Papa Francesco
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Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, in latino: Franciscum (Buenos Aires, 17 dicembre 1936), è l'attuale papa, argentino d'origine, eletto il 13 marzo 2013; è il vescovo di Roma, il Vicario di Gesù Cristo, il 266° successore del Principe degli Apostoli, il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, Primate d'Italia, arcivescovo metropolita della provincia ecclesiastica di Roma, sovrano dello Stato di Città del Vaticano, Servo dei servi di Dio.
Biografia
Nacque da una famiglia d'origine piemontese: il padre, Mario, è ferroviere, la madre, Regina, casalinga. Studiò e si diplomò come tecnico chimico, poi entrò nel seminario di Villa Devoto.
Gesuita
L'11 marzo 1958 passò al noviziato della Compagnia di Gesù. Trascorse un periodo in Cile, compiendo gli studi umanistici e nel 1963, tornato a Buenos Aires, conseguì la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del Collegio Massimo "San Josè" di San Miguel.
Fra il 1964 e il 1965 fu docente di letteratura e di psicologia nel Collegio dell'Immacolata di Santa Fe e nel 1966 insegnò le stesse materie nel Collegio del Salvatore di Buenos Aires.
Presbitero
Il 13 dicembre 1969 fu ordinato presbitero dall'arcivescovo Ramón José Castellano.
Nel 1970-1971 compì il terzo probandato ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 fece la sua professione perpetua.
Fu maestro dei novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), docente presso la Facoltà di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del Collegio Massimo.
Il 31 luglio 1973 fu eletto Provinciale dell'Argentina, incarico che esercitò per sei anni.
Fra il 1980 e il 1986 fu rettore del Collegio Massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa casa, nonché parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel.
Nel marzo 1986 si recò in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo destinarono al Collegio del Salvatore, da dove passò alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.
Le false accuse di collusione con la dittatura
Durante i difficili anni della dittatura militare argentina, la cosiddetta "guerra sporca" (1976-1983), quando talvolta alcuni singoli ecclesiastici hanno mostrato tiepidezza, se non simpatia, verso il violento regime, il padre provinciale Bergoglio ha mostrato un atteggiamento di fermo distacco verso la giunta. Già a poche ore dall'elezione pontificia alcuni media lo hanno indicato come connivente al regime, indicandolo anche come attivo protagonista del rapimento dei gesuiti Orlando Yorio e Francisco Jalics, appartenenti alla sua provincia. Tuttavia, a una prudente analisi dei fatti, Bergoglio emerge come oppositore del regime, con anzi un ruolo attivo nella liberazione dei due gesuiti e di altri laici ed ecclesiastici argentini.[1][2][3] In particolare il pacifista argentino e premio nobel per la pace (1980) Adolfo Perez Esquivel, ha affermato: "Ci sono stati vescovi che erano complici della dittatura in Argentina, ma non Bergoglio",[4] negando ogni validità alle accuse.
Vescovo
Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ricevette nella cattedrale di Buenos Aires l'ordinazione episcopale per l'imposizione delle mani del Cardinale Antonio Quarracino, coconsacranti il Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e il Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich.
Il 3 giugno 1997 fu nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires; il 28 febbraio 1998, alla morte del cardinale Quarracino, gli succedette come Arcivescovo. I suoi fedeli rimasero colpiti per la sobrietà della sua condotta di vita e la giovialità dei suoi modi.
Fu Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non potevano contare su un Ordinario del loro rito; fu anche Gran Cancelliere dell'Università Cattolica Argentina.
Motto e stemma episcopale
Il motto episcopale scelto del cardinale Bergoglio è "Miserando atque eligendo". La frase latina significa "guardò con misericordia e lo scelse" e si riferisce alla chiamata di Matteo, quando Gesù incontra il pubblicano, ed è contenuta in un passaggio dell'Omelia 21 di san Beda il Venerabile[5]
Lo stemma episcopale, oltre al motto, si sviluppa su campo blu:
- in alto campeggia l'emblema della Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere rosse IHS (la lettera H è sormontata da una croce); in punta, i tre chiodi in nero;
- in basso si trovano la stella e il fiore di nardo; la stella, secondo l'antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa, mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale (nella tradizione iconografica ispanica San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano);
- lo stemma è poi contornato dai fiocchi posti su cinque file a indicare il cardinalato, come rivela il galero rosso, in alto, con le 15 nappe rosse per lato.
