Chiesa di San Gioacchino in Prati (Roma)

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Chiesa di San Gioacchino in Prati
Prati - S. Gioacchino ai Prati.JPG
Roma, Chiesa di San Gioacchino in Prati (1881-1898)
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Piazza dei Quiriti, 17
00192 Roma (RM)
Telefono +39 06 3216659
Fax +39 06 86703882
Posta elettronica sangioacchino@vicariatusurbis.org
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Pontefice
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione parrocchiale
Dedicazione San Gioacchino
Sigla Ordine qualificante C.SS.R.
Sigla Ordine reggente C.SS.R.
Fondatore papa Leone XIII
Data fondazione 1º ottobre 1891
Architetti Raffaele Ingami (progetto ed esecuzione dei lavori)
Lorenzo De Rossi (collaboratore)
Stile architettonico Neorinascimentale
Inizio della costruzione 1891
Completamento 1898
Data di inaugurazione 20 agosto 1898
Data di consacrazione 6 giugno 1911
Consacrato da cardinale Pietro Respighi
Pianta croce latina
Altezza Massima 40 m
Larghezza Massima 30 m
Lunghezza Massima 60 m
Iscrizioni SACRUM DIVINAE MAJESTATI PLACANDAE IN HONOREM SANCTI JOACHIM PRO JUBIL. EPISC. LEONIS PP XIII CATHOL. A GENTIBUS ERECTUM
Coordinate geografiche
41°54′36″N 12°27′55″E / 41.91002, 12.46523 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Chiesa di S. Gioacchino
Chiesa di S. Gioacchino
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Chiesa di San Gioacchino in Prati è un edificio di culto di Roma, che si affaccia sulla piazza dei Quiriti, situato nella periferia occidentale della città, nel rione Prati.

Storia

Dalla fondazione ad oggi

San Gioacchino è detta "chiesa pontificia", perché appartiene personalmente al papa, poiché fu costruita sia per volere di Leone XIII (1878-1903), che intendeva in questo modo celebrare il 50º anniversario della sua Ordinazione presbiterale, da poco trascorso (1887), e di quella episcopale in preparazione (1893), e sia perché donata dai cattolici di tutto il mondo al pontefice e, di conseguenza, ai suoi successori. La chiesa per espresso desiderio di Leone XIII fu dedicata a san Gioacchino, padre di Maria Vergine e suo nome di battesimo.

Fu lo stesso Papa ad approvare il progetto e ad affidarne la costruzione all'architetto Raffaele Ingami (1838-1908), che lavorò in collaborazione con Lorenzo De Rossi: la cerimonia di posa della prima pietra si tenne il 1º ottobre 1891. Intanto, fu rivolto un appello ai cattolici di tutto il mondo perché contribuissero alla costruzione della chiesa da offrire al pontefice, come dono di tutti i suoi figli. Ventisette nazioni risposero generosamente all'appello, ma solo quattordici di esse con la loro straordinaria partecipazione, riuscirono a curare e decorare le proprie cappelle nazionali che ne portano il loro nome: Argentina, Baviera, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Polonia, Spagna e Stati Uniti d'America.[1] Fu, inoltre, proprio grazie a questa entusiastica risposta dei paesi cattolici a far aggiungere la grandiosa cupola al progetto originario che non la prevedeva, mentre per mancanza di fondi non fu mai costruito il campanile che era stato concepito alla destra dell'edificio, totalmente staccato da essa.

Dopo sette anni di lavoro febbrile, la chiesa venne inaugurata il 20 agosto 1898, ma fu ultimata soltanto nel 1911.

Papa Leone XIII, il 20 luglio 1898 con il motu proprio Quum nonnullorum,[2] affidò la chiesa alla Congregazione del Santissimo Redentore (Redentoristi) che il 28 agosto dello stesso anno ne prendeva possesso.

La chiesa venne elevata a parrocchiale da Pio X (1903-1914) il 1º giugno 1905 e fu solennemente consacrata il 6 giugno 1911 dal cardinale vicario Pietro Respighi (1843-1913).

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Gioacchino ai Prati di Castello, istituito da Giovanni XXIII il 12 marzo 1960: l'attuale titolare è il cardinale Leopoldo José Brenes Solórzano.

Descrizione

Esterno

Portico

Chiesa di San Gioacchino in Prati, facciata e portico

La chiesa presenta una maestosa facciata, preceduta da un portico con sei colonne monolitiche, in marmo grigio dei Pirenei, e due pilastri, di granito rosso di Baveno, con capitelli corinzi: l'iscrizione sulla cornice ricorda la dedicazione del tempio a san Gioacchino e il giubileo episcopale del papa Leone XIII:

« SACRUM DIVINAE MAJESTATI PLACANDAE IN HONOREM SANCTI JOACHIM PRO JUBIL. EPISC. LEONIS PP XIII CATHOL. A GENTIBUS ERECTUM »

Sotto il portico si aprono tre portali realizzati con cedro del Libano: in particolare, quello centrale è affiancato da due colonne donate dallo zar Nicola II di Russia (1868-1918). Ciascun portale è sormontato da una lunetta decorata a mosaico su disegno di Silvio Galimberti ed eseguita dalla ditta Monticelli nel 1940, raffigurante:

Facciata

La facciata è caratterizzata da un attico modanato a edicole e decorato da uno splendido mosaico, disegnato nel 1892-1893 da Virginio Monti e realizzato dalla Società Musiva Veneziana, raffigurante:

Al di sopra è posto un gruppo scultoreo raffigurante:

Il prospetto superiore, più arretrato rispetto all'attico, è scandito da lesene corinzie è aperto da un grande oculo fiancheggiato da due nicchie; un grande timpano triangolare sormontato da una Croce sul globo terracqueo conclude la facciata. Il timpano è ornato da un mosaico realizzato da Silvio Galimberti raffigurante:

Cupola e tetto

Chiesa di San Gioacchino in Prati, cupola (interno)

La cupola ottagonale, eretta nel 1897, presenta una copertura in alluminio traforata con stelle e sormontata dalla lanterna che sostiene un grande ostensorio con la croce. Alla base è decorata da una serie di angeli fusi in ferro, alternati ad oculi.

Sull'esterno dei tetti della navata e del transetto corre un fregio in ferro con gli emblemi dello stemma di Leone XIII: cipressi, stelle e gigli.

Interno

L'interno della chiesa, a croce latina, sontuosamente decorato con marmi policromi e arredi in metallo, si presenta a tre navate suddivise da colonne di granito rosso con capitelli corinzi in bronzo e matronei laterali e, tra gli archi, medaglioni marmorei scolpiti a rilievo raffiguranti:

All'incrocio tra la navata centrale e il transetto s'innalza la splendida cupola, in alluminio, traforata da una miriade di stelle a sei punte, in cristallo colorato, su fondo turchino dalle quali filtra la luce esterna, illuminando così in modo suggestivo l'interno, dove si notano:

Navata sinistra

Lungo la navata sinistra si aprono cinque cappelle, a pianta rettangolare:

Transetto sinistro

Nel terminale del transetto sinistro è posta la Cappella dell'Italia, dedicata a sant'Alfonso Maria de' Liguori e decorata da Virginio Monti e Maximilian Schmaltz, che presenta un pregevole altare in marmi policromi e mosaico, realizzato da Ettore Poscetti. All'interno si possono ammirare:

Cappella della Francia

Dal presbiterio o dal transetto sinistro si accede alla Cappella della Francia, a sinistra dell'abside, dedicata al Sacro Cuore, dove al centro è ubicato un'interessante altare, in stile cosmatesco, realizzato in marmi policromi da Carlo Busiri Vici e Giovanni Scrivo. All'interno si conservano:

Presbiterio e abside

Chiesa di San Gioacchino in Prati (interno)

Nel presbiterio, rialzato di alcuni gradini e terminante con abside semicircolare, è posto l'altare, in marmo rosso dei Pirenei, con fregi in metallo dorato, che sulla fronte presenta gli stemmi di Leone XIII e una croce. Ai lati dell'altare, una scalinata a doppia rampa, in marmo rosso di Levante, conduce al trono.

Dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, che presenta:

Inoltre, a sinistra della scalinata d'accesso al presbiterio, è collocato:

Cappella della Spagna

Dal presbiterio, a destra dell'abside, si entra nella splendida Cappella della Spagna, dedicata alla Madonna del Pilar e realizzata nel 1908 da Carlo Busiri Vici ed Eugenio Cisterna, che presenta un pregevole altare in marmo bianco e mosaico. All'interno di particolare interesse, si conservano:

Cappella degli Stati Uniti d'America

Dal presbiterio o dal transetto destro, si accede alla Cappella degli Stati Uniti d'America, dedicata all'Immacolata Concezione e decorata a finto arazzo da Eugenio Cisterna, dove si notano:

Transetto destro

Nel terminale del transetto destro è posta la Cappella dell'Inghilterra, decorata alla fine del XIX secolo a finto arazzo da Eugenio Cisterna, nel quale sono inseriti alcuni pregevoli dipinti eseguiti nel 1892-1893 da Virginio Monti raffiguranti:

Navata destra

Lungo la navata destra si aprono cinque cappelle, a pianta rettangolare:

Vetrata con Colomba dello Spirito Santo e dodici apostoli (fine XIX secolo)

Controfacciata

Nella controfacciata si notano:

Note
  1. Tra le cappelle, doveva esserci anche quella dell'Austria, ma dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale il progetto venne abbandonato.
  2. QUUM NONNULLORUM su w2.vatican.va. URL consultato il 04-08-2019
Bibliografia
  • Massimo Alemanno, Le chiese di Roma moderna, vol. II, Armando Editore, Roma, 2004, pp. 22-25, ISBN 9788860811479
  • Danila Barsottini, Marco Setti, La chiesa di San Gioacchino ai Prati di Castello in Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma, Roma, 2006
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 378
  • Ezio Marcelli, San Gioacchino in Prati, col. "I luoghi della fede", Elledici, Torino, 2010, ISBN 9788801045857
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, p. 124, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, p. 722, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 23 marzo 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.