Solennità della Santissima Trinità
Solennità della Santissima Trinità | |
Mistero celebrato | Mistero di Dio trino e unico, Padre, Figlio e Spirito Santo. |
---|---|
Data mobile | Prima Domenica dopo la Pentecoste. |
Data nel 2023: 4 giugno | |
Rito romano | |
Tipologia | Solennità |
Periodo | Tempo Ordinario |
Rito ambrosiano | |
Tipologia | Solennità del Signore |
Periodo | Tempo Dopo Pentecoste |
Data d'istituzione | prima metà del XIV secolo |
Nel Martirologio Romano, Elogi per le celebrazioni mobili, n. 11:
|
La Solennità della Santissima Trinità è una Solennità dell'Anno Liturgico della Chiesa cattolica.
Il colore liturgico usato per essa è il bianco, alla stessa maniera delle feste e solennità del Signore.
Nel Rito Romano si celebra la domenica successiva alla Pentecoste: è quindi una delle Solennità del Signore del Tempo ordinario.
Con essa riprende quindi il Tempo Ordinario, dopo l'interruzione per la Quaresima e il Tempo Pasquale[1].
Nel Rito Ambrosiano si celebra la I Domenica successiva alla Pentecoste, quindi si è già in Tempo Dopo Pentecoste.
Storia
Fino all'VIII secolo la Chiesa non celebrò nessuna solennità in onore della Trinità. Il motivo di ciò risiede nel fatto che la liturgia cattolica ha come suo scopo la lode e l'adorazione a Dio uno e trino: tutto in essa è ordinato a questo supremo scopo, dal sacrificio eucaristico, ai Sacramenti, alla Liturgia delle Ore, al culto di Maria e dei Santi e alla stessa catechesi[2]. Del resto la Chiesa Orientale non ha tuttora una festa per la Trinità, il cui mistero, nel Rito Bizantino, è ricordato il particolar modo nella festa della Pentecoste.
La festa della Trinità nacque dalla devozione privata verso il mistero trinitario che fiorì nei paesi franchi durante il periodo carolino, e che dovette ricevere un notevole impulso dall'Admonitio generalis del 789[3] e dal Capitulare XXVIII del 794[4], i quali prescrivevano l'esposizione della dottrina cattolica circa la Trinità[5]. I primi centri di questa devozione furono i monasteri di Aniane e di Tours:
- nel primo il suo fondatore San Benedetto († 821) dedicò nel 782 la chiesa abbaziale alla Santissima Trinità[6];
- nel secondo visse Alcuino († 804), che fu ardente fautore di questa devozione e autore dei trattati De fide s. et individuae Trinitatis[7], De Trinitate ad Fredegesium quaestiones XXVIII[8][9].
Tale devozione ebbe fin dall'inizio il carattere di una professione di fede nel mistero della Trinità, come testimoniano le preghiere alla Santissima Trinità contenute nei Libelli precum ("libretti di preghiere") dell'epoca[10], dei quali almeno tre provengono da Tours.
La Messa della Trinità
Alcuino redasse i testi della Messa della Trinità[11]. In una lettera indirizzata tra il 796 e l'804 ai monaci di Saint-Waast egli afferma di aver estratto da un Sacramentario, senza dubbio di Tours, una serie di Messe votive, di cui la prima è quella della Trinità[12].; ai monaci di Fulda, poi, manda tra l'801 e l'803 la Cartula missalis, ossia il suo Liber Sacramentorum, contenente la nota serie di messe votiva private per tutta la settimana, di cui la prima, per la domenica, è quella della Trinità[13].
Tale Messa figura al primo posto tra quelle votive in vari sacramentari franchi dalla prima metà del IX secolo in poi[14] in quelli ambrosiani dei secoli IX-XI[15] e dall'XI secolo in poi nei Messali.
