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Questa pagina presenta tutti i template liturgia delle domeniche del Tempo Dopo Pentecoste che appaiono nel box liturgia del giorno della pagina principale, per il Tempo Dopo Pentecoste.

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Domeniche del Tempo Dopo Pentecoste (la I Domenica è la solennità della Santissima Trinità)

II Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Epistola - Rm 1, 22-25. 28-32 : Gli uomini, misconoscendo la gloria del Dio incorruttibile, sono diventati stolti. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami.
    Paolo scrive verso il 58 a una Chiesa vivente in un contesto assai depravato come quello della Roma di allora. Egli insiste sulla perdita della vera sapienza: al posto del vero Dio i pagani venerano idoli e perciò perdono anche il vero senso della vita umana, corpo compreso. Tra i loro vizi egli ricordava anche un comportamento sessuale riprovevole, ma soprattutto varie malvagità. Tutto però per poi annunciare la speranza di salvezza per tutti in Cristo.
  • Vangelo - Mt 5, 43-48 : Amate i vostri nemici: Dio fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni.
    Già la vecchia legge mosaica parlava dell'amore al prossimo (cioè all'amico, al connazionale). Gesù amplia decisamente il campo dell'amore fino al nemico. Soprattutto indica che vera fonte dell'amore non è la legge (pur santa, essa indica solo un minimo per evitare la Geenna) ma il Padre celeste, di cui lui è la Parola vera e ultima. Com'è invece la nostra mentalità.
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  • Lettura - Sir 16, 24-30 : Nella creazione del Signore le sue opere sono dal principio.
    All'origine di questo libro sta un certo Gesù, un uomo ebreo molto saggio, vissuto forse verso il 200 a.C., preoccupato di trasmettere la sua fede e la sua cultura a figli e nipoti; uno di questi, figlio di Sirah, diffuse quella saggezza con un lungo libro, chiamato appunto "Siracide". Vi si esprime, con un linguaggio semplice, la fede ebraica tradizionale, a partire dalla visione semplice e ottimistica del creato.
  • Salmo - Sal 148, 1-5. 7-10 - Rit.: Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell'alto dei cieli.
  • Vangelo - Lc 12, 22-31 : Guardate i gigli: neanche Salomone vestiva come uno di loro.
    Anche Gesù di Nazareth scopre nel creato segni del Creatore, in particolare nella pur fragile grandezza dell'uomo. Noi siamo invitati a saper leggervi i segni di una misteriosa provvidenza, che ci rasserena e ci chiama a cercare innanzitutto i veri beni per noi e per tutti. È facile scoprire nel brano odierno una forte somiglianza con la preghiera del "Padre nostro": preghiera e vita camminano insieme.
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  • Epistola - Rm 8, 18-25 : La creazione, sottoposta alla caducità, geme nelle doglie.
    La nostra vicenda umana non è separabile da quella dell'intera creazione. Il nostro gemito e la nostra speranza di salvezza si estendono al cosmo intero. Se Dio è Padre di ogni creatura, dobbiamo sperare che egli riscatti il creato intero dal male.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 6, 26 :
    Guardate gli uccelli del cielo, dice il Signore: non raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
  • Vangelo - Mt 6, 25-33 : Non preoccupatevi di quello che mangerete. Cercate il regno.
    La cura provvidente di Dio si estende a ogni creatura, in specie alle più deboli, come gli uccelli del cielo e i gigli del campo. Per chi cerca veramente Dio e il suo Regno, tutto viene dato in aggiunta: ogni realtà, infatti, diviene segno del suo amore.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 68,6b. 7a. 36b :
    Dio regna nel suo santuario. Egli, che ci raccoglie nella sua casa come figli uniti e concordi, darà forza e vigore al suo popolo.

III Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Gen 2, 4b-17 : La creazione dell'uomo.
    Il brano odierno appartiene a un racconto lungo e famoso, a sua volta dipendente da antichi miti orientali e dalle loro immagini simboliche. La Bibbia se ne serve soprattutto per insegnare la cura di Dio per l'uomo: questi viene dalla terra con poca acqua, ha un leggero alito vitale, ma viene collocato in un giardino ricchissimo d'acqua come custode e lavoratore. A lui anche "l'albero della vita", non quello della "morte": ma l'uomo dovrà credere alla parola del Dio amico al riguardo. Di fatto non ci crederà e sarà la "morte", pur continuando a vivere.
  • Salmo - Sal 103, 24. 27-30 - Rit.: Benedetto il Signore che dona la vita.
  • Epistola - Rm 5, 12-17 : Per un solo uomo il peccato, per un solo Uomo la grazia.
    La vicenda triste di Adamo soggiace al testo di San Paolo: dal progenitore l'irruzione del peccato e della morte e tutta la storia umana ne è segnata. Ma ancor di più essa è segnata dalla presenza di Gesù Cristo, vero ed eterno Adamo! A sottolineare questa presenza tende la pagina paolina.
  • Vangelo - Gv 3, 16-21 : Dio ha dato il suo Figlio, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
    Il rabbino Nicodemo era un uomo che credeva nella legge mosaica come fonte di salvezza, ma era pure in ricerca di Altro. Gesù propone se stesso e la fede in lui come via alla vera Vita e come il più prezioso dono del Padre all'umanità. La fede suppone l'amore alla luce della verità e perciò resta aperta a ogni uomo. Analogamente a Giovanni Battista e allo stesso Gesù: uomini che operarono secondo verità. Anche Nicodemo compirà il suo cammino verso la piena Verità.
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  • Lettura - Gen 2, 18-25 : La creazione della coppia.
    Pur ricorrendo a un linguaggio semplice e popolare, gli antichi miti spiegavano origini e senso di realtà umane. Anche la Genesi ricorre a quel linguaggio e spiega qui, origine e senso del matrimonio: attenzione paterna di Dio per l'uomo e aiuto per la sua vita; gli animali sono già segno del Creatore e aiuto per l'uomo, ma - novità per allora - ancor di più la donna! Adamo con lei comincia a parlare e, in modo un po' maschilista, la definisce: «uoma, perché da uomo e tolta». E nulla di male nelle opere di Dio, del Dio per l'uno e per l'altra.
  • Salmo - Sal 8, 2-3b. 4-8 - Rit.: Mirabile è il tuo nome, Signore, su tutta la terra.
  • Epistola - Ef 5, 21-33 : Amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa.
    In una società fortemente maschilista e contro illusorie e impensabili rivoluzioni sociali, Paolo si inserisce e introduce la novità cristiana: anche dentro il matrimonio voluto dal Creatore c'è un "mistero grande": una somiglianza profonda con il matrimonio tra Cristo e la Chiesa! Da qui anche un nuovo concetto di amore e di rapporto reciproco.
  • Vangelo - Mc 10, 1-12 : L'indissolubilità del matrimonio.
    Per gente come i farisei il divorzio, permesso dalla legge di Mosè, era un diritto sacrosanto. Per Gesù no: esso è solo una concessione a "cuori duri", poveri d'amore. Volontà del Creatore e cammino verso un amore vero combattono contro la mentalità farisaica e al massimo possono tollerare il divorzio come una malattia del cuore, da guarire al più presto. Gli stessi discepoli di Gesù stentavano a seguire la Parola del Maestro.
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  • Epistola - Rm 5, 18-21 : Per un solo uomo la condanna, per Uno solo la giustificazione.
    Paolo pone un parallelo suggestivo fra il primo Adamo, disobbediente e peccatore, e il nuovo Adamo, Gesù Cristo, nella cui obbedienza tutti siamo giustificati. Sperimentando la solidarietà nel peccato, gustiamo la sovrabbondante solidarietà nella grazia.
  • Vangelo - Mt 1, 20b-24b : Maria darà alla luce un figlio e questi salverà il popolo dai suoi peccati.
    Al nuovo Adamo corrisponde la nuova Eva. La promessa fatta a Eva dopo il peccato inizia a realizzarsi in Maria, la quale, nella pienezza della grazia, diviene madre di Colui che vive per sempre, il Dio con noi che ci libera dai nostri peccati.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 27, 4 :
    Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella sua casa tutti i giorni della mia vita.

