Papa Pio IV, al secolo Giovanni Angelo Medici di Marignano, in latino: Pius IV (Milano, 31 marzo 1499; † Roma, 9 dicembre 1565), è stato il 224º vescovo di Roma e papa italiano dal 1559 alla morte.
Biografia
Le origini e la carriera ecclesiastica
Nacque da una famiglia omonima con i Medici di Firenze, ma non imparentata con loro e di origine lombarda.
La famiglia Medici lombarda era di umili condizioni e l'orgogliosa famiglia Medici fiorentina dichiarava che nessuna parentela vi era tra le due famiglie, almeno fino a quando Giovanni Angelo Medici non divenne Papa Pio IV. Suo padre Bernardino si era stabilito a Milano e si guadagnava la vita con la riscossione delle tasse. Bernardino ebbe due figli molto intraprendenti: il maggiore Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, divenne un valente soldato di ventura e, dopo una brillante carriera militare e il comando delle truppe imperiali che conquistarono la città di Siena, fu nominato, dall'Imperatore in persona, Marchese di Marignano.
Giovanni Angelo, figlio minore, studiò legge a Pavia e a Bologna, interessandosi molto anche di filosofia e di medicina. Divenne un quotato esperto giurista e a 28 anni decise di entrare al servizio della Chiesa andando a Roma dove giunse il 26 dicembre 1527. Il Papa Clemente VII lo nominò protonotario apostolico e le sue qualità di instancabile lavoratore e l'abilità nel gestire gli affari, lo portarono a riscuotere la profonda stima dello stesso Papa Paolo III, che lo nominò governatore di diverse città importanti, arcivescovo di Ragusa (Dalmazia) e lo nominò infine cardinale nel 1549 con il titolo di Santa Pudenziana. Contemporaneamente suo fratello Gian Giacomo aveva sposato una donna della famiglia Orsini, con il beneplacito di Papa Paolo III. Fu vescovo di Foligno dal 25 giugno 1556 al 7 maggio 1557.
L'anno dopo, la morte di Paolo III portò all'elezione di Papa Giulio III che, continuando a stimarlo, lo inviò come Legato pontificio in Romagna e lo pose a capo delle truppe pontificie, conferendogli inoltre alcuni incarichi da svolgere in Germania e in Ungheria. Al contrario non incontrò il favore di Paolo IV, con la cui politica si trovava in disaccordo, ritirandosi di conseguenza a Milano.
Il conclave
Alla morte di Paolo IV, dal 5 settembre al 25 dicembre 1559 si tenne un lungo e contrastato conclave, al termine del quale Giovanni Angelo fu eletto Papa col nome di Pio IV, come risultato di un compromesso fra i partiti favorevoli rispettivamente alla Spagna e alla Francia. Fu consacrato il 6 gennaio 1560.
Composizione del conclave
- Jean du Bellay, vescovo di Ostia e Velletri, Decano del Sacro Collegio
- Rodolfo Pio, vescovo di Porto e Santa Rufina, Sottodecano del Sacro Collegio
- François de Tournon, vescovo di Sabina
- Francesco Pisani, vescovo di Frascati
- Federico Cesi, vescovo di Palestrina
- Pedro Pacheco de Villena, vescovo di Albano
- Ercole Gonzaga, vescovo di Mantova
- Alessandro Farnese jr.
- Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora, vescovo di Parma
- Niccolò Caetani, amministratore diocesano di Quimper
- Robert de Lénoncourt, amministratore diocesano di Metz
- Ippolito II d'Este, amministratore diocesano di Auch
- Giacomo Savelli
- Giovanni Girolamo Morone
- Cristoforo Madruzzo, vescovo di Trento e di Bressanone
- Bartolomé de la Cueva y Toledo
- Georges d'Armagnac, vescovo di Rodez
- Otto Truchess von Waldburg, vescovo di Augusta
- Girolamo Recanati Capodiferro, vescovo di Saint-Jean de Maurienne
- Tiberio Crispo, amministratore diocesano di Amalfi
- Ranuccio Farnese, arcivescovo di Ravenna
- Giulio della Rovere
- Giovanni Angelo Medici (eletto Papa Pio IV)
- Innocenzo Ciocchi del Monte
- Cristoforo Guidalotti Ciocchi del Monte
- Fulvio della Corgna
- Giovanni Michele Saraceni
- Giovanni Ricci
- Giovanni Andrea Mercurio, arcivescovo di Messina
- Giacomo Puteo, arcivescovo di Bari
- Giovanni Battista Cicala
- Luigi Cornaro
- Louis I de Guise, vescovo di Alby e amministratore diocesano di Metz
- Girolamo Simoncelli
- Carlo Carafa, amministratore diocesano di Cominges
- Gianbernardino Scotti, vescovo di Piacenza
- Diomede Carafa, vescovo di Ariano
- Scipione Rebiba, vescovo di Mottola
- Jean Suau, vescovo di Mirepoix
- Gianantonio Capizzuchi, vescovo di Lodi
- Taddeo Gaddi, arcivescovo di Cosenza
- Lorenzo Strozzi, vescovo di Béziers
- Jean Bertrand
- Michele Ghislieri, vescovo di Sutri e Nepi
- Clemente d'Olera
- Alfonso Carafa, amministratore diocesano di Napoli
- Vitellozzo Vitelli, vescovo di Città di Castello
Il pontificato
Pio IV aveva abitudini e temperamento completamente opposti a quelli del predecessore, essendo affabile, vivace e cordiale e, nello stesso tempo, astuto, diplomatico ed esperto nel condurre gli affari di stato. Egli diede libero corso al movimento riformatore, cercando al contempo di porre rimedio ad alcune ingiustizie compiute da Paolo IV (per esempio liberando e reinsediando in carica il cardinale Giovanni Girolamo Morone, che era stato imprigionato con l'accusa di eresia) e mitigando alcuni dei suoi decreti più estremi. Tuttavia nei confronti dei nipoti di Paolo non dimostrò alcuna misericordia: accusati di vari crimini e condannati in base a testimonianze di dubbia attendibilità, furono giustiziati per strangolamento o decapitazione il 4 marzo 1561 nel Castel Sant'Angelo. Tra di essi il cardinale Carlo Carafa e suo fratello Giovanni, al quale Paolo IV aveva dato il ducato di Paliano. Il Colonnesi, che era stato uno dei principali accusatori, ottenne l'assoluzione. Tuttavia, sotto il pontificato di Pio V il giudizio fu ribaltato e la memoria del Carafa e dei suoi parenti riabilitata e i beni restituiti alla famiglia. Assoluta severità dimostrò anche nei confronti di Pompeo Colonna, che aveva ucciso la matrigna.
Come era consuetudine del tempo, Pio IV non fu immune dall'esercizio del nepotismo ma, a onor del vero, il conferimento del cardinalato e della carica di arcivescovo di Milano al nipote Carlo Borromeo, uomo integerrimo e di elevata spiritualità, conferirono onore e lustro alla chiesa e al suo pontificato. Con l'Inghilterra uscita dall'influenza del papato, la Germania in gran parte protestante e la Francia sull'orlo della guerra civile, Pio IV si rese conto di quanto la politica anti-spagnola del suo predecessore fosse senza prospettive. Si affrettò quindi a riconoscere Ferdinando come imperatore e si riconciliò con Filippo II di Spagna, con la concessione di grandi privilegi ecclesiastici. In seguito tuttavia, scontratosi con l'arroganza di Filippo, si rivolse verso la Francia, fornendo truppe e denaro per la guerra contro gli Ugonotti.
A Roma estese verso nord il rione Borgo, costruendo tre nuove strade (Borgo Pio, Borgo Vittorio e Borgo Angelico) e dotandolo di nuove mura. La nuova zona venne chiamata in suo onore la Civitas Pia. Approvò anche lo statuto dell'Ordine di Santo Stefano Papa e Martire nel 1561. Morì a Roma il 9 dicembre 1565.