Tale stemma è stato mantenuto nei suoi tratti essenziali quando il cardinale Bergoglio è stato eletto papa; l'unica modifica è stata l'apposizione sopra lo scudo blu dei simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti da Benedetto XVI: mitria collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso.
Anello
L'anello del pescatore scelto da Papa Bergoglio è in argento dorato. L'autore del modello è lo scultore Enrico Manfrini, morto nel 2004.
Il modello dell'anello era stato dato da Manfrini al segretario di Paolo VI, mons. Pasquale Macchi. Nell'anello c'è l'immagine di San Pietro con le chiavi.
Cardinale
Da Giovanni Paolo II fu creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.
Non cambiò lo stile pastorale: fu sempre il pastore della povera gente; si recava al lavoro con i mezzi pubblici e confessava nella Cattedrale come un normale sacerdote. Non ebbe paura di confrontarsi con le istituzioni quando dovette difendere la dignità umana.
Nell'ottobre 2001 fu Relatore Generale aggiunto alla Decima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Nel novembre 2005 fu eletto Presidente della Conferenza Episcopale Argentina.
In quanto cardinale fu membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, della Congregazione per il Clero, della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della Pontificia Commissione per l'America Latina.
Alla base della sua vita, della sua azione di pastore, confidò in un'intervista di alcuni anni fa, «c'è lo stupore dell'incontro con Gesù, la meraviglia della sua persona»[6]. Inoltre, parlando con un altro giornalista a proposito dei miracoli, affermò:[6]
«Sono d'accordo col Manzoni, che dice: 'Non ho mai trovato che il Signore abbia cominciato un miracolo senza finirlo bene.»
Papa
Il Conclave del 2013 lo elesse papa il 13 marzo e assunse il nome di Francesco[7], ispirandosi al grande santo d'Assisi.
Pontificato
Subito dopo la sua elezione ha posto alcuni gesti che sono stati notati come innovatori[8]:
- nella Cappella Sistina ha ricevuto l'atto di omaggio da parte dei cardinali stando in piedi, davanti all'altare e non seduto;[8]
- si è rivolto inoltre ai cardinali chiamandoli "fratelli cardinali" invece di "signori cardinali"[9];
- si è presentato alla folla senza mozzetta, né mantellina e ha indossato la croce pettorale che usava prima di diventare papa;
- alla folla ha parlato in uno stile molto pastorale, sottolineando il rapporto con la grande comunità di Roma e volendo accanto a sé il Cardinale Vicario;
- prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi ha chiesto la preghiera del popolo su di lui, inchinandosi e chiedendo la benedizione di Dio su di sé tramite la preghiera del popolo;
- nel rientrare alla Domus Sanctae Marthae non ha usato l'auto solenne targata SCV 1 ed è invece salito sul pulmino insieme con tutti gli altri cardinali.
La sera dell'elezione, parlando con il Nunzio Apostolico in Argentina, mons. Emil Paul Tscherrig, ha espresso il desiderio che i fedeli argentini non si recassero a Roma per la sua elezione e che devolvessero ai poveri la somma del viaggio[9].
Il giorno dopo, recandosi a Santa Maria Maggiore, ha utilizzato un'automobile della Gendarmeria Vaticana, senza corteo di auto; al ritorno è passato dalla Casa del clero di via della Scrofa, dove alloggiava prima del Conclave, per prendere alcuni effetti personali: lì ha salutato il personale e ha pagato il conto della sua permanenza.
L'inizio del pontificato
Il solenne inizio del ministero petrino di papa Francesco si è tenuto la mattina del 19 marzo, presenti oltre 130 delegazioni da tutto il mondo: trentun capi di Stato, sei sovrani regnanti, tre principi ereditari, undici capi di governo; erano presenti anche trentatrè delegazioni di Chiese e confessioni cristiane, tra cui il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I; erano presenti anche le delegazioni ebraica, musulmana, buddista, sick, jainista; i concelebranti erano 180.
