Beata Maria della Passione de Chappotin de Neuville
Beata Maria della Passione de Chappotin de Neuville, F.M.M. Religiosa | |
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al secolo Hélène Marie Philippine | |
Beata | |
Età alla morte | 65 anni |
Nascita | Nantes 21 maggio 1839 |
Morte | Sanremo 15 novembre 1904 |
Vestizione | Tolosa, 15 agosto 1864 |
Professione religiosa | 15 maggio 1871 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 28 giugno 1999, da Giovanni Paolo II |
Beatificazione | 20 ottobre 2002, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 15 novembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 15 novembre, n. 18:
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Beata Maria della Passione de Chappotin de Neuville, al secolo Hélène Marie Philippine (Nantes, 21 maggio 1839; † Sanremo, 15 novembre 1904) è stata una religiosa e fondatrice francese. Fu missionaria in India nella Congregazione delle Riparatrici e fondò un nuovo Istituto missionario di ispirazione francescana.
Biografia
Infanzia
Nacque in una famiglia di antica nobiltà francese da Paul Joseph Charles de Chappotin de Neuville e Sophie Caroline Galbaud du Fort. Al battesimo le furono imposti i nomi di Elena Maria Filippina. Il 31 maggio 1850 venne ammessa alla Prima Comunione e ricevette anche la Cresima. Il 31 maggio 1854 si iscrisse alla Congregazione delle Figlie di Maria presso le Suore del Sacro Cuore a Nantes. Nell'aprile 1856, durante un corso di esercizi spirituali, ebbe una prima esperienza di Dio, sentendosi chiamata a una vita di totale consacrazione, desiderio che fu ritardato dalla morte improvvisa della madre.
Vocazione
Il 9 dicembre 1860, con il consenso del vescovo di Nantes, entrò nell'Ordine delle Clarisse. Il 23 gennaio 1861, ancora postulante, fece una profonda esperienza di Dio e si offrì vittima per la Chiesa e il Papa, esperienza che segnò tutto il resto della sua vita. Ammalatasi gravemente alla fine del mese di gennaio, dovette lasciare il monastero. Tornata in famiglia, ma sempre desiderosa di consacrarsi a Dio, visse nel raccoglimento e nella preghiera.
Sebbene si sentisse piuttosto portata all'ideale francescano, quando si ristabilì in salute, fu indirizzata dal suo confessore verso la Società di Maria Riparatrice, istituto di ispirazione ignaziana, fondata qualche anno prima dalla beata Maria di Gesù d'Oultremont. Fu ammessa il 17 maggio 1864 come postulante e il 15 agosto seguente ricevette l'abito con il nome di Maria della Passione a Tolosa.
Missionaria
Il 19 marzo 1865, ancora novizia, fu inviata in India nel Vicariato Apostolico del Maduré, affidato alla Compagnia di Gesù, dove le Riparatrici avevano per compito primario la formazione delle religiose di una congregazione autoctona, insieme ad altre attività apostoliche. Emise i suoi voti temporanei, il 3 maggio 1866. Le sue doti e le sue virtù la fecero designare come superiora locale e in seguito, nel luglio 1867, come Provinciale dei tre conventi delle Riparatrici nel sud dell'India, Trichy, Tuticorin e Adaikelapuram. Sotto la sua direzione le opere di apostolato si svilupparono, la pace, alquanto turbata dalle tensioni già esistenti nella missione, fu ristabilita e il fervore e la regolarità rifiorirono nelle comunità. Il 15 gennaio 1871 emise i voti perpetui.
Difficoltà
A partire dal 1873 circostanze impreviste e dolorose riaccesero i sopiti dissensi. Nonostante questo nel 1874 fondò una nuova casa a Ootacamund nel Vicariato di Coimbatore, affidato alle Missioni Estere di Parigi. Ma nel Maduré i dissensi si aggravarono a tal punto che, il 22 gennaio 1876, la Superiora generale credette opportuno di sostituirla come Provinciale, nominandola superiora della casa di Ootacamund. Maria della Passione accettò la decisione con un'ammirabile serenità.
Grazie alla sua dinamicità e alle zelanti compagne, lavorò a opere di carità e ben presto sorsero una scuola-internato, una scuola indiana, un orfanotrofio e un piccolo dispensario. Oltre a questo incominciò il contatto e il dialogo con i protestanti. Un altro lavoro impegnativo era visitare i prigionieri.
Intanto, accresciute difficoltà e alcune penose circostanze, portarono, nel giugno 1876, un gruppo di 20 suore, fra esse anche Maria della Passione, a separarsi dalla Società di Maria Riparatrice, riunendosi a Ootacamund sotto la giurisdizione del Vicario Apostolico di Coimbatore, monsignor Giuseppe Bardou.
