Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano

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Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano
Archidioecesis Cosentina-Bisinianensis
Chiesa latina

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Arcivescovo Giovanni Checchinato
Sede Cosenza

sede vacante
Cosenza

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Suffraganea
Regione ecclesiastica Calabria
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Cassano allo Ionio, Rossano-Cariati, San Marco Argentano-Scalea
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Arcivescovi emeriti:

Parrocchie 132
Sacerdoti

236 di cui 153 secolari e 83 regolari
1.604 battezzati per sacerdote

90 religiosi 285 religiose 43 diaconi
384.100 abitanti in 2.537 km²
378.740 battezzati (98,6% del totale)
Eretta VII secolo
Rito romano
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Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
Piazza G. Parrasio 16, 87100 Cosenza, Italia
tel. +39098424819 fax. 0984.25.883 @
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2017 (gc ch )

Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano (in latino: Archidioecesis Cosentina-Bisinianensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Calabria.

Territorio

L'arcidiocesi comprende parte della provincia di Cosenza.

Sede arcivescovile è la città di Cosenza, dove si trova la Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine. A Bisignano è situata la Concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.

Nella diocesi si trovano tre importanti basiliche: la basilica della Catena a Laurignano, la Basilica di San Francesco da Paola a Paola e la Basilica del Beato Angelo di Acri.

Il territorio è suddiviso in 127 parrocchie.

Storia

Sede di Cosenza

La tradizione tramanda i nomi di due vescovi che sarebbero vissuti nel corso del I secolo: Suera o Sueda e san Pancrazio. Entrambi i vescovi possono considerarsi personaggi leggendari, mentre è possibile che in quel periodo già fosse presente a Cosenza una piccola comunità cristiana.

Nel V secolo la tradizione riporta altri due vescovi. Nel 416 una decretale fu inviata da papa Innocenzo I a due "episcopos per Bruttios": Massimo e Severo, di cui uno (secondo la tradizione sarebbe Severo) potrebbe essere stato un vescovo cosentino. Nel 496 un'altra decretale, di papa Gelasio I nomina tre vescovi "Bruttiorum", secondo la tradizione Sereno, di cui non viene mai menzionata la sede, sarebbe stato vescovo di Cosenza.

Nel VI secolo sono riportati da uno storico locale i nomi di due vescovi Teodoro Savelli e Vitaliano, ma non viene fornito alcun riscontro documentale.

Bisogna attendere il 598 per avere il nome del primo vescovo certo. In quell'anno san Gregorio Magno menzionò in una lettera il vescovo Palumbo. Lo stesso Palumbo è nominato in un'altra lettera dell'anno successivo, ma era già deceduto nel 602.

Fino al VII secolo le diocesi calabresi erano immediatamente soggette alla Santa Sede. A partire dagli anni 820-842 figurano invece come suffraganee dell'arcidiocesi di Reggio Calabria.

Anche nei secoli successivi i nomi dei pochi vescovi di cui si può accertare storicamente l'esistenza sono accompagnati a nomi leggendari. Nell'XI secolo sedeva sulla cattedra cosentina Pietro, con il titolo di arcivescovo. In questo periodo di vescovi di Cosenza e di Rossano si autoproclamarono arcivescovi per sottrarsi al potere metropolitico delle sedi di Reggio Calabria e di Salerno. Negli anni dell'episcopato di Pietro le fonti costantinopolitane considerano Cosenza suffraganea di Reggio Calabria e le fonti romane suffraganea di Salerno.

Al successore di Pietro, Arnolfo, è invece pacificamente concesso il titolo di arcivescovo in due differenti documenti del 1059. Nel 1098 papa Urbano II confermò i diritti metropolitici di Salerno sulle sedi di Acerenza e Conza, ma non su Cosenza che si può supporre fosse già esente dalla giurisdizione metropolitica. Il primo riscontro certo della metropolia cosentina è del 1179, quando la diocesi di Martirano è indicata come suffraganea di Cosenza, mentre nel 1058 era suffraganea di Salerno.

Nel 1590 l'arcivescovo Giovanni Evangelista Pallotta istituì il seminario diocesano, il primo in Calabria.

In seguito al concordato del 1818 tra il Regno di Napoli e la Santa Sede l'arcidiocesi di Cosenza perse la dignità metropolitica e divenne una sede arcivescovile immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Dopo circa mille anni di continuità territoriale entro i medesimi confini, il 16 dicembre 1963 l'arcidiocesi si ampliò includendo i comuni di Amantea, Aiello Calabro, Serra d'Aiello, San Pietro in Amantea, Belmonte, Cleto, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Longobardi e le parrocchie di Laghitello e Terrati, che prima appartenevano alla diocesi di Tropea. Altre variazioni territoriali intervennero il 21 e 22 novembre 1973, quando vennero aggregati all'arcidiocesi i comuni di Scigliano, Pedivigliano, Colosimi, Bianchi e Panettieri che appartenevano alla diocesi di Nicastro e venne ceduta all'eparchia di Lungro la parrocchia di Falconara Albanese, che fece ritorno al rito bizantino.

Il 18 novembre 1977 la parrocchia di Panettieri è stata ceduta all'arcidiocesi di Catanzaro.

Il 4 aprile 1979 in forza della bolla Quo aptius di papa Giovanni Paolo II è stata unita alla diocesi di Bisignano e ha assunto il nome di arcidiocesi di Cosenza e Bisignano.

Il 30 settembre 1986 ha assunto il nome di arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

Il 10 novembre 1997 le parrocchie di Acquappesa e Guardia Piemontese sono state cedute alla diocesi di San Marco Argentano-Scalea.

Il 30 gennaio 2001 è stata ristabilita nel rango metropolitico con la bolla Maiori Christifidelium di papa Giovanni Paolo II.

Sede di Bisignano

La diocesi di Bisignano fu eretta probabilmente tra il VII e l'VIII secolo. Il primo vescovo di cui si ha notizia certa è Anteramo che nel 743 partecipò ad un sinodo a Roma.

Nel X secolo apparteneva alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Reggio Calabria e adottava il rito bizantino.

Nel XIII secolo la diocesi, ben definita nei suoi confini, vantava una numerosa presenza di chiese e conventi.

Nel 27 giugno 1818 la diocesi fu unita a quella di San Marco Argentano.

Il 4 aprile 1979 in forza della bolla Quo aptius di papa Giovanni Paolo II è stata separata dalla sede di San Marco Argentano e unita alla sede di Cosenza.

Cronotassi dei vescovi

Sede di Cosenza

L'attuale arcivescovo emerito Salvatore Nunnari

Sede di Bisignano

Sede di Cosenza-Bisignano

Statistiche

L'arcidiocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 384.150 persone contava 378.740 battezzati, corrispondenti al 98,6% del totale.

Fonti


Per Cosenza
Per Bisignano
Voci correlate
Collegamenti esterni