Sin dalla seconda metà del IX secolo, poi, in due Sacramentari provenienti da Saint Thierry e da Saint Amand[16] questa Messa compare già alla dominica octavae Pentecostes ("domenica dell'ottava di Pentecoste"), ossia alla prima domenica dopo Pentecoste. Tale giorno divenne poi tradizionale nella Chiesa latina, nonostante qualche eccezione[17]. Il can. 10 del Sinodo di Seligenstadt (1023) attesta che la recita di questa Messa votiva rivestiva presso taluni un carattere superstizioso[18].
La diffusione della festa
Con il X secolo la festa della Trinità, la cui istituzione era già stata sollecitata invano verso il 775 da Catulfo a Carlomagno[19], andò lentamente affermandosi:
- venne introdotta a Liegi, alla data tradizionale, dal Vescovo Stefano (903-920), che la dotò di uno splendido ufficio (testo e melodia) che è stato mantenuto nel Breviario Romano[20];
- a Reichenau venne introdotta verso il 1030;
- a Cluny prima del 1091;
- a Canterbury da San Thomas Becket nel 1162;
- a Cîteaux nel 1175.
La festa entrò anche nella liturgia degli ordini religiosi:
- tra i Certosini verso il 1222;
- tra i Domenicani verso la metà del XIII secolo;
- tra i Francescani fu introdotta dal Capitolo di Narbona del 1260, ma nel Capitolo di Assisi del 1279 venne soppressa perché non celebrata dalla Chiesa di Roma[21].
Il Sinodo di Arles del 1263 nel prescrisse la celebrazione alla I domenica dopo Pentecoste, con ottava[22]; l'ottava era già in uso presso altre Chiese, come in Belgio prima del 1109.
Non è raro trovare nei breviari manoscritti, accanto all'Ufficio della Trinità, la postilla "a sede apostolica repellitur", "rigettata dalla Sede Apostolica". E infatti papa Alessandro II (1061-1073) non si dimostrò favorevole alla festa perché superflua "cum in omni dominica, imo quotidie, utriusque [trinitatis et unitatis] memoria celebretur"[23] ("poiché in ogni domenica, anzi, ogni giorno, si celebra la memoria di entrambe la Trinità e l'Unità").
Lo stesso contrasto sull'opportunità della festa si registra anche nei liturgisti dei secoli XI-XIII:
- il Micrologus, 60[24] non le è favorevole;
- Ruperto di Deutz[25] ne è invece entusiasta;
- Sicardo di Cremona[26] non è è contrario, ma dice che è meglio celebrare l'Ufficio della domenica.
Nonostante l'opposizione di Roma la festa continuò a diffondersi, e papa Giovanni XXII credette opportuno estenderla a tutta la Chiesa nel 1331:
(LA) | (IT) | ||||
« | Scito autem quod anno Domini 1131, dominus Johannes XXII, de consilio fratrum suorum, ordinavit et statuit quod deinceps Romana et universalis Ecclesia faceret festum solempnissimum de semper benedicta Trinitate divinarum personarum et divine essentie unitate in tribus divinis personis. Statuit autem quod Romana Ecclesia et omnes qui faciunt officium ecclesiasticum secundum eam faciant predictum festum dominica prima post Penthecosten et sine octavis, non improbans tamen eos qui cum octavis et aliqua alia dominica anni festum celebrant antedictum. » | « | Ma sappi che nell'anno del Signore 1131 Giovanni XXII, su consiglio dei suoi fratelli, ordinò e stabilì che d'ora in avanti la Chiesa Romana e universale faccia la solennissima festa della sempre benedetta Trinità delle divine persone e per l'unità della divina essenza nelle tre divine persone. Stabilì inoltre che la Chiesa di Roma e tutti quelli che celebrano l'Ufficio della Chiesa secondo i suoi statuti facciano la predetta festa la prima domenica dopo la Pentecoste e senza ottava, non disapprovando tuttavia coloro che la celebrano con l'ottava o in qualche altre domenica dell'anno. » | ||
Una nota inserita poi in un Breviario Romano della I metà del XIV secolo attribuisce l'Ufficio che si cominciò a cantare nella curia romana al tempo di Giovanni XXII al posto del precedente a Giovanni Pecham[27]. Tale ufficio ritmico fu accolto in molti breviari sino a San Pio V, che introdusse nuovamente nel suo Breviario riformato del 1568 il più antico Ufficio composto da Stefano di Liegi, ritoccandolo qua e là.
La liturgia attuale
Anno | Cattolicesimo |
---|---|
2019 | 16 giugno |
2020 | 7 giugno |
2021 | 30 maggio |
2022 | 12 giugno |
2023 | 4 giugno |
2024 | 26 maggio |
2025 | 15 giugno |
2026 | 31 maggio |
2027 | 23 maggio |
2028 | 11 giugno |
2029 | 27 maggio |
Rito Romano
Letture liturgiche
Le letture della solennità per il rito romano, sono (nell'ordine: Prima lettura, Seconda lettura, Vangelo):
- per l'Anno A:
- Es 34,4-6.8-9 : sul Sinai YHWH proclama il suo nome di misericordia.
- Salmo responsoriale - Dn 3,52-56 - Rit. A te la lode e la gloria nei secoli.
- 2Cor 13,11-13 : parte finale della lettera, con una benedizione trinitaria.
- Versetto dell'Alleluia - Ap 1,8 Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.
- Gv 3,16-18 : il Padre ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito.
- per l'Anno B:
- Dt 4,32-40 : La condiscendenza di YHWH verso il popolo d'Israele l'ha portato a scendere e a cercarsi un popolo.
- Salmo responsoriale - dal Sal 33 - Rit. Beato il popolo scelto dal Signore.
- Rm 8,14-17 : Lo Spirito permette ai fedeli di chiamare Dio con il nome di Abbà, Padre.
- Versetto dell'Alleluia - Ap 1,8 Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.
- Mt 28,16-20 : Gesù appare agli Undici e conferisce loro la missione di fare discepoli e di battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
- per l'Anno C:
- Pr 8,22-31 : La Sapienza, che viene da Dio e lo accompagna in tutte le sue azioni, vuole abitare con gli uomini e guidarli alla conoscenza di Dio.
- Salmo responsoriale - dal Sal 8 - Rit. O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
- Rm 5,1-5 : Il credente è in pace con Dio ed è giustificato per mezzo di Cristo.
- Versetto dell'Alleluia - Ap 1,8 Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.
- Gv 16,12-15 : Gesù promette l'invio dello Spirito Santo, che guiderà i fedeli alla verità.
La prospettiva delle pericopi scelte è chiaramente storica, e quindi salvifica. In base ad esse l'oggetto della celebrazione può essere espresso in queste maniere[28]:
- il dono dell'amore del Padre
- la vita nello Spirito
- la riconciliazione degli uomini con Dio
- il dono della pace
- la condizione di figli di Dio e coeredi della gloria di Cristo risorto.
In questa maniera la solennità è una celebrazione quasi sintetica del mistero della salvezza, un riconoscente sguardo retrospettivo sui misteri celebrati nei cicli natalizio e pasquale.
Per il rito romano in forma extra-ordinaria le letture sono invece ancora quelle del Messale precedente il Concilio Vaticano II:
Gli altri formulari liturgici
La riforma liturgica ha introdotto vari miglioramenti nei formulari della Messa[28], modesti nell'eucologia. Essa esprime il significato tradizionale della solennità come lode, adorazione e confessione della Trinità divina.
