Sant'Anania di Damasco
Sant'Anania di Damasco Personaggio del Nuovo Testamento · Martire | |
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Santo | |
Pietro da Cortona, Anania battezza san Paolo ridonandogli la vista (1631 ca.), olio su tela; Roma, Chiesa di Santa Maria Immacolata in Via Veneto | |
Nascita | I secolo |
Morte | I secolo ? |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | Pre-canonizzazione |
Ricorrenza | 25 gennaio |
Altre ricorrenze | 10 ottobre (Chiesa greca) |
Attributi | Palma |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 25 gennaio, n. 2:
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Sant'Anania di Damasco (I secolo?) è un personaggio del Nuovo Testamento, martire, discepolo di Gesù giudeo. Abitante di Damasco, il Signore, apparendogli, lo inviò a battezzare Paolo, a cui era apparso sul cammino verso quella città.
Nel Nuovo Testamento
Le poche notizie certe sulla vita di Anania sono desunte dagli Atti degli Apostoli.
L'autore degli Atti mette in bocca a Paolo la menzione di questo discepolo e il suo intervento diretto nel proprio cammino di avvicinamento alla fede cristiana:
« | 12Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, 13venne da me, mi si accostò e disse: "Saulo, fratello, torna a vedere!". E in quell'istante lo vidi. 14Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, 15perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome". » | |
Anania fu, dunque, quel giudeo credente in Cristo che ricevette in visione dal Signore l'incarico di recarsi da Paolo "nella casa di Giuda", "nella strada chiamata Diritta" per imporgli le mani e fargli recuperare la vista (At 9,10-11 ); Anania si mostra reticente a causa della cattiva fama di Saulo e del fatto che reca con sé le autorizzazioni ad arrestare quanti invocano il nome di Gesù (At 9,13-14 ). Il Signore stesso rassicura Anania, delineando i tratti fondamentali della vocazione missionaria di Paolo (At 9,15-16 ). Allora Anania si reca da lui e gli impone le mani perché sia pieno di Spirito Santo: a Saulo cadono come delle squame dagli occhi, si alza e viene battezzato (At 9,18 ).
Se pensiamo che la conversione di Saulo avvenne nel 34 o, al più tardi, nel 36, dobbiamo concludere che Anania si convertì al cristianesimo alla prima ora; dal racconto di Paolo si può rilevare che egli era un importante personaggio della Chiesa di Damasco, anche se probabilmente non ne fu il Vescovo[1].
Nella tradizione della Chiesa
Una tardiva tradizione bizantina annovera Anania tra i settanta discepoli e ce lo presenta come primo Vescovo di Damasco ed evangelizzatore di Eleutheropolis, l'attuale Bet-Djibrin, nella Palestina meridionale e afferma che subì il martirio, prima fustigato e poi lapidato, il 10 ottobre dell'anno 70, per ordine di Licinio (o Luciano).
Diverse tradizioni affermano che Anania fu il giudeo che convertì Izate, figlio del re di Adiabene, Monobazo; per alcuni fu un laico, o un diacono (Ecumenio), o un presbitero (Sant'Agostino).
Culto
La Chiesa Latina ne celebra la memoria il 25 gennaio, stesso giorno in cui si celebra la conversione di San Paolo.
La Chiesa Greca, secondo la tradizione orientale, celebra la memoria di Anania il 10 ottobre, data del suo martirio.
A Damasco, presso la porta orientale, esiste una cappella sotterranea, facente parte di una basilica bizantina ora distrutta, luogo di venerazione sia dei cristiani che dei musulmani e collegata alla la casa di Anania.
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |