Isacco
Isacco Personaggio dell'Antico Testamento | |
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Giotto di Bondone (attr.), Isacco respinge Esaù (part.), 1292 - 1294; Assisi, Basilica di San Francesco | |
Età alla morte | 180 anni |
Nascita | XX secolo a.C. ? |
Morte | XIX secolo a.C. ? |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi, Ebraismo, Islam |
Ricorrenza | 25 marzo |
Santuario principale | Grotta di Macpela, Hebron |
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Isacco (in ebraico יִצְחָק, "egli ride"; XX secolo a.C.?; † XIX secolo a.C.?) è un personaggio della Bibbia, uno dei grandi patriarchi dell'Antico Testamento, figlio di Abramo e Sara. La sua vita è narrata nel libro della Genesi 15-35. Il suo nome ("egli ride"), proviene dalla reazione di sua madre Sara all'udire la profezia della sua nascita: ella era assai anziana.
Nella Genesi
Venne circonciso otto giorni dopo la sua nascita e proclamato il solo legittimo progenitore del popolo eletto. Trascorse i suoi primi anni a Bersabea; qui, suo padre lo portò sopra un monte nel territorio di Moria per sacrificarlo al Signore che in seguito a una esplicita richiesta voleva mettere a la prova la sua fede (Gn 22). Vista la grande fede di Abramo, Dio risparmiò la vita di Isacco.
Isacco sposò Rebecca, la figlia di Bathuel, che suo padre mandò a prendere in Mesopotamia, la propria terra di origine. Il matrimonio ebbe luogo nel "paese del sud" dove Isacco viveva e continuò ad abitare dopo aver accompagnato Ismaele a seppellire il corpo di Abramo nella grotta di Machpelah, di fronte alla città di Ebron. Da Rebecca ebbe due gemelli, Esaù, il suo favorito e Giacobbe, il favorito di Rebecca.
La siccità e la carestia costrinsero Isacco a dirigersi in Egitto, ma, ispirato dal Signore, si fermò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei. Temendo che la bellezza della moglie gli procurasse l'invidia di quella gente e che qualcuno arrivasse a ucciderlo pur di possederla fece passare Rebecca per sua sorella. Tuttavia Abimèlech li vide in intimità e scoprì l'inganno; pur esprimendo a Isacco il suo rammarico per la scarsa fiducia dimostratagli gli assicurò la sua protezione. I Filistei, comunque, invidiosi della prosperità di Isacco, iniziarono a perseguitarlo. Dopo una paziente resistenza, i patriarchi ebrei decisero di riparare a Bersabea. Lì, Isacco ebbe una nuova visione dal Signore, dopo la quale strinse una solenne alleanza con Abimèlech.
Durante gli ultimi anni della vita di Isacco, avvenne il famoso conferimento della benedizione divina a Giacobbe, invece che al primogenito Esaù, seguìto dalla promessa di Isacco di proteggere Giacobbe dal risentimento del fratello e di assicurargli una moglie in Mesopotamia.
Dopo il ritorno di Giacobbe, Isacco morì a Mamre, all'età di 180 anni e fu seppellito dai suoi figli nella grotta di Machpelah.
Nel Nuovo Testamento
Il Nuovo Testamento contiene significativi riferimenti a Isacco: Mt 8,11 ; Lc 12,28 e 20-37; Rm 9,7 ; Gal 4,28 ; Eb 11,17-18 ; Gc 2,21 .
Isacco è riportato in entrambe le genealogie di Gesù presenti nei vangeli di Matteo e Luca In entrambe le genealogie risulta essere nipote figlio di Abramo, padre di Giacobbe e nonno di Giuda.
Nelle tradizioni non-cristiane
Nella tradizione ebraica
Altri dettagli, difficilmente separabili dalle leggende, sulla vita di Isacco sono riscontrabili nel Talmud e in altri scritti rabbinici.
Nella tradizione islamica
Nell'Islam Isacco è chiamato Ishāq e la sua vita è narrata nel Corano. In questo testo è suo fratello Ismaele a essere indicato come vittima sacrificale di Abramo: questo cambiamento è avvenuto poiché Ismaele, figlio della schiava Agar, è considerato il progenitore delle tribù arabe.
Nell'arte
L'episodio del sacrificio di Isacco è stato ripreso innumerevoli volte nell'arte (vedi ad esempio Rembrandt) e nella letteratura.
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