La colletta è stata arricchita nel Messale post-conciliare con un significativo riferimento alla dimensione storico-salvifica del mistero, ampliamente proclamata dalle letture:
(LA) | (IT) | ||||
« | Deus Pater, qui, Verbum veritatis et Spiritum sanctifications mittens in mundum, admirabile mysterium tuum hominibus declarasti, da nobis, in confessione verae fídei, aeternae gloriam Trinitatis agnoscere, et Unitatem adorare in poténtia maiestátis. » |
« | O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone. » |
La lode e il ringraziamento per i mirabilia Dei ("le cose mirabili operate da Dio") sono assorbiti dal mistero del Dio uno e trino, come chiaramente proclama il prefazio con un linguaggio di carattere tecnico e scolastico[29].
Rito Ambrosiano
Le letture della solennità della Messa vigiliare vespertina in forma breve iniziano con quattro schemi a scelta del Vangelo della Risurrezione: Mt 28,5-7 , Mc 16,9-16 , Lc 24,5-6 o Gv 20,21-23 e le successive letture di Epistola, Salmo e Vangelo. Liturgia vigiliare vespertina con i vespri:
- Vangelo della Risurrezione: Mc 16,9-16
- Salmello - Cfr. Ap 2,7Sal 36,10 Rit.: ...che sta nel paradiso di Dio». Alleluia.
- Epistola - Rm 8,14-17 : Nello Spirito possiamo gridare a Dio: Abbà!
- Canto al Vangelo - Ap 1,8 Rit.: Alleluia!
- Vangelo - Gv 16,12-15 : Il Padre rivelato dal Figlio e dallo Spirito.
- Antifona dopo il Vangelo: Sia lode al Padre che regna nei cieli e al Figlio che è sovrano con lui; cantino gloria allo Spirito Santo tutte le creature beate.
- Vangelo della Risurrezione: Mc 16,9-16
- Salmello - Cfr. Ap 2,7Sal 36,10 Rit.: ...che sta nel paradiso di Dio». Alleluia.
- Epistola - Rm 8,1-9b : Lo Spirito di Dio, che dà vita in Gesù Cristo, ci ha liberati dalla legge del peccato.
- Canto al Vangelo - Ap 1,8 Rit.: Alleluia!
- Vangelo - Gv 15,24-27 : Vi manderò lo Spirito che procede dal Padre.
- Antifona dopo il Vangelo: Sia lode al Padre che regna nei cieli e al Figlio che è sovrano con lui; cantino gloria allo Spirito Santo tutte le creature beate.
Liturgia vigiliare vespertina forma breve:
- Lettura - Es 3,1-15 : La rivelazione a Mosè del Nome divino.
- Salmo - Sal 68,8-9-20-21.32-33.35 Rit.: Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
- Epistola - Rm 8,14-17 : Nello Spirito possiamo gridare a Dio: Abbà!
- Lettura - Es 33,18-23;34,5-7a : Mosè contempla la gloria di Dio.
- Salmo - Sal 63,2-8 : Ti ho cercato, Signore, per contemplare la tua gloria.
- Epistola: Rm 8,1-9b : Lo Spirito di Dio, che dà vita in Gesù Cristo, ci ha liberati dalla legge del peccato.
- Canto al Vangelo - Ap 1,8 Rit.: Alleluia!
- Vangelo - Gv 16,12-15 : Il Padre rivelato dal Figlio e dallo Spirito.
- Antifona dopo il Vangelo: Sia lode al Padre che regna nei cieli e al Figlio che è sovrano con lui; cantino gloria allo Spirito Santo tutte le creature beate.
- Messa del giorno:
- per l'Anno A:
- Lettura: Es 3,1-15 La rivelazione a Mosè del Nome divino.
- Salmo: Sal 68,8-9.20-21.32-33.35a - Rit.: Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
- Epistola: Rm 8,14-17 Nello Spirito possiamo gridare a Dio: Abbà!
- Canto al Vangelo - cfr. Ap 1,8 : Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo; a Dio che è, che era e che viene.
- Vangelo: Gv 16,12-15 Il Padre rivelato dal Figlio e dallo Spirito.
- Antifona dopo il Vangelo: Sia lode al Padre che regna nei cieli e al Figlio che è sovrano con lui; cantino gloria allo Spirito Santo tutte le creature beate.