IV Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Gen 6, 1-22 : La corruzione sulla terra ai tempi di Noè.
    È la prima parte del lungo racconto biblico sul diluvio, dipendente anche da tradizioni popolari antiche e assai diffuse. Alcuni particolari ci sono oscuri, specialmente nelle prime frasi. Il linguaggio è simbolico e il messaggio globale chiaro: l'umanità è inondata da un male che coinvolge anche l'ambiente, e meriterebbe l'annientamento; ma Dio la fa rinascere mediante l'acqua e una famiglia. Il "cubito" era circa mezzo metro.
  • Salmo - Sal 13, 1-6 - Rit.: L'alleanza di Dio è con la stirpe del giusto.
  • Epistola - Gal 5, 16-25 : Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne.
    Anche tra noi cristiani c'è una lotta tra lo «Spirito» (forza divina per il bene) e la «carne» (forza di passioni egoistiche). Camminare secondo lo Spirito è vera libertà, anche dalla schiavitù di leggi e proibizioni. Questa libertà ci viene dalla partecipazione alla morte vivificante di Gesù mediante la fede e l'acqua del battesimo.
  • Vangelo - Lc 17, 26-30.33 : Come nei giorni di Noè: chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà.
    Il ricordo dell'antico diluvio è ancora scuola di vita, come il ricordo di Lot, nipote di Abramo, e della città orgogliosa e depravata di Sodoma. Le realtà terrene, pur dono di Dio, non ci distraggano dal fine ultimo, che è l'incontro con il Signore, disposti anche a perdere tanti beni pur di raggiungere la vera vita. L'esempio dei martiri, antichi e moderni, conferma la parola del Signore.
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  • Epistola - 1Cor 6, 9-12 : Gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio.
    Il Regno lo si eredita, non lo si conquista. Come ogni eredità, è dono gratuito di chi fa testamento. Dio ci ha resi eredi in Gesù e nello Spirito. A noi è chiesto di conformare la nostra vita a questo dono, che ci fa discernere ciò che davvero ci giova.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 7, 21 :
    Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
  • Vangelo - Mt 22, 1-14 : Il banchetto delle nozze del figlio del re.
    Nonostante il rifiuto dei primi invitati, Dio non si arrende e con pazienza insiste nel chiamare tutti alla sua festa di nozze. Come ci hanno ricordato le altre letture, la nostra risposta sta nel conformare la nostra vita al dono gratuitamente ricevuto.
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  • Epistola - Eb 11, 1-6 : Senza fede è impossibile essere graditi a Dio: per fede Abele offrì un sacrificio migliore di quello di Caino.
    Più che le cose che facciamo per lui, o i doni che gli offriamo, è la fede a renderci graditi a Dio. Prima che la quantità del nostro agire, la fede esprime qualità del nostro essere, che confida non nel proprio, ma nell'agire stesso di Dio in noi.
  • Vangelo - Mt 5, 21-24 : Vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe nel Regno di Dio.
    Non possiamo offrire doni graditi a Dio se viviamo relazioni di inimicizia con gli altri uomini. È il cuore riconciliato con il fratello il vero sacrificio gradito a Dio. Né basta vigilare sulle proprie azioni, se non si vigila sui pensieri del cuore.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Lam 3,24-25 :
    Mia eredità è il Signore e io lo attendo e lo desidero. Egli è buono con chi a lui si affida, si dona al cuore che lo ricerca.

