Papa Felice I

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San Felice I
Papa
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Domenico Ghirlandaio, San Felice I papa (1481 - 1482), affresco; Città del Vaticano, Cappella Sistina
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita Roma
Morte 30 dicembre 274
Sepoltura Roma, Catacomba di San Callisto
Conversione
Appartenenza
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
26° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
5 gennaio 269
Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
30 dicembre 274
(per decesso)
Durata del
pontificato
5 anni, 11 mesi e 25 giorni
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore Dionisio
Successore Eutichiano
Extra Papa Felice I
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 30 dicembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Figli
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{{{Festività}}}
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 30 dicembre, n. 1:
« A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, deposizione di san Felice I, papa, che resse la Chiesa di Roma sotto l'imperatore Aureliano. »

San Felice I (Roma; † 30 dicembre 274) è stato il 26º vescovo di Roma e papa italiano dal 5 gennaio 269 fino alla morte. La Chiesa, lo venera come santo.

Biografia

Il Liber Pontificalis

Secondo quanto riportato sul Liber Pontificalis, Felice era di nascita romana e suo padre si chiamava Costantino. Ascese al soglio di Pietro il 5 gennaio 269. Durante il suo pontificato decretò che si celebrasse una messa annuale sulle tombe dei martiri (Hic constituit supra memorias martyrum missas celebrare). L'autore di questa notizia evidentemente alludeva al costume di celebrare sine populo l'Eucaristia, presso le tombe dei martiri nelle cripte delle catacombe (missa ad corpus), mentre la celebrazione solenne, che aveva sempre luogo nelle basiliche costruite sulle catacombe, risale al IV secolo, epoca in cui furono edificate le grandi basiliche cimiteriali romane. Sotto Aureliano, il 30 dicembre 274, fu martirizzato e sepolto al secondo miglio della Via Aurelia, in una basilica da lui voluta (Hic fecit basilicam in via Aurelia, ubi sepultus est).

Errori di una biografia

Tuttavia, con molta probabilità, molte di queste notizie sono inesatte. Non risulta che Felice patì il martirio, infatti, il suo nome, nel IV secolo, non fu iscritto nella Depositio martyrum (elenco dei martiri), ma nella Depositio episcoporum (elenco dei vescovi di Roma). Altra incongruenza che ricorre è quella del suo dies natalis (giorno di nascita al cielo, ovvero morte): sia il Liber Pontificalis che il Martirologio Romano riportano il 30 maggio invece del 30 dicembre. Probabilmente il compilatore del Liber Pontificalis, nel copiare la data dal Depositio lesse III Kal.iun. (terzo giorno prima delle calende di giugno) anziché III Kal.ian. (terzo giorno prima delle calende di gennaio). Per quanto riguarda la basilica, non ci sono certezze che Felice ne fosse l'artefice. Inoltre, come riportava la Depositio, non fu sepolto sulla via Aurelia, ma nel cimitero di Callisto sulla Via Appia. Probabilmente il papa fu confuso con un martire Felice sepolto sulla via Aurelia stessa. Anche del decreto liturgico attribuitogli dal Liber Pontificalis non si può provare l'autenticità. Probabilmente l'autore ne attribuì a Felice la paternità perché questo papa preservò l'usanza delle celebrazioni per i martiri. Da quanto sopra esposto, quindi, si evince che le uniche notizie certa su Felice I sono quelle riportate nella Depositio episcoporum: il luogo di sepoltura e gli anni del suo pontificato.

Felice e l'eresia

Quando Felice successe a San Dionisio, pervenne a Roma il rapporto del sinodo di Antiochia, che l'anno precedente aveva deposto il vescovo locale, Paolo di Samosata, per i suoi convincimenti ereticali riguardo alla dottrina sulla Trinità. Probabilmente Felice si occupò della questione. In ogni caso, fu sotto il suo pontificato che l'imperatore Aureliano decise di assegnare i beni immobili della chiesa di Antiochia a coloro che erano in comunione con la chiesa di Roma.

La lettera alla chiesa di Alessandria

Durante il Concilio di Efeso del 431 fu data lettura di una lettera di Felice a Massimo, patriarca di Alessandria. In questa lettera si parla delle dottrine della Trinità e dell'Incarnazione contro Paolo di Samosata:

« Crediamo che nostro Signore Gesù Cristo nato da Maria sia il VERBO, Figlio eterno di Dio e,non uomo diverso da Dio elevato da Dio stesso a questo onore. Il Figlio di Dio non ha scelto un uomo per l'incarnazione, non vi sono due persone in Cristo. Il Verbo, Dio perfetto, si è incarnato nel seno di Maria e si è fatto uomo. »

Molto probabilmente tale epistola fu scritta dagli apollinaristi in favore della loro setta.


Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
papa Dionisio 5 gennaio 269 - 30 dicembre 274 papa Eutichiano I
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con
con
papa Dionisio {{{data}}} papa Eutichiano
Fonti
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni