Papa Francesco

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Francesco, S.J.
Papa
StemmaPapaFrancesco 18-03-2013.jpg
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al secolo Jorge Mario Bergoglio
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Miserando atque eligendo

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Papa Francesco
Titolo
Incarichi attuali
Età attuale 87 anni
Nascita Buenos Aires
17 dicembre 1936
Morte
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa 22 aprile 1973
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 13 dicembre 1969 da mons. Ramón José Castellano
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Nominato vescovo 20 maggio 1992 da Giovanni Paolo II
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Consacrazione vescovile Buenos Aires, 27 giugno 1992 da mons. Antonio Quarracino
Elevazione ad Arcivescovo 3 giugno 1997
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Creazione
a Cardinale
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
21 febbraio 2001 da Giovanni Paolo II (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
Cardinale da 23 anni, 9 mesi e 2 giorni
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Cardinale elettore
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pseudocardinale
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pseudocardinale
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Riammesso da
Precedente {{{Precedente}}}
Successivo {{{Successivo}}}
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
266° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
13 marzo 2013
Conclave del 2013
Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
{{{fine}}}
(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
11 anni, 8 mesi e 10 giorni
Segretario Gonzalo Aemilius
Fabio Salerno
Predecessore Benedetto XVI
Successore {{{successore}}}
Extra Opere e documenti
Encicliche
Papa Francesco
Anni di pontificato


Cardinali 36 creazioni in 2 concistori
Proclamazioni Venerabili Beati Santi
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza [[{{{ricorrenza}}}]]
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Padre {{{padre}}}
Madre {{{madre}}}
Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Biografia su vatican.va
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Virgolette aperte.png
Fratelli e sorelle, buonasera!

Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo... ma siamo qui... Vi ringrazio dell'accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. [..] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l'uno per l'altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l'evangelizzazione di questa città tanto bella!

E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima - prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me... Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. [..] Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell'accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!

Virgolette chiuse.png

Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, in latino: Franciscum (Buenos Aires, 17 dicembre 1936), è l'attuale papa, argentino d'origine, eletto il 13 marzo 2013; è il vescovo di Roma, il Vicario di Gesù Cristo, il 266° successore del Principe degli Apostoli, il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, Primate d'Italia, arcivescovo metropolita della provincia ecclesiastica di Roma, sovrano dello Stato di Città del Vaticano, Servo dei servi di Dio.

Biografia

Nacque da una famiglia d'origine piemontese: il padre, Mario, è ferroviere, la madre, Regina, casalinga. Studiò e si diplomò come tecnico chimico, poi entrò nel seminario di Villa Devoto.

Gesuita

L'11 marzo 1958 passò al noviziato della Compagnia di Gesù. Trascorse un periodo in Cile, compiendo gli studi umanistici e nel 1963, tornato a Buenos Aires, conseguì la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del Collegio Massimo "San Josè" di San Miguel.

Fra il 1964 e il 1965 fu docente di letteratura e di psicologia nel Collegio dell'Immacolata di Santa Fe e nel 1966 insegnò le stesse materie nel Collegio del Salvatore di Buenos Aires.

Presbitero

Il 13 dicembre 1969 fu ordinato presbitero dall'arcivescovo Ramón José Castellano.

Nel 1970-1971 compì il terzo probandato ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 fece la sua professione perpetua.

Fu maestro dei novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), docente presso la Facoltà di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del Collegio Massimo.

Il 31 luglio 1973 fu eletto Provinciale dell'Argentina, incarico che esercitò per sei anni.

Fra il 1980 e il 1986 fu rettore del Collegio Massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa casa, nonché parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel.

Nel marzo 1986 si recò in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo destinarono al Collegio del Salvatore, da dove passò alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.

Jorge Mario Bergoglio, giovane presbitero

Le false accuse di collusione con la dittatura

Durante i difficili anni della dittatura militare argentina, la cosiddetta "guerra sporca" (1976-1983), quando talvolta alcuni singoli ecclesiastici hanno mostrato tiepidezza, se non simpatia, verso il violento regime, il padre provinciale Bergoglio ha mostrato un atteggiamento di fermo distacco verso la giunta. Già a poche ore dall'elezione pontificia alcuni media lo hanno indicato come connivente al regime, indicandolo anche come attivo protagonista del rapimento dei gesuiti Orlando Yorio e Francisco Jalics, appartenenti alla sua provincia. Tuttavia, a una prudente analisi dei fatti, Bergoglio emerge come oppositore del regime, con anzi un ruolo attivo nella liberazione dei due gesuiti e di altri laici ed ecclesiastici argentini.[1][2][3] In particolare il pacifista argentino e premio nobel per la pace (1980) Adolfo Perez Esquivel, ha affermato: "Ci sono stati vescovi che erano complici della dittatura in Argentina, ma non Bergoglio",[4] negando ogni validità alle accuse.

Vescovo

Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ricevette nella cattedrale di Buenos Aires l'ordinazione episcopale per l'imposizione delle mani del Cardinale Antonio Quarracino, coconsacranti il Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e il Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich.

Il 3 giugno 1997 fu nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires; il 28 febbraio 1998, alla morte del cardinale Quarracino, gli succedette come Arcivescovo. I suoi fedeli rimasero colpiti per la sobrietà della sua condotta di vita e la giovialità dei suoi modi.

Fu Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non potevano contare su un Ordinario del loro rito; fu anche Gran Cancelliere dell'Università Cattolica Argentina.

Motto e stemma episcopale

Stemma e motto cardinalizio del cardinale Bergoglio

Il motto episcopale scelto del cardinale Bergoglio è "Miserando atque eligendo". La frase latina significa "guardò con misericordia e lo scelse" e si riferisce alla chiamata di Matteo, quando Gesù incontra il pubblicano, ed è contenuta in un passaggio dell'Omelia 21 di san Beda il Venerabile[5]

Lo stemma episcopale, oltre al motto, si sviluppa su campo blu:

Tale stemma è stato mantenuto nei suoi tratti essenziali quando il cardinale Bergoglio è stato eletto papa; l'unica modifica è stata l'apposizione sopra lo scudo blu dei simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti da Benedetto XVI: mitria collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso.

Anello

L'anello del pescatore scelto da Papa Bergoglio è in argento dorato. L'autore del modello è lo scultore Enrico Manfrini, morto nel 2004.

Il modello dell'anello era stato dato da Manfrini al segretario di Paolo VI, mons. Pasquale Macchi. Nell'anello c'è l'immagine di San Pietro con le chiavi.

Cardinale

Cardinale Jorge Mario Bergoglio

Da Giovanni Paolo II fu creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.

Non cambiò lo stile pastorale: fu sempre il pastore della povera gente; si recava al lavoro con i mezzi pubblici e confessava nella Cattedrale come un normale sacerdote. Non ebbe paura di confrontarsi con le istituzioni quando dovette difendere la dignità umana.

Nell'ottobre 2001 fu Relatore Generale aggiunto alla Decima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

Nel novembre 2005 fu eletto Presidente della Conferenza Episcopale Argentina.

In quanto cardinale fu membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, della Congregazione per il Clero, della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della Pontificia Commissione per l'America Latina.

Alla base della sua vita, della sua azione di pastore, confidò in un'intervista di alcuni anni fa, «c'è lo stupore dell'incontro con Gesù, la meraviglia della sua persona»[6]. Inoltre, parlando con un altro giornalista a proposito dei miracoli, affermò:[6]

«Sono d'accordo col Manzoni, che dice: 'Non ho mai trovato che il Signore abbia cominciato un miracolo senza finirlo bene.»

Papa

Il Conclave del 2013 lo elesse papa il 13 marzo e assunse il nome di Francesco[7], ispirandosi al grande santo d'Assisi.

Pontificato

Subito dopo la sua elezione ha posto alcuni gesti che sono stati notati come innovatori[8]:

  • nella Cappella Sistina ha ricevuto l'atto di omaggio da parte dei cardinali stando in piedi, davanti all'altare e non seduto;[8]
  • si è rivolto inoltre ai cardinali chiamandoli "fratelli cardinali" invece di "signori cardinali"[9];
  • si è presentato alla folla senza mozzetta, né mantellina e ha indossato la croce pettorale che usava prima di diventare papa;
  • alla folla ha parlato in uno stile molto pastorale, sottolineando il rapporto con la grande comunità di Roma e volendo accanto a sé il Cardinale Vicario;
  • prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi ha chiesto la preghiera del popolo su di lui, inchinandosi e chiedendo la benedizione di Dio su di sé tramite la preghiera del popolo;
  • nel rientrare alla Domus Sanctae Marthae non ha usato l'auto solenne targata SCV 1 ed è invece salito sul pulmino insieme con tutti gli altri cardinali.

La sera dell'elezione, parlando con il Nunzio Apostolico in Argentina, mons. Emil Paul Tscherrig, ha espresso il desiderio che i fedeli argentini non si recassero a Roma per la sua elezione e che devolvessero ai poveri la somma del viaggio[9].

Il giorno dopo, recandosi a Santa Maria Maggiore, ha utilizzato un'automobile della Gendarmeria Vaticana, senza corteo di auto; al ritorno è passato dalla Casa del clero di via della Scrofa, dove alloggiava prima del Conclave, per prendere alcuni effetti personali: lì ha salutato il personale e ha pagato il conto della sua permanenza.

L'inizio del pontificato

Anello piscatorio di papa Francesco

Il solenne inizio del ministero petrino di papa Francesco si è tenuto la mattina del 19 marzo, presenti oltre 130 delegazioni da tutto il mondo: trentun capi di Stato, sei sovrani regnanti, tre principi ereditari, undici capi di governo; erano presenti anche trentatrè delegazioni di Chiese e confessioni cristiane, tra cui il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I; erano presenti anche le delegazioni ebraica, musulmana, buddista, sick, jainista; i concelebranti erano 180.

Prima della celebrazione il Papa è sceso in processione con i patriarchi delle Chiese orientali presso il sacello posto sulla Tomba di San Pietro, poi al canto delle Laudes Regiae ha preso posto nella sede posta al centro del sagrato; ha quindi ricevuto dalle mani dei cardinali Jean-Louis Tauran e Angelo Sodano rispettivamente il pallio e l'anello del pescatore, dopodiché è iniziata la Santa Messa nella solennità di san Giuseppe, celebrata in latino, con l'uso del greco e delle principali lingue moderne. Nell'omelia, espressa in italiano, il papa ha svolto il tema del "prendersi cura", del "custodire": se stessi, gli altri, il creato, sull'esempio di San Giuseppe; ha rivolto un affettuoso saluto e augurio al suo "venerato Predecessore", Benedetto XVI, che festeggiava l'onomastico. Prima della celebrazione si era collegato, per via telefonica, con i fedeli di Buenos Aires, riuniti in più di 40.000 davanti alla cattedrale boanerense per seguire la celebrazione papale.

Il seguito del 2013

Il 29 giugno emise l'enciclica Lumen Fidei, scritta "a quattro mani" con papa Benedetto XVI, che ne aveva iniziato la stesura come suo contributo magisteriale all'Anno della Fede.

Nell'anno fece tre viaggi apostolici:

Varie persone diedero testimonianza che, a radice di loro lettere inviate al papa, Francesco li chiamò per telefono allo scopo di esprimere loro vicinanza, incoraggiamento e il sostegno della preghiera.

Il 1º settembre, all'Angelus, indisse per il successivo sabato 6, una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero[15]; alla giornata diedero la loro adesione molte personalità laiche e di altre religioni[16] e il momento centrale ne fu la gremitissima veglia serale in Piazza San Pietro[17].[18]

L'11 settembre scrisse una lettera al giornalista italiano Eugenio Scalfari[19], che in due occasioni[20] si era a lui rivolto dalle colonne del giornale La Repubblica. Papa Francesco manifestò l'occasione di "fare un tratto di cammino insieme". Lo stesso Scalfari fu poi chiamato telefonicamente dal papa e invitato in Vaticano[21], dove i due ebbero un dialogo pubblicato come intervista da La Repubblica il 1º ottobre seguente e da L'Osservatore Romano il giorno dopo[22].

Il 19 settembre padre Antonio Spadaro ha pubblicato il testo di un'intervista a lui rilasciata da papa Francesco il 19 agosto precedente[23]; nell'intervista il papa parla a tutto campo di come intende svolgere il ministero petrino, della Chiesa, della misericordia da usare verso tutti.[24]

Il 2014

Nel gennaio 2014 annuncia il suo Pellegrinaggio Apostolico in Terra Santa per maggio 2014.

Il 22 febbraio crea 19 nuovi Cardinali nella Basilica Vaticana, di cui 16 elettori e 3 non elettori, fra cui anche il Segretario di Papa Giovanni XXIII, Loris Francesco Capovilla all'età di 98 anni.

Il 24 febbraio viene promulgato il Motu Proprio Fidelis dispensator et prudens, per la costituzione di una nuova struttura di coordinamento degli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

Il 27 aprile Canonizza i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, suoi predecessori al Soglio Pontificio. Alle celebrazione partecipa anche, come concelebrante il Papa Emerito Benedetto XVI

Il rapporto con il papa emerito Benedetto XVI

Papa Francesco incontra il suo predecessore Benedetto XVI

Fin dall'elezione tra Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI sono avvenuti incontri e colloqui telefonici; il primo di questi fu una telefona fatta dal Papa appena eletto a Benedetto XVI che aspettava l'annuncio dell'elezione del successore da Castel Gandolfo. Successivamente, il 23 marzo 2013, Papa Francesco si è recato a Castel Gandolfo per fare visita al suo predecessore. Nel corso dell'incontro, primo tra due Pontefici, il Papa ha donato a Benedetto XVI un'icona della Madonna dell'Umiltà e si sono inginocchiati uno accanto all'altro nella Cappella del Palazzo Pontificio. Dopo il colloquio privato hanno pranzato insieme.

Il 2 maggio 2013, Benedetto XVI è tornato, come era stato annunciato, in Vaticano, andando ad abitare nel Monastero Mater Ecclesiae, ex-convento di clausura. Ad accoglierlo nella sua nuova dimora c'era Papa Francesco; subito dopo i due Papi hanno pregato nella Cappellina del Convento ed è così iniziata la convivenza di due Pontefici all'interno delle Mura Vaticane.

Il rapporto di amicizia tra Benedetto XVI e Papa Francesco è stato sancito anche dalla pubblicazione della prima enciclica di Francesco, scritta a "quattro mani", prepara da Benedetto XVI e completata e pubblicata dal nuovo Pontefice il 5 luglio 2013. Lo stesso giorno, il 5 luglio, Papa Francesco con il Papa Emerito si sono incontrati nuovamente per l'inaugurazione di un monumento a San Michele Arcangelo nei Giardini Vaticani e per l'atto di affidamento della Città del Vaticano a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Parlando ai giornalisti sul volo di ritorno da Rio, Papa Francesco, rispondendo ad una domanda sul suo rapporto con Benedetto XVI ha detto di volergli molto bene e di provare molta stima nei suoi confronti ed ha aggiunto che: «È come avere un nonno a casa, il nonno saggio, venerato, amato, è un esempio di prudenza... È come il mio papà, se avessi una difficoltà, una cosa che non ho capito, posso andare a parlare con lui».

In occasione delle festività natalizie il Pontefice ha voluto portare personalmente i suoi auguri al suo predecessore invitandolo anche a pranzo a Santa Marta; successivamente il Papa Emerito si è recato a pranzare con Papa Francesco alla Domus Santa Marta, accettando l'invito del suo successore.

Il 22 febbraio 2013 Benedetto XVI ha partecipato al Concistoro Ordinario Pubblico per la Creazione di 19 nuovi Cardinali tenutosi nella Basilica Vaticana.

Il 27 aprile 2014 a concelebrare con Papa Francesco per la Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II oltre a molti tra Cardinali e Vescovi c'era anche il Papa Emerito che è stato accolto dalla folla in Piazza San Pietro, dai Vescovi, dai Cardinali e all'inizio e alla fine della celebrazione è stato salutato da Papa Francesco.

Viaggi Apostolici

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Viaggi apostolici di Francesco

Concistori ordinari pubblici per la creazione di nuovi Cardinali

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Concistori di papa Francesco

Riforme

Il 13 aprile 2013 un comunicato della Segreteria di Stato annuncia che papa Francesco ha costituito un gruppo di Cardinali per consigliarLo nel governo della Chiesa e per studiare un progetto di revisione della Curia Romana. Gli otto Cardinali scelti dal Papa sono: Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, Giuseppe Bertello, Francisco Javier Erràzuriz Ossa, Oswald Gracias, Reinhard Marx, Laurent Monsengwo Pasinya, Sean Patrick O'Malley e George Pell; il segretario è Marcello Semeraro. Il 28 settembre 2013 il Papa ha istituito ufficialmente tale gruppo di Cardinali con il nome di "Consiglio di Cardinali".

Riforma della Curia Romana

Lo studio della Riforma della Curia Romana, e in particolare della Costituzione Apostolica Pastor Bonus è stata affidata dal Papa al Consiglio di Cardinali istituito da lui stesso che si riunisce in Vaticano periodicamente e alle cui riunioni partecipa, salvo impegni, anche il Papa.

Riforma dello IOR

Il 24 giuno 2013 il Papa ha istituito una Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione che deve raccogliere informazioni sulla posizione giuridica e sull'attività dell'istituto. Questa commissione che è composta da cinque membri ed è presieduta dal Cardinale Raffaele Farina, ha la facoltà di accedere a documenti, dati e informazioni necessari allo svolgimento dell'attività assegnatali, anche quando questi sono coperti da segreto d'ufficio. Fanno parte di questa commissione il Cardinale Jean-Louis Tauran, la professoressa Mary Ann Glendon, Monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru e Monsignor Peter Bryan Wells e il Cardinale Raffaele Farina che ne è il Presidente. Il 28 novembre 2013 Monsignor Alfred Xuereb è stato nominato delegato alla Commissione referente.

Il 15 gennaio 2014 il Santo Padre ha rinnovato la Commissione cardinalizia per un quinquennio, adesso composta dai Cardinali Cristoph Shornbon, Thomas Cristopher Collins, Jean-Louis Tauran, Stantos Abril y Castellò e Pietro Parolin.

Riforma del Codice Penale

L'11 luglio 2013 con un Motu proprio entrato in vigore l'1 settembre 2013 sono state varate una serie di misure che mirano a riformare il Codice Penale Vaticano, così da adeguarlo alle normative internazionali e modificare la legislazione vaticana. In questa serie di misure innanzitutto è stato abolito l'ergastolo, sostituito da una pena di reclusione che può andare da 30 a 35 anni e, inoltre, sono stati dichiarati reati la tortura, i delitti contro i minori, la pedopornografia, gli atti sessuali con i minori, i delitti contro l'umanità e, inoltre, sono state inasprite le pene per i reati corruzione.

Le disposizioni della riforma si applicheranno non solo allo Stato della Città del Vaticano, ma anche all'ambito della Santa Sede, in maniera da rendere perseguibili da parte degli organi giudiziari vaticani anche i reati commessi al di fuori dello Stato.

Riforma economica

Il 18 luglio 2013 il Papa ha istituito una commissione referente che dovrà raccogliere delle informazione per quanto riguardano le questioni economiche della Città del Vaticano e della Santa Sede. I membri di questa commissione sono dei laici esperti in materi giuridiche, finanziarie, economiche e organizzative; l'uno ecclesiastico è il segretario. I membri sono: Gli otto membri sono: Joseph F.X. Zahra, che ne è il presidente, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, Jean-Baptiste de Franssu, Enrique Llano, Jochen Messemer, Francesca Immacolata Chaouqui, Jean Videlain-Sevestre e George Yeo.

Il 24 febbraio 2014, con il Motu proprio Fidelis dispensator et prudens, il Papa ha istituito il Consiglio per l'Economia e la Segreteria per l'Economia. Il Consiglio ha il «compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei Dicasteri della Curia Romana, delle Istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano», mentre la Segreteria attua il controllo e la vigilanza sugli Enti di cui si occupa il Consiglio, «come pure le politiche e le procedure relative agli acquisti e all'adeguata allocazione delle risorse umane, nel rispetto delle competenze proprie di ciascun Ente»; è tenuta a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e risponde direttamente al Papa. Il 24 febbraio il Papa ha nominato Prefetto della Segreteria il Cardinale George Pell e il 3 marzo ha nominato Monsignor Alfred Xuereb segretario; l'8 marzo ha nominato coordinatore del Consiglio il Cardinale Reinhard Marx e il successivo 22 marzo ha nominato segretario del medesimo consiglio Monsignor Brian Ferme

La tutela dell'ambiente

Nell'omelia della messa inaugurale del pontificato, il papa ha richiamato l'esempio di san Francesco di Assisi per invitare tutti ad aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. Nella stessa occasione ha rivolto un appello ai governanti e a tutti gli abitanti del pianeta perché tutelino l'ambiente.

L'impegno per la pace in Siria

L'1 settembre 2013, nel corso della preghiera dell'Angelus il papa ha rivolto un monito per la pace universale per evitare un intervento militare in Siria da parte delle potenze mondiali. Il papa ha condannato l'uso delle armi chimiche in Siria ed ha indetto per il 7 settembre successivo, in Piazza San Pietro e in tutto il Mondo una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Siria e nel mondo intero.

A livello diplomatico, il papa ha affiancato questa iniziativa ad una lettera rivolta ai leader del G20 riuniti in Russia a San Pietroburgo e, inoltre, dall'illustrazione di un piano di riconciliazione in tre punti agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.

Immigrazione

Il pontificato di Francesco ha coinciso con la crisi migratoria del Mediterraneo che ha visto, tra il 2008-2020 con picchi nel 2015-2016, complessivamente circa 6,7 milioni[25] di persone extracomunitarie immigrate o richiedenti asilo riversarsi sulle coste e frontiere del continente europeo, prevalentemente in modo irregolare. I morti e dispersi in mare tra il 2014-2022 sono stati più di 25.000.[26]

Il Papa ha più volte evidenziato la dolorosità del fenomeno e fatto appelli alla solidarietà verso i migranti,[27] sintetizzati dai quattro verbi "accogliere, proteggere, promuovere, integrare". [28] [29] [30]

Da alcuni media e da alcuni politici è stato inteso come propugnatore di un'accoglienza incontrollata e indiscriminata, ma si tratta di una generalizzazione impropria. Sono infatti presenti nei suoi insegnamenti diverse considerazioni che esaminano la crisi migratoria nei suoi vari passaggi:

- in continuità con l'insegnamento di Giovanni Paolo II ("diritto primario dell'uomo è di vivere nella propria patria"[31]) e di Benedetto XVI ("prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare"[32]) ha esortato a risolvere in radice e in loco i problemi (povertà, guerra, persecuzioni) che spingono i migranti ad abbandonare i propri paesi, in conformità al motto (da lui esplicitamente non usato) "aiutarli a casa loro"; [33] [34] [35] [36] [37] [38] [39]

- ha deprecato le condizioni dei viaggi migratori che talvolta assumono i connotati di una moderna tratta schiavista, quasi sempre gestiti da malavitosi e al di fuori dei canali ufficiali e legali, con numerosi naufragi e morti e detenzioni inumane in campi di transito, [40] [41] [42] auspicando il contrasto ai trafficanti [43] e incoraggiando l'apertura di corridoi umanitari; [44] [45]

- ha esortato i paesi di destinazione ad accogliere in modo prudente e razionale secondo le proprie possibilità e non in maniera generalizzata e incontrollata, invitando anche i paesi UE alla ridistrubuzione degli arrivati sui paesi di frontiera,[46] in conformità all'insegnamento del magistero sull'immigrazione (CCC 2241); [47] [48] [49] [50] [51] [52] [53] [54] [55]

- in continuità in particolare con la posizione del Card. Giacomo Biffi,[56] ha esortato i migranti a integrarsi e rispettare le leggi e i valori delle società accoglienti e gli stati a facilitare il processo d'integrazione, in vista della convivenza civile e del contrasto al terrorismo fondamentalista; [57] [58] [59] [60] [61]

- ha riconosciuta la possibilità di espulsioni e rimpatri di migranti in base alle legislazioni nazionali. [62]

Papa Francesco all'aeroporto di Roma accoglie tre famiglie di profughi di guerra siriani di ritorno dall'isola di Lesbo, 16 aprile 2016.