Concistori tenuti da Papa Pio IV per la creazione di nuovi cardinali
Concistoro del 31 gennaio 1560
- Giovanni Antonio Serbelloni, vescovo di Foligno (m.1591)
- Carlo Borromeo, nipote di Sua Santità (m. 1584)[canonizzato nel 1610
- Giovanni de' Medici jr. (m. 1562)
Concistoro del 26 febbraio 1561
- Girolamo Seripando, arcivescovo di Salerno (m. 1563)
- Philibert Babou de la Bourdaisière, vescovo di Angoulême (m. 1570)
- Ludovico Simoneta, vescovo di Pesaro, datario di Sua Santità (m. 1568)
- Mark Sittich von Hohenems, nipote di Sua Santità, vescovo eletto di Cassano (m. 1595)
- Francesco Gonzaga, protonotario apostolico (m. 1566)
- Alfonso Gesualdo, protonotario apostolico (m. 1603)
- Gianfrancesco Gàmbara, chierico della Camera Apostolica (m. 1587)
- Marco Antonio Amulio, ambasciatore della Repubblica di Venezia presso Sua Santità (m. 1572)
- Bernardo Salviati, vescovo di Saint-Papoul, priore a Roma dell'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, Gran Elemosiniere di Francia (m. 1568)
- Stanisław Hosius, vescovo di Ermland (m. 1579)
- Pier Francesco Ferrero, vescovo di Vercelli (m. 1566)
- Antoine Perrenot de Granvelle, vescovo di Arras (m. 1586)
- Luigi d'Este (m. 1586)
- Ludovico Madruzzo (m. 1600)
- Innico d'Avalos d' Aragona (m. 1600)
- Francisco Pacheco de Toledo (m. 1579)
- Bernardo Navagero (m. 1565)
- Girolamo di Corregio (m. 1572)
Daniele Matteo Alvise Barbaro, patriarca di Aquileia, forse riservato in pectore in questo concistoro e mai pubblicato
Concistoro del 6 gennaio 1563
- Federico Gonzaga (m. 1565)
- Ferdinando de' Medici (m. 1609)
Concistoro del 12 marzo 1565
- Annibale Bozzuti, arcivescovo di Avignone, chierico della Camera Apostolica (m. 1565)
- Marco Antonio Colonna sr., arcivescovo di Taranto (m. 1597)
- Tolomeo Gallio, arcivescovo di Manfredonia (m. 1607)
- Angelo Nicolini, arcivescovo di Pisa (m. 1567)
- Luigi Pisani, vescovo di Padova, chierico della Camera Apostolica (m. 1570)
- Prospero Santacroce, vescovo di Kisamos, uditore della Sacra Rota, nunzio apostolico in Francia (m. 1589)
- Zaccaria Delfino, vescovo di Hvar (Lesina), nunzio apostolico in Austria (m. 1584)
- Marcantonio Bobba, vescovo di Aosta (m. 1575)
- Ugo Boncompagni, vescovo di Vieste, prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica di Grazia (eletto Papa Gregorio XIII nel 1572)
- Alessandro Sforza, nipote di Sua Santità, vescovo di Parma, chierico della Camera Apostolica (m. 1581)
- Simone Pasqua, vescovo di Luni-Sarzana, archiatra di Sua Santità (m. 1565)
- Flavio Orsini, vescovo di Muro, uditore della Camera Apostolica (m. 1581)
- Carlo Visconti, vescovo di Ventimiglia (m. 1565)
- Francesco Alciati, vescovo eletto di Città di Castello, datario di Sua Santità (m. 1580)
- Francesco Abbondio Castiglioni, vescovo di Bobbio (m. 1568)
- Guido Luca Ferrero, vescovo di Vercelli, nunzio apostolico a Venezia (m. 1585)
- Alessandro Crivelli, vescovo di Cerenza e Cariati, nunzio apostolico in Spagna (m. 1574)
- Antoine de Créqui Canaples, vescovo di Amiens (m. 1574)
- Gianfrancesco Commendone, vescovo di Cefalonia e Zante, nunzio apostolico in Polonia (m. 1584)
- Benedetto Lomellini, chierico della Camera Apostolica (m. 1579)
- Guglielmo Sirleto, protonotario apostolico (m. 1585)
- Gabriele Paleotti, uditore della Sacra Rota (m. 1597)
- Francesco Crasso, uditore della Sacra Rota, governatore di Bologna (m. 1566)
Onorificenze
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Voci correlate |
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Bibliografia |
- Flavio Rurale, su, Vol. III, pp.142-160. (2000). URL consultato il 20-12-2009
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Collegamenti esterni |
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