presenza delle donne dell'Unione cattolica femminile, con a capo Armida Barelli. Alla processione eucaristica parteciparono circa duecentomila persone che inneggiarono all'Eucaristia con preghiere e canti tradizionali (Noi vogliam Dio e Christus vincit)»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  7. «Il (...) Congresso di Genova (...) si colloca in un contesto particolare: l'elezione del nuovo pontefice, nella persona di Pio XI, che tra gli altri obiettivi del suo pontificato poneva quello di instaurare "il regno di Cristo"; lo sviluppo dell'Azione Cattolica; la settimana liturgica di Brescia (1922); le "domeniche eucaristiche" di Genova, iniziate già nel 1916 ad opera di don Giacomo Moglia con la collaborazione di don Giacomo Lercaro. (...) Il Congresso fu diviso in quattro sezioni: conoscenza, partecipazione, cooperazione, apostolato della Santa Messa. (...) Degni di nota sono alcuni voti: la richiesta di beatificazione di Pio X, il papa dell'Eucaristia; la diffusione fra il popolo dei messalini festivi per facilitare la partecipazione alla Santa Messa; la richiesta dell'insegnamento di religione nelle scuole statali da impartire secondo le direttive delle autorità religiose»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  8. «Il Comitato permanente aveva stabilito di celebrare i Congressi ogni tre anni, ma fece una deroga a questo proposito per venire incontro al desiderio del cardinale di Palermo, Alessandro Lualdi, il quale voleva concludere le feste per il centenario della protettrice della città, santa Rosalia, con il Congresso eucaristico. (...) Un elemento importate fu la presenza del rappresentante ufficiale del Governo italiano (...). Il Congresso fu caratterizzato anche dal primo congressino dei fanciulli, manifestazione che resterà in quasi tutti i Congressi successivi»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  9. «Il Congresso di Bologna (...) ebbe quale cardinale legato Pio Tommaso Boggiani che fu ricevuto dal rappresentante del Governo italiano e dalle autorità civili e militari. È il segno di una diversa situazione politica che ormai andava evolvendosi verso la conciliazione tra lo Stato e la Chiesa. (...) Un'iniziativa nuova fu quella di interessare, con l'invio di delegati, i principali centri italiani con lo scopo di rendere più partecipi i cattolici italiani al tema del Congresso. Tra le celebrazioni va ricordata quella allo stadio alla presenza di 50.000 persone»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  10. «La stipula dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) segnò la conciliazione tra Stato e Chiesa. In questo nuovo clima, si celebrò il Congresso di Loreto (...). Dal momento che nel Concordato si riconoscevano gli effetti civili del matrimonio religioso, si scelse come tema "L'Eucaristia e la famiglia cristiana". Al Congresso di Loreto si mise in luce il valore dell'Eucaristia come "vincolo e presidio" dell'unità della famiglia, "scuola di educazione" e "fonte di vita soprannaturale". (...) Fu in questa occasione che il Papa elargì l'indulgenza plenaria per la recita dell'Ufficio divino davanti al Santissimo Sacramento»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  11. «Indetto per iniziativa dell'arcivescovo di Teramo, Antonio Minozzi, con lo scopo di contrastare la fortissima propaganda protestante, inizialmente fu pensato come Congresso regionale dell'Abruzzo. Successivamente, su richiesta del Comitato Permanente, assunse una dimensione nazionale ed ebbe come tema "L'Eucaristia e la Sacra Scrittura". Le relazioni misero in evidenza il fondamento biblico dell’Eucaristia»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  12. «L'ultimo Congresso, prima della seconda guerra mondiale, si tenne a Tripoli (...), per iniziativa di Vittorino Facchinetti, vicario apostolico in Tripolitania. Il Congresso si colloca in un particolare momento storico, ancora segnato da un certo "idillio" tra il governo fascista e la Chiesa che, qualche anno dopo, sarebbe sfociato in un forte contrasto. Il regime fascista aveva voluto la guerra in Etiopia e, dopo la vittoria, aveva proclamato l'Impero. Molti vescovi, clero e religiosi avevano esaltato questa impresa. Il Congresso intendeva così essere un atto di "riconoscenza a Dio per l'Impero conquistato" e per "le strepitose vittorie della Patria nostra nell'Africa orientale". Non vi fu un tema fondamentale. (...) Trionfale fu l'accoglienza del Legato pontificio, il cardinale Angelo Maria Dolci, da parte delle autorità della Tripolitania, la "quarta sponda dell'Italia"»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  13. «Il Congresso di Assisi (...) ebbe come tema "L'Eucaristia, mistero della fede". Si intendeva così richiamare alcune linee teologiche e pastorali presenti in due encicliche di Pio XII: la Mediator Dei (1947) e la Humani generis (1950). In particolare, si intese illustrare il dogma della transustanziazione e presentare gli esercizi di pietà eucaristica ispirati dalla liturgia. (...) Anche in questo Congresso venne riservato uno spazio a relazioni di carattere sociale (...). Numerose furono le adesioni delle autorità ecclesiastiche e civili, tra queste ultime è da segnalare la presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi»: Relazione di Vito Angiuli sul Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona
  14.  Istituto Luce Cinecittà. XIII Congresso Eucaristico ad Assisi. YouTube, 16 giugno 2012. URL consultato in data 27 novembre 2020.