Nell'ottica di una migrazione sicura, volontaria, regolare, Papa Francesco in particolare nel "Messaggio per la giornata mondiale della pace (2018)" ha suggerito l'applicazione a livello mondiale da parte dell'ONU dei 20 punti stilati dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sezione Migranti e Rifugiati, che seguono la traccia dei quattro verbi "accogliere, proteggere, promuovere, integrare".[63] I 20 punti sono largamente coincidenti con i 23 obiettivi contenuti nel Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration[64] della Organizzazione internazionale per le migrazioni dell'ONU, firmato a Marrakech (Marocco) il 10 dicembre 2018 da 164 nazioni. Altre nazioni, tra le quali l'Italia, hanno valutato la possibilità di una ratifica successiva.

Quanto in particolare al verbo "accogliere", Papa Francesco in visita in Marocco il 30 marzo 2019 e richiamando il Global Compact ha precisato: «L'ampliamento dei canali migratori regolari è di fatto uno degli obiettivi principali del Patto mondiale. Questo impegno comune è necessario per non accordare nuovi spazi ai "mercanti di carne umana" che speculano sui sogni e sui bisogni dei migranti».[65]

Documenti emanati da Francesco

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Onorificenze

Onorificenze della Santa Sede

Il papa è ex officio Gran maestro di tutti gli Ordini pontifici, che sono i seguenti:

Gran maestro dell'Ordine supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria Gran maestro dell'Ordine supremo del Cristo
Gran maestro dell'Ordine dello Speron d'oro - nastrino per uniforme ordinaria Gran maestro dell'Ordine dello Speron d'oro
Gran maestro dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria Gran maestro dell'Ordine Piano
Gran maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria Gran maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno
Gran maestro dell'Ordine di San Silvestro papa - nastrino per uniforme ordinaria Gran maestro dell'Ordine di San Silvestro papa

Onorificenze straniere

Nel corso della tappa boliviana del suo viaggio apostolico in America Latina dal 5 al 13 luglio 2015, papa Francesco ha ricevuto il 7 luglio dal presidente della Bolivia Evo Morales due onorificenze, poi lasciate il seguente 10 luglio alla Vergine di Copacabana, protettrice delle Ande, nel corso di una visita al santuario mariano di Santa Cruz de la Sierra.

Gran Collar de lo Orden Nacional Cóndor de los Andes - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collar de lo Orden Nacional Cóndor de los Andes
— La Paz, 8 luglio 2015
immagine del nastrino non ancora presente Orden al Mérito "Padre Luis Espinal Camps"
— La Paz, 8 luglio 2015
Cavaliere dell'Ordine del Sorriso - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine del Sorriso
— 26 aprile 2016

Il 22 dicembre 2015 è stato pubblicato come assegnatario del Premio Carlo Magno per il 2016. La cerimonia di conferimento del premio si è svolta il 6 maggio 2016 nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, alla presenza delle maggiori istituzioni europee.

immagine del nastrino non ancora presente Premio Carlo Magno
— Città del Vaticano, 6 maggio 2016
immagine del nastrino non ancora presente Medaglia d'onore d'oro (città di Atene)
— Atene, 6 dicembre 2021

Altri riconoscimenti

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo titolare di Auca Successore: BishopCoA PioM.svg
Theodor Hubrich 20 maggio 1992 - 3 giugno 1997 Mieczysław Cisło I
II
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VII
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X
con
con
Theodor Hubrich {{{data}}} Mieczysław Cisło
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Buenos Aires Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Antonio Quarracino 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli I
II
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Antonio Quarracino {{{data}}} Mario Aurelio Poli
Predecessore: Primate di Argentina Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Antonio Quarracino 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli I
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con
con
Antonio Quarracino {{{data}}} Mario Aurelio Poli
Predecessore: Gran Cancelliere della Pontificia Università Cattolica Argentina Successore: Escudouca.jpg
Antonio Quarracino 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli I
II
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con
con
Antonio Quarracino {{{data}}} Mario Aurelio Poli
Predecessore: Ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina Successore: BishopCoA PioM.svg
Antonio Quarracino 6 novembre 1998 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli I
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con
con
Antonio Quarracino {{{data}}} Mario Aurelio Poli
Predecessore: Cardinale presbitero di San Roberto Bellarmino Successore: CardinalCoA PioM.svg
Augusto Vargas Alzamora, S.J. 21 febbraio 2001 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli I
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con
con
Augusto Vargas Alzamora, S.J. {{{data}}} Mario Aurelio Poli
Predecessore: Presidente della Conferenza Episcopale dell'Argentina Successore: Mitra heráldica.svg
Eduardo Vicente Mirás 8 novembre 2005 - 8 novembre 2011 José María Arancedo I
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con
con
Eduardo Vicente Mirás {{{data}}} José María Arancedo
Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
Benedetto XVI 13 marzo 2013 - vivente I
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con
con
Benedetto XVI {{{data}}}
Note
  1. Papa Francesco, le accuse al suo passato non tengono, dal sito UCCR.
  2. Massimo Introvigne, La macchina del fango contro Papa Francesco, La nuova bussola quotidiana, 15 marzo 2013.
  3. Nello Scavo, Quelle false accuse per gli anni bui, in Avvenire, 15 marzo 2013, online.
  4. Intervista alla BBC, 14 marzo 2013, online.
  5. Dice testualmente il passo di Beda il Venerabile:
    « Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte e gli disse: "Seguimi" (Mt 9,9 ). Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse (miserando atque eligendo nell'originale latino), gli disse: "Seguimi". »
    (Omelia 21)

    Tale Omelia è proposta dalla Liturgia delle Ore nell'Ufficio delle Letture del 21 settembre, festa di san Matteo apostolo.

