Papa Giovanni XII
Giovanni XII Papa | |
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al secolo Ottaviano dei Conti di Tuscolo | |
Maestranze romane, Ritratto di papa Giovanni XII (1850 ca.), mosaico; Roma, Basilica di San Paolo fuori le Mura | |
Età alla morte | circa 27 anni |
Nascita | Roma 937 ca. |
Morte | 14 maggio 964 |
Sepoltura | Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano |
Informazioni sul papato | |
130° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
16 dicembre 955 |
Consacrazione | 16 dicembre 955 |
Fine del pontificato |
6 novembre 963 (dimissionario) |
Durata del pontificato |
7 anni, 10 mesi e 21 giorni |
Predecessore | Agapito II |
Successore | Leone VIII |
Extra | Papa Giovanni XII Anni di pontificato |
Cardinali | 30 creazioni in 5 concistori |
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Giovanni XII, al secolo Ottaviano dei Conti di Tuscolo (Roma, 937 ca.; † 14 maggio 964) è stato il 130° vescovo di Roma e papa italiano dal 16 dicembre 955 al 6 novembre 963, quando fu deposto. Fu il secondo papa della storia ad assumere un nuovo nome al momento dell'elevazione al soglio pontificio, dopo papa Giovanni II.
La sua vita prima del pontificato
Il suo nome di battesimo era Ottaviano ed era nato intorno al 937, figlio di Alberico II di Spoleto, l'uomo che nel 932 aveva preso il potere a Roma e che aveva destituito il papa della sua autorità temporale. Alberico, prima di morire, aveva fatto giurare la nobiltà ed il clero romani di far eleggere Ottaviano appena dopo la morte di Agapito II.
Nel 954 morì Alberico ed Ottaviano assunse la carica di Princeps atque senator omnium Romanorum, quindi detentore del potere temporale e Senator, carica onorifica.
Il momento del pontificato avvenne un anno dopo, quando Ottaviano aveva solo 18 anni. È probabile che egli avesse studiato fino a quel momento solo da principe e che non avesse nessuna formazione ecclesiastica. Peraltro, in vista della sua elezione a pontefice, si può pensare che avesse percorso le tappe di una rapida carriera, fino al titolo di diacono o sacerdote, che erano il minimo necessario.
Come aveva desiderato il padre, con Giovanni XII il potere temporale e quello spirituale tornarono ad essere riunificati in una sola persona.
Il potere spirituale
Come persona si dimostrò totalmente inadeguato alla carica. Non pensò minimamente di abbandonare la vita lussuosa che aveva fatto fino ad allora; seguitò a vivere fra sfrenati piaceri e il palazzo del Laterano divenne una vera e propria casa di piacere; amò circondarsi di belle donne e bei ragazzi, conducendo una vita depravata, indegna della carica di pastore della Cristianità.
Il potere temporale
Oltre a sperperare il bilancio di San Pietro per mantenere i suoi protetti e le sue concubine, Giovanni XII avviò campagne militari di conquista; l'obiettivo era la ricostituzione dello Stato della Chiesa.
Tentò dapprima di recuperare i territori del Patrimonium S. Petri (il primo nucleo dello Stato Pontificio[1]). Attaccò i potenti signori di Benevento e Capua, ma le sue milizie furono respinte. Giovanni fu anche costretto ad una pace per lui svantaggiosa.
Si volse allora a nord e organizzò la campagna per la conquista dell’Esarcato di Ravenna. Sapeva che si sarebbe scontrato con il Re d’Italia (all’epoca Berengario II) e, probabilmente, anche con la nobiltà romana, che non avrebbe gradito un sovvertimento degli equilibri diplomatici nella penisola.
Il Pontefice cercò fuori dell'Italia un possibile alleato. Si rivolse (nel 960) al re di Germania Ottone I offrendogli la corona imperiale. Ottone accettò e promise di ergersi a difesa della Chiesa in nome degli antichi patti tra gli imperatori carolingi e i pontefici. L’incoronazione avvenne il 2 febbraio 962 in San Pietro. Dopo 38 anni l’Impero era restaurato.
All’incoronazione fece seguito un patto, il celebre Privilegium Ottonianum, con il quale l'imperatore prometteva di restituire al pontefice quei territori che due secoli prima Pipino III e Carlo Magno gli avevano donato e poi i Re d’Italia gli avevano sottratto; Giovanni XII, da parte sua, prestava giuramento di alleanza all’imperatore, promettendogli di chiedere il suo gradimento in occasione dell'elezione del nuovo papa. Anche la nobiltà e il popolo romano prestarono giuramento di fedeltà a Ottone.
Ma Giovanni XII non seppe tenere fede al proprio impegno, infatti decise di trattare anche con re Berengario. I fedelissimi di Ottone, che lo tenevano sotto controllo, informarono l’imperatore dello scambio di lettere tra i due. Ottone attese che passasse l’inverno e nell’estate del 963 scese in Italia per attaccare Berengario, che sconfisse e fece prigioniero. Poi decise di regolare i conti con il papa, e nell’autunno si mosse direttamente verso Roma.
Di fronte alle armate dell’imperatore, le forze romane pontificie fuggirono e a Giovanni non rimase altro che scappare nelle campagne. Si rifugiò nel castello di Tivoli e da qui, non sentendosi ancora al sicuro, riparò in Corsica. Era il 2 novembre 963; Ottone prese possesso dell’Urbe.
Come prima cosa l’imperatore convocò il Concilio di Roma (963). Giovanni XII fu condannato per alto tradimento e deposto dal pontificato per la sua condotta, ritenuta indegna di un pontefice. Quindi proclamò che in futuro nessun papa potesse essere eletto senza il suo beneplacito. Il Privilegio firmato l’anno prima prevedeva invece che l’assenso dell’imperatore giungesse ad elezione già avvenuta.
Documenti ufficiali
Privilegium Ottonianum (962).
La sua vita dopo il pontificato
Dal rifugio in Corsica, Giovanni preparò il suo ritorno a Roma. Appena Ottone partì per Spoleto (gennaio 964) fu richiamato nella capitale dalla sua fazione. Subito convocò un concilio in febbraio per far dichiarare nullo il processo che lo aveva condannato e per far deporre il nuovo papa. Si vendicò dei suoi avversari facendo tagliare loro il naso e la lingua.
Morì il 14 maggio 964, secondo alcuni per un colpo apoplettico; altri riferiscono che fu sorpreso in flagrante adulterio e che il marito della donna lo gettò da un finestra.
Dissero di lui
Ottone di Sassonia, venuto a Roma per l’incoronazione, quando seppe della condotta immorale di Giovanni XII commentò: "Il papa è ancora un ragazzo e si modererà solo con l’esempio di uomini nobili".
È sepolto nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a Roma.
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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papa Agapito II | 16 dicembre 955 - 6 novembre 963 | papa Leone VIII |
Note | |
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Fonti | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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