- per l'Anno B:
- Lettura: Es 33,18-23;34,5-7a Mosè contempla la gloria di Dio.
- Salmo: Sal 63,2-3.4-5.6-8 - Rit.: Ti ho cercato, Signore, per contemplare la tua gloria.
- Epistola: Rm 8,1-9b Lo Spirito di Dio, che dà vita in Gesù Cristo, ci ha liberati dalla legge del peccato.
- Canto al Vangelo - cfr. Ap 1,8 : Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo; a Dio che è, che era e che viene.
- Vangelo: Gv 15,24-27 Vi manderò lo Spirito che procede dal Padre.
- Antifona dopo il Vangelo: Sia lode al Padre che regna nei cieli e al Figlio che è sovrano con lui; cantino gloria allo Spirito Santo tutte le creature beate.
- per l'Anno C:
- Lettura: Gen 18,1-10a : I tre angeli a Mamre.
- Salmo: Sal 105,4-6.7-9.43-45 - Rit.: Il Signore è fedele alla sua parola.
- Epistola: 1Cor 12,2-6 : Nessuno può dire "Gesù è il Signore!"» se non sotto l'azione dello Spirito Santo.
- Canto al Vangelo - cfr. Ap 1,8 : Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo; a Dio che è, che era e che viene.
- Vangelo: Gv 14,21-26 : Nel mio nome il Padre manderà lo Spirito Santo.
- Antifona dopo il Vangelo: Sia lode al Padre che regna nei cieli e al Figlio che è sovrano con lui; cantino gloria allo Spirito Santo tutte le creature beate.
Periodo postconciliare dal 1976 al 2008
Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura. Le letture della solennità erano identiche a quelle di Rito romano già riportate.[30], con l'eccezione dell'Antifona dopo il Vangelo, uguale per i tre anni del Rito moderno e inesistente nel Rito romano.
Nel Rito ambrosiano antico
Nel rito ambrosiano antico la solennità è denominata Dominica I Post Pentecosten – In Festo Sanctissimæ Trinitatis. Le letture in Rito moderno hanno subito notevoli cambiamenti, anche in considerazione del fatto che adottano una struttura triennale.
- Lectio: Gen 18,1-10
- Psalmellus: Priusquam fierent montes, † aut firmaretur orbis terræ: * a sæculo, et usque in sæculum tu es, Domine. • Sciant gentes, quoniam nomen tibi Deus: * tu solus altissimus super omnem terram (Prima che si elevassero i monti e che si formasse la terra: da tutta l'eternità e per tutta l'eternità tu sei o Signore. Sappiano le nazioni che il tuo nome è Dio; tu solo sei l'Altissimo sopra tutta la terra. Cfr. Sal 82,19 )
- Epistola: 2Cor 13,13
- Halleluja: Venite, exultemus Domino: * jubilemus Deo salutari nostro. (Venite, esultiamo nel Signore: acclamiamo a Dio, nostra salvezza.)
- Evangelium: Gv 15,26-27;16,1-4
- Antiphona post Evangelium: Laudemus Patrem de cælis, † et Filium in excelsis: * laudate sanctum Spiritum, † omnes Virtutes ejus. (Lodiamo il Padre, e il Figlio nell'alto dei cieli; e voi tutte, Virtù dello Spirito santo, lodatelo.)
Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[31] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):
(LA) | (IT) | ||||
« | Domine Deus, Pater omnipotens, famulos tuæ majestati subjectos, per unicum Filium tuum in virtute sancti Spiritus benedic, et protege: ut ab omni hoste securi, in tua jugiter laude lætentur. » | « | O Signore Dio, Padre onnipotente, benedici e proteggi per mezzo del tuo unico Figlio, in virtù dello Spirito santo, i servi soggetti alla tua maestà: affinché, fatti sicuri da ogni nemico, si rallegrino nel lodarti incessantemente. » |
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|