Prima della celebrazione il Papa è sceso in processione con i patriarchi delle Chiese orientali presso il sacello posto sulla Tomba di San Pietro, poi al canto delle Laudes Regiae ha preso posto nella sede posta al centro del sagrato; ha quindi ricevuto dalle mani dei cardinali Jean-Louis Tauran e Angelo Sodano rispettivamente il pallio e l'anello del pescatore, dopodiché è iniziata la Santa Messa nella solennità di san Giuseppe, celebrata in latino, con l'uso del greco e delle principali lingue moderne. Nell'omelia, espressa in italiano, il papa ha svolto il tema del "prendersi cura", del "custodire": se stessi, gli altri, il creato, sull'esempio di San Giuseppe; ha rivolto un affettuoso saluto e augurio al suo "venerato Predecessore", Benedetto XVI, che festeggiava l'onomastico. Prima della celebrazione si era collegato, per via telefonica, con i fedeli di Buenos Aires, riuniti in più di 40.000 davanti alla cattedrale boanerense per seguire la celebrazione papale.
Il seguito del 2013
Il 29 giugno emise l'enciclica Lumen Fidei, scritta "a quattro mani" con papa Benedetto XVI, che ne aveva iniziato la stesura come suo contributo magisteriale all'Anno della Fede.
Nell'anno fece tre viaggi apostolici:
- l'8 luglio a Lampedusa[10], dove ha voluto chiedere perdono per l'indifferenza riguardo alla tragedia dei migranti morti in mare[11];
- dal 22 al 29 luglio in Brasile, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù[12]: il papa ne fece un viaggio apostolico vero e proprio, che culminò con la celebrazione della Santa Messa sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, alla presenza di 3.500.000 di giovani[13];
- il 22 settembre a Cagliari[14].
Varie persone diedero testimonianza che, a radice di loro lettere inviate al papa, Francesco li chiamò per telefono allo scopo di esprimere loro vicinanza, incoraggiamento e il sostegno della preghiera.
Il 1º settembre, all'Angelus, indisse per il successivo sabato 6, una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero[15]; alla giornata diedero la loro adesione molte personalità laiche e di altre religioni[16] e il momento centrale ne fu la gremitissima veglia serale in Piazza San Pietro[17].[18]
L'11 settembre scrisse una lettera al giornalista italiano Eugenio Scalfari[19], che in due occasioni[20] si era a lui rivolto dalle colonne del giornale La Repubblica. Papa Francesco manifestò l'occasione di "fare un tratto di cammino insieme". Lo stesso Scalfari fu poi chiamato telefonicamente dal papa e invitato in Vaticano[21], dove i due ebbero un dialogo pubblicato come intervista da La Repubblica il 1º ottobre seguente e da L'Osservatore Romano il giorno dopo[22].
Il 19 settembre padre Antonio Spadaro ha pubblicato il testo di un'intervista a lui rilasciata da papa Francesco il 19 agosto precedente[23]; nell'intervista il papa parla a tutto campo di come intende svolgere il ministero petrino, della Chiesa, della misericordia da usare verso tutti.[24]
Il 2014
Nel gennaio 2014 annuncia il suo Pellegrinaggio Apostolico in Terra Santa per maggio 2014.
Il 22 febbraio crea 19 nuovi Cardinali nella Basilica Vaticana, di cui 16 elettori e 3 non elettori, fra cui anche il Segretario di Papa Giovanni XXIII, Loris Francesco Capovilla all'età di 98 anni.
Il 24 febbraio viene promulgato il Motu Proprio Fidelis dispensator et prudens, per la costituzione di una nuova struttura di coordinamento degli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.
Il 27 aprile Canonizza i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, suoi predecessori al Soglio Pontificio. Alle celebrazione partecipa anche, come concelebrante il Papa Emerito Benedetto XVI
Il rapporto con il papa emerito Benedetto XVI
Fin dall'elezione tra Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI sono avvenuti incontri e colloqui telefonici; il primo di questi fu una telefona fatta dal Papa appena eletto a Benedetto XVI che aspettava l'annuncio dell'elezione del successore da Castel Gandolfo. Successivamente, il 23 marzo 2013, Papa Francesco si è recato a Castel Gandolfo per fare visita al suo predecessore. Nel corso dell'incontro, primo tra due Pontefici, il Papa ha donato a Benedetto XVI un'icona della Madonna dell'Umiltà e si sono inginocchiati uno accanto all'altro nella Cappella del Palazzo Pontificio. Dopo il colloquio privato hanno pranzato insieme.