  6. 6,0 6,1 http://it.radiovaticana.va/news/2013/03/13/biografia_di_papa_francesco,_umile_accanto_agli_umili/it1-673147
  7. Il numerale, specificativo di ogni papa con lo stesso nome, si pone dopo il primo successore, quindi finché non ci sarà un Francesco II si deve chiamare soltanto con il nome di papa Francesco e non di papa Francesco I.
  8. 8,0 8,1 Notizia su news va.
  9. 9,0 9,1 Notizia su news.va.
  10. http://www.vatican.va/holy_father/francesco/travels/2013/papa-francesco-lampedusa-20130708_it.html
  11. Omelia di papa Francesco a Lampedusa, 8 luglio 2013.
  12. http://www.vatican.va/holy_father/francesco/travels/2013/papa-francesco-gmg-rio-de-janeiro-2013_it.htm
  13. La rievocazione dello stesso papa Francesco nell'Udienza Generale di mercoledì 4 settembre.
  14. http://www.vatican.va/holy_father/francesco/travels/2013/papa-francesco-cagliari-20130922_it.html
  15. http://www.vatican.va/holy_father/francesco/angelus/2013/documents/papa-francesco_angelus_20130901_it.html
  16. http://www.news.va/it/news/veglia-di-pace-per-la-siria-il-mondo-si-unisce-all
  17. http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/pace-in-siria-il-mondo-prego-con-il-papa.aspx
  18. Anche in tutte le Diocesi e in molte parrocchie si tennero veglie di preghiera e [[digiuno], in comunione con quella del papa.
  19. Testo della lettera.
  20. Il 7 luglio e il 7 agosto.
  21. Tale particolare è narrato da Scalfari nell'intervista stessa.
  22. Testo dell'intervista.
  23. Iniziata quel giorno, l'intervista è continuata il 23 e il 29 seguenti, come rileva p. Spadaro al termine del testo dell'intervista stessa.
  24. Testo completo dell'intervista, sul sito news.va.
  25. Eurostat, Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded), aggiornato al 21 gennaio 2020, online.
  26. Missing Migrants Project che censisce i dati dal gennaio 2014, a cura dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (online), dati al 25 dicembre 2022.
  27. cfr. in particolare l'esortazione apostolica Gaudete et exsultate 102-103, online, dove cita in particolare Mt 25,35 : "Ero straniero e mi avete accolto".
  28. "Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018 14 gennaio 2018", 15 agosto 2017, online.
  29. "Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della LI giornata mondiale della pace. Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace 1º gennaio 2018", 13 novembre 2017, online.
  30. "I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati. Se non si possono fare questi quattro passi, il lavoro con i migranti non riesce ad essere buono", "Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno dal viaggio in Bahrein, 6 novembre 2022, online.
  31. Giovanni Paolo II, "Discorso al IV Congresso mondiale delle Migrazioni", 9 ottobre 1998, n. 2, online.
  32. Benedetto XVI, "Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato (2013). Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza", 12 ottobre 2012, online.
  33. "L'Europa sarà in grado di far fronte alle problematiche connesse all'immigrazione [...] se saprà adottare politiche corrette, coraggiose e concrete che aiutino i loro Paesi di origine nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni, causa principale di tale fenomeno [...]. È necessario agire sulle cause e non solo sugli effetti" ("Discorso del Santo Padre Francesco al Parlamento europeo", 25 novembre 2014, online).
  34. "La domanda fondamentale da porsi è perché ci sono così tanti migranti oggi e il problema sono le guerre in Medio Oriente e Africa e il sottosviluppo del continente africano. Se c'è la guerra è perché ci sono produttori di armi -produzione giustificata in caso di difesa-, in particolare i trafficanti di armi" (La croix, "Le pape François à «La Croix»: «Il faut intégrer les migrants»", 17 maggio 2016, online).
  35. "Ogni migrante rappresenta un problema molto serio. Loro fuggono dai loro Paesi, per la fame o la guerra. Allora la soluzione bisogna trovarla là. Sono sfruttati per fame o per la guerra", (El Pais, "El peligro en tiempos de crisis es buscar un salvador que nos devuelva la identidad y nos defienda con muros", 22 gennaio 2017, online).
  36. "La promozione umana dei migranti e delle loro famiglie comincia dalle comunità di origine, là dove deve essere garantito, assieme al diritto di poter emigrare, anche il diritto di non dover emigrare, ossia il diritto di trovare in patria condizioni che permettano una dignitosa realizzazione dell'esistenza. A tal fine vanno incoraggiati gli sforzi che portano all'attuazione di programmi di cooperazione internazionale svincolati da interessi di parte e di sviluppo transnazionale in cui i migranti sono coinvolti come protagonisti" ("Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti al forum internazionale Migrazioni e pace", 21 febbraio 2017, online).
  37. "Il problema delle guerre è difficile da risolvere; il problema della persecuzione dei cristiani anche, in Medio Oriente e anche in Nigeria. Ma il problema della fame, si può risolvere. E tanti governi europei stanno pensando a un piano d'urgenza per investire in quei Paesi, investire intelligentemente, per dare lavoro ed educazione, queste due cose. [...] E questo deve cambiare con questo piano di investimenti, di educazione, di sviluppo, perché il popolo africano ha tante ricchezze culturali" ("Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno da Ginevra", 21 giugno 2018, online).
  38. "Per queste persone che fuggono dalla miseria e dalla fame, molti imprenditori e altrettante istituzioni europee a cui non mancano genialità e coraggio, potranno intraprendere percorsi di investimento, nei loro paesi, in formazione, dalla scuola allo sviluppo di veri e propri sistemi culturali e, soprattutto in lavoro" (Sole 24 ore, "Intervista a Papa Francesco: «I soldi non si fanno con i soldi ma con il lavoro»", 7 settembre 2018, online).
