Papa Martino V

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Martino V
Papa
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al secolo Ottone Colonna
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Papa Martino V.jpg

Ambito veneziano, Ritratto di papa Martino V (XVI secolo), olio su tela; Roma, Galleria Colonna
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 63 anni
Nascita Genazzano
1368
Morte Roma
20 febbraio 1431
Sepoltura Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 13 novembre 1417
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Consacrazione vescovile 14 novembre 1417 dal card. Jean Allarmet de Brogny
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Creazione
a Cardinale
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
12 giugno 1405 da Innocenzo VI (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
Cardinale per 25 anni, 8 mesi e 8 giorni
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Riammesso da
Precedente {{{Precedente}}}
Successivo {{{Successivo}}}
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
206° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
11 novembre 1417
Conclave dell'8-11 novembre 1417
Consacrazione 21 novembre 1417
Fine del
pontificato
20 febbraio 1431
(per decesso)
Durata del
pontificato
13 anni, 3 mesi e 9 giorni
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore papa Gregorio XII
Successore papa Eugenio IV
Extra Papa Martino V
Anni di pontificato


Cardinali 17 creazioni in 6 concistori
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi Giubileo del 1423
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza [[{{{ricorrenza}}}]]
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Martino V, al secolo Ottone Colonna (Genazzano, 1368; † Roma, 20 febbraio 1431) è stato il 206º vescovo di Roma e papa italiano dal 1417 alla morte.

Biografia

Origini, formazione e carriera ecclesiastica

Figlio del principe Agapito Colonna e di Caterina Conti (a sua volta figlia di Giovanni Conti e di Margherita Colonna), nato a Genazzano vicino Roma nel 1368, apparteneva a una delle più antiche e importanti famiglie di Roma. Studiò all'università di Perugia. Divenne protonotario apostolico sotto Papa Urbano VI; poi uditore papale; quindi fu nominato il 12 giugno 1405 cardinale-diacono di San Giorgio al Velabro| da Papa Innocenzo VII. Fu anche amministratore della diocesi di Palestrina dal 1401 al 1405 e per un breve periodo nel 1412. Nell'estate del 1408 abbandonò Gregorio XII e nel 1410 fu uno dei delegati dell'antipapa Alessandro V all'audizione dell'appello portato al papato da Jan Hus. Ebbe sempre parte nell'attività conciliare durante l'elezione dei due antipapi Alessandro V e Giovanni XXIII. A quest'ultimo fu sempre fedele, fino a Costanza, fino alla sua sconsiderata fuga.

Pontificato

Fu eletto unanimemente papa dopo un conclave di tre giorni, l'11 novembre 1417 nel giorno di San Martino, durante il Concilio di Costanza da un conclave formato da ventitré cardinali e trenta delegati del concilio, che dopo aver deposto l'Antipapa Giovanni XXIII, avevano manifestato molte perplessità sulle rivendicazioni in conflitto di Gregorio XII e Benedetto XIII. Benedetto XIII fu deposto contro la sua volontà mentre Gregorio XII fu convinto a una onorevole abdicazione. L'elezione di Oddone, che scelse il nome di Martino in quanto eletto il giorno del santo e si considerava successore di Giovanni XXIII, mise la parola fine allo Scisma d'Occidente.

Durante il suo pontificato, tentò di riedificare e ripopolare l'antica città di Ferento nella Tuscia viterbese distrutta dai viterbesi nel 1172.

Fu giustamente stimato per la sua moderazione, cultura, rettitudine e abilità nel trattare, ma fallì nell'ottenere, come avrebbe potuto, l'onore di diventare un Papa riformatore. Il suo primo atto dopo l'elezione fu quello di pubblicare una nota che confermava tutti i regolamenti dei suoi predecessori riguardanti la cancelleria pontificia - regolamenti che erano da tempo oggetto di giuste lamentele. Quando le "nazioni" del concilio spinsero i loro piani di riforma, Martino propose un piano in gran parte alternativo e alla fine entrò in negoziati per concordati distinti, vaghi e illusori, con Germania, Inghilterra e Francia.

Martino lasciò Costanza alla chiusura del concilio (maggio 1418), ma viaggiò lentamente attraverso l'Italia: Torino, Pavia, Milano, Mantova, Ferrara, Ravenna, Forlì, Firenze; qui si soffermò quasi un anno e mezzo e non si avventurò a entrare a Roma fino al settembre 1420, quando il suo primo compito fu cercare di ristabilire la prosperità e l'ordine.

Nel frattempo, si era tenuto, a Forlì, nel 1418, un celebre concilio ebraico, che aveva deciso di inviare a Martino V una delegazione con la richiesta di abolire la legislazione antigiudaica voluta dall'Antipapa Benedetto XIII. Martino ne accolse le richieste.

In accordo con il decreto di Costanza, confermato da lui stesso, che prevedeva che si dovesse tenere un concilio ogni cinque anni, nel 1423 Martino ne convocò uno che si riunì a Pavia e successivamente a Siena; la partecipazione fu abbastanza scarsa e la circostanza diede al Papa il pretesto per scioglierlo non appena giunse alla conclusione che «l'unione interna della Chiesa per mezzo della riforma deve avere la precedenza sull'unione esterna». Il concilio venne rinviato per sette anni e si riunì infine a Basilea; poco dopo l'apertura Martino morì, per un colpo apoplettico, il 20 febbraio 1431.

Conclave dall'8 all'11 novembre 1417

A questo conclave parteciparono 23 cardinali e sei rappresentanti per ognuna delle cinque nazioni del Concilio di Costanza, cioè Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna.

Cardinali seguiti dai nomi, riportati tra parentesi, del papa o dell'antipapa da cui vennero creati:

Prelati delle cinque nazioni che si unirono ai cardinali in conclave:

Inghilterra:

  • Richard Clifford, vescovo di Londra.
  • Nicholas Bubbewyth, vescovo di Bath e Wells.
  • John Catterick, vescovo di Coventry e Lichfield.
  • John Wakering, vescovo di Norwich.
  • Thomas, abate del monastero di Saint Mary, York.
  • Thomas, decano di York.

Francia:

  • Jean de la Rochetaillée, patriarca di Costantinopoli (creato cardinale nel 1426).
  • Guillaume de Boisratier, arcivescovo di Bourges.
  • Jacques de Gelu, arcivescovo di Tours.
  • Jean des Bertrandis, vescovo di Ginevra.
  • Robert, abate di Cluny.
  • Gauthier Crassi, priore dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.

Germania:

  • Johannes von Walenrode, arcivescovo di Riga (Lituania).
  • Nicolaus Tramba, arcivescovo di Gniezno (Polonia).
  • Simon de Dominis, vescovo di Traù in Dalmazia.
  • Lambert de Stipite, O. Clun., priore di Belcheia, diocesi di Liegi.
  • Nicolaus von Dinkelsbühl, canonico di Santo Stefano a Vienna.
  • Conrad von Susato, preposito di St. Cyriach in Neuhausen, Worms.

Italia:

  • Bartolomeo Capra, arcivescovo di Milano.
  • Francesco Scondito, vescovo di Melfi.
  • Enrico Scarampi, vescovo di Belluno e Feltre.
  • Giacomo de Camplo, vescovo di Penne e Atri.
  • Leonardo Dati, maestro generale dell'Ordine Domenicano (creato "cardinale segreto" nel 1425).
  • Pandolfo Malatesta, arcidiacono di Bologna.

Spagna:

  • Diego de Anaya y Maldonado, vescovo di Cuenca.
  • Nicolás Divitis, Ordine Domenicano, vescovo di Aquae Augustae (Dax), oggi Aire.
  • Juan de Villalón, vescovo di Badajoz.
  • Felipe de Medalia, magister.
  • Gonzalo Garsía, arcidiacono di Burgos.
  • Pedro Velasco, dottore in utroque iuris.

I seguenti cardinali non parteciparono al conclave:

  • Baldassare Cossa, diacono di Sant'Eustachio, (creato da Bonifacio IX), imprigionato, non elettore (era l'antipapa Giovanni XXIII).
  • Louis de Bar, titolare dei Santi XII Apostoli, (creato dall'antipapa Benedetto XIII).
  • Juan Martínez de Murillo, Ordine Cistercense, titolare di San Lorenzo in Damaso, (creato dall'antipapa Benedetto XIII).
  • Miguel de Zalba, diacono di San Giorgio al Velabro, (creato dall'antipapa Benedetto XIII).
  • Alfonso Carrillo de Albornoz, diacono di Sant'Eustachio, (creato dall'antipapa Benedetto XIII).
  • Pedro Fonseca, diacono di Sant'Angelo in Foro Piscium, (creato dall'antipapa Benedetto XIII).
  • Philip Repington (o Repyngdon), C.R.S.A., titolare dei Santi Nereo e Achilleo, vescovo di Lincoln, Inghilterra, (creato da Gregorio XII).
  • Pietro Morosini, juniore, diacono di Santa. Maria in Cosmedin, (creato da Gregorio XII).
  • Guglielmo Carbone, titolare di Santa Balbina, (creato dall'antipapa Giovanni XXIII).
  • Giacomo Isolani, diacono di Sant'Eustachio, (creato dall'antipapa Giovanni XXIII).

Concistori per la creazione di nuovi cardinali

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Concistori di papa Martino V

Papa Martino V durante il suo pontificato creò 17 cardinali nel corso di 4 distinti concistori[1].


Arte sotto Martino V

Pisanello, Testa di giovane donna (secondo quarto del XV secolo), affresco staccato; Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia: opera attribuita al ciclo di San Giovanni in Laterano

Martino V fu il primo papa che poté occuparsi di un rilancio di Roma anche in termini monumentali e artistici. Nel 1423 venne indetto un giubileo per celebrare la rinascita cittadina. Il suo piani mirava a ridare quel lustro alla città che aveva anche una precisa finalità politica: recuperando lo splendore della Roma Imperiale egli si proclamava anche il suo continuatore e diretto erede[2].

I primi cantieri a venire aperti riguardarono essenzialmente i due poli del Laterano (con gli affreschi - oggi perduti - nella basilica di San Giovanni dove tra il 1425 e il 1430 lavorarono Gentile da Fabriano e Pisanello) e del Vaticano, dove venne trasferita la residenza papale, iniziando la trasformazione della zona oltre il Tevere da area periferica a immenso cantiere[2].

Nel frattempo la città aveva iniziato a essere un polo di attrazione per artisti desiderosi di studiare e confrontarsi con la tradizione classica delle sue rovine. La più antica notizia di un viaggio compiuto da artisti stranieri per cercare e studiare le forme e le tecniche dell'arte romana antica è quella del 1402, quando vi si recarono i fiorentini Brunelleschi e Donatello, che tornarono più volte per trovare ispirazione per quello che fu il Rinascimento nell'arte[3].

Anche Pisanello e i suoi assistenti prendevano frequentemente ispirazione dai resti antichi, ma il loro approccio era essenzialmente catalogante, interessato ad acquisire i più svariati modelli di repertorio da sfruttare poi in composizioni e accostamenti diversi, senza un interesse a comprendere l'essenza dell'arte antica[4].

Il papa, che aveva soggiornato a Firenze, chiamò a partecipare al suo programma artisti fiorentini, quali Masaccio e Masolino, anche se l'apporto innovativo del primo venne stroncato dalla morte prematura[5]. Nel 1443-1445 Leon Battista Alberti scrisse la Descriptio urbis Romae, dove proponeva un sistema per una sistemazione geometrica della città incentrata sul Campidoglio.

In ogni caso non si può ancora parlare di una "scuola romana", poiché gli interventi degli artisti, quasi esclusivamente stranieri, erano ancora essenzialmente legati alle rispettive matrici culturali, senza elementi di contatto specifici o indirizzi comuni[2].

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Urbino Successore: BishopCoA PioM.svg
Francesco, O.F.M. 1380 - 1409 Matteo Ghiri (Fiorilli) I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco, O.F.M. {{{data}}} Matteo Ghiri (Fiorilli)
Predecessore: Amministratore apostolico della Sede suburbicaria di Palestrina Successore: BishopCoA PioM.svg
Angelo Afflitti 1401 - 1405 Antonio Caetani
In titulo
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Angelo Afflitti {{{data}}} Antonio Caetani
In titulo
Predecessore: Cardinale diacono di San Giorgio in Velabro Successore: CardinalCoA PioM.svg
Carlos Jordán de Urriés y Pérez Salanova 1405-1417 Prospero Colonna I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Carlos Jordán de Urriés y Pérez Salanova {{{data}}} Prospero Colonna
Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
Papa Gregorio XII 11 novembre 1417 - 20 febbraio 1431 Papa Eugenio IV I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Papa Gregorio XII {{{data}}} Papa Eugenio IV
Note
  1. Martino V su cardinals.fiu.edu. URL consultato il 09-08-2024
  2. 2,0 2,1 2,2 Zuffi, cit., p. 200.
  3. Elena Capretti, Brunelleschi, Giunti Editore, Firenze 2003, pagg 22-23. ISBN 88-09-03315-9
  4. De Vecchi-Cerchiari, cit., p. 13.
  5. John T. Spike, Masaccio, Rizzoli libri illustrati, Milano 2002 ISBN 88-7423-007-9
Bibliografia
  • (FR) Annuaire Pontifical Catholique, Maison de la Bonne Presse, Parigi, 1935
  • Concetta Bianca, Enciclopedia dei Papi, II, Roma, 2000, pp.619-634
  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano, 1999, ISBN 88-451-7212-0
  • Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004, ISBN 8837023154
Voci correlate
Collegamenti esterni