Arcidiocesi di Matera-Irsina

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Arcidiocesi di Matera-Irsina
Archidioecesis Materanensis-Montis Pelusii
Chiesa latina
Matera0008.jpg
arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo
Sede Matera
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Regione ecclesiastica Basilicata
Arcidiocesi di Matera - Irsina.png
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Biagio Colaianni
Parrocchie 55
Sacerdoti 94 di cui 69 secolari e 25 regolari
1.478 battezzati per sacerdote
30 religiosi 62 religiose 4 diaconi
142.794 abitanti in 2.020 km²
139.000 battezzati (97,3% del totale)
Eretta X secolo
Rito romano
Indirizzo

Piazza Duomo 7, 75100 Matera, Italia

tel. +390835332012 fax. 0835.33.52.01 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
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Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


L'arcidiocesi di Matera-Irsina (in latino: Archidioecesis Materanensis-Montis Pelusii) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo appartenente alla regione ecclesiastica Basilicata.

Il 4 marzo 2023 è stata unita in persona episcopi alla Diocesi di Tricarico (cioè per ora rimangono due diocesi distinte con lo stesso vescovo).

Territorio

L'arcidiocesi comprende 13 comuni della provincia di Matera.

Sede arcivescovile è la città di Matera, dove si trova la Cattedrale di Santa Maria della Bruna. A Irsina sorge la concattedrale di Santa Maria Assunta.

Il territorio è suddiviso in 55 parrocchie.

Storia

Secondo il cronista Lupo Protospata ed alcuni scrittori dei Concili, già nel 482 e nel 484 risulterebbe la presenza del vescovo di Matera al Concilio Romano ed al Concilio Africano, ma tale ipotesi non è considerata molto attendibile. Lo storico Giuseppe Gattini[1], inoltre, riporta un elenco di vescovi di Matera a partire dal 600[2]. Tuttavia, il primo documento ufficiale che attesta l'esistenza della sede vescovile a Matera risale al 968, quando il Patriarca di Costantinopoli impartì l'ordine di assoggettare le sedi vescovili di Acerenza, Matera, Gravina, Tursi e Tricarico all'arcivescovo di rito greco-bizantino di Otranto. Altro documento da cui si evince l'esistenza di una sede vescovile materana è una pergamena datata 5 maggio 1082 in cui l'arcivescovo di Acerenza Arnaldo concedeva «al diletto Figlio in Cristo Dom. Stefano, venerabile Abate, di consacrare il nuovo tempio, riedificato ed ampliato, in onore del santo martire di Cristo Eustachio, con il consenso e la esplicita volontà del diletto Fratello in Cristo il Vescovo Benedetto, Pastore della Chiesa materana e del suo Clero». In quello stesso anno, dopo la morte del vescovo di Matera Benedetto, la Diocesi materana fu annessa ad tempus a quella acheruntina ed Arnaldo diventò così vescovo di Acerenza e Matera.

Secondo alcune ipotesi Matera venne in quell'occasione elevata al rango di arcidiocesi; in realtà il documento ufficiale che garantisce la promozione ad arcidiocesi è la bolla di papa Innocenzo III del 4 maggio 1203, che stabilisce l'unione aeque principaliter della Chiesa materana con l'arcidiocesi di Acerenza.

Questa unione durò oltre sette secoli, e non fu senza contrasti; nel 1440 infatti papa Eugenio IV separò le due diocesi, facendo amministrare Matera prima dal vescovo di Mottola e poi da un frate francescano, Maio (o Marsio) d'Otranto. Nel 1444 però fu ripristinata l'unione e nel 1471 papa Sisto IV decretò che l'arcivescovo assumesse il titolo di Acerenza e Matera quando dimorava in Acerenza, e viceversa il titolo di Matera e Acerenza quando dimorava in Matera. I contrasti continuarono tanto che papa Clemente VIII stabilì che la precedenza del titolo spettava ad Acerenza, diocesi più antica, ed il soggiorno dell'arcivescovo fosse a Matera, a causa della sua maggiore comodità.

Il 2 luglio 1954 le Chiese di Matera e Acerenza vennero definitivamente separate con la bolla Acherontia di papa Pio XII e furono costituite due province ecclesiastiche: la Chiesa metropolitana di Matera e la Chiesa metropolitana di Acerenza.

Il 21 agosto 1976 con la bolla Quo aptius di papa Paolo VI furono soppresse le due province ecclesiastiche di Matera e di Acerenza, che diventano sedi vescovili suffraganee dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, elevata a sede metropolitana.

L'11 ottobre 1976 a seguito della bolla Apostolicis Litteris dello stesso papa Paolo VI furono unite aeque principaliter le diocesi di Matera e di Irsina. Quest'ultima diocesi, la cui origine risale intorno all'anno 1000, a partire dal XIX secolo era stata unita alla diocesi di Gravina.

Il 3 dicembre 1977 fu restituito alle diocesi di Matera e Irsina e di Acerenza il titolo di arcidiocesi.

Con decreto della Congregazione per i Vescovi del 30 settembre 1986 si è determinata la nuova e definitiva denominazione dell'arcidiocesi di Matera e Irsina, a cui viene dato il nome di "Matera-Irsina".

Papa Urbano VI è stato arcivescovo di Matera e Acerenza dal 1363 al 1377.

Cronotassi dei vescovi

Arcivescovi di Matera e Acerenza

Arcivescovi di Matera dal 1954 (di Matera e Irsina dal 1976 in poi)

Statistiche

L'arcidiocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 142.794 persone contava 139.000 battezzati, corrispondenti al 97,3% del totale.

Note
  1. Giuseppe Gattini 1882, op. cit., p. 217 e sgg.
  2. Cronotassi dei vescovi su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 29-01-2010
Fonti


Voci correlate
Collegamenti esterni