V Domenica

anno A anno B anno C
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  • Epistola - Eb 11, 1-2. 8-16b : Per fede Abramo, chiamato da Dio, partì.
    La lettera a ebrei cristiani, ma in crisi di fede, esalta questa virtù. L'autore, discepolo di Paolo, la vede presente già nelle vicende degli antichi patriarchi, sommariamente descritte. Essi si fidarono di Dio e delle promesse ancora parziali e oscure, attendendone un futuro adempimento. Erano in cammino come nomadi in viaggio verso una futura città. Analogamente a noi stessi.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 19, 29 :
    Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
  • Vangelo - Lc 9, 57-62 : Tu va' e annuncia il regno di Dio.
    Luca ama descrivere Gesù come un eterno viandante. Attorno a lui persone che vorrebbero accompagnarlo. Gesù, con tutta franchezza e lealtà, le illumina e chiede decisioni forti. «Seppellire il padre» o «congedarsi dai parenti» significava prendere tempo e indugiare magari a lungo. Urge invece servire il cammino del Vangelo nel mondo. Ciò vale anche per noi, con le nostre Chiese oggi e pure in diverse forme.
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  • Lettura - Gen 17, 1b-16 : Ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni.
    Con il linguaggio di misteriose "apparizioni" e messaggi divini, il brano ripete le mirabili promesse di Dio ad Abramo e a Sara e alla loro discendenza: alleanza, gloria, terra. Alla iniziativa divina una risposta umana: un cammino di fede integra e un segno esteriore: la circoncisione (rito diffuso in molti popoli) come segno di quel cammino di fede. Il rischio: attribuire più importanza a quel segno che alla fede.
  • Salmo - Sal 104, 5-9. 11-12. 14 - Rit.: Cercate sempre il volto del Signore.
  • Epistola - Rm 4, 3-12 : Abramo, padre dei circoncisi e di tutti i non circoncisi che credono.
    Alcuni giudeo-cristiani erano troppo legati al rito della circoncisione e volevano imporlo anche agli etnico-cristiani. Paolo ne precisa il senso: esso era solo segno esteriore della fede di Abramo, dichiarato "giusto" da Dio già quando ne era ancora privo (Gen 15 ). Il brano ricorre anche a Davide per sottolineare la primaria importanza dell'iniziativa gratuita di Dio per ebrei e pagani, tutti segnati dal peccato e non meritevoli della Sua giustizia misericordiosa. A questa ci apre una fede come quella di Abramo: nel Dio che dà vita anche ai morti, come al crocifisso Gesù.
  • Vangelo - Gv 12, 35-50 : Credete nella luce, per diventare figli della luce.
    Brano complesso, ambientato nell'imminenza della passione di Gesù e dovuto anche al linguaggio proprio del giudeo-cristiano Giovanni. Inizio e fine proclamano Gesù come la vera luce per la vita, più della luce della Torah ebraica (pur dono divino). In mezzo Giovanni cerca di spiegare la mancanza di fede in Gesù di molti ebrei: essa dipendeva da un disegno di Dio (e ciò in parte li scusava!), ma anche dall'amore a se stessi più che alla gloria di Dio.
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  • Epistola - Rm 4, 16-25 : Eredi si diventa in virtù della fede. Abramo è padre di tutti noi.
    Abramo è nostro padre nella fede. Ha infatti creduto nella parola di Dio, che gli assicurava una discendenza incalcolabile. E noi siamo figli di Abramo non in virtù della carne e del sangue, ma perché con lui crediamo che Dio compie le sue promesse.
  • Vangelo - Lc 13, 23-29 : Vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno di Dio.
    La porta è stretta, ma conduce in uno spazio molto ampio, dove tutti sono accolti, da oriente a occidente, da settentrione a mezzogiorno. È stretta perché chiede la nostra conformazione a Gesù: è lui la porta che ci introduce nella mensa del Regno.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Ger 29,10.13.14 :
    «Mi troverete – dice il Signore – se mi cercherete con tutto il cuore. E vi ricondurrò liberi da tutti i luoghi dove siete schiavi e dispersi».

VI Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Es 33, 18 - 34, 10 : Mosè sul Sinai contempla la gloria di Dio.
    La pagina, scritta molto dopo i fatti del 1250 a.C. ca., tenta di interpretare l'esperienza personale di Mosè con Dio dopo la ribellione del suo popolo con il vitello indorato. Mosè conosce Dio solo di «spalle», non pienamente; Sa però che quel Dio, nonostante il peccato, rinnoverà l'alleanza con il suo popolo. In Dio, infatti, la misericordia prevale sulla pur giusta ira, anche senza aspettare la «quarta generazione». Di qui l'umile preghiera di Mosè per la sua gente, deludente, ma sempre amata.
  • Salmo - Sal 76, 2-3. 5. 9-10. 12-13 - Rit.: Mostrami, Signore, la tua gloria.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 7, 12 :
    Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro, dice il Signore: questa infatti è la Legge e i Profeti.
  • Vangelo - Lc 6, 20-31 : Le beatitudini, nuova legge proclamata da Cristo.
    Attorno a Gesù stavano discepoli e folle che gli chiedevano con qualche fede la Parola e la salute. Gesù li proclama «beati» e Luca sottolinea la loro condizione sociale e di disagio (a differenza di Matteo più attento al «cuore e allo spirito» dei beati). Tutti però sono chiamati a una vita di amore forte e generoso, a immagine dell'amore misericordioso di Dio Padre e di Gesù stesso.
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  • Epistola - 1Cor 2, 1-7 : Non venni tra voi con l'eccellenza della parola; ritenni di non sapere altro se non Gesù Cristo crocefisso.
    Anche l'ebreo Paolo fu, come Mosè, un povero uomo trepidante, ma forte: nella città di Corinto, corrotto e in crisi religiosa e morale, parlò della "potenza e sapienza" di Dio, ma soprattutto del Cristo Crocifisso! Così nacquero la Chiesa di Corinto (verso il 55) e molte altre in tutto il Mondo e fino ad oggi.
  • Vangelo - Mt 11, 27-30 : Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
    Dopo l'apparente smacco della crocifissione del suo Signore, Matteo riespone, coraggiosamente e anche con parole sue, la fede cristiana in quel Crocifisso: questi rivela Dio più di Mosè e dei profeti e reca "ristoro" anche a tanti altri crocifissi della storia ebraica e universale!
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  • Lettura - Es 24, 3-18 : Mosè stabilisce nel sangue l’alleanza tra Dio e il popolo.
    Il rito che Mosè compie per sancire l'alleanza è un sacrificio di comunione. Metà del sangue delle vittime è versato sull'altare, segno di Dio; l'altra metà del popolo. Ora c'è una sola vita, simboleggiata dal sangue, che unisce Dio al suo popolo.
  • Salmo - Sal 49, 1-6 - Rit.: Ascoltate oggi la voce del Signore.
  • Epistola - Eb 8, 6-13a : Gesù mediatore di un’alleanza migliore.
    Più volte il popolo ha rotto l'alleanza e più volte Dio l'ha rinnovata. Ora, di fronte al peccato ostinato di Israele, Dio non solo rinnova, ma crea un'alleanza nuova, scritta dallo Spirito non su tavole di pietra, ma su quelle di carne dei nostri cuori.

