Beato Bernardino da Feltre
Beato Bernardino da Feltre, O.F.M. Presbitero | |
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al secolo Martino Tomitano | |
Beato | |
Età alla morte | 55 anni |
Nascita | Feltre 1439 |
Morte | Pavia 28 settembre 1494 |
Sepoltura | Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia). |
Vestizione | Padova, 14 maggio 1456 |
Ordinazione presbiterale | Mantova, 1463 |
Iter verso la canonizzazione | |
Beatificazione | 1654, da Innocenzo X |
Ricorrenza | 28 settembre |
Patrono di | bancari, dei Monti di Pietà, dei prestiti su pegno. |
Nel Martirologio Romano, 28 settembre:
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Beato Bernardino da Feltre, al secolo Martino Tomitano (Feltre, 1439; † Pavia, 28 settembre 1494) è stato un presbitero, missionario e fondatore italiano del Monte di Pietà, appartenente all'Ordine dei Frati Minori Osservanti e venerato dalla Chiesa cattolica come beato.
Biografia
Martino Tomitano, maggiore di nove figli, nacque a Feltre[1] verso la fine del 1453 da Corona dei Rambaldi (o Rambaldoni)[2] e dal nobile Donato dei Tomitano.
A Mantova compì con successo i primi studi e all'Università di Padova si laureò in diritto a pieni voti. Nel 1456, ispirato da san Giacomo della Marca che predicava nel padovano, entrò nell'Ordine francescano ottenendo la vestizione il 14 maggio dello stesso anno a Padova[3]. Per qualche anno si dedicò alla vita religiosa e nel 1463 fu ordinato presbitero dopo aver terminato gli studi di teologia a Venezia. Nel 1469, dopo aver insegnato grammatica per alcuni anni, il capitolo provinciale veneto lo nominò predicatore.
Nel 1471 fu eletto priore del convento di Santo Spirito di Feltre, mentre l'anno successivo lo fu del convento di Trento.
La missione
Iniziò così il suo fruttoso apostolato missionario in ogni provincia della Lombardia, nel nord della Sardegna e nelle province del centro e sud Italia. Eloquente predicatore fu molto richiesto dai vescovi delle grandi città soprattutto nei periodi dell'Avvento e di Quaresima nonché nei monasteri per gli Esercizi spirituali. La sua instancabile opera lo annovera fra i più grandi missionari predicatori francescani del XV secolo. Fu uno dei più grandi propagatori del culto del Santissimo Nome di Gesù.
Lusso e usura furono i due temi principali che Bernardino da Feltre perseguì per oltre venti anni, argomenti che lo spinsero a fondare i Monti di Pietà[4], istituto di credito caritatevole senza fini di lucro[5], al fine di rimediare efficacemente e tempestivamente ai danni irreparabili causati dall'usura, incoraggiata dai governi locali e praticata soprattutto dagli ebrei sul popolo cristiano italico (non erano rari, tuttavia, i banchi cristiani che operavano clandestinamente, sebbene il prestito ad interesse era aspramente condannato dalla Chiesa)[6]. Scopo dell'istituzione finanziaria era erogare prestiti limitati nel tempo, solitamente un anno, senza interessi.
Un episodio spesso citato nelle biografie su Bernardino, è l'espulsione da Milano da parte del duca Ludovico il Moro, per aver confutato in pubblico, durante un'omelia, un famoso astrologo della sua corte. Fu cacciato anche da Firenze nel 1476 per la sua inflessibile predicazione contro i soprusi dei banchieri e dei potenti. Subì, infine, un esilio perpetuo da parte della Serenissima per ribellione, che venne revocato nel 1487.
Accuse di antisemitismo
Consapevole dell'atmosfera antisemita prevalente a causa dell'usura e delle sue Omelie contro di essa, Bernardino disse con chiarezza che non intendeva attaccare gli ebrei in quanto tali: « Non si deve recare danno agli ebrei e alle loro proprietà. [...] Bisogna donare loro giustizia e carità, poiché hanno la nostra stessa natura. Lo ripeto ovunque [...] giacché l'ordine, i pontefici e i misericordiosi lo richiedono allo stesso modo, ma tuttavia è vero che la legge canonica proibisce espressamente gli affari troppo frequenti, e la troppa familiarità con essi. Oggi nessuno ha scrupoli su questa questione, e non posso tacere; gli usurai ebrei superano ogni limite, rovinano i poveri e s'ingrassano a loro spese. Io, che vivo d'elemosine e mangio lo stesso pane dei poveri, non posso restare zitto davanti a quest'oltraggiosa ingiustizia.»[7]
La morte
Bernardino da Feltre spirò a Pavia il 28 settembre 1494 presso il complesso monastico di San Giacomo della Vernavola. È sepolto nella Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia).
Venerato dal popolo e dagli stessi Francescani fin dalla sua morte, nel 1654 il papa Innocenzo X lo innalzò agli onori dell'altare proclamandolo beato.
Note | |
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Bibliografia | |
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