Dodici (Apostoli)
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I Dodici Apostoli sono quei dodici discepoli che Gesù ha voluto porre a fondamento del nuovo Israele; come il primo Israele aveva come fondamento i dodici patriarchi figli di Giacobbe, così i Dodici Apostoli rappresentano le colonne della Chiesa, nuovo popolo di Dio.
Fin dall'inizio della sua vita pubblica Gesù volle moltiplicare la sua presenza e diffondere il suo messaggio per mezzo di uomini che fossero altri se stesso:
- chiama i primi quattro discepoli perché siano pescatori di uomini (Mt 4,18-22 ; Mc 1,16-20 ; Lc 5,1-11 );
- ne sceglie dodici perché stiano "con lui" e perché, come lui, annuncino il vangelo e scaccino i demoni (Mc 3,14-15 ; Mt 10,1 ; Lc 6,13 );
- li manda in missione a parlare in suo nome (Mc 6,7-13 ; Mt 10,5-8 ; Lc 9,1-6 ), muniti della sua autorità: "Chi accoglie voi, accoglie me, e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato" (Mt 10,40 ):
- sono incaricati di distribuire i pani e i pesci moltiplicati nel deserto (Mt 14,19 ; Mc 6,41 ; Lc 9,16 );
- ricevono un'autorità speciale sulla comunità che devono dirigere (Mt 16,18; 18,18 ).
I Dodici saranno i giudici nell'ultimo giorno (Mt 19,28 ; Lc 22,29-30 ); ed è questo che il numero dodici del collegio apostolico simboleggia.
Ai Dodici il Risorto, sempre presente con essi sino alla fine dei secoli, dà l'incarico di ammaestrare e di battezzare tutte le nazioni (Mt 28,18-20 ). L'elezione di un dodicesimo apostolo in sostituzione di Giuda (At 1,15-26 ) appare quindi indispensabile perché la figura del nuovo Israele si ritrovi nella Chiesa nascente.
L'elezione
Il momento della costituzione dei Dodici è collocato in maniera diversa nei Sinottici:
- Marco la colloca nel primo periodo della predicazione a Cafarnao (3,13-15);
- Matteo la situa in un momento indeterminato (10,1-4);
- Luca la presenta (6,12-16) prima del grande Discorso della pianura corrispondente al Discorso della montagna di Matteo.
Gli invii in missione
Gesù manda i Dodici in missione dando loro potere sui demoni (potere d'esorcismo) e di operare guarigioni.
Gli apostoli ricevono le istruzioni per la loro missione nei discorsi attribuiti a Gesù prima del loro invio, ed ognuno dei Sinottici presenta particolarità proprie:
- Secondo Marco (Mc 6,7-13 gli apostoli non devono aver con sé altro che un bastone e i calzari; è fatto loro divieto di portare denaro e una doppia tunica: hanno diritto all'ospitalità e al vitto gratuito. A chi li accoglie trasmettono la benedizione di pace, ma la tolgono a chi li respinge, e devono scuotere dai piedi, in segno di testimonianza, la polvere di quei luoghi che rifiutano di accoglierli.
- In Matteo (c. 10) le condizioni della missione appaiono anche più dure: gli apostoli non devono portar con sé neppure il bastono e i calzari. Devono inoltre limitare la loro missione al territorio giudaico e non passare in territorio pagano o samaritano. Prima che terminino l'annunzio alle città d'Israele si manifesterà il Figlio dell'uomo. Il loro messaggio è l'annunzio del regno di Dio, imminente (10,7: πορευόμενοι δὲ κηρύσσετε λέγοντες, ὅτι ἤγγικεν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν, poreuómenoi dè kerýssete légontes, hóti énghiken he basileía tôn ouranôn). Devono concedere gratuitamente i carismi della loro missione, e ricevere gratuitamente ospitalità e vitto. Anche in Matteo è prospettata la possibilità dell'accoglienza e del rifiuto del loro messaggio e del loro augurio di pace. Una sorte peggiore di Sodoma e Gomorra colpirà, nel giorno del giudizio, le terre ribelli all'invito evangelico. Poi il discorso si amplifica con una serie di elementi che, più che all'apostolato, si riferiscono genericamente alla situazione dei discepoli di Cristo nel mondo: persecuzioni, processi, testimonianza, assistenza dello Spirito Santo, ricompensa futura.
- Anche in Luca troviamo le stesse condizioni inasprite della povertà come in Matteo: inoltre Luca suddivide gran parte del contenuto dei discorsi di missione riportati dei due primi evangelisti nei due discorsi ai Dodici e ai settantadue (9,1-6; 10,1-16), con alcune ripetizioni. Secondo molti critici il raddoppiamento rappresenta la missione cristiana in Israele e in Samaria, quest'ultima la terra infedele per eccellenza, a significare i popoli pagani.[1]
Il primato di Pietro
Per approfondire, vedi la voce Primato di Pietro |
All'interno del gruppo dei Dodici Gesù affida un ruolo speciale a Pietro, lo costituisce roccia per la sua fede, gli affida le chiavi del Regno dei Cieli, gli dà l'autorità di legare e sciogliere (Mt 16,17-19 ). Nell'Ultima Cena prega per lui perché non vacilli la sua fede, e gli affida la missione di confermare i suoi fratelli (Lc 22,30-31 ). Dopo la sua risurrezione gli rinnova il mandato di pascere il suo gregge (Gv 21,15-19 ).
Dopo la Pentecoste Pietro è presentato sistematicamente dagli Atti in posizione primaziale rispetto agli altri undici (1,13.15; 2,14-41; 4,8-12; 5,1-11.29-32; 9,32.36-42; 10,1-48; 15,7-11).
Il carattere unico dei Dodici
Nelle intenzioni di Gesù i Dodici devono essere i testimoni di lui risorto, cioè attestare che egli risorto è quel medesimo Gesù con il quale sono vissuti (At 1,8.21 ).
Tale testimonianza conferisce al loro apostolato (inteso qui nel senso più stretto del termine) un carattere unico: i Dodici sono per sempre il fondamento della Chiesa:
« | Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. » | |
Le liste dei Dodici
L'elenco dei dodici apostoli è riportato sinotticamente quattro volte nel Nuovo Testamento: nei tre vangeli sinottici verso l'inizio del ministero pubblico di Gesù (Mt 10,2-4 ; Mc 3,16-19 ; Lc 6,13-16 , e negli Atti degli Apostoli dopo la menzione della sua morte e risurrezione (At 1,13 ). In Giovanni l'elenco è assente.
Si notano alcune differenze sia nell'ordine sia nei nomi degli apostoli.
Mt 10,2-4 [2] | Mc 3,16-19 [3] | Lc 6,13-16 [4] | At 1,13 [5] | Gv Non riporta la lista dei Dodici Si riportano i passi in cui compaiono alcuni apostoli |
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1. primo, Simone, chiamato Pietro, | 1. Simone, al quale impose il nome di Pietro; | 1. Simone, che chiamò anche Pietro, | 1. Pietro e | Simone-Cefa-Pietro[6] |
2. e Andrea, suo fratello; | 2. Andrea suo fratello, | Andrea[7] | ||
2. Giovanni, | ||||
3. Giacomo di Zebedèo e | 2. poi Giacomo di Zebedèo e | 3. Giacomo, | 3. Giacomo e | figli di Zebedeo[8] |
4. Giovanni suo fratello, | 3. Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; | 4. Giovanni, | Discepolo che Gesù amava-"altro discepolo"[9]; figli di Zebedeo[10] | |
4. e Andrea, | 4. Andrea, | |||
5. Filippo e | 5. Filippo, | 5. Filippo, | 5. Filippo e | Filippo[11] |
6. Tommaso, | Tommaso[12] | |||
6. Bartolomeo, | 6. Bartolomeo, | 6. Bartolomeo, | 7. Bartolomeo e | Natanaele?[13] |
7. Tommaso e | ||||
8. Matteo il pubblicano, | 7. Matteo, | 7. Matteo, | 8. Matteo, | |
8. Tommaso, | 8. Tommaso, | |||
9. Giacomo di Alfeo e | 9. Giacomo di Alfeo, | 9. Giacomo d'Alfeo, | 9. Giacomo di Alfeo e | |
10. Taddeo, | 10. Taddeo, | |||
11. Simone il Cananeo e | 11. Simone il Cananèo | 10. Simone soprannominato Zelota, | 10. Simone lo Zelòta e | |
11. Giuda di Giacomo e | 11. Giuda di Giacomo. | Giuda, non l'Iscariota[14] | ||
12. Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. | 12. e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì. | 12. Giuda Iscariota, che fu il traditore. | Giuda figlio di Simone Iscariota[15] |
La successione ai Dodici
Come Gesù ha voluto istituire un collegio privilegiato che moltiplichi la sua presenza e la sua Parola, così i Dodici comunicano ad altri l'esercizio della loro missione apostolica.[16]
Già nell'Antico Testamento Mosè aveva trasmesso a Giosuè la pienezza dei suoi poteri (Nm 27,18 ); alla stessa maniera anche Gesù ha voluto che l'ufficio pastorale affidato ai Dodici continui attraverso i secoli; pur conservando un legame speciale con essi, la sua presenza di risorto trascenderà infinitamente la loro cerchia ristretta.
Del resto, già nella sua vita pubblica, Gesù stesso ha aperto la via a questa estensione della missione apostolica: accanto alla tradizione prevalente che racconta la sola missione dei Dodici, Luca conserva un'altra tradizione secondo la quale Gesù "designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi" (Lc 10,1 ); l'oggetto della missione è lo stesso che per i Dodici, e così il carattere ufficiale (Lc 10,16 ; cfr. Mt 10,40 ). Nel pensiero di Gesù la missione apostolica non è limitata a quella dei Dodici.
I Dodici stessi agiscono in questo spirito. Al momento della scelta di Mattia essi sanno che un buon numero di discepoli possono soddisfare alle condizioni necessarie (At 1,21-23 ): Dio non designa propriamente un apostolo, ma un dodicesimo testimone. Si veda poi la figura di Barnaba, un apostolo della stessa fama di Paolo (At 14,4.14 ); e se i Sette non sono chiamati apostoli (At 6,1-6 ), possono tuttavia fondare una nuova Chiesa: così Filippo in Samaria, quantunque i suoi poteri siano limitati da quelli dei Dodici (At 8,14-25 ).
L'apostolato, rappresentazione ufficiale del risorto nella Chiesa, rimane per sempre fondato sul collegio apostolico dei Dodici, ma viene esercitato da tutti gli uomini ai quali questi conferiscono autorità.
In tale linea, quindi, la Chiesa cattolica insegna la necessità della successione apostolica nel tempo: gli apostoli dovettero avere dei successori, il ministero dei quali continua in quello degli attuali Vescovi, in primis il Papa, successore di Pietro.
Note | |||||||||||||
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Bibliografia | |||||||||||||
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Voci correlate | |||||||||||||