Diocesi di Pescia

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Diocesi di Pescia
Dioecesis Pisciensis
Chiesa latina

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vescovo Fausto Tardelli
Sede Pescia

sede vacante
Pescia

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Suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa
Regione ecclesiastica Toscana
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Parrocchie 41 (6 vicariati )
Sacerdoti

71 di cui 48 secolari e 23 regolari
1.569 battezzati per sacerdote

23 religiosi 61 religiose 6 diaconi
120.950 abitanti in 224 km²
111.460 battezzati (92,2% del totale)
Eretta 15 aprile 1519
Rito romano
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Santi patroni
Indirizzo
Via Giuseppe Giusti 1, 51017 Pescia
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2022 (gc ch )

Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La diocesi di Pescia (in latino: Dioecesis Pisciensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana.

Dal 14 ottobre 2023 è unita in persona episcopi alla Diocesi di Pistoia

Patroni

Territorio

Il territorio della diocesi di Pescia si estende su tre province della Toscana per un totale di 12 comuni:

  • in provincia di Pistoia i comuni di Pescia (eccetto le frazioni di Aramo, Collodi, Fibbialla, Medicina, Pontito, San Quirico, Stiappa, Veneri, che fanno parte dell'arcidiocesi di Lucca), Uzzano, Chiesina Uzzanese, Buggiano, Ponte Buggianese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Pieve a Nievole e Monsummano Terme;
  • in provincia di Lucca i comuni di Altopascio (eccetto la frazione di Badia Pozzeveri, che fa parte dell'arcidiocesi di Lucca) e Montecarlo;
  • in provincia di Firenze la frazione di Massarella del comune di Fucecchio.[1]

Sede vescovile è la città di Pescia, dove si trova la cattedrale di Maria Santissima Assunta e di san Giovanni Battista.

Storia

La tradizione vuole che la religione cristiana sia stata introdotta a Pescia e in Valdinievole da san Paolino, primo vescovo di Lucca. Nel V secolo, sempre secondo la tradizione, un altro vescovo di Lucca, san Frediano, fondò una fitta rete di pievi su tutto il territorio lucchese, tra cui si dice le pievi di Santa Maria di Pescia, San Pietro alla Nievole (l'odierna Pieve a Nievole), San Tommaso di Arriano (l'odierna Castelvecchio Valleriana, frazione montana di Pescia), San Pietro in Campo (attualmente nel comune di Montecarlo).

Di certo, la pieve di Pescia fu consacrata nel 1062 dal papa e vescovo di Lucca Alessandro II, al secolo Anselmo da Baggio, che fino al 1057 ne era stato pievano. Durante il Medioevo, grazie alla sua centralità e facile raggiungibilità dalla città di Lucca, oltre che per la nascita di un fiorente mercato, il Mercato Longo, nei suoi pressi, la pieve di Pescia acquistò sempre più importanza e finì con l'imporre la sua supremazia sulle altre pievi della Valdinievole. Divenne sede di capitolo e i pievani principali interlocutori in loco del vescovo di Lucca.

Nel XIV secolo, Pescia e la Valdinievole, fino ad allora, sotto la giurisdizione civile di Lucca, dopo varie vicissitudini, passarono sotto il dominio di Firenze, da cui mai si sarebbero sottratte sino all'unità d'Italia. Dal punto di vista ecclesiastico, tuttavia, permasero sotto Lucca e ciò non andava per nulla a genio di Firenze. Trascorsi due secoli, il 15 aprile 1519, sotto il pontificato di papa Leone X, fiorentino di casa Medici, Pescia fu elevata al rango di Prelatura nullius (dioecesis) e sottratta alla giurisdizione ecclesiastica di Lucca. Il preposto del Capitolo della Collegiata avrebbe svolto le funzioni di un vescovo, la cui diocesi era immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nacque la diocesi di Pescia, cui fu annessa la parrocchia di Massarella, comune di Fucecchio, che prima faceva parte della diocesi di Pistoia. Alla carica di preposto nullius si alternarono i membri delle due famiglie nobili pesciatine dei Cecchi e dei Turini.

Il 19 febbraio 1699, Pescia fu elevata al rango di Città Nobile dal Granduca di Toscana Cosimo III. Dopo questo importante riconoscimento civile, i pesciatini si attendevano la definiva attribuzione del vescovo, dopo due secoli di precarietà (il preposto, ad esempio, non poteva amministrare il sacramento dell'Ordine, per cui gli aspiranti sacerdoti dovevano rivolgersi ai vescovi limitrofi per essere consacrati). Il 17 marzo 1727, finalmente, il pontefice Benedetto XIII elevò la prepositura al rango di sede vescovile immediatamente soggetta alla Santa Sede. Primo vescovo eletto fu Paolo Antonio Pesenti, pesciatino e già preposto nullius, che tuttavia morì prima della definitiva consacrazione.

Nel 1784 il vescovo Francesco Vincenti istituì il seminario diocesano.

Il 1º agosto 1856 in forza della bolla Ubi primum di papa Pio IX la diocesi divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
  1. Il resto del territorio comunale appartiene alla diocesi di San Miniato.
Fonti
Voci correlate
Collegamenti esterni