VII Domenica

anno A anno B anno C
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  • Epistola - Rm 3, 29-31 : Non c'è che un solo Dio, Dio dei Giudei e delle genti.
    Con Mosè e Giosuè era legato anche il ricordo della legge, in particolare del sacro rito della circoncisione dei maschi ebrei. San Paolo, ebreo diventato cristiano, ricorda l'importanza fondamentale della fede per tutti indistintamente. Ciò gli permette di mantenere un giusto posto anche alla legge, ma secondario rispetto la fede.
  • Vangelo - Lc 13, 22-30 : Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
    Gesù evita le domande curiose e ne approfitta per un appello franco e forte ai suoi contemporanei ebrei (popolo «primo» rispetto ai pagani). L'adesione a Dio e al suo Cristo deve essere seria, come quella degli antichi patriarchi, e rimane aperta a tutte le genti. Anche la nostra fede deve camminare verso una risposta al Signore seria, operosa e per tutte le stagioni.
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  • Lettura - Gs 10, 6-15 : Férmati, sole, su Gabaon!
    In questa famosa pagina si intrecciano narrazioni diverse e poetiche; riguardavano una vittoria di Giosuè su popoli coalizzati contro i suoi alleati di Gabaon (1200 a.C. ca.). La vittoria avvenne anche perché il sole smise di scaldare le spalle dell'esercito a marcia forzata e con faticosa salita in loro aiuto. Una nuvolaglia "fermò" il sole dal dardeggiare, oscurò anche la luna e si trasformò il grandine grossa come pietre! Tutto poi cantata come vittoria di Jahveh e del suo servo Giosuè e per incoraggiare il popolo di Dio nelle sue difficoltà.
  • Salmo - Sal 19, 2-3. 5-9 - Rit.: Il Signore dà vittoria al suo consacrato.
  • Vangelo - Gv 16, 33 - 17, 3 : Nelle tribolazioni abbiate coraggio: io ho vinto il mondo.
    Nell'ora della grande prova della passione Gesù incoraggia i suoi, pur senza illuderli. Parla di quell'ora come ora di "gloria", di vittoria, di straordinaria potenza divina a servizio di una misteriosa e nuova Vita per lui e per i suoi fedeli. Chi l'avrebbe mai pensato?
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  • Lettura - Gs 24, 1-2a. 15b-27 : L’assemblea e l’alleanza di Sichem.
    A Sichem Israele deve assumere una decisione netta: servire il vero Dio oppure gli idoli morti. Non sono possibili compromessi, esitazioni, dilazioni nella decisione. E la scelta non può che fondarsi sulla memoria di quanto Dio ha operato per il suo popolo.
  • Salmo - Sal 104, 4-6. 7-9. 43-45 - Rit.: Serviremo per sempre il Signore, nostro Dio.
  • Epistola - 1Ts 1, 2-10 : Vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero.
    Anche i Tessalonicesi hanno compiuto una scelta radicale, convertendosi dagli idoli falsi al Dio vivo e vero. La loro, però, non è una decisione originaria, ma giunge come risposta a un Dio che da sempre li ha scelti e amati, nella potenza dello Spirito.
  • Vangelo - Gv 6, 59-69 : Signore, a chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
    Dopo il discorso sul pane della vita, gli uditori di Gesù devono scegliere. I più se ne vanno, percependo quella parola troppo "dura"; Pietro rimane, accogliendola quale parola di vita eterna. Il discorso è stato lo stesso; diverso il modo di ascoltarlo.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 25,6.8 :
    Ricòrdati, o Dio, del tuo amore eterno e misericordioso. Nella dolcezza e nella giustizia il Signore condurrà i peccatori sulla retta strada.

VIII Domenica

anno A anno B anno C
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  • Lettura - 1Sam 3, 1-20 : Vocazione di Samuele.
    Storia del 1060 a.C. circa e catechesi edificanti successive si intrecciano in questa pagina simpatica e drammatica. Il giovanissimo Samuele scopre a poco a poco la sua vocazione di profeta, sacerdote e giudice nel suo popolo. La prima vocazione riguardava una missione precisa: rimproverare il vecchio sacerdote Eli perché non era stato abbastanza severo con i suoi figli che, da sacerdoti indegni, sfruttavano la gente per propri interessi. Troppo tardi Eli si converte e Samuele ne prende il posto.
  • Salmo - Sal 62, 2-9. 12; 70, 6 - Rit.: Dal grembo di mia madre sei tu il mio sostegno.
  • Vangelo - Mt 4, 18-22 : La chiamata dei primi apostoli.
    Con un breve riassunto dei fatti, Matteo presenta i primi chiamati da Gesù come «pescatori di uomini». Da pescatori di pesci quali erano, capirono solo dopo quell'immagine e il suo senso. Gesù, il Signore, ebbe bisogno anche delle loro abilità umane. Quanti «pesci» poi raccoglieranno in 20 secoli di storia? Ci siamo dentro anche noi, pur poveri uomini e donne...
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  • Vangelo - Mc 10, 35-45 : Il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
    Gesù fatica non poco con i suoi primi e deludenti discepoli. Mentalità, sogni e preghiere loro erano ben lontane dalle sue: di qui anche gelosie e invidie tra essi! I nostri Vangeli, con lealtà, lo ricordano, benché ormai quei discepoli erano diventati autorità nelle chiese. Segno della loro fedeltà alla storia, sulla cui base trasmettono una bella catechesi anche sulla figura dei veri servi del Signore.
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  • Epistola - 1Tim 2, 1-8 : Si preghi per i re e per quelli che stanno al potere.
    Paolo raccomanda di pregare per tutti gli uomini, anche per i re e per chi detiene il potere. Nello stesso tempo afferma che uno solo è Dio e uno solo il Salvatore Gesù, il cui modo di esercitare il potere è paradossale: donare la propria vita per tutti.
  • Vangelo - Mt 22, 15-22 : Rendete a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio.
    A Cesare è giusto dare il tributo che gli spetta, ma la propria vita la si dona soltanto a Dio, l'unico Signore che ci libera da ogni schiavitù. Se infatti sulla moneta c'è l'immagine di Cesare, nella nostra vita è impressa l'immagine di Dio.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 79, 13 :
    Noi, tuo popolo e gregge che tu pasci, ci affideremo sempre solo a te, annunzieremo in eterno le tue lodi.

IX Domenica

anno A anno B anno C
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  • Epistola - 2Cor 4, 5b-14 : Noi abbiamo un tesoro in vasi di creta.
    In una difesa appassionata del suo apostolato, contestato da certi corinzi, Paolo parla di Gesù come il vero servo di Dio e della sua luce; ma parla anche di sé come autentico servo di Cristo. Con entusiasmo Paolo ricorda la sua fragilità umana e le tribolazioni già subite a servizio dell'evangelo nel mondo: in sé egli porta segni di morte, eppure ne è spuntata tanta vita.
  • Vangelo - Mc 2, 1-12 : Il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati.
    Gesù è servo della parola di Dio e della sua opera di misericordia verso l'uomo colpito dal peccato e da altri mali. Per lui anche uno come il paralitico resta «figlio» da salvare. Anche qui però vi furono collaboratori per Gesù: i simpatici barellieri.
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  • Lettura - 2Sam 6, 12b-22 : Davide si umilia davanti all'arca di Dio.
    Intorno al 1000 a.C. il re Davide, ormai insediato in Gerusalemme e in una discreta reggia, vorrebbe dare una bella dimora all'arca di Dio (una cassetta adornata e simbolo della Sua presenza); comincia con l'introdurla in città durante una festa popolare, di cui il re stesso si fa gioiosa guida, anzi si umilia come un semplice danzatore. La moglie Mical lo disprezza, ma Davide ribadisce la sua intenzione di agire sempre come un umile servo del suo Dio (così farà, pur con qualche caduta di peccato, di cui si pentirà)
  • Salmo - Sal 131, 1b. 2a. 3. 5. 8-10. 13-14 - Rit.: Il Signore ha scelto Sion per sua dimora.
  • Epistola - 1Cor 1, 25-31 : Ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini.
    Paolo ricorda che l'annuncio del Dio crocifisso è disprezzabile per la logica umana; anche la Chiesa di Corinto è composta in gran parte di gente di basso rango. Eppure proprio così opera la sapienza e la potenza di Dio! La storia della Chiesa ne è più volte una conferma mirabile.
  • Vangelo - Mc 8, 34-38 : Chi vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso.
    Dopo una serie di opere miracolose ed entusiasmanti per discepoli e folle, Gesù ribadisce con forza e lealtà il vero senso dell'incamminarsi dietro a lui: dietro un futuro crocifisso, ma dal quale dipende la vera Vita dell'uomo. Le illusioni e i facili sogni lascino posto alla vera fede.
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  • Epistola - 2Tim 2, 8-13 : Gesù Cristo, della stirpe di Davide.
    Gesù è discendente di Davide, in lui il Dio fedele porta a compimento tutte le promesse. Egli nasce da carne umana, come figlio degli uomini, ma viene da Dio, come figlio unigenito che il Padre ci dona per farci tutti vivere in Lui.
  • Vangelo - Mt 22, 41-46 : Il Messia, figlio, ma anche Signore di Davide.
    Con una tipica esegesi rabbinica, Gesù rivela la propria identità commentando il salmo 110, attribuito a Davide, nel quale egli chiama "mio Signore" il Messia atteso. Il Figlio di Dio entra in una discendenza umana per essere il Signore di tutti.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Es 34, 9 :
    O Signore, cammina in mezzo a noi, perdona le nostre colpe e fa' di noi il tuo popolo.

X Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Epistola - 1Cor 3, 10-17 : Voi siete il tempio: io ho posto il fondamento, che è Cristo.
    Anche san Paolo si dedicò a costruire un tempio al suo Signore: non un tempio di pietre, ma di cuori, la comunità dei credenti in Cristo. Esso cresce con l'apporto di tutti: alcuni lo danno con fede pura e generosa, altri con una fede da purificare (come in un «purgatorio»); senza un minimo di fede invece non si costruisce, ma si distrugge. Paolo ricorda anche che ognuno di noi è un piccolo santo tempio dello Spirito di Dio!
  • Vangelo - Mc 12, 41-44 : Le monetine della vedova nel tesoro del tempio.
    Nel grandioso tempio ricostruito da Erode c'era un cortile accessibile anche alle donne e lì una sala per le offerte. Gesù osserva la gente e apprezza il pur misero obolo di una vedova.
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  • Lettura - 1Re 7, 51 - 8, 14 : La nube divina prende possesso del tempio.
    Il libro dei Re riflette sulla storia dell'Israele antico, ormai però allo sfacelo (586 a.C. distruzione da parte dei Babilonesi). In quell'Israele per lungo tempo non ci fu mai un vero tempio, ma al più una grande tenda in onore della presenza misteriosa (come una nube e un fuoco) di Dio tra la sua gente. Solo il re Salomone, figlio di Davide, costruì un tempio su quella che diventerà poi la famosa spianata a Gerusalemme (950 a.C. ca.). Il brano odierno sottolinea la continuità tra Mosè, Davide, Salomone e il tempio: segno esteriore della presenza di Dio e luogo per gioiose e oranti assemblee popolari.
  • Salmo - Sal 28, 1b-2. 4. 7. 9c-11 - Rit.: Mostrati a noi, Signore, nella tua santa dimora.
  • Epistola - 2Cor 6, 14 - 7, 1 : Noi siamo il tempio del Dio vivente.
    La Chiesa è nel mondo, ma non è del mondo, il suo Dio è diverso da Beliar e altri idoli. Essa è anche un nuovo tempio: rende culto con la vita, è comunità che ascolta e testimonia la sua nuova fede, a volte anche riunita in un tempio di pietre.
  • Vangelo - Mt 21, 12-16 : Gesù entra nel tempio e ne scaccia i venditori.
    Proprio nel tempio di Gerusalemme (nuovo rispetto a quello di Salomone) Gesù ne richiama il vero significato e interviene con forza contro gli abusi. Gli uomini della legge e i capi delle cerimonie liturgiche protestano, mentre gente come i bambini lo osannano. Riscoprire il vero senso di templi e liturgie è sempre necessario.
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  • Epistola - 1Cor 3, 18-23 : La sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio.
    La vera sapienza, secondo Dio, e non secondo il mondo, consiste nel riconoscere la nostra appartenenza a Cristo, il quale ci introduce nella piena comunione con il mistero di Dio. Radicati in lui, riceviamo la nostra libertà e una vita compiuta.
  • Vangelo - Lc 18, 24b-30 : È difficile per chi possiede ricchezze entrare nel regno di Dio.
    La ricchezza rende difficile l'ingresso nel Regno perché ci induce a confidare in noi stessi, in ciò che possediamo, nelle nostre possibilità. Chi vive un cammino di spoliazione e di rinuncia, impara a confidare nella possibilità che viene da Dio.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Es 32, 12-13 :
    Signore, cessi la tua ira; sii clemente verso le colpe del tuo popolo, come giurasti su te stesso, o Dio.

XI Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 5, 11-12 :
    Beati voi quando dovrete soffrire per causa mia, dice il Signore, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
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  • Epistola - Rm 11, 1-15 : L'esempio dei fedeli d'Israele al tempo di Elia.
    Doloroso fatto che gran parte di Israele non credeva al Vangelo! Sembrava che tutto Israele fosse ormai "caduto" e perso. Invece Paolo afferma: alcuni hanno già creduto, per gli altri c'è ancora speranza e sono come quel "resto" fedele ignoto agli occhi di Elia. Per tutti rimane aperta la strada della fede nella "grazia misericordiosa" di Dio più che nelle proprie opere.
  • Vangelo - Mt 21, 33-46 : L'opposizione all'inviato di Dio; i vignaioli omicidi.
    Anche la parabola riflette il doloroso fatto dell'opposizione a Gesù di molti suoi connazionali, rappresentati da sacerdoti e farisei. Poteva sembrare la sconfitta di Gesù e del Vangelo, che invece produrranno la meraviglia di un nuovo popolo, formato da pagani ed ebrei credenti.
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  • Lettura - 1Re 21, 1-19 : La vigna di Nabot.
    Per Nabot la vigna non è una sua proprietà, ma l'eredità dei padri. Per lui la terra e di Dio e la si riceve come un dono da custodire e far fruttificare. Per Acab è solo un bene da possedere, con la violenza del potere che usurpa il diritto dei poveri.
  • Salmo - Sal 5, 2-3. 5-7 - Rit.: Ascolta, Signore, il povero che t’invoca.
  • Epistola - Rm 12, 9-18 : Presso i credenti regni la carità e la pace.
    Paolo trae ora alcune conclusioni esortative per i cristiani di Roma. Dopo aver affermato nella prima parte della lettera che Dio ci ha amati anche quando eravamo nemici, mostra ora come il primato dell'amore di Dio debba plasmare le relazioni fraterne.
  • Vangelo - Lc 16, 19-31 : Il ricco e il povero Lazzaro.
    Un abisso separa il ricco dal povero. È quello che il ricco stesso ha scavato con la sua indifferenza. È ncor più quello che Dio ha ratificato con il suo giudizio di salvezza per il povero Lazzaro e di condanna per il ricco senza compassione.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Is 64,7 :
    Signore, tu sei nostro Padre e noi siamo fatti da te. Noi siamo povera argilla plasmata dalle tue mani.

XII Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Canto al Vangelo - cfr. 1Pt 2,4 :
    Avviciniamoci a Cristo, pietra viva, rifiutata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio.
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  • Epistola - Rm 11, 25-32 : La chiamata di Dio è irrevocabile.
    Paolo continua la sua lettera della storia del popolo ebraico. Al suo tempo gran parte di questo era fuori dalla Chiesa per ostinata incredulità. Ma non era l'ultima parola: fuori Israele per favorire l'ingresso delle genti, finché anche tutto Israele potrà (ri)entrarvi. Israele rimane infatti "popolo di Dio" e destinatario, come tutti, della Sua misericordia. Per tanti secoli Chiesa ed Ebrei furono nemici, oggi invece vige maggiore ascolto e rispetto reciproco.
  • Vangelo - Mt 10, 5b-15 : I Dodici, inviati alle pecore perdute d'Israele.
    Nel suo capitolo 10 san Matteo raccoglie diversi detti di Gesù rivolti ai suoi discepoli mandati per una prima missione (da vivere anche dopo). Vi spicca la preoccupazione di portare il vangelo innanzitutto a Israele. Il metodo: libertà da pastoie mondane, urgenza sia pur prudente, impegno generoso per operare pace e bene verso tutti, benché con la prospettiva di un severo giudizio per gli ostinati increduli.
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  • Vangelo - Mt 23, 37 - 24, 2 : Gerusalemme, che uccidi i profeti.
    Dopo la distruzione operata dai babilonesi, il Tempio è stato più volte edificato; ma di esso, avverte Gesù, non rimarrà pietra su pietra. Non dobbiamo confidare nell'opera delle nostre mani, ma aver fede in colui che viene nel nome del Signore.

XIII Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Vangelo - Mt 8, 5b-15 : Non sono degno che tu entri sotto il mio tetto: il centurione pagano e la suocera di Pietro.
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  • Epistola - Rm 15, 25-33 : Vado a Gersualemme a rendere un servizio a quella comunità.
    Per Paolo, Gerusalemme è la chiesa-madre. Tutte le altre comunità, generate dalla sua fede, devono sentirsi in comunione con essa. La colletta che organizza vuole essere un segno di questa comunione, tanto nei beni materiali quanto in quelli spirituali.
  • Vangelo - Mt 21, 10-16 : Agitazione di Gerusalemme all’ingresso di Gesù in città.
    Gesù entra a Gerusalemme e subito si reca nel tempio. Con un forte segno profetico, ricorda ciò che il tempio deve essere: casa di preghiera. Subito dopo guarisce ciechi e zoppi. Il Dio da invocare nella pregiera è il Padre che ci libera da ogni male.

XIV Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
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  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 5, 17 :
    Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti, dice il Signore; non sono venuto per abolire, ma a dare pieno compimento.