  15. «La definizione del dogma dell'Assunta, al termine del Giubileo del 1950, la celebrazione dell'anno mariano (1954) e il riconoscimento del miracolo di Siracusa, noto come Madonna delle lacrime (1954) furono gli eventi che diedero una forte impronta mariana»: Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  16. «Con il Congresso di Udine si inaugurò un nuovo modo di procedere nella preparazione e nella celebrazione del Congresso. Il tema fu scelto dopo un'approfondita discussione con il Comitato nazionale, e dopo una consultazione fatta a livello diocesano dai diversi organismi rappresentativi della Chiesa locale. Il tema prescelto fu approfondito in due convegni teologici celebrati a Grado (primavera del 1971) e a Lignano (primavera del 1972). (...) L'ultima giornata ebbe una forte caratterizzazione ecumenica con l'intervento di comunità non cattoliche e del rappresentante del Patriarca di Costantinopoli. La conclusione fu caratterizzata dall'intervento di Paolo VI»: Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  17. «Attorno al tema del Congresso si articolarono otto Convegni e ventidue incontri nazionali che si tennero nella settimana conclusiva del Congresso: la XXVIII Settimana Liturgica Nazionale, il Convegno dei Pueri Cantores, quello dei Giovani di Azione Cattolica, il Convegno nazionale missionario, quello delle Caritas diocesane, il IX Congresso nazionale canonistico-pastorale. Il Convegno biblico e quello turistico. Vi furono anche gli incontri nazionali dell'AGESCI, dei ragazzi di azione cattolica, dei docenti, dei lavoratori, del gruppo Volontariato vincenziano, di Rinascita Cristiana, di Comunione e Liberazione, dei Carismatici, dei Focolarini, dei Cursillos di cristianità, degli operatori pastorali sanitari, dei malati, dell'apostolato della preghiera, dei gruppi di Padre Pio, dei sordomuti, delle religiose, dei sacerdoti, dei religiosi, del Serra Club, del terz'ordine francescano unitario, delle famiglie e degli emigranti. Tra le personalità presenti si segnala la presenza di Madre Teresa di Calcutta, Chiara Lubich e Roger Schulz»: Sito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
  18. Lettera di nomina del Cardinale Legato da parte di Papa Giovanni Paolo II dell'11 maggio 1983 on-line
Bibliografia
  • Giuseppe Rocco, I Congressi Eucaristici Nazionali in Italia, Roma 1972
  • Antonio Rimoldi, Profilo storico dei Congressi Eucaristici Nazionali, Milano 1981
  • Mario Marrocchi (a cura di), I Congressi Eucaristici nella Chiesa e nella società in Italia, Milano 1983
  • Francesco Marinelli, Eucaristia, Chiesa e società nei Congressi Eucaristici, in Lateranum 2(1985)239- 282
  • Gian Domenico Gordini, Il culto eucaristico nel secondo millennio e i Congressi Eucaristici italiani, in Sacra Doctrina 42(1997)56-108
  • Alessandro Albertazzi (a cura di), I Congressi Eucaristici Nazionali. La lettura della Civiltà Cattolica, Ponteranica 2001
  • Vito Angiuli, I congressi eucaristici nazionali e internazionali, Bari 2005
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 4 gennaio 2013 da Padre Mimmo Spatuzzi, licenziato in Teologia Fondamentale.

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