  39. "Dobbiamo, l'Europa deve cercare di fare dei piani di sviluppo per l'Africa. Pensare che alcuni Paesi in Africa non sono padroni del proprio sottosuolo, che ancora dipende dalle potenze colonialiste! È un’ipocrisia risolvere il problema dei migranti in Europa, no, andiamo a risolverli anche a casa loro", "Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno dal viaggio in Bahrein, 6 novembre 2022, online.
  40. "Anche le rotte migratorie sono spesso utilizzate da trafficanti e sfruttatori per reclutare nuove vittime della tratta. È responsabilità di tutti denunciare le ingiustizie e contrastare con fermezza questo vergognoso crimine" (Angelus, 29 luglio 2018, online).
  41. "È necessario avere attenzione per i traffici illeciti, consapevoli che l'accoglienza non è facile. Ricordo qui quanto scrivevo quest'anno nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace: quattro pietre miliari per l'azione, che amo esprimere tramite i verbi «accogliere, proteggere, promuovere e integrare» e sottolineo che il 2018 condurrà alla definizione e all'approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l'altro riguardo ai rifugiati" (Sole 24 ore, "Intervista a Papa Francesco: «I soldi non si fanno con i soldi ma con il lavoro»", 7 settembre 2018, online).
  42. "Oggi, tu lo sai, il Mediterraneo è un cimitero, forse il cimitero più grande del mondo [...]. È la storia di un ragazzo dell'Africa, non so, della Tanzania o di dov'era, che seguendo le tracce del suo fratello è arrivato in Spagna. Cinque schiavitù ha subito, prima d'imbarcarsi! E molte persone, lui lo racconta, le portano di notte a quelle barche – non alle navi grandi che hanno un altro ruolo – e se non vogliono salire: pum, pum!, e li lasciano sulla spiaggia. È davvero una dittatura, le schiavitù, ciò che fa quella gente [i trafficanti]. E poi, il rischio di morire in mare", "Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno dal viaggio in Bahrein, 6 novembre 2022, online.
  43. "I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!" (Angelus, 5 marzo 2023, online).
  44. "Come segno concreto di impegno per la pace e la vita vorrei citare ed esprimere ammirazione per l'iniziativa dei corridoi umanitari per i profughi, avviata ultimamente in Italia. Questo progetto-pilota, che unisce la solidarietà e la sicurezza, consente di aiutare persone che fuggono dalla guerra e dalla violenza, come i cento profughi già trasferiti in Italia, tra cui bambini malati, persone disabili, vedove di guerra con figli e anziani. Mi rallegro anche perché questa iniziativa è ecumenica, essendo sostenuta da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, Chiese Valdesi e Metodiste" (Angelus, 6 marzo 2016, online).
  45. "Auspico che un numero maggiore di paesi adottino programmi di sponsorship privata e comunitaria e aprano corridoi umanitari per i rifugiati più vulnerabili" ("Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018", 15 agosto 2017, online).
  46. "Ogni Governo dell’Unione Europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere. Perché al contrario sono quattro i Paesi quelli che ricevono i migranti: Cipro, la Grecia, l’Italia e la Spagna, perché sono quelli del Mediterraneo più vicini [...]. La politica dei migranti va concordata fra tutti i Paesi: non si può fare una politica senza consenso, e l'Unione Europea su questo deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all'Italia, alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge [...]. L'Italia, pensiamo qui, questo Governo [Meloni], o pensiamo una sinistra, non può fare nulla senza l'accordo con l’Europa, la responsabilità è europea", "Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno dal viaggio in Bahrein, 6 novembre 2022, online.
  47. "Credo che in teoria non si può chiudere il cuore a un rifugiato, ma ci vuole anche la prudenza dei governanti: devono essere molto aperti a riceverli, ma anche fare il calcolo di come poterli sistemare, perché un rifugiato non lo si deve solo ricevere, ma lo si deve integrare. E se un Paese ha una capacità di venti, diciamo così, di integrazione, faccia fino a questo. Un altro di più, faccia di più. Ma sempre il cuore aperto: non è umano chiudere le porte, non è umano chiudere il cuore e alla lunga questo si paga. Qui, si paga politicamente; come anche si può pagare politicamente una imprudenza nei calcoli, nel ricevere più di quelli che si possono integrare. Perché, qual è il pericolo quando un rifugiato o un migrante - questo vale per tutti e due - non viene integrato, non è integrato? Mi permetto la parola - forse è un neologismo - si ghettizza, ossia entra in un ghetto" ("Conferenza Stampa di Papa Francesco nel volo di ritorno dal Viaggio Apostolico in Svezia in occasione della Commemorazione Comune luterano-cattolica della Riforma", 1º novembre 2016, online).
  48. "Un approccio prudente da parte delle autorità pubbliche non comporta l'attuazione di politiche di chiusura verso i migranti, ma implica valutare con saggezza e lungimiranza fino a che punto il proprio Paese è in grado, senza ledere il bene comune dei cittadini, di offrire una vita decorosa ai migranti, specialmente a coloro che hanno effettivo bisogno di protezione" ("Discorso del Santo Padre Francesco in occasione degli auguri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede", 9 gennaio 2017, online).
  49. "Non siamo in grado di aprire le porte in modo irrazionale" (La croix, "Le pape François à «La Croix»: «Il faut intégrer les migrants»", 17 maggio 2016, online).
  50. "Hanno il diritto di emigrare e hanno diritto ad essere accolti e aiutati. Questo però si deve fare con quella virtù cristiana che è la virtù che dovrebbe essere propria dei governanti, ovvero la prudenza. Cosa significa? Significa accogliere tutti coloro che si "possono" accogliere. E questo per quanto riguarda i numeri" ("Intervista del Santo Padre Francesco al mensile "Scarp de' tenis"", 28 febbraio 2017, online).
  51. "[...] il discernimento dei responsabili della cosa pubblica, così da spingere le politiche di accoglienza fino al massimo dei «limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso», considerando cioè le esigenze di tutti i membri dell'unica famiglia umana e il bene di ciascuno di essi" ("Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della LI giornata mondiale della pace. Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace", 1º gennaio 2018, online, dove cita Giovanni XXIII, Pacem in terris, 11 aprile 1963, n. 57).