Il 2 maggio 2013, Benedetto XVI è tornato, come era stato annunciato, in Vaticano, andando ad abitare nel Monastero Mater Ecclesiae, ex-convento di clausura. Ad accoglierlo nella sua nuova dimora c'era Papa Francesco; subito dopo i due Papi hanno pregato nella Cappellina del Convento ed è così iniziata la convivenza di due Pontefici all'interno delle Mura Vaticane.
Il rapporto di amicizia tra Benedetto XVI e Papa Francesco è stato sancito anche dalla pubblicazione della prima enciclica di Francesco, scritta a "quattro mani", prepara da Benedetto XVI e completata e pubblicata dal nuovo Pontefice il 5 luglio 2013. Lo stesso giorno, il 5 luglio, Papa Francesco con il Papa Emerito si sono incontrati nuovamente per l'inaugurazione di un monumento a San Michele Arcangelo nei Giardini Vaticani e per l'atto di affidamento della Città del Vaticano a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.
Parlando ai giornalisti sul volo di ritorno da Rio, Papa Francesco, rispondendo ad una domanda sul suo rapporto con Benedetto XVI ha detto di volergli molto bene e di provare molta stima nei suoi confronti ed ha aggiunto che: «È come avere un nonno a casa, il nonno saggio, venerato, amato, è un esempio di prudenza... È come il mio papà, se avessi una difficoltà, una cosa che non ho capito, posso andare a parlare con lui».
In occasione delle festività natalizie il Pontefice ha voluto portare personalmente i suoi auguri al suo predecessore invitandolo anche a pranzo a Santa Marta; successivamente il Papa Emerito si è recato a pranzare con Papa Francesco alla Domus Santa Marta, accettando l'invito del suo successore.
Il 22 febbraio 2013 Benedetto XVI ha partecipato al Concistoro Ordinario Pubblico per la Creazione di 19 nuovi Cardinali tenutosi nella Basilica Vaticana.
Il 27 aprile 2014 a concelebrare con Papa Francesco per la Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II oltre a molti tra Cardinali e Vescovi c'era anche il Papa Emerito che è stato accolto dalla folla in Piazza San Pietro, dai Vescovi, dai Cardinali e all'inizio e alla fine della celebrazione è stato salutato da Papa Francesco.
Viaggi Apostolici
Per approfondire, vedi la voce Viaggi apostolici di Francesco |
Concistori ordinari pubblici per la creazione di nuovi Cardinali
Per approfondire, vedi la voce Concistori di papa Francesco |
Riforme
Il 13 aprile 2013 un comunicato della Segreteria di Stato annuncia che papa Francesco ha costituito un gruppo di Cardinali per consigliarLo nel governo della Chiesa e per studiare un progetto di revisione della Curia Romana. Gli otto Cardinali scelti dal Papa sono: Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, Giuseppe Bertello, Francisco Javier Erràzuriz Ossa, Oswald Gracias, Reinhard Marx, Laurent Monsengwo Pasinya, Sean Patrick O'Malley e George Pell; il segretario è Marcello Semeraro. Il 28 settembre 2013 il Papa ha istituito ufficialmente tale gruppo di Cardinali con il nome di "Consiglio di Cardinali".
Riforma della Curia Romana
Lo studio della Riforma della Curia Romana, e in particolare della Costituzione Apostolica Pastor Bonus è stata affidata dal Papa al Consiglio di Cardinali istituito da lui stesso che si riunisce in Vaticano periodicamente e alle cui riunioni partecipa, salvo impegni, anche il Papa.
Riforma dello IOR
Il 24 giuno 2013 il Papa ha istituito una Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione che deve raccogliere informazioni sulla posizione giuridica e sull'attività dell'istituto. Questa commissione che è composta da cinque membri ed è presieduta dal Cardinale Raffaele Farina, ha la facoltà di accedere a documenti, dati e informazioni necessari allo svolgimento dell'attività assegnatali, anche quando questi sono coperti da segreto d'ufficio. Fanno parte di questa commissione il Cardinale Jean-Louis Tauran, la professoressa Mary Ann Glendon, Monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru e Monsignor Peter Bryan Wells e il Cardinale Raffaele Farina che ne è il Presidente. Il 28 novembre 2013 Monsignor Alfred Xuereb è stato nominato delegato alla Commissione referente.
