Arcidiocesi di Acerenza
Arcidiocesi di Acerenza | |||
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arcivescovo | Francesco Sirufo | ||
Sede | Acerenza | ||
Suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo | |||
Regione ecclesiastica Basilicata | |||
Mappa della diocesi | |||
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Nazione | Italia | ||
Vicario | Domenico Baccelliere | ||
Parrocchie | 21 | ||
Sacerdoti |
39 di cui 39 secolari e 0 regolari | ||
0 religiosi 45 religiose | |||
40.650 abitanti in 1.279 km² 40.490 battezzati (99,6% del totale) | |||
Eretta | IV secolo | ||
Rito | romano | ||
Indirizzo | |||
Piazza Gianturco 7, 85011 Acerenza [Potenza], Italia tel. +390971749221 fax. 0971.74.19.21 @ | |||
Collegamenti esterni | |||
Dati dal sito web della CEI | |||
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L'arcidiocesi di Acerenza (in latino Archidioecesis Acheruntina) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo appartenente alla regione ecclesiastica Basilicata. Nel 2018 contava 40.490 battezzati su 40.650 abitanti. Ne è Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo, nominato il 20 maggio 2016.
Territorio
L'arcidiocesi comprende la città di Acerenza e altri 16 comuni della provincia di Potenza: Laurenzana, Cancellara, Calvello, Genzano di Lucania, Anzi, Pietrapertosa, Pietragalla, Banzi, Castelmezzano, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo, Tolve, Brindisi di Montagna, Trivigno, Vaglio Basilicata, Oppido Lucano.
Sede arcivescovile è la città di Acerenza, dove si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio vescovo.
Il territorio è suddiviso in 21 parrocchie.
Storia
La tradizione vuole che già nel 300 inizi la serie dei vescovi di Acerenza con Romano il quale resse la Chiesa di Acerenza dal 300 al 329, sotto il pontificato di san Marcellino papa, nell'elenco seguono altri vescovi fino al 441, poi si ha un'interruzione fino a Giusto, del quale si sa che partecipò al Concilio di Roma del 499 tenuto dal papa Simmaco.
Dopo Giusto non si conoscono altri vescovi, fino al 776 un cui siedeva sulla cattedra episcopale Leone II. Da questa data la serie dei vescovi è ininterrotta, a parte brevi periodi, e permette di conoscere anche lo sviluppo della diocesi.
Nel 799 il vescovo Leone II fece trasportare dall'antica città di Atella, in Campania, ad Acerenza il corpo di San Canio, nell'872 fu il vescovo Pietro II a far trasportare ad Acerenza le reliquie di un altro santo, si tratta di San Laviero, prelevato dalla Chiesa di Grumentum.
Alla fine del X secolo il vescovado diventò suffraganeo dell'arcidiocesi di Otranto.
Infatti, nel 968, in seguito ad una decisione dell'imperatore di Costantinopoli, il vescovo di Otranto ricevette l'autorizzazione per consacrare vescovi ad Acerenza. In risposta a questo fatto, per limitare l'influenza delle chiese di rito bizantino venne istituita la provincia ecclesiastica di Salerno.
Acerenza divenne uno dei centri del conflitto tra la Chiesa d'Oriente e quella romana. Contesa fra le due metropoli ecclesiastiche di Otranto e di Salerno, Acerenza, fedele alla Chiesa di Roma, nel 989 si sottrasse alla giurisdizione metropolitica di Otranto e divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Salerno, anche se continuò ad essere influenzata da Otranto per posizione geografica, per frequenti rapporti culturali, per il monachesimo.
Il 4 maggio del 1041 il vescovo di Acerenza Stefano (1029-1041), che appoggiava il catapano di Bari morì combattendo sulle rive dell'Ofanto contro i primi Normanni che avevano conquistato la zona intorno a Melfi. In seguito a questa battaglia Acerenza fu conquistata dai Normanni, nel 1061 Roberto il Guiscardo ne fece una roccaforte, rendendola un centro di difesa da rappresaglie bizantine.
Nel 1059 il vescovo Godano o Gelaldo partecipò al Concilio di Melfi nel quale si distinse, per questo ottiene il titolo di arcivescovo, questa notizia comunque non è confermata, secondo altre fonti Acerenza divenne arcivescovado sotto papa Leone IX o sotto papa Niccolò II.
Il 13 aprile 1068 papa Alessandro II emanò una bolla, diretta ad Arnaldo, arcivescovo di Acerenza con la quale istituì una nuova provincia ecclesiastica comprendente, fra le altre, le diocesi di Venosa, Potenza, Tricarico, Montepeloso, Gravina, Matera, Tursi, Latiniano, San Chirico, Oriolo, lasciando sotto il controllo diretto della Santa Sede Montemurro e Armento.
