Luigi Lambruschini, battezzato Emmanuele Nicolò (Sestri Levante, 16 maggio 1776; † Roma, 12 maggio 1854), è stato un cardinale, nunzio apostolico e teologo italiano.
Biografia
Nacque a Sestri Levante da Bernardo e da Pellegrina nata Raggi, ultimo di dieci figli, tra i quali Giovanni Battista (Ch) poi vescovo di Orvieto. Fu battezzato con i nomi di Emanuele Nicolò.
Formazione e ministero sacerdotale
Come alcuni suoi fratelli anche Emanuele fu avviato alla vita religiosa, dopo aver frequentato un collegio dei Gesuiti a Santa Margherita Ligure. Nel 1793 fu ammesso nel collegio genovese dei padri Barnabiti di san Bartolomeo degli Armeni. Presso questo collegio prese, dopo un anno di noviziato, i voti solenni il 18 novembre 1794. Fu poi per un triennio studente nel collegio di Macerata e in seguito a Roma dove ricevette gli ordini minori il 23 dicembre 1797. Fu costretto a lasciare Roma con l'editto del 14 maggio 1798 della Repubblica Romana.
Rientrato in patria presso il Seminario di Brugnato, fu ordinato sacerdote il 1º gennaio 1799 a Sestri Levante. Fu docente di retorica e poi di filosofia e matematica, prima a Bologna dal 1799 al 1800, quindi a San Severino Marche e, dal 1801 al 1803, a Macerata. Fu poi a Roma presso il collegio dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari dove ebbe modo di farsi conoscere e apprezzare dai vertici della Congregazione, retta dal 1807 dal generale Francesco Luigi Fontana.
Terminata l'epoca napoleonica, fu segretario e assistente dell'allora cardinal segretario di Stato Ercole Consalvi quando questi partecipò nel 1815 al Congresso di Vienna. Divenuto segretario della Sacra Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari, istituita nel 1814 per dotare la Santa Sede di un organo consultivo capace di pronunciarsi sulle più varie questioni, da quelle di politica internazionale a quelle spirituali e disciplinari. In questa funzione si specializzò nel campo dei rapporti tra Stato e Chiesa lavorando alla stesura di alcuni concordati, in particolare quelli con il Regno delle Due Sicilie, la Toscana e con la Baviera. Nel 1816 divenne superiore generale dell'Ordine, in sostituzione di padre Fontana che era stato nominato cardinale.
Ministero episcopale
Fu nominato arcivescovo di Genova il 6 giugno 1819, carica confermata dal pontefice il 27 settembre. e il 3 ottobre venne consacrato a Roma, presso la chiesa del suo collegio, dal cardinal Giulio Maria della Somaglia coadiuvato da mons. Francesco Bertazzoli, arcivescovo titolare di Edessa e futuro cardinale e da mons. Giovanni Francesco Guerrieri (Ch), vescovo di Rimini. Dal 5 ottobre 1819 fu nominato Assistente al soglio pontificio e il 10 marzo dell'anno seguente divenne amministratore ecclesiastico di Brugnato.
Durante la sua presenza a Genova non lesinò il suo zelo e per sette anni si dedicò con tenacia a uno sforzo di rievangelizzazione. Tenne una lunga visita pastorale dalla fine del 1820 al 1822, ristabilì alcuni conventi, sorvegliò assiduamente gli ordini religiosi, allestì ritiri spirituali per i sacerdoti e fondò a Chiavari un nuovo seminario.
Dal 1826 fu nunzio apostolico in Francia, dove si trovò a operare in ambienti spesso ostili alla Chiesa. La sua missione parigina si concluse bruscamente nella primavera del 1831 quando il governo francese, contrariato dalle sue trame legittimiste e prendendo a pretesto il rifiuto da lui opposto alla sepoltura ecclesiastica di un antico esponente del clero costituzionale, chiese e ottenne che Roma lo richiamasse in patria. Il 26 giugno 1830 rinunciò all'arcidiocesi di Genova e venne trasferito alla sede titolare di Berito.
Cardinalato
Fu creato cardinale da papa Gregorio XVI nel concistoro del 30 settembre 1831. Il 24 febbraio dell'anno seguente ricevette il titolo presbiterale di San Callisto. Fu a questo punto che inaugurò la sua proficua carriera nella curia romana: nominato prefetto della Congregazione per la disciplina dei religiosi tra il 1833 e il 1834, fu prefetto della Congregazione degli studi dal 1834 al 1836 e bibliotecario di Santa Romana Chiesa dal 1834 sino al 1853.
Da tempo esponente di punta della corrente avversa al cardinale segretario di Stato Tommaso Bernetti, nel 1836 il Lambruschini fu da Gregorio XVI chiamato a sostituirlo. Con la sua nomina l'attività riformatrice degli inizi del papato gregoriano si arrestò, essendo il cardinale Lambruschini fortemente conservatore e nemico dichiarato delle libertà moderne. Nel 1842 optò per il titolo di cardinale vescovo di Sabina. Fu camerlengo del Sacro Collegio dal 1844 al 1845.
Alla morte di papa Gregorio XVI entrò in conclave come uno dei principali papabili, ma fu eletto papa Pio IX. Rassegnate le dimissioni da segretario di Stato, fu in seguito prefetto della Congregazione dei Riti. Nel 1847 optò per il titolo di cardinale vescovo di Porto, Santa Rufina nonché sub-decano del Collegio Cardinalizio.
Morte
Morì a Roma il 12 maggio 1854 e come da sue volontà fu sepolto nella Chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari, affidata al suo Ordine.
Opere
Oltre che come estensore di molti documenti pastorali, si distinse come conferenziere dell'Accademia di religione cattolica e fu autore di scritti ascetici e devozionali. Si segnalano in particolare:
- Operette spirituali in due volumi, Roma 1833;
- Opere spirituali in tre volumi, Roma 1838 e Venezia 1839;
- Esercizi di pietà, Roma 1838;
- Istruzione teologica sulla natura e sugli effetti della grandissima pena della scomunica, Benevento 1840.
Onorificenze
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Voci correlate |
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Bibliografia |
- Giuseppe Alberigo, LAMBRUSCHINI, Luigi, in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, Roma, vol. 63, 2004, online
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