Papa Vittore II

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Vittore II
Papa
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al secolo Gebhard dei Conti di Calw, Dollnstein e Hirschberg
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Maestranze romane, Ritratto di papa Vittore II (1850 ca.), mosaico; Roma, Basilica di San Paolo fuori le Mura
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 39 anni
Nascita 1018 ca.
Morte Arezzo
28 luglio 1057
Sepoltura Ravenna, Basilica Ursiana
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Cardinale elettore
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Vescovo di Eichstätt
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Scomunicato da
Riammesso da da
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
153° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
settembre 1054
Consacrazione 13 aprile 1055
Fine del
pontificato
28 luglio 1057
(per decesso)
Durata del
pontificato
2 anni, 10 mesi e 28 giorni
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore papa Leone IX
Successore papa Stefano IX
Extra Anni di pontificato


Cardinali 4 creazioni in 2 concistori
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di {{{patrono di}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Vittore II, al secolo Gebhard dei Conti di Calw, Dollnstein e Hirschberg, nato Gebhard dei Conti di Calw, Dollnstein e Hirschberg, talvolta erroneamente chiamato Papa Vittorio II (1018 ca.; † Arezzo, 28 luglio 1057), è stato il 153° vescovo di Roma e papa tedesco dal 1054 alla sua morte.

Biografia

Parente dell'imperatore Enrico III, fu uno dei papi tedeschi durante il movimento riformatore di Ildebrando Aldobrandeschi di Soana futuro papa Gregorio VII. Venne consacrato nella basilica di San Pietro a Roma il 13 aprile 1055. Suo padre era un barone della Svevia, conte Harwig von Calw.

Su insistenza di un altro Gebhard, vescovo di Ratisbona e zio dell'imperatore Enrico III, venne nominato a soli 24 anni vescovo di Eichstatt. In questo ruolo di vescovo appoggiò gli interessi dell'Imperatore e divenne infine uno dei suoi più stretti consiglieri.

Alla morte di papa Leone IX, Ildebrando di Soana, la più importante figura ecclesiastica del tempo e futuro papa, si trovava in Francia; egli si portò subito in Germania a Magonza dove arrivò anche una delegazione di nobili romani contrari alla rigida riforma ildebrandina. Ildebrando propose come papa proprio il vescovo di Eichstatt il quale era più vicino alle tesi riformiste. Egli fu quindi nominato papa da Enrico III a Magonza nel settembre 1054 scegliendo il nome di Vittore II e chiedendo all'imperatore il suo appoggio per la riconquista dei territori dello Stato della Chiesa perduti.

Nel giugno 1055, Vittore incontrò l'Imperatore a Firenze e vi tenne un concilio, che rafforzò la condanna già espressa da Leone IX sul matrimonio del clero, sulla simonia e sulla perdita di proprietà della Chiesa. Nell'anno seguente, venne chiamato al fianco dell'imperatore ed era con Enrico III quando questi morì a Botfeld, nell'Harz, il 5 ottobre 1056.

Come tutore del figlio neonato di Enrico (Enrico IV) e consigliere dell'imperatrice Agnese, madre e reggente di Enrico IV, Vittore disponeva di un enorme potere, che usò per mantenere la pace in tutto l'impero e rafforzare il papato contro le aggressioni dei baroni. Affidò ad Ildebrando il compito di continuare la sua riforma soprattutto in Francia ostacolando l'elezione di vescovi non ritenuti degni di tale incarico. In Italia cercò appoggi potenti e li trovò in Goffredo di Lorena, l'uomo più potente in Italia che aveva sposato Beatrice di Lotaringia, vedova di Bonifacio III di Canossa. Enrico III aveva cercato di ostacolarlo in tutti i modi e aveva preso la moglie Beatrice e la figlia di lei Matilde avuta dal primo marito Bonifacio III (ucciso nel 1052), portandole in Germania. Morto l'imperatore Enrico III nell'ottobre 1056, Vittore II si ritrovò a gestire la sorte di questi potenti ostaggi. Con l'aiuto dei consigli di Ildebrando, riuscì a far fare la pace tra Agnese moglie dell'imperatore e Goffredo, al fu restituita la moglie e la figliastra oltre al territorio della Lorena.

Risolto questo problema lasciò la Germania e la reggenza all'arcivescovo Annone di Colonia che aveva il compito di responsabilizzare con il tempo l'imperatrice Agnese e il suo figliuolo Enrico di appena sei anni, e futuro Enrico IV. Le fatiche dei viaggi lunghi ed estenuanti lo fiaccarono notevolmente, tanto che morì durante il suo ritorno verso Roma di malaria nei pressi di Arezzo, il 28 luglio 1057, dove si era fermato per ricomporre una diatriba tra i vescovi di Arezzo e Siena. Attualmente è sepolto a Ravenna. Il suo successore fu Stefano IX, Federico di Lorena.

La corte di Vittore desiderava portare i suoi resti nella cattedrale di Eichstätt per la sepoltura; ma prima che raggiungessero la città, i resti vennero presi da alcuni cittadini di Ravenna e quindi sepolti nella chiesa di Santa Maria Rotonda, luogo di sepoltura di Teodorico il Grande.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Eichstätt Successore: Bishopcoa.png
Guzmann von Rothenburg 1042-1054 Gundackar II I
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Guzmann von Rothenburg {{{data}}} Gundackar II


Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
papa Leone IX settembre 1054 - 28 luglio 1057 papa Stefano IX I
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papa Leone IX {{{data}}} papa Stefano IX
Bibliografia
  • Wolfgang Huschner, Enciclopedia dei Papi, II, Roma, 2000, pp. 162-166.
  • (DE) Karl Mittermaier, Die deutschen Päpste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgänger, 2006.
Voci correlate
Collegamenti esterni