Domenica che precede il Martirio

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - 1Mac 1, 10. 41-42; 2, 29-38 : L'ellenizzazione di Antioco IV Epifane dei mille martiri per l'osservanza del sabato.
    I libri dei Maccabei hanno come contesto storico un periodo drammatico del popolo ebraico. Un successore di Alessandro Magno, Antioco IV (re dal 175 al 164 a.C.) non solo si fregia del titolo di «epifane = manifestazione di Zeus», ma vuole che tutti i suoi sudditi in Siria e regioni adiacenti siano davvero «suoi» anche religiosamente, pena la perdita pure della vita! Contro questa pesante dittatura gli ebrei reagiscono, dapprima anche col martirio, poi con la resistenza armata. pur pochi, sapranno vincere e dare al mondo un messaggio eterno: fedeli all'autorità umana sì, ma con la libertà religiosa e la dignità di uomini di coscienza.
  • Salmo - Sal 118, 53. 61. 134. 150. 158-159 - Rit.: Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola.
  • Epistola - Ef 6, 10-18 : La nostra battaglia è contro i dominatori di questo mondo tenebroso.
    Anche la Chiesa ha le sue battaglie, a volte contro altri, ma soprattutto contro le vere potenze del male, collocate, per la cultura di allora, nelle sfere celesti. Le armi di questa battaglia sono bene elencate da san Paolo in questa pagine.
  • Vangelo - Mc 12, 13-17 : Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
    Al tempo di Gesù in Palestina imperano i Romani, di solito rispettosi della religione e delle usanze degli Ebrei. Ma, anche a causa di violenze romane, vive un'opposizione a volte altrettanto violenta. Comprensibile la domanda rivolta a Gesù con belle parole, ma subdole. Mirabile la sua risposta, in linea con la tradizione biblica, e anche arguta. Gesù maestro anche della vera politica: quella del rispetto dei distinti valori religiosi e umani. La stessa sua Chiesa doveva impararla.
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  • Lettura - 2Mac 7, 1-2. 20-41 : La madre e i sette figli martiri per la Legge.
    Il libro parla della lotta per la libertà religiosa e civile guidata dai fratelli Maccabei contro il dispotismo del re greco Antioco IV, re di Siria (intorno al 170 a.C.). Momento drammatico e glorioso del minuscolo popolo ebraico! In tale contesto l'episodio odierno, rielaborato dall'autore, ma ugualmente molto significativo e commovente: vi emerge la fede forte del Dio unico e creatore, l'obbedienza a quanto era ritenuto sua legge, la certezza di una vita diversa dopo la morte, la presenza educativa di una madre verso la sua famiglia e il suo popolo.
  • Salmo - Sal 16, 1. 5-6. 8. 15 - Rit.: Avrò pienezza di vita alla tua presenza, Signore.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 10, 39b :
    Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà, dice il Signore.
  • Vangelo - Mt 10, 28-42 : Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
    In vista della missione dei suoi primi discepoli Gesù li anima con la fede tradizionale del suo popolo arricchita dal vangelo del Regno: l'uomo non è solo corpo ma anche altro, chiamato "anima"; c'è sempre una provvidenza paterna; occorre essere decisi e anche realisti (la "spada", la croce, le reazioni diverse e ostili); fiducia in lui come in Dio, ma pure nella bontà di altri, che viene implicitamente raccomandata.
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  • Epistola - 2Cor 4, 17 - 5, 10 : Il momentaneo peso della tribolazione ci procura una quantità eterna di gioia.
    Paolo sa contemplare la vita nell'ampiezza del suo mistero. Legge le cose visibili alla luce delle invisibili e, pur amando la vita in questo corpo, spera nella dimora eterna che ci attende in cielo. Ecco l'atteggiamento che consente di sopportare la prova.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 18, 7bc :
    È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!
  • Vangelo - Mt 18, 1-10 : Guai a chi scandalizza uno solo i questi piccoli!
    Gesù invita a non scandalizzare la fede dei deboli, facendosi piccoli e mettendo i piccoli al centro delle relazioni. Non scandalizzare impone di unificare la vita: gettare via un piede o una mano significa anche vincere la doppiezza spesso presente in noi.
  • Dopo il Vangelo - cfr. 2Mac 1,24-25.27a :
    Signore Dio, Creatore di tutte le cose, terribile e forte, giusto e pietoso, tu che solo sei buono, tu che doni ogni cosa, raduna il nostro popolo disperso.

Solennità del Tempo Dopo Pentecoste

anno A anno B anno C
Solennità Trinità modifica
  • Vangelo - Gv 16, 12-15 : Il Padre rivelato dal Figlio e dallo Spirito.
    L'evangelista riprende con il suo linguaggio il testamento spirituale di Gesù nell'ultima Cena. Tra la sua eredità promessa c'è il dono del suo Spirito. Questi è una realtà sola col Padre e col Figlio e sarà anche nuovo maestro per scoprire verità sempre più chiare. Tra queste anche il mistero dell'uni-trinità divina, che la Chiesa formulerà in modo più preciso coi concili del IV secolo e nel Credo. Un Dio comunione di persona si rispecchia nelle vere famiglie e nelle autentiche comunità.
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  • Lettura - Es 33, 18-23; 34, 5-7a : Mosè contempla la gloria di Dio.
    L'autore del libro sa che tra Mosè e Dio c'era, per un dono gratuito, una singolare intimità ("a faccia a faccia"), tanto che Mosè osò chiedere di vedere addirittura il "volto" di Dio. Ma capì che nemmeno a lui era possibile: lo poteva vedere solo di spalle - è un'immagine efficace - e conoscere qualcosa della sua natura e del suo agire nella storia.
  • Salmo - Sal 62, 2-3. 4-5. 6-8 - Rit.: Ti ho cercato, Signore, per contemplare la tua gloria.
  • Vangelo - Gv 15, 24-27 : Vi manderò lo Spirito che procede dal Padre.
    Da brani come questo gli antichi concili hanno attinto e descritto il mistero del Dio unico eppure comunione di tre persone. È anche un Dio che agisce in mezzo agli uomini, si appella alla loro libertà e ha bisogno della loro cooperazione: di singoli e di comunità.
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  • Epistola - 1Cor 12, 2-6 : Nessuno può dire «Gesù è il Signore!» se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
    Rendendoci somiglianti a quel Dio che ci ha creati a sua immagine, lo Spirito innesta nella nostra esistenza una dinamica tipica della vita trinitaria: la differenza non ostacola, ma rende possibile l'unità, nel mettere in comune ciò che è diverso.
  • Vangelo - Gv 14, 21-26 : Nel mio nome il Padre manderà lo Spirito Santo.
    Nella relazione trinitaria il dono incessante tra il Padre e il Figlio e lo Spirito crea un flusso inesauribile di amore, nel quale anche noi siamo introdotti. Più si rimane nell'amore di Dio, più lo si conosce; e più lo si conosce, tanto più lo si ama.
Solennità Corpus Domini modifica
  • Epistola - 1Cor 10, 16-17 : Il calice della benedizione, il pane spezzato.
    Paolo ha appena ricordato Mosè, i doni di Dio nel deserto a quel popolo e la sua caduta nell'idolatria. Nella Chiesa di Corinto, ancora in crescita, alcuni ritenevano lecito partecipare al culto e alle mense degli idoli pagani. No, dice Paolo: noi abbiamo un'altra mensa e siamo in comunione misteriosa, ma reale con un altro Signore e quindi anche tra noi. Scritto intorno al 55, questo brano è una preziosa testimonianza sull'usanza antichissima dell'Eucaristia e sul suo senso.
  • Vangelo - Gv 6, 51-58 : Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
    Il brano è solo un frammento di un lungo discorso di Gesù tenuto a Cafarnao in una sinagoga; là era custodita, venerata e letta, la Parola di Dio scritta sui rotoli ebraici. In essa gli ebrei vedevano il massimo dono di Dio. Gesù invece presenta il vero dono di Dio per la vita dell'uomo tutta intera: se stesso, la sua Parola, la sua carne e il suo sangue, simboli di un Pane di Vita più efficace anche della vecchia manna! L'evangelista esprime così la sua fede da ebreo-cristiano.
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  • Epistola - Eb 9, 11-15 : Cristo entra nel santuario in virtù del proprio sangue.
    Il brano è un po' difficile perché pieno di allusioni a temi, riti e usanze dell'antico popolo ebraico e del culto nel Tempio di Gerusalemme. È chiara l'esaltazione dell'opera compiuta da Gesù, in particolare con l'offerta del suo sangue al Padre. Esso ci unisce a Lui in un'alleanza più vera della prima e diventa per noi fonte di vita eterna.
  • Vangelo - Mc 14, 12-16. 22-26 : L'istituzione dell'eucaristia.
    Marco, con la semplicità di un cronista, ci racconta del contesto e dell'evento della istituzione dell'Eucaristia. È una narrazione che ci orienta a contemplare Cristo pronto a versare il suo sangue per la redenzione di quanti accoglieranno l'Alleanza da lui realizzata col Padre.
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  • Epistola - 1Cor 11, 23-26 : La cena del Signore nella Chiesa.
    Paolo ricorda la tradizione che risale ai gesti di Gesù nell'ultima cena. In sua memoria mangiamo il pane e beviamo il vino, sapendo di ricevere nei segni eucaristici la sua persona. Una memoria non nostalgica, ma che si fa annuncio e attesa della sua venuta.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gv 6, 51 :
    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
  • Vangelo - Lc 9, 11b-17 : La moltiplicazione dei pani.
    I gesti della moltiplicazione sono quelli dell'ultima cena. Il miracolo è nell'ultimo verbo: un pane dato per tutti. Gli altri verbi sono più ordinari: accogliere e ringraziare per il poco che si ha, condividerlo. L'Eucaristia ci insegna a vivere così.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Gv 6,51 :
    «Io sono il pane vivo disceso dal cielo – dice il Signore –. Chi mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Solennità Sacro Cuore modifica
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  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 11, 29 :
    Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
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  • Lettura - Ez 34, 11-16 : Io stesso condurrò al pascolo le mie pecore e le farò riposare.
    Ezechiele rimprovera ai pastori, re e capi del popolo i loro crimini e annuncia che Dio stesso sarà pastore del suo popolo.
  • Salmo - Sal 22, 1r. 2-5 - Rit.: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
  • Vangelo - Lc 15, 3-7 : Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che si era perduta.
    Gesù in questa parabola ci invita alla gioia per il peccatore che ritorna al bene e descrive la sollecitudine di Dio nell'andare in cerca di ciò che era perduto.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Ef 2, 7 :
    Rivelaci, o Dio nostro, le ricchezze sconfinate della tua grazia e il tuo amore per noi che si compie nel Cristo Gesù.
Assunzione della Beata Vergine Maria Lettura unica
15 agosto modifica


  • Epistola - 1Cor 15, 20-26 : Cristo Signore è risorto, primizia di coloro che sono morti; poi risorgeranno quelli di Cristo.
    Cristo è il primogenito di coloro che risorgono dai morti e, grazie alla sua Pasqua, anche noi risorgeremo in lui e come lui. Maria gode già di questo destino pasquale del Figlio e, avendoci preceduto nella via verso la vita, sostiene il nostro cammino.
  • Vangelo - Lc 1, 39-55 : Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente.
    La beatitudine di Maria consiste nell'aver creduto alla parola del Signore. La sua è la beatitudine della fede. La parola di Dio, che ha generato nella sua carne, ora la genera nella gioia della vita eterna. Uniamoci oggi al Magnificat di lode della Madre di Dio.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Ap 12,1 :
    Apparve nel cielo un segno grandioso: una donna ammantata di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle.
29 giugno modifica
  • Vangelo - Gv 21, 15b-19 : Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
    Gesù affida a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli e lo costituisce capo della sua Chiesa.
  • Dopo il Vangelo:
    Per il nome del Signore Gesù Cristo gli apostoli hanno dato la vita, lieti di essere fatti degni di soffrire per lui.

Feste del Signore

Trasfigurazione anno A anno B anno C
6 agosto modifica
  • Vangelo - Mt 17, 1-9 : Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.
  • Dopo il Vangelo:
    Liberati dal carcere della vita presente, rivolgiamoci sempre a lui, vera luce, splendore senza tramonto. Nessuna creatura distolga i nostri occhi da Gesù redentore.
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  • Vangelo - Lc 9, 28b-36 : Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.
    Nell'episodio della trasfigurazione viene rivelata ai tre apostoli presenti, la totalità del mistero di Cristo: la sua umanità gloriosa, passata per la pasqua della passione e della risurrezione, sarà strumento di salvezza e di comunione con Dio per tutti coloro che lo ascoltano e riconoscono il lui il compimento delle promesse del Padre.
  • Dopo il Vangelo:
    Liberati dal carcere della vita presente, rivolgiamoci sempre a lui, vera luce, splendore senza tramonto. Nessuna creatura distolga i nostri occhi da Gesù redentore.
Visitazione della Beata Vergine Maria Lettura unica
31 maggio modifica
  • Lettura - Ct 2,8-14 : Il mio amato viene saltando per i monti.
    L'amato raggiunge l'amata con agilità di cerbiatto o gazzella, e l'invita a seguirlo, poiché l'estate è in fiore.
  • Salmo - Sal 45 - Rit.: La tua visita, Signore, ci colma di gioia.
  • Canto al Vangelo - cfr. Lc 1,39.44 :
    Maria si mise in viaggio, sollecita, verso la montagna; alla voce del suo saluto, Giovanni sussultò di gioia Elisabetta trasalì di gioia.