San Benedetto Massarari
San Benedetto Massarari, O.F.M. Religioso | |
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Santo | |
San Benedetto il Moro | |
Età alla morte | circa 65 anni |
Nascita | San Fratello 1524 ca. |
Morte | Santa Maria di Gesù 4 aprile 1589 |
Professione religiosa | 1545 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1743, da Benedetto XIV |
Canonizzazione | 24 maggio 1807, da Pio VII |
Ricorrenza | 4 aprile |
Altre ricorrenze | a San Fratello, suo paese d'origine, viene festeggiato il 17 settembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 4 aprile, n. 7:
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San Benedetto Massarari, detto anche San Benedetto il Moro, San Benedetto da San Fratello o San Benito de Palermo (San Fratello, 1524 ca.; † Santa Maria di Gesù, 4 aprile 1589), è stato un eremita e religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori.
Si ipotizza che Benedetto nacque tra il 1524 e il 1526 a San Fratello in Sicilia, i suoi genitori Cristoforo e Diana furono condotti in condizione di schiavitù dall'Africa, forse dall'Etiopia. Nel 1652 fu eletto dal Senato di Palermo tra i santi patroni della città siciliana e nel 1807 fu canonizzato dopo un lunghissimo processo.
Biografia
Reso libero per concessione del Manasseri, Benedetto ebbe anche un fratello di nome Marco e due sorelle, Baldassara e Fradella. Sin da piccolo si mise in mostra per la sua volontà di solitudine e di autopenitenza che gli fecero guadagnare il soprannome di Santo, nonostante venisse maltrattato dai coetanei per il suo atteggiamento. A diciotto anni lasciò la casa di famiglia lavorando per conto suo e cominciò anche ad aiutare i poveri.
All'età di ventuno anni entrò nell'eremo di Santa Domenica, a Caronia, nei pressi del suo paese natale, ma presto dovette lasciarlo insieme al confratello Girolamo Lanza a causa del continuo viavai di gente che veniva per chiedere miracoli al frate di colore. Quindi Benedetto e Girolamo si recarono prima alla Platanella e poi alla Mancusa, tra Partinico e Carini, ma anche in questi luoghi accorrevano numerosi fedeli e pertanto i due cercarono di nascondersi sul monte Pellegrino, presso Palermo. Per un anno e otto mesi circa Bendetto andò presso il santuario della Madonna della Dayna, a Marineo, ma successivamente tornò sul monte Pellegrino.
Alla morte del fondatore dell'eremo di Santa Domenica, Girolamo Lanza, venne eletto superiore dai confratelli, nonostante il suo analfabetismo. Nel 1562 il papa Pio IV cancellò l'istituto religioso e i confratelli dovettero cercare ospitalità in altri conventi. Benedetto invece fu inviato dapprima al convento di S. Anna di Giuliana, dove rimase quattro anni, poi al convento di S. Maria di Gesù a Palermo dove rimase fino alla morte. Inizialmente lavorò come cuoco, poi divenne superiore del convento nel 1578, successivamente lavorò con i novizi e infine tornò a fare il cuoco.
Secondo la tradizione compì numerosi miracoli; ebbe fama di santità anche da vivo, tanto che molti ecclesiastici, teologi e addirittura il viceré si affidavano al suo consiglio prima di prendere decisioni importanti. Nel mese di Febbraio del 1589 fu colpito da una grave malattia e di lì a poco morì, il 4 aprile 1589 presso il convento francescano di Santa Maria di Gesù in fama di santità.
Il 15 maggio 1743 il papa Benedetto XIV lo beatificò rendendone possibile il culto. Fu canonizzato il 24 maggio 1807 da papa Pio VII. Le sue reliquie sono custodite nella Chiesa della frazione di Santa Maria di Gesù a Palermo, nel suo paese natio San Fratello e nel paese di Acquedolci.
Il culto
Molto venerato già in vita, la sua devozione si diffuse specialmente in Sicilia dove diviene compatrono, insieme a Santa Rosalia, di Palermo nel 1713, patrono di San Fratello sua città natale e patrono di Acquedolci, paese nel quale la Chiesa Madre e la Parrocchia sono a lui dedicate. Anche in Spagna e soprattutto in Sudamerica viene riconosciuto come santo protettore delle persone di colore.
Celebrazioni in Sudamerica
In Sudamerica il culto e molto vivo in Colombia e Venezuela nella regione chiamata Zulia, dove le celebrazioni vanno dal 27 dicembre al 6 gennaio, molto sentito nelle comunità di colore, il rituale ha il suo massimo splendore nella zona meridionale del lago Maracaibo. Le celebrazioni sono accompagnate da manifestazioni delle culture tribali del Togo, Benin, Nigeria e Angola, con musiche, balli e dimostrazioni di forza.
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