Il 15 gennaio 2014 il Santo Padre ha rinnovato la Commissione cardinalizia per un quinquennio, adesso composta dai Cardinali Cristoph Shornbon, Thomas Cristopher Collins, Jean-Louis Tauran, Stantos Abril y Castellò e Pietro Parolin.
Riforma del Codice Penale
L'11 luglio 2013 con un Motu proprio entrato in vigore l'1 settembre 2013 sono state varate una serie di misure che mirano a riformare il Codice Penale Vaticano, così da adeguarlo alle normative internazionali e modificare la legislazione vaticana. In questa serie di misure innanzitutto è stato abolito l'ergastolo, sostituito da una pena di reclusione che può andare da 30 a 35 anni e, inoltre, sono stati dichiarati reati la tortura, i delitti contro i minori, la pedopornografia, gli atti sessuali con i minori, i delitti contro l'umanità e, inoltre, sono state inasprite le pene per i reati corruzione.
Le disposizioni della riforma si applicheranno non solo allo Stato della Città del Vaticano, ma anche all'ambito della Santa Sede, in maniera da rendere perseguibili da parte degli organi giudiziari vaticani anche i reati commessi al di fuori dello Stato.
Riforma economica
Il 18 luglio 2013 il Papa ha istituito una commissione referente che dovrà raccogliere delle informazione per quanto riguardano le questioni economiche della Città del Vaticano e della Santa Sede. I membri di questa commissione sono dei laici esperti in materi giuridiche, finanziarie, economiche e organizzative; l'uno ecclesiastico è il segretario. I membri sono: Gli otto membri sono: Joseph F.X. Zahra, che ne è il presidente, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, Jean-Baptiste de Franssu, Enrique Llano, Jochen Messemer, Francesca Immacolata Chaouqui, Jean Videlain-Sevestre e George Yeo.
Il 24 febbraio 2014, con il Motu proprio Fidelis dispensator et prudens, il Papa ha istituito il Consiglio per l'Economia e la Segreteria per l'Economia. Il Consiglio ha il «compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei Dicasteri della Curia Romana, delle Istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano», mentre la Segreteria attua il controllo e la vigilanza sugli Enti di cui si occupa il Consiglio, «come pure le politiche e le procedure relative agli acquisti e all'adeguata allocazione delle risorse umane, nel rispetto delle competenze proprie di ciascun Ente»; è tenuta a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e risponde direttamente al Papa. Il 24 febbraio il Papa ha nominato Prefetto della Segreteria il Cardinale George Pell e il 3 marzo ha nominato Monsignor Alfred Xuereb segretario; l'8 marzo ha nominato coordinatore del Consiglio il Cardinale Reinhard Marx e il successivo 22 marzo ha nominato segretario del medesimo consiglio Monsignor Brian Ferme
La tutela dell'ambiente
Nell'omelia della messa inaugurale del pontificato, il papa ha richiamato l'esempio di san Francesco di Assisi per invitare tutti ad aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. Nella stessa occasione ha rivolto un appello ai governanti e a tutti gli abitanti del pianeta perché tutelino l'ambiente.
L'impegno per la pace in Siria
L'1 settembre 2013, nel corso della preghiera dell'Angelus il papa ha rivolto un monito per la pace universale per evitare un intervento militare in Siria da parte delle potenze mondiali. Il papa ha condannato l'uso delle armi chimiche in Siria ed ha indetto per il 7 settembre successivo, in Piazza San Pietro e in tutto il Mondo una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Siria e nel mondo intero.