L'arcivescovo Arnaldo negli ultimi anni dell'XI secolo fece iniziare i lavori per la costruzione della Cattedrale che permisero di ritrovare le reliquie di san Canio. Nel mese di maggio 1102 fu eletto arcivescovo Pietro al quale furono confermati i privilegi concessi ad Arnaldo.
Nel 1106 papa Pasquale II scrisse all'arcivescovo Pietro per conferirgli i diritti metropolitani assegnandogli come suffraganee le diocesi di Venosa, Gravina, Tricarico, Tursi e Potenza e l'uso del pallio nelle festività.
Nel 1200 fu eletto arcivescovo l'arcidiacono Andrea dal Capitolo di Acerenza, poi confermato da papa Innocenzo III.
Nel 1203 con bolla del papa Innocenzo III, fu elevata Matera a chiesa cattedrale. La bolla si espresse nel seguente modo ...Abbiamo ritenuto di stabilire una chiesa cattedrale presso Matera in modo che sia unita alla primitiva cattedra. L'unione aeque principaliter con Matera, fatta da Innocenzo III, non ebbe vita facile, la storia di queste due Chiese è un susseguirsi di dissidi e contrasti.
Nei primi anni del 1400 quando il vescovo era Manfredi Aversano (1414-1444), i materani, con l'aiuto di Giannantonio Orsini, principe di Taranto e conte di Matera, tentarono di separarsi da Acerenza, costringendo l'arcivescovo ad allontanarsi dalla sua sede, nominando proprio vescovo un certo Marsio, frate francescano, ma papa Eugenio IV dapprima lasciò alla chiesa di Matera un amministratore separato, e dopo la morte di Manfredi nel 1444 ripristinò l'unione tra le due chiese, nominando Marino de Paolis arcivescovo di Acerenza e Matera.
Nel 1471 papa Sisto IV decretò che l'arcivescovo assumesse il titolo di Acerenza e Matera quando dimorava in Acerenza, e viceversa il titolo di Matera e Acerenza quando dimorava in Matera. I contrasti continuarono tanto che papa Clemente VIII stabilì che la precedenza del titolo spettava ad Acerenza, diocesi più antica, ed il soggiorno dell'arcivescovo fosse a Matera, a causa della sua maggiore comodità. Il 5 novembre 1751 papa Benedetto XIV, con una bolla diretta all'arcivescovo Francesco Lanfranchi, ribadì i possessi e i diritti e dell'arcidiocesi, confermando che la residenza abituale dell'arcivescovo acheruntino e materano dovesse essere Acerenza.
Soltanto nel 1945 la Sacra Congregazione Concistoriale con decreto dell'11 agosto 1945, istituì l'arcidiocesi di Matera-Irsina assegnandole 10 comuni.
Il 2 luglio 1954 con la bolla Acherontia di papa Pio XII le due Chiese di Acerenza e Matera furono definitivamente separate e furono costituite due province ecclesiastiche: la Chiesa metropolitana di Acerenza con sedi suffraganee di Potenza, Venosa, Marsico Nuovo e Muro Lucano e la Chiesa metropolitana di Matera con le sedi suffraganee di Tursi e Tricarico.
Con la bolla del 21 agosto 1976, furono soppresse le due province ecclesiastiche di Acerenza e di Matera, ridotte a sedi vescovili, suffraganee della Chiesa di Potenza elevata a sede metropolitana.
Con la lettera della Sacra Congregazione per i Vescovi del 28 novembre 1977, alle sedi di Acerenza e di Matera è stato restituito il titolo di arcidiocesi.
Molti vescovi di Acerenza sono stati elevati alla porpora cardinalizia.
Papa Urbano VI fu arcivescovo di Acerenza dal 1363 al 1377.
Cronotassi dei vescovi
- Romano † (300 - 329)
- Monocollo † per 8 anni
- Pietro † per 3 anni
- Silvio † per 5 anni
- Teodosio † per 8 anni
- Aloris † per 22 anni
- Stefano † per 2 anni
- Araldo † per 4 anni
- Berto † per 3 anni
- Leone † per 23 anni
- Lupo † per 3 anni
- Evalanius † per 12 anni
- Azo † per 3 anni
- Asedeus † per 8 anni
- Ioseph † per 23 anni
- San Giusto † (? - 500)
- Leone II † (776 - 799)
- Pietro II † (833 - ?)
