Papa Innocenzo VII
Innocenzo VII Papa | |
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al secolo Cosimo de' Migliorati | |
Ambito abruzzese, Papa Innocenzo VII (prima metà del XVII secolo), olio su tela[1]. | |
Età alla morte | circa 70 anni |
Nascita | Sulmona 1336 ca. |
Morte | Roma 6 novembre 1406 |
Sepoltura | Città del Vaticano, Sacre Grotte Vaticane |
Nominato arcivescovo | 4 novembre 1387 da Urbano VI |
Consacrazione vescovile | 5 dicembre 1387 |
Creato Cardinale |
18 dicembre 1389 da Bonifacio IX (vedi) |
Cardinale per | 16 anni, 10 mesi e 19 giorni |
Incarichi ricoperti prima dell'elezione |
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Informazioni sul papato | |
204° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
17 ottobre 1404 Conclave del 1404 |
Consacrazione | 11 novembre 1404 |
Fine del pontificato |
6 novembre 1406 (per decesso) |
Durata del pontificato |
2 anni e 20 giorni |
Predecessore | Bonifacio IX |
Successore | Gregorio XII |
Extra | Papa Innocenzo VII Anni di pontificato |
Cardinali | 11 creazioni in 1 concistoro |
Antipapi | Antipapa Benedetto XIII |
Eventi | Nessun Giubileo indetto |
Collegamenti esterni | |
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Innocenzo VII, al secolo Cosimo de' Migliorati (Sulmona, 1336 ca.; † Roma, 6 novembre 1406) è stato il 204° vescovo di Roma e papa italiano dal 1404 alla morte: regnò durante lo Scisma d'occidente, mentre il rivale, l'antipapa Benedetto XIII (1394-1423), regnava da Avignone.
Biografia
Il Migliorati proveniva da una nobile famiglia della cittadina di Diocesi di Sulmona-Valva|Sulmona]] in Abruzzo. Si distinse per i suoi studi sia nel diritto civile che nel diritto canonico, che insegnò per un certo periodo a Perugia e a Padova. Il suo insegnante, Lignano, lo sponsorizzò a Roma, dove Urbano VI lo fece entrare nella Curia Romana, lo inviò per dieci anni come nunzio collettore pontificio in Inghilterra, e successivamente lo nominò vescovo di Bologna (1386) e arcivescovo di Ravenna (1387).
Cardinalato
Papa Bonifacio IX lo rese cardinale e lo impiegò come legato pontificio in diverse missioni importanti e delicate. Quando Bonifacio IX morì, erano presenti a Roma delegati del Papa rivale di Avignone, Benedetto XIII. I cardinali romani chiesero a questi delegati se il loro signore avesse intenzione di abdicare, in caso loro si fossero astenuti dal tenere un'elezione. Poiché venne loro bruscamente risposto che Benedetto non avrebbe mai accettato (e infatti non lo fece mai), i cardinali procedettero all'elezione. Prima, comunque, prestarono tutti giuramento solenne di non lasciare niente intentato, allo scopo di far terminare lo scisma.
Il pontificato
Per approfondire, vedi la voce Conclave del 1404 |
Migliorati venne scelto all'unanimità — da otto cardinali — (17 ottobre 1404) e prese il nome di Innocenzo VII. Ci fu una rivolta generale del partito ghibellino, quando giunse notizia della sua elezione, ma la pace venne mantenuta con l'aiuto di re Ladislao di Napoli, che corse a Roma con un gruppo di soldati per assistere il Papa nel sedare l'insurrezione. Per i suoi servigi il Re estorse diverse concessioni ad Innocenzo, tra queste la promessa che non avrebbe raggiunto nessun accordo con il Papa rivale di Avignone, che avesse compromesso le pretese di Ladislao su Napoli, le quali erano state sfidate fino a poco prima da Luigi II d'Angiò. Questo stava bene a Innocenzo, che non aveva alcuna intenzione di scendere con Avignone a patti che compromettessero le sue rivendicazioni sugli Stati Pontifici. Innocenzo venne così a trovarsi costretto a obblighi imbarazzanti, dai quali tuttavia si liberò alla prima occasione.
Innocenzo aveva commesso il grave errore di elevare al cardinalato un suo nipote, decisamente inadatto al ruolo, Ludovico Migliorati. Era un pittoresco condottiero, in precedenza al soldo di Giangaleazzo Visconti di Milano, che aveva ancora davanti a sè una violenta carriera di soldato di ventura. Un atto di nepotismo che avrebbe pagato caro; nell'agosto 1405, il cardinale intercettò undici rappresentanti della chiassosa fazione romana avversa al Papa, che erano di ritorno da una conferenza col Pontefice, e li fece assassinare nella sua casa; fece poi gettare i corpi in strada, dalle finestre dell'ospedale di Santo Spirito. Ci fu una sollevazione. Papa, corte e cardinali, assieme alla fazione di Migliorati, fuggirono verso Viterbo. Ludovico colse l'occasione per portare via del bestiame che pascolava fuori dalle mura, e il partito del Papa venne inseguito dai romani inferociti, perdendo trenta membri, i cui corpi vennero abbandonati nella fuga. Tra questi vi era l'abate di Perugia, colpito sotto gli occhi del Papa.
Il suo protettore Ladislao, inviò una squadra di soldati a sedare la rivolta, e per il gennaio del 1406 i romani accettarono nuovamente l'autorità papale, e Innocenzo fu in grado di fare ritorno a Roma (in marzo Innocenzo nominò Ludovico Marchese e Conte di Fermo). Ladislao, non contento delle concessioni fattegli in precedenza, desiderava estendere la sua autorità su Roma e sugli Stati Pontifici. Per ottenere i suoi scopi aiutò la fazione ghibellina di Roma nei suoi tentativi rivoluzionari. Un contingente di truppe che re Ladislao aveva mandato in aiuto della fazione dei Colonna occupava ancora Castel Sant'Angelo, in apparenza per proteggere il Vaticano, ma compiendo frequenti sortite su Roma e il territorio circostante. Solo dopo che Ladislao venne scomunicato cedette alle richeste del Papa di ritirare le sue truppe.
Poco dopo la sua ascensione al papato, Innocenzo si attivò per mantenere il suo giuramento riguardante lo scisma e proclamò un concilio. I problemi che si crearono a Roma gli fornirono il pretesto, del quale non mancò di approfittare, per rimandare l'incontro. Il concilio veniva invece richiesto con urgenza da Carlo IV di Francia, da teologi dell'Università di Parigi come Pierre d'Ailly e Jean Gerson, che stavano sviluppando una teoria secondo la quale i Papi erano assoggettati ai concili; e da Rupert III, Re dei tedeschi, che riteneva essere il concilio l'unico mezzo per sanare lo scisma che da lungo tempo perdurava. Nelle condizioni del momento, Innocenzo non poteva garantire un passaggio sicuro a Benedetto, nel caso avesse deciso di recarsi a Roma per il concilio. Il suo rivale, fece sembrare che l'unico ostacolo alla fine dello scisma fosse la mancanza di volontà di Innocenzo VII, il quale non mostrò alcuna intenzione di aderire alla proposta che lui e Benedetto abdicassero nell'interesse della pace.
Si disse che Innocenzo avesse progettato la restaurazione dell'università romana, ma la sua morte pose fine a quelle voci.
Innocenzo morì a Roma, il 6 novembre 1406, così improvvisamente da far nascere voci di tradimenti e di omicidio, ma non ci sono prove a sostegno del sospetto che egli sia morto per cause non naturali. Suo successore fu papa Gregorio XII.
Cardinali creati da Innocenzo VII
Concistoro del 12 giugno 1405
- Corrado Caraccioli, vescovo di Mileto
- Angelo Corraro, patriarca di Costantinopoli
- Francesco Uguccione, arcivescovo di Bourdeaux
- Giordano Orsini, arcivescovo di Napoli
- Giovanni Migliorati, nipote di Sua Santità, arcivescovo di Ravenna
- Pietro Filargo di Candia, O.Min., arcivescovo di Milano
- Antonio Arcioni, vescovo di Ascoli Piceno
- Antonio Calvi, vescovo di Todi
- Oddone Colonna, protonotario apostolico
- Pietro Stefaneschi, protonotario apostolico
- Jean Gilles, prevosto di Liegi, legato pontificio per le diocesi di Colonia, Treviri e Reims
Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo | |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Bologna | Successore: | |
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Filippo Carafa | 1386-1387 | Rolando da Imola |
Predecessore: | Arcivescovo di Ravenna | Successore: | |
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Pileo da Prata | 1387-1400 | Giovanni dei Migliorati |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme | Successore: | |
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? | 1389-1404 | Francesco Lando |
Predecessore: | Camerlengo di Santa Romana Chiesa | Successore: | |
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Stefano Palosio 1394 - 1396 |
1396 - 1404 | ? |
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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Papa Bonifacio IX | 17 ottobre 1404 - 6 novembre 1406 | Papa Gregorio XII |
Note | |
Bibliografia | |
Amedeo de Vincentiis, Enciclopedia dei Papi, vol. II, Roma, 2000, pp. 581-584 | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
Scheda nel sito ufficiale della Chiesa Cattolica - BeWeB Beni Ecclesiastici su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 29.12.2021 |
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