Diocesi di Oria

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Diocesi di Oria
Dioecesis Uritana
Chiesa latina
Oria Basilica Cattedrale.jpg
vescovo Vincenzo Pisanello
Sede Oria
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Taranto
Regione ecclesiastica Puglia
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Franco De Padova
Parrocchie 43 (6 vicariati )
Sacerdoti 112 di cui 76 secolari e 36 regolari
1.507 battezzati per sacerdote
38 religiosi 195 religiose 4 diaconi
177.650 abitanti in 921 km²
168.800 battezzati (95,0% del totale)
Eretta XVI secolo
Rito romano
Santi patroni San Barsanofio
Indirizzo

Largo Cattedrale 9, 72024 Oria [Brindisi], Italia

tel. +390831845093 fax. 0831.84.98.44 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
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La diocesi di Oria (in latino: Dioecesis Uritana) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Taranto appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. Nel 2016 contava 166.000 battezzati su 177.909 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Vincenzo Pisanello.

Territorio

La diocesi comprende alcuni comuni delle provincie di Brindisi (Oria, Ceglie Messapica, Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Torre Santa Susanna e Villa Castelli) e di Taranto (Avetrana, Manduria con la frazione di Uggiano Montefusco, Maruggio e Sava).

Capoluogo diocesano è la città di Oria, dove si trova la Basilica Cattedrale di Maria Assunta in Cielo.

Il territorio è suddiviso in 6 vicariati foranei e 43 parrocchie.

Storia

La leggendaria fondazione

La fondazione della sede vescovile oritana è leggendariamente riconducibile ai tempi apostolici, essendo stato ipotizzato il passaggio di San Pietro da Oria nel 44). Oltre alle cronache locali, la fonte più accreditata riportante la notizia di tale leggenda sarebbe una lastra bronzea incisa, trovata nel XVI secolo durante i lavori di ristrutturazione di un convento.

La diocesi nel medioevo e l'unione con Brindisi

Notizie certe circa l'esistenza della sede vescovile di Oria si hanno a partire dal VII secolo: infatti sembra doversi mettere in relazione con la distruzione della città di Brindisi da parte dei Longobardi (668-677). Il vescovo di Brindisi, avrebbe abbandonato l'ormai desolato centro portuale e si sarebbe rifugiato nella vicina e più sicura Oria. L'esistenza di un episcopus oritanus è confermata in un documento di papa Adriano I del 785.

Come riportato in diverse fonti storiografiche e letterarie di ambito locale, nella seconda metà del IX secolo, al tempo dell'episcopato di Teodosio, nella diocesi di Oria erano compresenti sia il rito bizantino che il rito latino, seguiti rispettivamente dai fedeli di ceppo bizantino (in particolar modo per la presenza di monaci basiliani) e longobardo. Il cristianesimo non era l'unica religione della zona, in quanto era forte la presenza ebraica: celebre infatti era la Comunità ebraica di Oria, attestata tra i secoli VIII e XI.

Verso la fine del X secolo i rapporti tra bizantini e latini divennero più conflittuali sfociati in una crisi causata dall'assassinio del vescovo Andrea, ucciso da un funzionario locale dell'imperatore d'Oriente. Dopo l'anno 1000 cominciò la ricostruzione di Brindisi quale importante scalo portuale per l'oriente. Nel frattempo i vescovi di Oria acquisirono il potere metropolitico sulle diocesi circostanti di più recente erezione: Ostuni e Monopoli. Risale infatti a questo periodo il titolo di protocathedra per la sede vescovile oritana.

Frequenti gli inviti da parte della Curia romana nel corso del XII secolo perché i vescovi facessero ritorno alla sede di Brindisi, unita a quella di Oria fin dal 1098. Gli asti fra oritani e brindisini percorsero i secoli in cui le due sedi vescovili furono unite, provocando lotte fra fazioni cittadine e diversi provvedimenti da parte della Santa Sede.

La ritrovata indipendenza

L'unione con l'arcidiocesi di Brindisi durò fino al 10 maggio 1591, quando il papa Gregorio XIV con la bolla Regiminis Universae Ecclesiae rese la sede di Oria indipendente e suffraganea dell'arcidiocesi di Taranto. La divisione poté essere attuata anche grazie all'impegno di varie personalità sia oritane che brindisine, nonchè dalla scelta dell'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio che più di vent'anni prima aveva provveduto a costruire un palazzo vescovile ad Oria, risiedendovi.

il 20 febbraio 1743 un terremoto danneggiò gravemente la cattedrale romanica edificata nel XIII secolo dal vescovo Pellegrino. Entro poco tempo iniziarono i lavori per la ricostruzione dell'edificio sacro, commissionati dal vescovo Castrese Scaia su progetto dell'architetto Giustino Lombardi.

Nel 1818 la diocesi oritana rischiò la soppressione come molte altre piccole sedi vescovili: l'accertata antichità e il fervido impegno del vescovo Francesco Saverio Triggiani però scongiurarono il pericolo.

Il periodo risorgimentale vide contrasti tra i riformatori e i conservatori filo-borbonici: tutti i vescovi di Oria per lealtà sostennero i Borboni (avendo giurato fedeltà al Re com'era previsto all'epoca) fino a Luigi Margarita che non deviò da questa politica nemmeno dopo l'Unità d'Italia, finendo per essere esiliato dal nuovo governo nazionale nella sua città natale, la vicina Francavilla Fontana.

Cronotassi dei vescovi

Prelati originari della diocesi di Oria

Statistiche

Al termine dell'anno 2016 la diocesi aveva una popolazione di 177.650 persone, 168.800 delle quali (95,0% del totale) battezzati.

Fonti
Voci correlate
Collegamenti esterni