- Rodolfo † (869 - 874)
- Leone III † (874 - 909 deceduto)
- Andrea † (906 - 935)
- Giovanni † (936 - 972)
- Giovanni II † (993 - 996)
- Stefano II † (996 - 1024)
- Stefano III † (1029 - 1041)
- Stefano IV † (1041 - 1048)
- Goderio † (1048 - 1058)
- Goderio II † (1058 - 1059)
- Godano o Gelardo † (1059 - 1066)
- Arnaldo † (1066 - 1101 deceduto)
- Pietro † (1102 - 1142)
- Durando † (1142 - 1151)
- Roberto † (1151 - 1178)
- Riccardo † (1178 - 1184 deceduto)
- Pietro IV † (1184 - 1194)
- Pietro V † (1194 - 1197)
- Rainaldo † (1198 - 1199 deceduto)
- Andrea † (1200 - 1231 dimesso)
- Andrea † (1236 - 1246 deceduto) (per la seconda volta)
- Anselmo † (1252 - 1255 o 1267)
- Lorenzo † (1257 o 1268 - 1276 deceduto)
- Pietro d'Archia † (1277 - 1299 deceduto)
- Gentile Orsini † (1300 - 1303 deceduto)
- Guido (o Guglielmo) † (1303 - 1306 deceduto)
- Landolfo (o Rudolfo) † (13 agosto 1306 - 1307 o 1308 deceduto)
- Roberto II † (1308 - 1334 deceduto)
- Pietro VII † (4 luglio 1334 - 1343 deceduto)
- Giovanni Corcello † (1343 - 1363 deceduto)
- Bartolomeo Prignano † (1363 - 13 gennaio 1377 nominato arcivescovo di Bari, poi eletto papa con il nome di Urbano VI)
- Niccolò Acconciamuro † (1377 - 1378 deceduto)
- Giacomo di Silvestro † (1379 - 1386 ? deceduto)
- Bisanzio Morelli † (1380 ? - 1391)
- Pietro Giovanni de Baraballis † (1392 - 1394)
- Stefano Goberno, O.F.M. † (1395 - 1402 nominato vescovo di Calvi)
- Riccardo de Olibano † (6 novembre 1402 - 1407)
- Niccolò Piscicelli, O.Cist. † (1407 - 21 febbraio 1415 nominato arcivescovo di Salerno)
- Manfredi Aversano † (1415 - 1444 deceduto)
- Marino De Paulis † (4 settembre 1444 - 1470 deceduto)
- Francesco Enrico Lunguardo, O.P. † (1470 - 1482 deceduto)
- Vincenzo Palmieri † (1483 - 30 luglio 1518 dimesso)
- Andrea Matteo Palmieri † (30 luglio 1518 - 21 agosto 1528 dimesso)
- Francesco Palmieri, O.F.M. † (21 agosto 1528 - 1530 deceduto)
- Giovanni Michele Saraceni † (1531 - 1556)
- Sigismondo Saraceno † (1558 - 1585 deceduto)
- Francesco Antonio Santorio † (28 luglio 1586 - 1588 o 1589 deceduto)
- Francisco Avellaneda † (20 marzo 1591 - 3 settembre 1591 deceduto)
- Scipione de Tolfa † (1593 - 1595 deceduto)
- Giovanni Mira † (11 marzo 1596 - 1600 deceduto)
- Sede vacante (1600-1606)
- Giuseppe de Rossi † (12 settembre 1606 - 5 febbraio 1610 deceduto)
- Giovanni Spilla, O.P. † (19 gennaio 1611 - 20 settembre 1619 deceduto)
- Fabrizio Antinoro † (11 gennaio 1621 - 1630 nominato arcivescovo, titolo personale, di Siracusa)
- Giovanni Domenico Spinola † (13 novembre 1630 - 26 aprile 1632 nominato arcivescovo di Luni e Sarzana)
- Simone Carafa Roccella, C.R. † (6 agosto 1638 - 18 settembre 1647 nominato arcivescovo di Messina)
- Giambattista Spinola † (18 maggio 1648 - 10 novembre 1664 nominato arcivescovo di Genova)
- Vincenzo Lanfranchi, C.R. † (7 dicembre 1665 - 1676 deceduto)
- Antonio del Río Colmenares † (14 marzo 1678 - aprile 1702 deceduto)
- Antonio Maria Brancaccio † (4 giugno 1703 - 1722 deceduto)
- Giuseppe Maria Positano, O.P. † (15 novembre 1723 - 1729 nominato arcivescovo di Salerno)
- Alfonso Mariconda, O.S.B. † (11 dicembre 1730 - 9 febbraio 1737 deceduto)
- Giovanni Rosso, C.R. † (8 luglio 1737 - 21 maggio 1738 nominato arcivescovo di Taranto)
- Francesco Lanfreschi † (21 maggio 1738 - 1754 dimesso)
- Antonio Ludovico Antinori † (22 aprile 1754 - 1758 dimesso)