A livello diplomatico, il papa ha affiancato questa iniziativa ad una lettera rivolta ai leader del G20 riuniti in Russia a San Pietroburgo e, inoltre, dall'illustrazione di un piano di riconciliazione in tre punti agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
Immigrazione
Il pontificato di Francesco ha coinciso con la crisi migratoria del Mediterraneo che ha visto, tra il 2008-2020 con picchi nel 2015-2016, complessivamente circa 6,7 milioni[25] di persone extracomunitarie immigrate o richiedenti asilo riversarsi sulle coste e frontiere del continente europeo, prevalentemente in modo irregolare. I morti e dispersi in mare tra il 2014-2022 sono stati più di 25.000.[26]
Il Papa ha più volte evidenziato la dolorosità del fenomeno e fatto appelli alla solidarietà verso i migranti,[27] sintetizzati dai quattro verbi "accogliere, proteggere, promuovere, integrare". [28] [29] [30]
Da alcuni media e da alcuni politici è stato inteso come propugnatore di un'accoglienza incontrollata e indiscriminata, ma si tratta di una generalizzazione impropria. Sono infatti presenti nei suoi insegnamenti diverse considerazioni che esaminano la crisi migratoria nei suoi vari passaggi:
- in continuità con l'insegnamento di Giovanni Paolo II ("diritto primario dell'uomo è di vivere nella propria patria"[31]) e di Benedetto XVI ("prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare"[32]) ha esortato a risolvere in radice e in loco i problemi (povertà, guerra, persecuzioni) che spingono i migranti ad abbandonare i propri paesi, in conformità al motto (da lui esplicitamente non usato) "aiutarli a casa loro"; [33] [34] [35] [36] [37] [38] [39]
- ha deprecato le condizioni dei viaggi migratori che talvolta assumono i connotati di una moderna tratta schiavista, quasi sempre gestiti da malavitosi e al di fuori dei canali ufficiali e legali, con numerosi naufragi e morti e detenzioni inumane in campi di transito, [40] [41] [42] auspicando il contrasto ai trafficanti [43] e incoraggiando l'apertura di corridoi umanitari; [44] [45]
- ha esortato i paesi di destinazione ad accogliere in modo prudente e razionale secondo le proprie possibilità e non in maniera generalizzata e incontrollata, invitando anche i paesi UE alla ridistrubuzione degli arrivati sui paesi di frontiera,[46] in conformità all'insegnamento del magistero sull'immigrazione (CCC 2241); [47] [48] [49] [50] [51] [52] [53] [54] [55]
- in continuità in particolare con la posizione del Card. Giacomo Biffi,[56] ha esortato i migranti a integrarsi e rispettare le leggi e i valori delle società accoglienti e gli stati a facilitare il processo d'integrazione, in vista della convivenza civile e del contrasto al terrorismo fondamentalista; [57] [58] [59] [60] [61]
- ha riconosciuta la possibilità di espulsioni e rimpatri di migranti in base alle legislazioni nazionali. [62]
Nell'ottica di una migrazione sicura, volontaria, regolare, Papa Francesco in particolare nel "Messaggio per la giornata mondiale della pace (2018)" ha suggerito l'applicazione a livello mondiale da parte dell'ONU dei 20 punti stilati dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sezione Migranti e Rifugiati, che seguono la traccia dei quattro verbi "accogliere, proteggere, promuovere, integrare".[63] I 20 punti sono largamente coincidenti con i 23 obiettivi contenuti nel Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration[64] della Organizzazione internazionale per le migrazioni dell'ONU, firmato a Marrakech (Marocco) il 10 dicembre 2018 da 164 nazioni. Altre nazioni, tra le quali l'Italia, hanno valutato la possibilità di una ratifica successiva.
Quanto in particolare al verbo "accogliere", Papa Francesco in visita in Marocco il 30 marzo 2019 e richiamando il Global Compact ha precisato: «L'ampliamento dei canali migratori regolari è di fatto uno degli obiettivi principali del Patto mondiale. Questo impegno comune è necessario per non accordare nuovi spazi ai "mercanti di carne umana" che speculano sui sogni e sui bisogni dei migranti».[65]
Documenti emanati da Francesco
Per approfondire, vedi la voce Documenti di Francesco |
Onorificenze
Onorificenze della Santa Sede
Il papa è ex officio Gran maestro di tutti gli Ordini pontifici, che sono i seguenti:
Gran maestro dell'Ordine supremo del Cristo | |
Gran maestro dell'Ordine dello Speron d'oro | |
Gran maestro dell'Ordine Piano | |
Gran maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno | |
Gran maestro dell'Ordine di San Silvestro papa | |
Onorificenze straniere
Nel corso della tappa boliviana del suo viaggio apostolico in America Latina dal 5 al 13 luglio 2015, papa Francesco ha ricevuto il 7 luglio dal presidente della Bolivia Evo Morales due onorificenze, poi lasciate il seguente 10 luglio alla Vergine di Copacabana, protettrice delle Ande, nel corso di una visita al santuario mariano di Santa Cruz de la Sierra.
