Sacratissimo Cuore di Gesù (Solennità)
Sacratissimo Cuore di Gesù (Solennità) | |
Parigi, Basilica del Sacro Cuore (1875 - 1914), presbiterio ed abside | |
Data mobile | Vedi singoli riti |
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Data nel 2023: 16 giugno | |
Rito romano | |
Tipologia | Solennità |
Periodo | Tempo Ordinario |
Data nel 2023: 16 giugno | |
Rito ambrosiano | |
Tipologia | Solennità del Signore |
Periodo | Tempo Dopo Pentecoste |
Data nel 2023: Errore nell'espressione: operatore < inatteso. | |
Data d'istituzione | 1856 |
Nel Martirologio Romano, Elogi per le celebrazioni mobili, n. 1:
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La Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù intende celebrare l'amore misericordioso del Salvatore, simboleggiato nel suo Cuore.
Le origini
La devozione al Sacro Cuore era già praticata nel Medioevo, ma senza avere una festa corrispondente.
Nella seconda metà del XVII secolo l'oratoriano San Giovanni Eudes (1601-1680) fu il primo a celebrare, all'interno della sua comunità e con il permesso del Vescovo di Rennes, una festività in onore del Cuore di Gesù, il 20 ottobre 1672.
Un ulteriore impulso al culto del Cuore di Cristo venne poi da Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690). Quest'ultima fu oggetto di rivelazioni private da parte del Sacro Cuore, che le chiese di propagare la devozione e di far istituire la relativa festa.
La Solennità del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685. Le prime due celebrazioni in onore del Sacro Cuore, presente Margherita, si ebbero nel Noviziato del monastero dove ella si trovava, a Paray le Monial, il 20 luglio 1685 e il 21 giugno 1686.
Anno | Cattolicesimo |
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2019 | 28 giugno |
2020 | 19 giugno |
2021 | 11 giugno |
2022 | 24 giugno |
2023 | 16 giugno |
2024 | 7 giugno |
2025 | 27 giugno |
2026 | 12 giugno |
2027 | 4 giugno |
2028 | 23 giugno |
2029 | 8 giugno |
La Solennità per la Chiesa polacca
Il 6 febbraio 1765 Papa Clemente XIII (1758-1769) accordò alla Polonia e all'Arciconfraternita Romana del Sacro Cuore la Solennità del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del Pontefice doveva diffondere nella Chiesa quanto rivelato da Gesù a santa Margherita, ma dandogli un nuovo orientamento: la Solennità non sarebbe più stata soltanto un'amorosa contemplazione e un'adorazione di quel Cuore che ha tanto amato, ma anche una riparazione per le offese e ingratitudini ricevute. Nell'anniversario dei duecento anni dell'istituzione della Solennità Papa Paolo VI pubblicò la Lettera apostolica Investigabiles divitias Christi[1].
L'istituzione della Festa per la Chiesa universale
Nel 1856 Papa Pio IX rese universale per tutta la Chiesa la Solennità del Sacro Cuore, introducendola nel Calendario liturgico della Chiesa Latina, fissandone la data al terzo venerdì dopo Pentecoste.
Sull'onda della devozione sorsero molte cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù. A Parigi si diede inizio alla costruzione della basilica del Sacro Cuore, sulla collina del quartiere di Montmartre: essa fu iniziata nel 1876 e conclusa nel 1899; tutte le categorie sociali e militari della Francia, contribuirono al finanziamento dell'opera.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese; si composero le Litanie del Sacro Cuore, e il mese di giugno fu dedicato al suo culto.
I formulari liturgici
Le letture
La parte centrale del Prefazio della Solennità |
Vari formulari si sono succeduti nel corso del tempo, il che dimostra che non è facile fissare con esattezza l'oggetto della celebrazione[2]. Il Messale Romano del 1970 riprende in gran parte i testi del formulario Cogitationes promulgato da Pio XI nel 1929, e lo arricchisce con nove letture bibliche distribuite nei tre Anni A, B e Anno C.
Il tema predominante nella letture della Messa è l'amore di Dio rivelato in Cristo.
- Anno A: le lettura parlano dell'esperienza dell'elezione, alla cui origine vi è l'iniziativa gratuita di Dio, che si manifesta in tutta la sua evidenza in Cristo.
- Prima lettura - Dt 7,6-11 : Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti.
- Salmo responsoriale - dal Sal 103 - Rit. L'amore del Signore è per sempre.
- Seconda lettura - 1Gv 4,7-16 : Dio ci ha amati.
- Versetto dell'Alleluia - Mt 11,29
- Vangelo - Mt 11,25-30 : Io sono mite e umile di cuore.
- Anno B: le letture presentano in maniera particolare la rivelazione e il dono che il Padre ha fatto del suo amore attraverso Gesù.
- Prima lettura - Os 11,3-4.8-9 : Il mio cuore si commuove dentro di me.
- Salmo responsoriale - Is 12,2-6 - Rit. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
- Seconda lettura - Ef 3,8-12.14-19 : Conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza.
- Versetto dell'Alleluia - Mt 11,29
- oppure:
- Versetto dell'Alleluia - 1Gv 4,10b
- Vangelo - Gv 19,31-37 : Uno dei soldati gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
- Anno C: le letture sviluppano il tema della misericordia e della sollecitudine di Dio, fatta conoscere in Gesù Buon Pastore che va in cerca della pecorella smarrita.
- Prima lettura - Ez 34,11-16 : Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare.
- Salmo responsoriale - dal Sal 23 - Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
- Seconda lettura - Rm 5,5-11 : Dio dimostra il suo amore verso di noi.
- Versetto dell'Alleluia - Gv 10,14
- Vangelo- Lc 15,3-7 : Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta.
L'eucologia
Le orazioni riprendono in parte i testi del Messale anteriore; è presentata una colletta alternativa nuova, e il testo dell'Orazione dopo la Comunione ha subito importanti ritocchi.
Sono ancora presenti i termini "riparazione" ed "espiazione", legati agli ambienti devozionali in cui è sorta la solennità.
Il testo eucologico più significativo è il nuovo Prefazio, connotato da una precipua ispirazione scritturale e patristica: esso presenta il mistero della salvezza in chiave cristologica, ecclesiologica e sacramentale.
Nel Rito Ambrosiano
La parte centrale all'inizio dell'Assemblea liturgica |
Nel Rito Ambrosiano le letture della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù seguono il ciclo triennale e non si discostano da quelle del Rito Romano se non per l'Epistola dell'Anno A. Precisamente sono formulate le seguenti letture:
- Anno A - Il Signore è buono e grande nell'amore
- Lettura: Dt 7,6-11 Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti.
- Salmo -Sal 147,12-147,15; 147,19-147,20 - Rit.: Benedetto il Signore, gloria del suo popolo.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
- Epistola: Rm 15,5-9a Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi. Nel Rito Romano si legge 1Gv 4,7-16 .
- Canto al Vangelo - cfr. Gv 6,51 : Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
- Vangelo: Mt 11,25-30 Io sono mite e umile di cuore.
- Antifona dopo il Vangelo - Cfr. Ef 2,7 : Rivelaci, o Dio nostro, le ricchezze sconfinate della tua grazia e il tuo amore per noi che si compie nel Cristo Gesù.
- Anno B - Il Signore su di me si è chinato.
- Lettura: Os 11,1.3-4.8c-9 Il mio cuore si commuove dentro di me.
- Salmo - Sal 116,12-116,13;116,15.16b-116,18 - Rit.: Tu ci disseti, Signore, al calice della gioia.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
- Epistola: Ef 3,8-12.14-19 Conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza.
- Canto al Vangelo - cfr. Gv 6,51 : Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
- Vangelo: Gv 19,31-37 Uno dei soldati gli colpì il fianco con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua.
- Antifona dopo il Vangelo - Cfr. Ef 2,7 : Rivelaci, o Dio nostro, le ricchezze sconfinate della tua grazia e il tuo amore per noi che si compie nel Cristo Gesù.
- Anno C - Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
- Lettura: Ez 34,11-16 Io stesso condurrò al pascolo le mie pecore e le farò riposare.
- Salmo - {{Pb|Sal|23,1r.2-5]] - Rit.: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
- Epistola: Rm 5,5-11 Dio dimostra il suo amore verso di noi.
- Canto al Vangelo - cfr. Gv 10,14 : Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
- Vangelo: Lc 15,3-7 Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che si era perduta.
- Antifona dopo il Vangelo - Cfr. Ef 2,7 : Rivelaci, o Dio nostro, le ricchezze sconfinate della tua grazia e il tuo amore per noi che si compie nel Cristo Gesù.
Periodo postconciliare dal 1976 al 2008
Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Le letture della solennità erano identiche a quelle di Rito romano già riportate con l'Antifona dopo il Vagelo unica per i tre anni: Ef 2,7 identica al Rito moderno. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[3].
Nel Rito ambrosiano antico
Il messale ambrosiano antico riporta la Solennità con la denominazione In Festo Sacratissimi Cordis Jesu, con grado di Festa. Il Rito moderno non riporta gli stessi brani di quello antico anche in virtù della struttura triennale del primo.
- Lectio: Ez 36,23-27
- Psalmellus: Factum est cor meum tamquam cera liquescens in medio ventris mei. Exaurit tamquam testa virtus mea. (Il mio cuore è come cera, si scioglie in mezzo alle mie viscere. Arido come un coccio è il mio vigore.Cfr. Sal 22 )
- Epistola: Ef 3,8-9;14-19
- Halleluja: In Domino gaudebo, et exultabo in Deo Jesu meo. (Mi rallegrerò nel Signore, ed esulterò in Gesù mio Dio.)
- Evangelium: Gv 15,9-16
- Antiphona post Evangelium - cfr. Ef 2,7 : Ostende nobis, Domine, abundantes divitias gratiæ tuæ, in bonitate super nos in Christo Jesu. (Mostraci, o Signore, la straordinaria ricchezza della tua grazia nella bontà per noi in Cristo Gesù.)
Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[4] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):
(LA) | (IT) | ||||
« | Illo nos igne, quæsumus Domine, Spiritus sanctus inflammet: quem Dominus noster Jesus Christus e penetralibus Cordis sui misit in terram, et voluit vehementer accendi. » | « | Lo Spirito santo ci infiammi, te ne preghiamo, o Signore, con quel fuoco che Gesù Cristo nostro Signore mandò in terra dalle profondità del suo Cuore, e che ardentemente volle divampasse. » |
Nella Chiesa ortodossa
L'Ortodossia vede, in questo culto devozionale, qualcosa di innaturale a causa della separazione del Cuore dalla natura corporea del Signore. Essa mantiene un senso più globale nell'adorazione di Cristo, e anche da un punto di vista terreno, ritengono che l'amore più spontaneo e immediato, come quello materno, non è riferito mai al cuore della persona amata, ma sempre alla persona stessa, in modo globale.
Gli stessi commenti possono valere riguardo a forme simili di devozione (per esempio, quella al Cuore Immacolato di Maria).
L'ortodossia, teologicamente, non accetta la devozione al Cuore di Gesù, inteso come ardente amore del Salvatore per l'umanità, in quanto non presente, tale pratica di adorazione, nell'Antico e nel Nuovo Testamento e nella tradizione dei Padri, tanto meno l'usanza di adorare separatamente l'amore di Dio (o la sua sapienza, provvidenza, santità, o altri aspetti separati) o usandone come simbolo una parte del corpo. Tale differenza può essere ricercata anche nel fatto che queste devozioni sono nate in seno alla Chiesa cattolica dopo il Grande scisma.
In virtù di queste considerazioni, la Chiesa ortodossa non celebra alcuna commemorazione per questa solennità.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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