- Serafino Filangeri, O.S.B.Cas. † (22 novembre 1758 - 25 agosto 1762 nominato arcivescovo di Palermo)
- Nicola Filomarini, O.S.B.Coel. † (16 maggio 1763 - 31 agosto 1767 nominato arcivescovo, titolo personale, di Caserta)
- Carlo Parlati, P.O. † (14 dicembre 1767 - 27 gennaio 1774 deceduto)
- Giuseppe Sparano † (1775 - 1776 deceduto)
- Francesco Zunica † (16 dicembre 1776 - 17 gennaio 1796 deceduto)
- Camillo Cattaneo della Volta † (18 dicembre 1797 - 1834 deceduto)
- Antonio Di Macco † (6 dicembre 1834 - 7 agosto 1854 deceduto)
- Gaetano Rossini † (23 marzo 1855 - 27 marzo 1867 nominato vescovo di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi)
- Pietro Giovine † (27 ottobre 1871 - 11 settembre 1879 deceduto)
- Gesualdo Nicola Loschirico, O.F.M.Cap. † (27 febbraio 1880 - 30 marzo 1890 deceduto)
- Francesco Maria Imparati, O.F.M. † (23 giugno 1890 - 11 luglio 1892 deceduto)
- Raffaele di Nonno, C.SS.R. † (16 gennaio 1893 - 23 giugno 1894 dimesso)
- Diomede Angelo Raffaele Gennaro Falconio, O.F.M. † (29 novembre 1895 - 3 agosto 1899 nominato arcivescovo titolare di Larissa in Tessaglia)
- Raffaele Rossi † (14 dicembre 1899 - 18 agosto 1907 deceduto)
- Anselmo Filippo Pecci, O.S.B. † (6 settembre 1907 - 10 aprile 1945 ritirato)
- Vincenzo Cavalla † (8 settembre 1946 - 14 febbraio 1954 deceduto)
- Domenico Picchinenna † (2 luglio 1954 - 4 settembre 1961 nominato arcivescovo di Cosenza-Bisignano)
- Corrado Ursi † (30 novembre 1961 - 23 maggio 1966 nominato arcivescovo di Napoli)
- Giuseppe Vairo † (22 dicembre 1970 - 12 febbraio 1979 dimesso)
- Francesco Cuccarese (12 febbraio 1979 - 6 giugno 1987 nominato arcivescovo di Caserta)
- Michele Scandiffio † (30 aprile 1988 - 27 luglio 2005 ritirato)
- Giovanni Ricchiuti (27 luglio 2005 - 15 ottobre 2013 nominato vescovo di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti)
- Francesco Sirufo dal 20 maggio 2016
Statistiche
L'arcidiocesi al termine dell'anno 2018 su una popolazione di 40.490 persone contava 40.650 battezzati, corrispondenti al 99,6% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 168.932 | 169.271 | 99,8 | 103 | 93 | 10 | 1.640 | 9 | 140 | 38 | |
1959 | 69.438 | 69.508 | 99,9 | 48 | 44 | 4 | 1.446 | 6 | 86 | 20 | |
1969 | 60.098 | 60.374 | 99,5 | 34 | 31 | 3 | 1.767 | 4 | 81 | 22 | |
1980 | 59.800 | 60.718 | 98,5 | 41 | 35 | 6 | 1.458 | 7 | 68 | 21 | |
1990 | 61.000 | 62.500 | 97,6 | 45 | 39 | 6 | 1.355 | 8 | 73 | 21 | |
1999 | 60.150 | 60.300 | 99,8 | 43 | 37 | 6 | 1.398 | 6 | 61 | 21 | |
2000 | 60.150 | 60.300 | 99,8 | 46 | 38 | 8 | 1.307 | 8 | 62 | 21 | |
2001 | 59.950 | 60.100 | 99,8 | 43 | 37 | 6 | 1.394 | 6 | 63 | 21 | |
2002 | 59.950 | 60.120 | 99,7 | 44 | 38 | 6 | 1.362 | 6 | 62 | 21 | |
2003 | 60.000 | 60.200 | 99,7 | 42 | 37 | 5 | 1.428 | 5 | 62 | 21 | |
2004 | 60.000 | 60.200 | 99,7 | 37 | 35 | 2 | 1.621 | 2 | 58 | 21 | |
2005 | 53.000 | 55.000 | 96,4 | 38 | 36 | 2 | 1.394 | 2 | 57 | 21 | |
2006 | 53.000 | 53.215 | 99,6 | 42 | 40 | 2 | 1.261 | 2 | 67 | 21 | |
2010 | 42.382 | 42.708 | 99,2 | 41 | 39 | 2 | 1.003 | 2 | 67 | 21 | |
2012 | 42.600 | 43.000 | 99,1 | 42 | 39 | 3 | 1,014 | 3 | 60 | 21 | |
2015 | 40.368 | 40.595 | 99,4 | 42 | 39 | 3 | 961 | 6 | 50 | 21 | |
2018 | 40.490 | 40.650 | 99,6 | 39 | 39 | 0 | 1,068 | 1 | 0 | 45 | 21 |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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