Gran Collar de lo Orden Nacional Cóndor de los Andes | |
— La Paz, 8 luglio 2015 |
Orden al Mérito "Padre Luis Espinal Camps" | |
— La Paz, 8 luglio 2015 |
Cavaliere dell'Ordine del Sorriso | |
— 26 aprile 2016 |
Il 22 dicembre 2015 è stato pubblicato come assegnatario del Premio Carlo Magno per il 2016. La cerimonia di conferimento del premio si è svolta il 6 maggio 2016 nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, alla presenza delle maggiori istituzioni europee.
Premio Carlo Magno | |
— Città del Vaticano, 6 maggio 2016 |
Medaglia d'onore d'oro (città di Atene) | |
— Atene, 6 dicembre 2021 |
Altri riconoscimenti
- È socio onorario del Rotary Club di Buenos Aires
- Nel 2013 è stato nominato Persona dell'anno dal settimanale statunitense Time.
- Nel 2017 è stato insignito della cintura nera onoraria 10º dan di taekwondo, il più alto grado esistente nella disciplina, dalla World Taekwondo.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Bernardino Giraud
- Cardinale Alessandro Mattei
- Cardinale Pietro Francesco Galleffi
- Cardinale Giacomo Filippo Fransoni
- Cardinale Carlo Sacconi
- Cardinale Edward Henry Howard
- Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro
- Cardinale Antonio Vico
- Arcivescovo Filippo Cortesi
- Arcivescovo Zenobio Lorenzo Guilland
- Vescovo Anunciado Serafini
- Cardinale Antonio Quarracino
- Papa Francesco
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo titolare di Auca | Successore: | |
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Theodor Hubrich | 20 maggio 1992 - 3 giugno 1997 | Mieczysław Cisło |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Buenos Aires | Successore: | |
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Antonio Quarracino | 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 | Mario Aurelio Poli |
Predecessore: | Primate di Argentina | Successore: | |
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Antonio Quarracino | 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 | Mario Aurelio Poli |
Predecessore: | Gran Cancelliere della Pontificia Università Cattolica Argentina | Successore: | |
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Antonio Quarracino | 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 | Mario Aurelio Poli |
Predecessore: | Ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina | Successore: | |
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Antonio Quarracino | 6 novembre 1998 - 13 marzo 2013 | Mario Aurelio Poli |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Roberto Bellarmino | Successore: | |
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Augusto Vargas Alzamora, S.J. | 21 febbraio 2001 - 13 marzo 2013 | Mario Aurelio Poli |
Predecessore: | Presidente della Conferenza Episcopale dell'Argentina | Successore: | |
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Eduardo Vicente Mirás | 8 novembre 2005 - 8 novembre 2011 | José María Arancedo |
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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Benedetto XVI | 13 marzo 2013 - vivente |
Note | |||||||
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Bibliografia | |||||||
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Voci correlate | |||||||
Collegamenti esterni | |||||||
- Gesuiti argentini
- Vescovi di Auca
- Vescovi di Buenos Aires
- Primati di Argentina
- Gran Cancellieri della Pontificia Università Cattolica Argentina
- Ordinari per i fedeli di rito orientale in Argentina
- Cardinali presbiteri di San Roberto Bellarmino
- Presidenti della Conferenza Episcopale dell'Argentina
- Presbiteri ordinati nel 1969
- Presbiteri argentini
- Presbiteri del XX secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1992
- Vescovi argentini
- Vescovi del XX secolo
- Vescovi per nome
- Professioni religiose del XX secolo
- Vescovi consacrati da Antonio Quarracino
- Argentini
- Arcivescovi per nome
- Concistoro 21 febbraio 2001
- Cardinali argentini
- Cardinali del XXI secolo
- Cardinali per nome
- Presbiteri del XXI secolo
- Cardinali creati da Giovanni Paolo II
- Papa Francesco
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- Nati nel 1936
- Nati il 17 dicembre