  52. "Un Paese deve accogliere tanti rifugiati quanti può e quanti può integrare: integrare, cioè educare, dare lavoro" ("Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno da Ginevra", 21 giugno 2018, online).
  53. "Non si tratta di accogliere "alla belle étoile", no, ma un accogliere ragionevole. E questo vale in tutta l'Europa. [...] Ho parlato qui, in una conferenza stampa fra voi, della virtù della prudenza che è la virtù del governante e ho parlato della prudenza dei popoli sul numero o sulle possibilità: un popolo che può accogliere ma non ha possibilità di integrare, meglio non accolga. Lì c'è il problema della prudenza. [...] Integrazione come condizione per accogliere; e poi la prudenza dei governanti per fare questo" ("Conferenza stampa del Santo Padre Francesco durante il volo di ritorno dall'Irlanda", 26 agosto 2018, online).
  54. "Cristo stesso ci chiede di accogliere i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati con le braccia ben aperte. [...] Il Signore promette ristoro e liberazione a tutti gli oppressi del mondo, ma ha bisogno di noi per rendere efficace la sua promessa. Ha bisogno dei nostri occhi per vedere le necessità dei fratelli e delle sorelle. Ha bisogno delle nostre mani per soccorrere. [...] Si può ricevere un certo numero di persone, senza trascurare la possibilità di integrarle e sistemarle in modo dignitoso" (Sole 24 ore, "Intervista a Papa Francesco: «I soldi non si fanno con i soldi ma con il lavoro»", 7 settembre 2018, online).
  55. Lituania, Estonia e Lettonia "sono popoli aperti che vogliono integrare i migranti, ma non massicciamente, perché non si può, integrarli con la prudenza del governo. Abbiamo parlato di questo con due dei tre capi di Stato e l'argomento l'hanno toccato loro, non io. E nei discorsi dei Presidenti, Lei vedrà che la parola "accoglienza", "apertura" è frequente. Questo indica una volontà di universalità, nella misura in cui si può, per lo spazio, il lavoro, eccetera; nella misura in cui si possano integrare - questo è molto importante - e nella misura in cui non sia una minaccia contro la propria identità [...] Perché oggi, il problema dei migranti in tutto il mondo - e non solo la migrazione esterna, ma anche interna nei continenti - è un problema grave, non è facile studiarlo. In ogni Paese, in ogni posto, in ogni luogo ha diverse connotazioni" ("Viaggio Apostolico in Lituania, Lettonia ed Estonia: Conferenza Stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno", 25 settembre 2018, online).
  56. Giacomo Biffi, "Sull'immigrazione. Intervento dell'arcivescovo di Bologna al Seminario della Fondazione Migrantes", 30 settembre 2000, online.
  57. "L'accoglienza può essere dunque un'occasione propizia per una nuova comprensione e apertura di orizzonte, sia per chi è accolto, il quale ha il dovere di rispettare i valori, le tradizioni e le leggi della comunità che lo ospita, sia per quest'ultima, chiamata a valorizzare quanto ogni immigrato può offrire a vantaggio di tutta la comunità" ("Discorso del Santo Padre Francesco in occasione degli auguri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede", 11 gennaio 2016, online).
  58. "L'integrazione, che non è né assimilazione né incorporazione, è un processo bidirezionale, che si fonda essenzialmente sul mutuo riconoscimento della ricchezza culturale dell'altro: non è appiattimento di una cultura sull'altra e nemmeno isolamento reciproco, con il rischio di nefaste quanto pericolose "ghettizzazioni". Per quanto concerne chi arriva ed è tenuto a non chiudersi alla cultura e alle tradizioni del Paese ospitante, rispettandone anzitutto le leggi, non va assolutamente trascurata la dimensione familiare del processo di integrazione" ("Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti al forum internazionale Migrazioni e pace", 21 febbraio 2017, online).
  59. "Accogliere significa integrare. Questa è la cosa più difficile perché se i migranti non si integrano, vengono ghettizzati. Integrare allora vuol dire entrare nella vita del Paese, rispettare la legge del Paese, rispettare la cultura del Paese ma anche far rispettare la propria cultura e le proprie ricchezze culturali" ("Intervista del Santo Padre Francesco al mensile "Scarp de' tenis"", 28 febbraio 2017, online).
  60. "Quando mi sono accorto di come dev'essere questo atteggiamento ragionevole? Quando c'è stato l'attentato a Zaventem [Belgio, 22 marzo 2016]: i ragazzi, i guerriglieri che hanno fatto l'attentato a Zaventem erano belgi, ma figli di immigrati non integrati, ghettizzati" ("Conferenza stampa del Santo Padre Francesco durante il volo di ritorno dall'Irlanda", 26 agosto 2018, online).
  61. "È necessario che i migranti siano rispettosi della cultura e delle leggi del Paese che li accoglie per mettere così in campo congiuntamente un percorso di integrazione" (Sole 24 ore, "Intervista a Papa Francesco: «I soldi non si fanno con i soldi ma con il lavoro»", 7 settembre 2018, online).
  62. "E c'è anche il problema dei casi in cui ritornano, perché devono ritornare: c'è questo caso" ("Conferenza stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno da Ginevra", 21 giugno 2018, online).
  63. Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sezione Migranti e Rifugiati, "Verso i patti globali sui migranti e i rifugiati", 2017, online italiano, cfr. anche Letter dated 6 October 2017 from the Permanent Observer of the Holy See to the United Nations addressed to the Secretary-General, online.
  64. "Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration", testo inglese online.
  65. "Incontro con i migranti durante il viaggio apostolico in Marocco", 30 marzo 2019, online.
Bibliografia
  • Francesc Torralba, Dizionario Bergoglio. Le parole chiave di un pontificato, Edizioni Terra Santa, Milano 2021. ISBN: 9788862408387
Voci correlate
Collegamenti esterni