Papa Giovanni XVII

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Giovanni XVII
Papa
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al secolo Siccone Seco o Secchi
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Ambito lombardo, Ritratto di papa Giovanni XVII (seconda metà del XVII secolo), olio su tela[1]
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Roma
Morte Roma
6 novembre 1003
Sepoltura Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Riammesso da
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Successivo {{{Successivo}}}
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
140° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
data sconosciuta
Consacrazione 13 giugno 1003
Fine del
pontificato
6 novembre 1003
(per decesso)
Durata del
pontificato
5 mesi e 21 giorni
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore papa Silvestro II
Successore Giovanni XVIII
Extra Papa Giovanni XVII
Anni di pontificato


Cardinali 1 creazione in 1 concistoro
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza [[{{{ricorrenza}}}]]
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di {{{patrono di}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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{{{Festività}}}

Giovanni XVII, al secolo Siccone Seco o Secchi (Roma; † Roma, 6 novembre 1003) è stato il 140° vescovo di Roma e papa italiano dal 13 giugno 1003 alla morte.

Biografia

Romano (o forse originario di Rapagnano, presso Fermo), figlio di tal Giovanni, successe a Silvestro II nel giugno 1003, ma morì meno di cinque mesi dopo la sua elezione.

Fu imposto dal patrizio Giovanni Crescenzi III (+1012) il cui padre, Giovanni Crescenzi II il Nomentano (+998), aveva cercato d'imporre pure lui sei anni prima il "suo" Papa Giovanni XVI, l'Antipapa Giovanni Filagato, ma l'intervento dell'imperatore Ottone III a favore del legittimo Gregorio V aveva fatto finire tutto in un bagno di sangue.

Il precedente legittimo Papa Giovanni fu Giovanni XV. Giovanni XVI fu un antipapa e il suo numero di regno doveva essere riutilizzato. Infatti, Papa Siccone, Papa Fasano e Papa Tuscolano (Giovanni XVII, Giovanni XVIII e Giovanni XIX) assunsero i numerali corretti, da XVI a XVIII. Successiva letteratura storiografica, però, considerò Filagato papa legittimo tra Gregorio V e Silvestro II, così il numerale di questi papi fu "corretto" in modo errato e fu mai ristabilito nel modo giusto. Anzi, fu alterato di nuovo in modo ancora più scorretto in seguito, perché si pensò, erroneamente, che tra l'Antipapa Bonifacio VII e Papa Giovanni XV vi fosse stato un inesistente Papa Giovanni detto "Ioannes XIV Bis" (escluso dalle liste perché sarebbe morto dopo quattro mesi prima della consacrazione), quindi i numerali dei Papi Giovanni XVII, Giovanni XVIII e Giovanni XIX, già di per sé errati, furono "corretti" in XVIII, XIX e XX: perciò Papa Siccone fu chiamato per molto tempo "Giovanni XVIII" e l'Antipapa Giovanni XVI fu chiamato "Papa Giovanni XVII". Per questo Pietro "Ispano" Iuliani prese nome "Giovanni XXI" anziché "Giovanni XIX". Quando fu chiarito che il leggendario Ioannes XIV Bis non era mai esistito, i numerali furono ri-corretti nel primo modo erroneo, così Papa Siccone tornò a essere Giovanni XVII, anche se era stato il XVI. In definitiva, poiché non c'è mai stato un Papa Giovanni XX (identificato in Giovanni XIX) e Giovanni XVI fu un antipapa, ci sono stati solo 21 Papi chiamati Giovanni e non 23 come suggerirebbe il numero di regno di Papa Giovanni XXIII.


Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
papa Silvestro II 16 maggio 1003 - 6 novembre 1003 papa Giovanni XVIII I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
papa Silvestro II {{{data}}} papa Giovanni XVIII
Note
  1. Scheda nel sito ufficiale della Chiesa Cattolica - BeWeB Beni Ecclesiastici su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 06.01.2022
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni