Papa Vittore III

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Beato Vittore III, O.S.B.
Papa
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al secolo Dauferio Epifani
battezzato
Beato
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Desiderio da Montecassino (futuro papa Vittore III), miniatura tratta dal Codex Vaticanus Latinus 1202, folio 2r (XI secolo)
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 60 anni
Nascita Benevento
1027
Morte Monte Cassino
16 settembre 1087
Sepoltura Abbazia di Montecassino
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Consacrazione vescovile 9 maggio 1087 dal cardinale Ottone di Lagery (poi papa Urbano II)
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Creazione a
pseudocardinale
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Creazione
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Creazione
a Cardinale
6 marzo 1059 da Niccolò II (vedi)
Cardinale per 28 anni, 6 mesi e 10 giorni
Cardinale per
Cardinale elettore
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Sostenuto da {{{Sostenuto da}}}
Scomunicato da
Riammesso da da
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
158° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
24 maggio 1086
Elezione papale del 1086
Consacrazione 9 maggio 1087
Fine del
pontificato
16 settembre 1087
(per decesso)
Durata del
pontificato
1 anno, 3 mesi e 23 giorni
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Predecessore papa Gregorio VII
Successore papa Urbano II
Extra Anni di pontificato


Cardinali 1 creazione in 1 concistoro
Proclamazioni Santi
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 1887, da Leone XIII
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 16 settembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 16 settembre, n. 10:
« A Montecassino nel Lazio, transito del beato Vittore III, papa, che resse sapientemente per trent'anni questo celebre monastero e lo arricchì magnificamente, prima di assumere il governo della Chiesa di Roma. »

Beato Vittore III, al secolo Dauferio Epifani, chiamato anche Desiderio da Montecassino (Benevento, 1027; † Monte Cassino, 16 settembre 1087), è stato il 158° vescovo di Roma e papa italiano a partire dal 24 maggio 1086 fino alla morte.

La ricerca della vocazione

Figlio di Landolfo Del Zotto (Landolfo V), Duca del Friuli e di Benevento, nacque nel 1027; all'età di circa vent'anni fuggì di casa per assecondare la sua vocazione monastica che venne disattesa per l'imposizione forzata del ritorno a casa da parte della famiglia. Riuscì solo l'anno dopo nell'impresa grazie all'aiuto di Siconolfo, preposto al monastero di Santa Sofia di Benevento, che riuscì a fargli raggiungere Salerno e a porlo sotto la protezione di Guaimario IV di Salerno, a cui era legato da vincoli di parentela.

L'abate illuminato

Dopo un periodo di permanenza nella badia di Cava, fece ritorno nella sua Benevento dove si monacò nel monastero di Santa Sofia. Qui ebbe modo di venire in contatto con le personalità più influenti della Chiesa, tanto che nel 1055, in occasione di un incontro con papa Vittore II, chiese ed ottenne l'autorizzazione a lasciare Benevento ed entrare come monaco a Montecassino. Nominato preposto di una dipendenza cassinese a Capua, nel 1058, mentre stava per partire al seguito di un'ambasceria pontificia alla volta di Costantinopoli, venne raggiunto a Bari dalla notizia della sua elezione ad abate di Montecassino.

La Nomina a Cardinale ed il Concilio di Melfi I

Nel 1059, papa Niccolò II lo elevò al cardinalato (il titolo di cardinale-presbitero della Chiesa romana si tramandò fino al XIII secolo e fu concesso per la prima volta da Vittore II) di Santa Cecilia in Trastevere.

Desiderio tesseva l’alleanza tra la Chiesa ed i Normanni ed organizzava il viaggio dello stesso Niccolò II in giugno 1059 a Melfi, ove con lo stesso Papa si tratteneva per oltre due mesi dell’estate, per definire con i Capi delle Casate Altavilla e Drengot Quarrel (famiglia) il Trattato di Melfi ed il Concordato di Melfi e per indire il Concilio di Melfi I.

Niccolò II respingeva la donazione dell'Abbazia di Calena allo stesso Desiderio, e riconosceva l'autonomia da Cassino all'Abate Adan per il Monastero di Santa Maria sull’isolotto di San Nicola delle Tremiti, ove Desiderio in passato aveva soggiornato.

L'Abbazia di Montecassino

Il nome di Desiderio è legato ad una grande rinascita edilizia ed artistica dell'abbazia, che fece ricostruire completamente dal 1066 al 1071, ornando la chiesa di preziosi affreschi e mosaici, anche con il contributo di mosaicisti e artefici vari provenienti da Bisanzio. Il monastero fu inoltre al centro di una intensa fioritura di studi teologici, grammaticali e retorici: in quel periodo tra l'altro furono poste le basi teoriche dell'ars dictandi ad opera di Alberico, grammatico e teologo appartenente alla stretta cerchia desideriana.

I Dialoghi dei miracoli di San Benedetto

Di primissimo ordine da un punto di vista letterario è la sua opera intitolata I Dialoghi dei miracoli di San Benedetto. Desiderio scrisse quest’ opera tra la fine del 1076 e l’estate del 1079. Concepita come un’opera in quattro libri, il testo che noi conosciamo si ferma alla fine del terzo. I dialoghi raccolgono 55 miracoli per la maggior parte avvenuti nel XI secolo, raccontati sotto forma di dialogo tra Desiderio e il levita Teofilo. L'ispirazione di quest'opera deve ritrovarsi nei Dialoghi di San Gregorio Magno.

Il papato

Desiderio rese molti importanti servigi a Papa Gregorio VII, che di conseguenza sul suo letto di morte lo indicò ai cardinali dell'Italia meridionale come suo più degno successore. Venne eletto il 24 maggio 1086, ma mostrò una genuina riluttanza ad accettare l'impegnativo onore che gli era stato addossato, e dopo la sua tarda consacrazione, che non avvenne fino al 9 maggio 1087 col nome di Vittore III, forse in omaggio al suo predecessore che gli concesse il permesso di entrare a Montecassino, si ritirò all'improvviso a Monte Cassino. La Contessa Matilde di Canossa poco dopo lo indusse a fare ritorno a Roma; ma, a causa della presenza dell'antipapa Clemente III (Guiberto di Ravenna), che aveva dei potenti sostenitori, vi rimase per poco. In agosto tenne a Benevento un sinodo di una certa importanza, nel quale Clemente III venne scomunicato, l'investitura laica vietata, e venne proclamata una specia di crociata contro i Saraceni in Africa.

Durante il sinodo Vittore si ammalò, e si ritirò a Monte Cassino, dove morì il 16 settembre 1087 e dove fu sepolto. Il suo successore fu Urbano II.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono dei Santi Sergio e Bacco Successore: Kardinalcoa.png
? 1058-1059 ? I
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VIII
IX
X
con
con
? {{{data}}} ?
Predecessore: Abate di Montecassino Successore: ProvostOrAbbotCoA PioM.svg
Federico di Lorena, O.S.B.
1057 - 1058
1058 - 1087 Oderisio I, O.S.B.
1085 - 1105
I
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X
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Federico di Lorena, O.S.B.
1057 - 1058
{{{data}}} Oderisio I, O.S.B.
1085 - 1105
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore: Kardinalcoa.png
Giovanni 1059-1086 Giovanni I
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Giovanni {{{data}}} Giovanni


Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
papa Gregorio VII 24 maggio 1086 - 16 settembre 1087 papa Urbano II I
II
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con
con
papa Gregorio VII {{{data}}} papa Urbano II
Voci correlate
Bibliografia
  • Cristina Colotto, Enciclopedia dei Papi, II, Roma, 2000, pp. 217-222
Voci correlate
Collegamenti esterni