Antipapa Alessandro V
Alessandro V, O.F.M. Conv. Cardinale · Antipapa | |
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al secolo Pietro Filargo da Candia | |
Ambito lombardo, Antipapa Alessandro V (seconda metà del XVII secolo), olio su tela[1] | |
Età alla morte | circa 71 anni |
Nascita | Neapoli di Creta 1339 ca. |
Morte | Bologna 3 maggio 1410 |
Sepoltura | Bologna, Basilica di San Francesco |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 5 ottobre 1386 da Urbano VI |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Elevazione ad Arcivescovo | 17 maggio 1402 da Bonifacio IX |
Creato Cardinale |
12 giugno 1405 da Innocenzo VII (vedi) |
Cardinale per | 4 anni, 10 mesi e 21 giorni |
Eletto Antipapa | 26 giugno 1409 |
Insediamento | 7 luglio 1409 |
Fine pontificato | 3 maggio 1410
(311 giorni) |
Sede | Pisa, Bologna |
Opposto a | papa Gregorio XII, antipapa Benedetto XIII |
Sostenuto da | cardinali dell'obbendienza pisana |
Scomunicato da | papa Gregorio XII |
Successivo | Antipapa Giovanni XXIII |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Alessandro V, al secolo Pietro Filargo da Candia, e detto anche Pietro di Candia (Neapoli di Creta, 1339 ca.; † Bologna, 3 maggio 1410), è stato un antipapa, vescovo e cardinale greco. Venne eletto papa il 26 giugno 1409 dal Concilio di Pisa (1409).
Fino al 1947 era compreso nella lista dei papi: il papa successivo che prese il nome di Alessandro venne numerato come VI e fu l'Alessandro VI che sedette sul trono di Pietro dal 1492 al 1503; segno questo che il nostro era riconosciuto come papa legittimo.
Una situazione simile si trova con Giovanni XXIII (XXII), anch'egli eletto dal Concilio di Pisa (1410). Il nome di Giovanni fu poi ripreso da Angelo Roncalli. Alessandro V e Giovanni XXIII (XXII) furono riconosciuti come papi legittimi per cinque secoli e la Basilica di San Paolo Fuori le Mura li ritrae entrambi tra Gregorio XII (1406-1415), il cui pontificato veniva fatto terminare con la deposizione del 1409 e Martino V (1415-1431).
Biografia
Nacque a Neapoli di Creta (secondo fonti incerte sarebbe nato a Candia Lomellina), da genitori ignoti (un'antica epigrafe dipinta nell'atrio della sacrestia della Basilica di San Giulio di Orta lo collega alla famiglia dei Conti signori di Crusinallo) ed entrò nell'Ordine francescano. Le sue capacità erano tali che venne mandato a studiare nelle università di Oxford e Parigi (Sorbona).
Mentre si trovava a Parigi si verificò lo Scisma d'Occidente (1378-1417). Filargo era un sostenitore di papa Urbano V; si stabilì in Lombardia, dove, grazie al favore di Giangaleazzo Visconti, il Duca di Milano, divenne vescovo: prima di Piacenza (1386), quindi di Brescia (1387), in seguito di Vicenza (23 gennaio 1388), poi ancora di Novara (1389) e infine arcivescovo di Milano (1402).
Dopo la nomina a cardinale da parte di papa Innocenzo VII, nel 1405, dedicò tutte le sue energie alla riunificazione della Chiesa, nonostante i due Papi rivali. Fu uno dei promotori del Concilio di Pisa (1409) e la sua politica incorse nello sgradimento di Gregorio XII, che tolse a Filargo sia la dignità di arcivescovo che quella di cardinale.
Al Concilio di Pisa (dal 25 marzo 1409) i cardinali riuniti lo scelsero come nuovo papa il 26 giugno 1409, considerando decaduti i due rivali Gregorio XII e Benedetto XIII. Scelse il nome di Alessandro V. Venne incoronato il 7 luglio 1409, diventando in realtà un terzo pontefice rivale.
Durante i dieci mesi del suo regno, il suo scopo fu di ampliare il suo riconoscimento con l'aiuto della Francia, in particolare del duca Luigi II d'Angiò, al quale conferì l'investitura del Regno di Sicilia, che aveva tolto a Ladislao di Napoli. Alessandro proclamò e promise, più che effettuare, un certo numero di riforme, tra cui l'abbandono dei diritti di "indulgenza" e lo ristabilimento del sistema di elezione canonica nelle cattedrali e nei monasteri principali. Egli concesse inoltre i favori papali con munificenza, cosa di cui beneficiarono in modo particolare gli ordini mendicanti.
La morte lo colse all'improvviso, mentre era con il cardinale Baldassare Cossa a Bologna, nella notte tra il 3 e il 4 maggio 1410. I suoi resti vennero posti nella Basilica di San Francesco a Bologna. Ci furono voci secondo le quali sarebbe stato avvelenato dal Cossa, che gli successe come Giovanni XXIII (XXII).
Nel 1893 Leone XIII elargì un rilevante contributo per il restauro della tomba di Alessandro, dato che lo considerava suo predecessore.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Piacenza | Successore: | |
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Guglielmo Centuaria | 1386-1387 | Pietro Maineri |
Predecessore: | Vescovo di Brescia | Successore: | |
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Andrea Segazeno | 1387-1388 | Tommaso Visconti |
Predecessore: | Vescovo di Vicenza | Successore: | |
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? | 1388-1389 | ? |
Predecessore: | Vescovo di Novara | Successore: | |
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Oldrado Maineri | 1389-1402 | Giovanni Capogallo |
Predecessore: | Arcivescovo di Milano | Successore: | |
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Antonio de' Saluzzi | 1402-1410 | Francesco Crippa |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli | Successore: | |
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Fernando Pérez Calvillo | 1405 - 1409 | Louis de Bar |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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