Il nuovo Istituto missionario
Con il sostegno e la guida di monsignor Bardou, il 21 novembre 1876, Maria della Passione con tre compagne si recò a Roma per regolarizzare la situazione delle venti suore separate. Papa Pio IX, il 6 gennaio 1877, la autorizzò a fondare un nuovo Istituto specificatamente missionario, sotto il nome di Missionarie di Maria. Riportando questo avvenimento, Maria della Passione scrisse:
« | Il primo convento, culla della nostra povertà, era chiamato Nazareth; fu tra le montagne dell'India che Dio fondò il nostro Istituto missionario » |
Maria non ritornò più in India, ma dietro suggerimento della Congregazione de Propaganda Fide andò in Francia ove, il 14 marzo 1877, scrisse la sua prima lettera ufficiale alle suore di Ootacamund:
« | Con Gesù Redentore e con Maria sua Madre, una missionaria di Maria deve essere una vittima di riparazione contribuendo per quanto possibile al regno di Dio e alla salvezza delle anime. È a Nazareth che Maria ricevette il Salvatore del Mondo. Ed è qui pure che voi, primi membri del piccolo Istituto, dovete chiedere incessantemente la grazia di continuare sulla terra la missione della vostra Madre. » |
Il 5 aprile seguente aprì a Saint-Brieuc, in Francia, un noviziato, dove ben presto giunsero numerose vocazioni. Nell'aprile 1880 e successivamente nel giugno 1882, Maria della Passione si recò a Roma per risolvere le difficoltà che minacciavano di ostacolare la stabilità e la crescita del giovane Istituto. Quest'ultimo viaggio segnò una tappa importante nella sua vita; infatti fu autorizzata a fondare una casa in Roma e, condotta da circostanze provvidenziali, ritrovò l'orientamento francescano indicatole da Dio ventidue anni prima.
Il 4 ottobre 1882 fu ricevuta nel Terz'Ordine di San Francesco e conobbe il Servo di Dio padre Bernardino da Portogruaro, ministro generale dei terziari, che seppe poi sostenerla nelle varie prove che dovette affrontare.
La fondazione di Roma risvegliò però tenaci opposizioni contro l'Istituto e la fondatrice. Nel marzo 1883 Maria della Passione fu destituita dall'ufficio di Superiora dell'Istituto; ma in seguito all'inchiesta ordinata a questo proposito da Papa Leone XIII fu riconosciuta pienamente innocente e rieletta nel capitolo del luglio 1884. L'Istituto iniziò un rapido sviluppo: le fondazioni si moltiplicavano in Africa e in Asia, oltre a quelle in Europa, con un ritmo sorprendente, anche nei posti più lontani e pericolosi.
Ultimi anni
Lo zelo missionario della fondatrice non conobbe limiti per rispondere agli appelli dei poveri e degli abbandonati. Anche la promozione della donna e la questione sociale la interessavano particolarmente. La sua intensa attività attingeva il suo dinamismo nella contemplazione dei grandi misteri della fede. Per questo ebbe grande cura, non solo dell'organizzazione esteriore delle opere, ma soprattutto della formazione spirituale delle religiose.
Il 30 novembre 1903 furono fondate le Oblate o Ausiliarie dell'Istituto secondo le norme formulate da Maria della Passione, che all'inizio di gennaio 1904 si era recata a Sanremo, preoccupata per la salute del suo padre spirituale, il francescano Raffaele Delabre, rifugiatosi in quella città a seguito della persecuzione religiosa sorta in Francia. Il 5 febbraio seguente aprì a Sanremo una nuova casa con cinque suore e riprese le sue visite fino ai primi di novembre quando, di nuovo a San Remo, un ascesso a una gamba la costrinse a letto. Morì il 15 novembre dello stesso anno.
La sua salma riposa in un oratorio privato della casa generalizia delle Francescane Missionarie di Maria a Roma.
Culto
Nel febbraio 1918 si aprì a Sanremo il processo informativo per la causa di beatificazione e canonizzazione. Nel 1941 venne pubblicato il decreto sugli scritti e negli anni seguenti giunsero numerosissime lettere postulatorie alla Santa Sede in favore della causa della Serva di Dio. Dopo il voto unanimemente favorevole dei consultori, il decreto per l'introduzione della causa venne pubblicato, con l'approvazione di Sua Santità Giovanni Paolo II, il 19 gennaio 1979.
Il 28 giugno 1999 fu solennemente promulgato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il Decreto sull'eroicità delle virtù di Madre Maria della Passione.
Il 5 marzo 2002, venne riconosciuto nella guarigione di una religiosa affetta da TBC polmonare-vertebrale, Morbo di Pott, un miracolo concesso da Dio per l'intercessione della Venerabile. Il 23 aprile 2002, in presenza del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, fu promulgato il Decreto che aprì la via alla Beatificazione[1], che avvenne il 20 ottobre dello stesso anno [2]
Note | |
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