Zaccheo




San Zaccheo Personaggio del Nuovo Testamento | |
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Santo | |
Bernardo Strozzi, Vocazione di Zaccheo (prima metà del XVII secolo), olio su tela; Nantes (Francia), Musée des Beaux-Arts | |
Morte | ? |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 20 agosto |
San Zaccheo, in greco Ζακχαίος, Zakchaíos, in latino Zacchaeus († ...), è un personaggio del Nuovo Testamento, pubblicano ebreo. Il nome potrebbe essere un diminutivo o deformazione di Zaccaria (Zekharyah in ebraico), oppure potrebbe derivare da Zakkay, "il puro", "il giusto". Non appare altrove nella Bibbia. Incontra Gesù e in tale incontro si converte. Solo l'evangelista Luca ne parla (19,1-10).
La pericope di Zaccheo
Contesto
La pericope è presentata da Luca verso la fine del viaggio di Gesù a Gerusalemme, e illustra il tema della conversione, così caro al terzo evangelista. La conversione del pubblicano manifesta che Gesù è colui che è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Spiegazione
Gerico era all'epoca città di dogana poiché confinava con la Perea. Zaccheo è il ricco capo[1] dei pubblicani della città.
Zaccheo è ricco, e quindi ha grande difficoltà a liberarsi dall'attaccamento ai suoi beni (cfr. Mc 10,22.25 ).
Quando Gesù si invita a casa sua, viene criticato perché va ad alloggiare presso un pubblico peccatore. Secondo le consuetudini degli Ebrei, frequentare peccatori comportava contrarre un'impurità (cfr. Lc 5,30; 7,34; 15,2 ).
Come frutto dell'incontro con Gesù, Zaccheo dà ai poveri la metà dei suoi beni, e si dichiara pronto a rimborsare quattro volte tanto chiunque fosse stato in passato frodato da lui. In proposito la Legge giudaica non prevedeva che in un caso la restituzione del quadruplo (Es 21,37 )[2] e la legge romana la imponeva solo per tutti i furta manifesta ("furti manifesti"). Da parte di Zaccheo è quindi una generosità che va oltre il richiesto.
L'accoglienza di Gesù porta la salvezza alla casa di Zaccheo, nonostante la professione esercitata. Nessuna condizione preclude dall'accettare la salvezza, se esercitata con onestà (cfr. Lc 3,8.12-14 : bisogna fare "opere degne della conversione", senza adagiarsi nella propria condizione di figli di Abramo).
Luca insiste sull'oggi della salvezza.
Le opere di conversione di Zaccheo rendono possibile la risposta di Gesù ai mormoratori:, che diventa un'esortazione alla comunità ad accogliere il dono della salvezza, senza mai dimenticare che il dono di Dio, che per iniziativa di Dio giunge all'uomo, esige la risposta dell'uomo stesso.
Nella liturgia
Nella liturgia di Rito Romano la pericope di Zaccheo viene proclamata nella XXXI domenica del Tempo Ordinario, Anno C; mentre nel Rito Ambrosiano si inserisce all'ultima Domenica Dopo l'epifania Anno C.
Note | |
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Voci correlate | |