San Cornelio il centurione
San Cornelio il centurione Personaggio del Nuovo Testamento | |
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Santo | |
Nascita | I secolo |
Morte | ? |
Venerato da | Chiesa cattolica e tutte le altre Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 20 ottobre |
Attributi | armatura da soldato |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 20 ottobre, n. 1:
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San Cornelio il centurione (I secolo; † ...) è un personaggio del Nuovo Testamento, centurione, molto pio e generoso, primo romano a convertirsi al cristianesimo (At 10,1-11,18 ). Al momento della sua conversione abitava a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e apparteneva alla coorte detta «Italica».
Biografia
Fu tra i primi non ebrei a ricevere lo Spirito Santo e ad essere battezzato, come ricordato negli Atti degli Apostoli. Di lui è detto che era della coorte italica, per sottolineare così la sua origine estranea al giudaismo, ma anche che era un timorato di Dio. Secondo le Scritture, gli fu inviato dal Signore un angelo che lo invitò a mandare a chiamare Simon Pietro. Questi, a sua volta avvertito della necessità di accogliere nella nuova fede tutti gli uomini indistintamente, anche se non osservanti della Legge di Mosè, rispose all'appello dell'ufficiale romano e, da lui richiestone, evangelizzò Cornelio e i suoi. Questi ricevettero allora lo Spirito Santo che si effuse su di loro nelle sue forme carismatiche più evidenti: "parlavano lingue e glorificavano Dio". Pietro ordinò in quel momento che tutti i presenti fossero battezzati.
L'evento ebbe un'importanza fondamentale nella storia della Chiesa, che iniziava così ad aprirsi agli incirconcisi come ai circoncisi, liberandosi dell'antico formalismo, e avrebbe pesato nelle decisioni in seguito prese nel concilio di Gerusalemme.
Poche sono le notizie sulla sua vita. Secondo alcune agiografie sarebbe diventato vescovo a Skepsi in Misia, dove subì anche la prigionia sotto Demetrio prefetto della città, Demetrio che in seguito si convertì grazie ai miracoli compiuti da Cornelio. In questa città sarebbe morto e la sua casa, tramutata in chiesa, venne visitata dalla matrona romana santa Paola, alla fine del IV secolo, nel suo pellegrinaggio in Terra Santa, descritto da san Girolamo.
Alcune tradizioni, in particolare quelle della Chiesa greca, lo vogliono martire e lo festeggiano insieme con i santi martiri Demetrio, la moglie Evanzia e il figlio Demetriano, convertiti da Cornelio; la Chiesa Latina lo ricordava da solo il 12 febbraio.
Martirologi occidentali, invece, lo qualificavano come vescovo di Cesarea di Palestina, ma il silenzio di autorevoli storici ecclesiastici dell'antichità, come Eusebio di Cesarea e Origene, molto legati alla città palestinese, non depongono a favore di questa ipotesi.
L'attuale Martyrologium Romanum ha spostato la data della sua commemorazione al 20 ottobre.
Bibliografia | |
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