Papa Pio I
San Pio I Papa | |
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Santo | |
Martire | |
Domenico Ghirlandaio, San Pio I papa (1481 - 1482), affresco; Città del Vaticano, Cappella Sistina | |
Nascita | Aquileia |
Morte | Roma 154 ca. |
Sepoltura | Necropoli vaticana |
Informazioni sul papato | |
10° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
140 |
Fine del pontificato |
154 (per decesso) |
Durata del pontificato |
15 anni |
Predecessore | Papa Igino |
Successore | Papa Aniceto |
Extra | Papa Pio I Anni di pontificato |
Cardinali | creazioni |
Ricorrenza | 11 luglio |
Collegamenti esterni | |
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Nel Martirologio Romano, 11 luglio, n. 2:
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San Pio I (Aquileia; † Roma, 154 ca.) . Secondo il più antico elenco dei Papi, stilato da Ireneo di Lione, è stato il 10° vescovo di Roma e papa latino , dal 140 al 154. È venerato come santo dalla Chiesa..
Biografia
Secondo l'Annuario Pontificio 2008 (Libreria Editrice Vaticana) papa Pio avrebbe regnato dal 142 o 146 al 157 o 161.
L'unico dato cronologico di cui siamo in possesso per stabilire la durata del suo pontificato è l'anno di morte di Policarpo di Smirne, che, con un certo grado di sicurezza, può essere il 155 o il 156. Nella sua visita a Roma, l'anno precedente alla sua morte, Policarpo trovò come vescovo di Roma papa Aniceto, il successore di Pio; di conseguenza, Pio dovrebbe essere morto intorno al 154.
Il Liber Pontificalis riporta che il padre di Pio era un certo Rufino, e che era nato ad Aquileia; comunque, questa è, con molta probabilità, una semplice congettura dell'autore che aveva sentito parlare di un certo Tirannio Rufino di Aquileia (fine del IV secolo). Secondo quanto scritto nel Catalogo Liberiano e confermato dal Canone muratoriano - copia di un originale greco risalente al 170 - Pio sarebbe stato fratello di Hermas l'autore del Pastore di Erma, l'opera più diffusa e rilevante fra quelle dei padri apostolici:
« | e temporibus nostris in urbe Roma Herma conscripsit sedente cathetra urbis romae aecclesiae Pio eps fratre eius Hermas » |
Se le informazioni che l'autore ci fornisce sulle sue condizioni personali (prima schiavo, poi liberto) fossero storicamente vere, si avrebbero più notizie sulle origini del papa, suo fratello.
Come giunse in contatto con la nuova religione non è noto. Forse incontrò il cristianesimo proprio a Roma, dove giunse insieme al fratello e dove, in seguito, venne ordinato sacerdote. Della sua vita clericale non sappiamo nulla, salvo che alla morte di papa Igino, dopo tre giorni di digiuno e di preghiere fu proclamato Papa.
Il suo pontificato fu segnato dalla presenza a Roma, che si stava lentamente affermando come sede primaziale della Chiesa cattolica, di vari eretici che cercavano di propagare le loro false dottrine tra i fedeli della capitale. Lo gnostico Valentino, che aveva fatto la sua comparsa quando la Chiesa era ancora retta da papa Igino, continuava a fare proseliti, inoltre era ancora attivo lo gnostico Cerdone. In questo periodo giunse a Roma anche Marcione, che fondò la sua Chiesa detta dei Marcioniti. Pio proseguì la lotta iniziata dal suo predecessore aiutato da San Giustino martire, uno dei più grandi filosofi e apologeti, che continuò la sua opera anche sotto il pontificato di papa Aniceto.
Importanti furono anche i rapporti con i giudei. Pio I prescrisse che gli appartenenti a sette giudaiche che si fossero convertiti al cristianesimo dovevano essere accolti dalle comunità cristiane e battezzati. Cosa questo implicasse non possiamo saperlo; indubbiamente l'autore del Liber Pontificalis, qui come in altri punti, attribuì ad un papa del passato un canone che era valido nella Chiesa del suo tempo.
Stabilì, inoltre, che la Pasqua dovesse essere celebrata la prima domenica successiva al plenilunio di primavera per distinguerla dalla Pasqua ebraica che si celebrava il giorno del plenilunio. Questa data sarà in futuro fonte di discussione tra la chiesa d'occidente e la chiesa d'oriente.
Un tradizione più tarda assegna a Pio I il merito della fondazione di due chiese, il titulus Pudentis (Santa Pudenziana) ed il titulus Praxedis (Santa Prassede). Sempre secondo questa tradizione, Pio avrebbe esercitato l'ufficio episcopale ed avrebbe fatto erigere un battistero accanto al titulus Pudentis. La tradizione è, comunque, tardiva poiché queste due chiese sorsero nel IV secolo, anche se non è impossibile che abbiano sostituito case cristiane (domus ecclesiae) nelle quali i fedeli di Roma si riunivano in assemblea per la "sinassi" prima del regno di Costantino. In ogni caso, la tradizione non può assurgere a prova documentata. In molti scritti successivi (il Liber Pontificalis) il "Pastore" dell'opera di Hermas viene scambiato per l'autore, e, dato che un sacerdote romano, Pastore, ebbe un ruolo importante nella fondazione di queste chiese, è possibile che lo scrittore della tradizione sia stato fuorviato da questo particolare, e conseguentemente inserì papa Pio nel suo resoconto.
Secondo la tradizione venne martirizzato nella città di Roma, ma, anche se viene celebrato come martire nel breviario, non sembra che ci siano altre prove per questa affermazione. Nel periodo del suo pontificato sotto l'imperatore Antonino Pio non risultano grandi persecuzioni di cristiani.
Fu sepolto nella Necropoli vaticana vicino alla Tomba di Pietro e la sua festa liturgica ricorre l'11 luglio.
Le due lettere scritte a Giusto, vescovo di Vienna ed attribuite a lui, non sono autentiche.
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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papa Igino | 142 - 154 | papa Aniceto |
Fonti | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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