Papa Urbano II
Beato Urbano II, O.S.B. Papa | |
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al secolo Ottone di Lagery o di Châtillon | |
Beato | |
Francisco de Zurbarán, Papa Urbano II (part. da San Bruno di Colonia visita papa Urbano II), 1630 ca., olio su tela; Siviglia (Spagna), Museo Provinciale delle Belle Arti | |
Età alla morte | circa 59 anni |
Nascita | Châtillon-sur-Marne 1040 ca. |
Morte | Roma 29 luglio 1099 |
Sepoltura | Città del Vaticano, Basilica di San Pietro |
Creato Cardinale |
1073 da Gregorio VII (vedi) |
Cardinale per | 26 anni, 7 mesi e 29 giorni ca. |
Incarichi ricoperti prima dell'elezione |
Cardinale vescovo di Ostia |
Informazioni sul papato | |
159° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
12 marzo 1088 Elezione papale del 1088 |
Consacrazione | 12 marzo 1088 |
Fine del pontificato |
29 luglio 1099 (per decesso) |
Durata del pontificato |
11 anni, 4 mesi e 17 giorni |
Predecessore | papa Vittore III |
Successore | papa Pasquale II |
Extra | Papa Urbano II Anni di pontificato |
Cardinali | 70 creazioni in 10 concistori |
Proclamazioni | Santi |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 14 luglio 1881, da Leone XIII |
Ricorrenza | 29 luglio |
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org (EN) Scheda su Salvador Miranda Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 29 luglio, n. 9:
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Beato Urbano II, al secolo Ottone di Lagery o di Châtillon, o Oddone (Châtillon-sur-Marne, 1040 ca.; † Roma, 29 luglio 1099), è stato il 159° vescovo di Roma e papa francese dal 1088 alla morte.
I Primi anni
Nato intorno al 1040 da una nobile famiglia francese a Lagery (nei pressi di Châtillon-sur-Marne), fu educato cristianamente e studiò presso la cattedrale di Reims, di cui divenne in seguito arcidiacono.
San Bruno fu suo insegnante, e su suo consiglio lasciò l'incarico e si fece monaco benedettino nell'Abbazia di Cluny di cui in seguito fu priore. Nel 1077 fu tra gli accompagnatori dell'abate di Cluny a Canossa presso il Papa Gregorio VII. Nel 1078, Gregorio VII lo convocò in Italia e lo nominò vescovo di Ostia e Velletri, succedendo a Pier Damiani. Poi fu nominato legato pontificio per la Germania, nella controversia con l'Imperatore Enrico IV.
L'elezione papale
Ottone fu uno dei più importanti ed attivi sostenitori delle riforme gregoriane, in particolare come legato in Germania nel 1084, e fu tra i pochi che Gregorio nominò come possibili successori al soglio di Pietro. Alla morte di Gregorio VII venne eletto come Papa Desiderio, abate di Monte Cassino, che prese il nome di Vittore III. Il suo pontificato durò poco e fu molto travagliato, in quanto imperversava in Roma anche l'antipapa Clemente III. L'8 marzo 1088 nel corso di un piccolo conclave di circa 40 tra cardinali ed altri prelati, tenutosi a Terracina, fu eletto Papa Ottone che assunse il nome di Urbano II.
Il 3 luglio 1089 entrò trionfalmente a Roma mentre l'antipapa Clemente III (1080-1100), voluto dall’imperatore, fuggì a Tivoli.
Egli proseguì ed attuò la riforma di Papa Gregorio VII con grande determinazione, mostrando anche una grande flessibilità e finezza diplomatica. Fu per questo sempre in movimento, e in una serie di sinodi ben presenziati, che si svolsero a Roma, Amalfi, Benevento, e Troia vennero appoggiate le sue rinnovate dichiarazioni contro la simonia e l'investitura laica e a favore del celibato del clero e della reiterata opposizione all'imperatore Enrico IV.
Tornato in Italia meridionale, nel 1090 riunì a Melfi (Potenza) un Concilio, cui parteciparono 70 vescovi, emanando sedici importanti canoni per condannare la simonia, proibire le investiture laiche, ordinare il celibato ai chierici e riformare la disciplina monastica. Proseguì poi passando per Matera fino a Bari per consacrare la basilica di San Nicola, riponendovi le reliquie portate dall'Oriente.
Promosse il matrimonio della contessa Matilde di Toscana con Guelfo di Baviera; il principe Corrado venne aiutato nella sua ribellione contro il padre e incoronato Re dei Romani a Milano nel 1093, e l'imperatrice (Adelaide o Prassede) venne incoraggiata nelle sue accuse contro il marito. In una lotta protratta contro Filippo I di Francia, da lui scomunicato, Urbano II riuscì infine vittorioso.
Crociate
Urbano è noto soprattutto alla storiografia tradizionale per aver apparentemente dato il via alla prima crociata.
L'impegno di Urbano per le crociate avrebbe preso forma pubblicamente per la prima volta al Concilio di Piacenza (1095), dove il papa ricevette un ambasciatore dell'Imperatore Bizantino Alessio I Comneno, che chiedeva aiuto contro i musulmani.
Si riunì un grande concilio, cui parteciparono numerosi vescovi provenienti da Italia, Francia e Borgogna. La partecipazione fu così alta che l'incontro si dovette svolgere all'aria aperta, fuori dalla città.
Al Concilio di Clermont, tenuto nel novembre dello stesso anno, il sermone di Urbano si rivelò efficace, incitando il popolo francese a strappare la Terra Santa dalle mani dei musulmani. La Francia, disse, era già sovraffollata e le terre sante di Canaan erano stracolme di latte e miele. Urbano chiese ai francesi di volgere le loro spade a favore del servizio di Dio, e l'assemblea replicò Deus lo volt! ("Dio lo vuole!").
Studi più recenti hanno in realtà messo in luce che il famoso discorso pronunciato in quell'occasione avrebbe più genericamente deplorato le lotte fratricide fra cristiani che insanguinavano l'Europa ed esortato a una forma di pellegrinaggio in Terra Santa e conversione per purificarsi dai peccati[1]. Insomma, il discorso del pontefice avrebbe scatenato conseguenze che egli stesso per primo non avrebbe né immaginato né voluto, dovute in prima istanza a fattori più generali e meno contingenti come il generale slancio espansivo della società occidentale della fine dell'XI secolo[2].
In particolare, la presunta lettera dell'imperatore bizantino deve considerarsi quasi sicuramente frutto della propaganda crociata, poiché Alessio I Comneno, lungi dal richiedere l'intervento armato dei Franchi, aveva al contrario molto più da temere dal loro passaggio che dai principati musulmani in Terrasanta, con i quali da tempo Bisanzio intratteneva rapporti commerciali e di relativamente pacifica convivenza: fece infatti in modo che essi attraversassero quanto più rapidamente possibile i suoi territori.
Urbano II morì il 29 luglio 1099, quattordici giorni dopo la caduta di Gerusalemme nelle mani dei crociati, ma prima che la notizia avesse raggiunto l'Italia. Il suo successore fu Papa Pasquale II.
Urbano II e la Sicilia
Per approfondire, vedi la voce Apostolica Legazia di Sicilia |
Molto più sottile delle crociate, ma di maggior successo nel lungo periodo, fu il programma di Urbano per portare Campania e Sicilia saldamente nella sfera d'influenza cattolica, dopo generazioni di controllo bizantino e di egemonia degli emiri arabi in Sicilia.
Il suo agente nelle marche siciliane era il governante normanno Ruggero I. Nel 1098 Urbano conferì a Ruggero prerogative straordinarie, alcuni degli stessi diritti che venivano negati ai sovrani temporali in altre parti d'Europa. Ruggero era libero di nominare vescovi ("investitura laica"), libero di raccogliere le rendite della Chiesa e di inoltrarle al papato (una posizione sempre lucrativa), libero di avere voce nel giudizio di questioni ecclesiastiche. Ruggero era virtualmente un legato papale in Sicilia.
Nella ricristianizzazione della Sicilia si dovettero stabilire nuove diocesi, nonché i loro confini, con una gerarchia ecclesiastica rifondata dopo secoli di dominazione musulmana. La consorte aleramica di Ruggero, Adelaide, portò dei coloni dalla valle del Po nella Sicilia orientale.
Ruggero come governante secolare sembrò una proposta sicura, in quanto era un semplice vassallo del suo parente Conte di Puglia, a sua volta vassallo di Roma, perciò, in quanto ben sperimentato comandante militare sembrò sicuro concedergli questi poteri straordinari, che in seguito sarebbero giunti ad un confronto finale tra gli Hohenstaufen, eredi di Ruggero, e il papato del XIII secolo.
Culto
Papa Urbano II ebbe sempre un culto fra i fedeli, in particolare in Francia e la sua immagine è riprodotta fra altri pontefici santi in vari celebri edifici italiani; per questi motivi il vescovo di Reims Langénieux chiese a papa Leone XIII la conferma di questo culto, che dopo i dovuti esami della Congregazione competente, fu approvato il 14 luglio 1881 con il titolo di beato.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale vescovo di Ostia | Successore: | |
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? | 1078-1088 | ? |
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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Papa Vittore III | 12 marzo 1088 - 29 luglio 1099 | Papa Pasquale II |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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